lunedì 30 aprile 2012

concerto stupendo!

e poi il Marco Frisina è uno che non se la mena, ha presentato e introdotto ogni brano bene, con semplicità e ironia, cosa che non guasta qui dove tanti si prendono così sul serio! Questo è uno dei brani che più mi piacciono, è una preghiera di santa Caterina da Siena ed è da mistica passionale...e io amo i mistici passionali. Ero seduta in prima fila, per terra, sul marmo gelato, in quella chiesa che trovo sempre più brutta, sgraziata con luci da capannone...ma sono stata ad occhi chiusi quasi tutto il tempo e la musica era un'altra cosa! Bravi!

sarà un grande concerto!



anche se l'acustica di Santa Maria degli Angeli è quella che

è...più vicino a pessima che altro...comunque, finalmente musica da chiesa di oggi che non sono quei zirunzeri orrendi che si cantano da decine di anni, senza armonia, senza ritmo e con testi pietosi...Frisina è un grande compositore e, assieme a Branduardi, è l'unico che ha composto bella musica su Francesco e Chiara e non solo. Io ci andrò, mi sa che saremo in tanti, la chiesa apre alle 20,30 e il concerto è gratuito arrivateci prima!

la...cavalcata sempre più meditativa, sempre più francescana



































le notizie dei "meditativi " oggi arrivano da...tutti i lati! Mi ha telefonato Pasquale Casale, buon amico aquilano, anzi, originariamente di Gagliano Aterno, con cui si faranno cose assieme visto che il "Parco del Sirente Velino" di cui si occupa per la Regione ha come custode San Francesco, che molto mi ha aiutato quando scrivevo la guida e che ieri ha combinato un bellissimo incontro per i meditativi con Giuseppe, Franca e Fabrizio che si sono fatti in quattro per loro così, sta mattina, hanno visitato l'ex convento delle Clarisse a Gagliano dove potrà esserci un'ottima ccoglienza (vi farò sapere poi) e, quindi, sono andati a Castelvecchio Subequo a visitare il convento francescano dove Marisa ed io fummo ospitate nel primo cammino verso il Monte, padre Gabriele il custode ha detto ai meditativi: "Mi ricordo molto bene di loro...erano più stanche di voi (noi avevamo fatto da Celano a Castevecchio in un solo botto facendo un giro molto più lungo e con noi c'era "Celestino" un delizioso cagnetto che era stato con noi per tutta la tappa...lo dovemmo lasciare fuori dal convento la notte e la mattina era sparito e mi dispiacque moltissimo perchè...lo avevo già adottato e me lo immaginavo con noi fino in Puglia. I meditatvi hanno meditato di fronte alla reliquia di Francesco assieme anche a gli altri che erano con loro e poi padre Gabriele li ha benedetti. Poi sono stati raggiunti dal sindaco che li ha voluti in Municipio e che ha timbrato loro la credenziale come avevano fatto i Forestali nell'ex convento delle Clarisse e sono partiti da Castelvecchio a mezzogiorno! (Simonetta mi diceva che la cena luculiana di ieri sera a Gagliano li aveva ritemprati e che sono dei "mangia chilometri" lei è già a Raiano a riposarsi nel confortevole b&b) Ora stanno sbuffando lungo la lunghissima salita fino al passo (dove io persi la mia conchiglia di Santiago sigh!) ma poi è tutta discesa con grandi visuali sul Morrone e la valle peligna. Ho detto loro, anzi anche Marisa lo ha detto in un'altra telefonata, (è un intreccio continuo di chiamate) di andare, una volta a Raiano, magari in macchina (saranno schiantati all'arrivo) alle incredibili e bellissime "Gole di San Venanzio" MA QUANTO E' BELLA L'ITALIA!! Oreste diceva: "Dobbiamo ringraziare te e Marisa per questo bellissimo cammino!" Beh io, e mi immagino che si associ anche Marisa. dobbiamo ringraziare per primo Michele (quello con le ali) che nel primo cammino spinse con grande energia due scassate "ragazze non più giovani" e che ci fece credere in questo Cammino che ancora non era...poi tutto è seguito a suon di Dio-incidenze...e ora la guida E' e può solo portare del bene a chi la segue e alle genti dei territori attraversati. Con Pasquale questo ci dicevamo: "L'Abruzzo dopo il terremoto ha bisogno di tutto...specialmente di gente che ci vada, di un turismo intelligente perchè, credetemi, è una regione stupenda e c'è tantissimo da vedere, fare, gustare e, ancora di più, incontrare! I meditativi stanno sperimentando il calore di questo centro Italia in odore di Sud, 11 tappe del cammino sono in Abruzzo e ancora tanto hanno da gustare con tutti i loro sensi i "nostri meditativi" , poi il Molise e altre bellezze li attenderanno...tutto troppo bello! E io che non mi sento poi così patriottica mi sento di dire VIVA L'ITALIA e...mannaggia a chi la distrugge! Abbiamo tutto qui: bellezza, simpatia, arte, natura, cibo, storia, santità... che cavolo andiamo cercando?! Dobbiamo solo essere il "Giardino d'Europa" e vivere dei doni che ci sono stati fatti da Dio e dai nostri antenati e il "turismo a piedi" il perregrinare, l'andare lenti, è il miglior modo per apprezzare tutto ciò; semplice no?! Lenti come i nostri antenati, lenti come Francesco che, passo a passo nella sua breve vita è stato in un'infinità di posti, lenti per incontrare, per annusare, per vedere, per gustare...per essere felici! Siamo chiamati a questo, alla felicità...ieri tenevo in braccio Beatrice la piccolina di Alessia, di due mesi, si era addormentata e sorrideva in continuazione, grandi sorrisi "a gli angioletti" nasciamo così...dobbiamo "solo" imparare ad essere ancora così e...camminare aiuta!



