sabato 14 aprile 2012

Eugenia...da un'altra città ai piedi dei monti: Dharamsala






meccanicamente, finito di mettere il post su L'Aquila, ho aperto l'email e ho trovato questo messaggio di Eugenia a gli amici...quanti di voi lo sono! E' bellissimo e lo ricopio qui...che ricordi di Dharamsala! Allora, nel 1981, era molto più piccola di ora, un paese ai piedi dell'Himalaya, ci stetti una decina di giorni, un riposo prima di andare in Ladack via Kashmir...quella volta non vidi il Dalai Lama, era via...quest'incontro di Eugenia con lui è troppo bello!

Carissimi amici, spero che tutti voi stiate bene,
finalmente siamo a Dharamsala, in India, alle pendici dell'Himalaya...
Ho lasciato Gendun e Jamayng in albergo che danno da mangiare alle
scimmiette...ancora sento l'eco delle loro risa...
Non ricordavo che un luogo potesse donare tanta pace...l'Himalaya
nutre l'anima di silenzio e di spazio...Abbiamo avuto la grande
fortuna l'altro ieri di incontrare il Dalai Lama, stava partendo per
l'America e noi eravamo vicino ad un tempio, cosi un amico di Gendun
ci ha detto: "tra poco passera' il Dala Lama" e noi ci siamo messi al
bordo della strada ad aspettarlo tra tanti altri tibetani che
accendevano incensi...e' passato, era seduto dalla nostra parte,
quando i nostri occhi si sono incontrati ho vissuto un attimo di
eterno, come se la mente si espandesse altrove, senza confini...e'
stato molto forte, un vero miracolo, forse e' per questo che siamo
venuti qui...e' come se mi avesse tolto dal cuore l'ultimo dolore
che l'assenza di Tenzin mi aveva lasciato, a volte anche durante le
preghiere questa sensazione di nostalgia si amplificava, ora invece
c'e' molta piu' pace e la mente si nutre della bellezza del presente.
L'immensita' dello spazio aiuta...ogni volta che guardo il cielo e
le montagne lontane i pensieri si dissolvono nello spazio
circostante e la mente si svuota ...una nuova presenza che accoglie
e non giudica, non etichetta, non afferra...Jamyang e' felice,
aveva bisogno di stabilita' e di punti di riferimento...ha fatto
amicizia con il luogo, con il portiere, con il negoziante di fronte
all'albergo che gli vende patatine e cosi' lo sento piu' sereno,
disegna tantissimo...ogni volta che ci fermiamo a bere un the lui
vuole disegnare, anche quando andiamo al tempio a pregare lui vuole
colorare...la presenza di cosi tanti monaci rende l'atmosfera piena
di pace...mi ero dimenticata di quanto fosse leggero il viaggio,
soprattutto se non si portano zavorre, un forte abbraccio a tutti voi,
spero di leggervi presto,
Eugenia Gendun e Jamyang

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