giovedì 19 aprile 2012

Tonio dell'Olio sulla politica...

...anche questo ci dicevamo ieri...come la crisi serva a far cambiare direzione sia nella politica che nell'economia...anche in questo d'accordo..ora i miei angeli sono stanchi, io sono emozionalmente, piacevolmente svuotata...ma domani parte il Cammino Meditativo con le ali e, domani, vado a Poggio Bustone a...dare il via a questa nuova avventura. Oreste, così per gradire, oggi cammina la prima tappa segnandola e poi, fra 2 giorni, di nuovo camminerà...sono benedetta dal Cielo per tutti questi amici cari che fanno, che credono al progetto, al Sogno che c'è sotto tutto questo...e oggi pensavo: "10 anni fa non ero nemmeno ancora partita per Santiago...e, in 10 anni, tutto è nato..." non ho avuto il tempo di annoiarmi! Che Cammino incredibile è la Vita!! Ora mi riposo un pò...devo solo lavare i piatti di ieri e, sta sera, andare a prendere al treno Simonetta che domani andrà con me a Poggio Bustone per poi guidare la macchina d'appoggio al cammino e camminare un pò, ginocchio malandato permettendo...sta mattina sono già andata a spedire tante credenziali...buona giornata a tutti...buona vita!

La grammatica della politica
11 aprile 2012 - Tonio Dell'Olio

La politica ha bisogno di una sosta. Una meditazione profonda per ripensarsi. Non è solo questione di alcuni che sbagliano e nemmeno di un sistema marcio. C'è bisogno di un ripensamento più che strutturale che investa il senso stesso della politica. Soprattutto (ma non
esclusivamente) della politica del partiti. Le forze politiche sembrano tutte inevitabilmente ammaccate da scandali e malcostume, si comportano come se fossero un corpo a parte rispetto al resto del Paese, non intercettano i bisogni reali della gente, parlano un linguaggio che usa un'altra grammatica proprio quando il disorientamento in corso richiede parole chiare come segnali stradali. Ricette no, ma percorsi sì, eccome! Una fiducia nuova che oggi fatica ad essere compensata. L'astensionismo è un rischio molto più esteso della semplice rinuncia a infilare la scheda nell'urna. È l'incapacità di assumere posizione, una refrattarietà rispetto alla responsabilità che andrebbe variamente ripartita tra le parti del corpo sociale. È un'emergenza che, se non viene intesa e raccolta, è destinata a generare danni molto più gravi di un tesoriere di partito che scappa con la cassa o di un familiare che fa la cresta sul rimborso elettorale ai partiti, per coltivare lussi e vizi. È una slavina per la vita collettiva, la decomposizione di un corpo apparentemente in vita, uno sfaldamento
. Eppure la storia insegna che proprio in queste fasi arriva il guizzo creativo di qualcosa di inatteso e di insperato.
Qualcosa e qualcuno che comincia a scrivere un nuovo alfabeto.

http://www.peacelink.it/mosaico/a/36047.html

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