ps 2 Maggio aggiunte delle foto mandatemi da Oreste: Castelvecchio da lontano, con il sindaco, nel piccolo museo del convento francescano, tutti insieme con padre Gabriele e la meditazione davanti la reliquia del sangue di Francesco

domenica 29 aprile 2012

Uuuuu che giornata!























































e non solo per i "meditativi con le ali" ma anche per me...ma incominciamo da loro. Poco fa al telefono Oriano mi ripeteva come sono stati accolti all'Hotel Lory di Celano, un 4 stelle che accoglie i pellegrini e che, con grande umanità e simpatia, li trattano...da 4 stelle e da pellegrini allo steso tempo. Ricordo benissimo l'incontro con il direttore quando Marisa ed io camminavamo per la seconda volta sul cammino per scrivere la guida. Timidamente andammo a "bussare alla porta" di un hotel a 4 stelle e l'incontro con il direttore fu bellissimo, uscimmo da lì dicendoci: "I pellegrini qui staranno benissimo" ed è proprio così! Come del resto anche al B&B il vicolo in cui dormimmo...Celano accoglie e questo è proprio bello! Grazie, veramente grazie! La tappa per i meditativi, e per tutti, è lunga ma molto bella e loro sono stati bene perchè c'era il sole ma velato per cui non si sono scottati. Le foto che vedete sono mie e, non vi inganni il cielo blu...faceva un freddo boia e sono pochi scatti fra follate di vento e nevischio...non per loro e sono contenta. Li ho sentiti come al solito mentre erano a tavola...stanchi e felici, più tardi incotreranno persone del posto e...tutto va bene!
E ora la mia giornata, lasciato il pellegrino con cagnina all'inzio del sentiero, sono andata a prendere un pellegrino tutto particolare, Giovanni di Catania che, trascinando una valigia e in sandali, in modi tutti suoi l'anno scorso è arrivato a Monte Sant'Angelo e poi a Bari e poi in tutti modi a Gerusalemme. Qui è con sua moglie per un weekend romantico e così, li ho portati alle Carceri e poi a pranzo a casa mia...e poi è arrivata Alessia con la bimba grande e la cucciola piccola...poi la "Sicilia mi ha lascita" e..mi ero appena svestita pensando di stare sola a risondere a gli emails quando mi ha telefonato Daniela dell'Ostello della Gioventù: "Ci sono due pellegrini olandesi...vorrebbero conoscerti..." mi sono rivestita e sono partita. Care persone di una certa età che fanno un cammino a modo loro seguendo però fino alla Verna il mio...ma Assisi è oggi piena, stracolma di gente, e a san Francesco troppa gente...atmosfera rovinata...e così li ho portati a san Damiano ed è finito in gloria, veramente in Gloria con tanto cantare...ora sono da sola, ma domani rivedo gli olandesi per portarli ad un concerto a santa Maria di Frisina...oh finalmente della bella musica!...Beh non ho camminato ma, quanti discorsi, quante persone diverse...quasi un giorno da ostello...insomma una gran giornata! Ciao belli!

ps 2 maggio aggiunte foto di Oreste, sono le prime 4 e il tempo è proprio diverso da quello che ci vivemmo io e Marisa!

due tappe in un post, Rocca di Mezzo e Celano

























e così sono arrivate sta notte le foto dai "meditativi" una è assieme al caro, carissimo don Vincenzo di Rocca di Mezzo, uomo di poche parole e di grande cuore, ricordo ancora come accolse Marisa e me nel 2007 e che festa che ci fece...e continua e da lui i pellegrini sono sempre ben accetti...basta chiamarlo prima! Dopo la lunga salita, ieri è stata una tappa di riposo, pianura e discesa verso Celano e il suo magnifico castello. Accoglienza super all'hotel Lory e...una cosa bellissima che Mirella mi ha appena detto al telefono, mi diceva: "Io Tulio non lo conoscevo, ho solo visto la sua foto sulla guida (per chi non lo sa il cammino, la guida è dedicato a Tulio di Treviso, pellegrino che non è più) ho sentito i tuoi racconti, ma è da ieri che lo penso, che sento che cammina con noi, è una sensazione bellissima che crea grande armonia fra di noi e sento che siamo proprio veri pellegrini accompagnati dall'Arcangelo, dal pensiero tuo e di Marisa e dalla presenza di Tulio...ti ho voluto chiamare per dirtelo." Bello troppo, bello, ho tentato poco fa di chiamare il figlio di Tulio per raccontarglielo ma è domenica e il telefono è ancora staccato, lo chiamerò più tardi...sono sicura che lo farà felice. Grazie Tulio per proteggere i pellegrini dal Cielo!


Oggi affrontano la lunga tappa fino a Gagliano Aterno via l'altipiano del Baullo, quella che io ho chiamato la "tappa mistica" sì, l'affrontare in "modo mistico" una tappa è un'attitudine del cuore ma, a volte, il paesaggio, i luoghi aiutano, e questi altipiani abruzzesi aridi e quasi tibetani hanno un qualche cosa di speciale e lì, post mortem, Francesco suscitò una fonte per una vecchietta che moriva di sete...ma di certo, in vita, di lì è passato perchè è la via più logica per andare a Galiano dove lui era ospite del figlio del Conte di Celano suo buon amico...sarà quello, sarà il tipo di paesaggio, non so, so solo che questa tappa mi resta nel cuore come una delle più magiche del cammino nonostante il freddo e il nevischio che ci ricopriva quando la facemmo...lì "ho capito" cosa Francesco intendesse quando diceva: "La mia cella è il cappuccio"...la cella itinerante dei pellegrini. Buon cammino pellegrini del cuore e dei passi...a sta sera!

sabato 28 aprile 2012

camminare con un'amica a quattro zampe: Lilli

















All'ostello della gioventù non c'era posto e così ho proposto al pellegrino Doriano e alla sua deliziosa Lilli di venire a dormire a casa mia. Simpatici tutti e due, fantastica Lilli la cagnina di 7 anni che si è fatta la Francigena, va regolarmente in montagna e,nello zaino, si è pure fatta la ferrata del Civetta (signora ferrata!) e, sempre nello zaino è arrivata in bicicletta ad Assisi l'anno scorso da Bergamo. A lei basta nulla, mangia pochissimo e, la sera, le basta dormire sullo zaino del padrone o vicino ai suoi scarponi perchè sa che senza queste due cose il padrone non se ne andrà senza di lei. I miei gatti hanno girato alla larga...lei è grande come loro ma sempre cane è! E lei ha mangiato qualche croccantino loro. Ora se ne sta sullo zaino ai piedi del letto, ha l'aria contenta e domani salirà il Subasio...troppo carina!
Pellegrini, qualche giorno fa ho spedito le prime due credenziali con, a carico come suo passaporti per i bambini, un cagnone e, udite, una gatta, che faranno il cammino con i propri padroni...cammino in bicicletta immagino con il cagnone che corre e la gatta su un portantino. Sono pellegrini anche loro! Lilli lo è di sicuro ed è molto felice di esserlo. Per cui ,se fate il cammino con un animaletto, quando mi chiedete la credenziale mettete anche il nome del vostro compagno di cammino che lo metterò sulla vostra credenziale!
I "meditativi" sono a Celano...ma ne parlerò domani quando avrò le foto da Oreste...comunque tutto sta sempre andando magnificamente...buon riposo pellegrini e buona notte bestioline!

ps la foto alla partenza del sentiero per il Subasio ovviamente l'ho messa sta mattina, Lilli non vedeva l'ora di peregrinare, buon cammino 6 zampe!

L'usignolo nella notte




...Gli usignoli sono uccelli migratori e sono comuni in Asia, Europa e Nordafrica. Gli usignoli dell'Europa centrale svernano in Africa...così dice wikipedia e quello che viene ad abitare vicino a casa mia, sotto la mia finestra, è tornato! Ma come fa un uccellino così piccolo a volare tanto? Che miracolo! Così sta notte non dormo perchè mi canta la serenata, la prima serenata dell'anno!
E ho pure trovato questa bella e triste storia di Oscar Wilde dedicata a lui e al suo Amore fatto canto...io non la butterei via la tua rosa! Buona serenata uccellino, grazie. Buona notte d'amore...chissà da dove ti ascolta la tua fidanzata? Chissà quando il vostro amore sboccerà?


- Ha detto che ballerà con me se le porterò delle rose rosse – si lamentava il giovane Studente – ma in tutto il mio giardino non c’è una sola rosa rossa.
Dal suo nido nella quercia lo ascoltò l’Usignolo, e guardò attraverso le foglie, e si meravigliò:
- Non ho una rosa rossa in tutto il mio giardino! – si lamentava lo Studente, e i suoi begli occhi erano pieni di lacrime.
- Ah, da qual sciocchezze dipende la felicità! Ho letto gli scritti di tutti i sapienti, conosco tutti i segreti della filosofia, ciononostante la mancanza di una rosa rossa sconvolge la mia vita!
- Ecco finalmente un vero innamorato – disse l’Usignolo. – Notte dopo notte ho cantato di lui, nonostante non lo conoscessi: notte dopo notte ho favoleggiato la sua storia alle stelle, e ora lo vedo. I suoi capelli sono scuri come i boccoli del giacinto, e le sue labbra sono rosse come la rosa del suo desiderio; la sofferenza ha reso il suo volto simile a pallido avorio e il dolore gli ha impresso il suo sigillo sulla fronte.
- Il Principe da un ballo domani sera – sibilava il giovane Studente – e la mia amata vi andrà. Se le porterò una rosa rossa ballerà con me fino all’alba. Se le porterò una rosa rossa la terrò fra le mie braccia ed ella piegherà il capo sulla mia spalla, e la mia mano stringerà la sua. Ma non c’è una rosa rossa in tutto il mio giardino, e così io siederò solo, ed ella passerà dinnanzi a me senza fermarsi. Non avrà nessuna cura di me. E il mio cuore si farà a pezzi.
- Ecco certamente un vero innamorato – disse l‘Usignolo. – Ciò che io canto, egli lo patisce, ciò che per me è gioia, per lui è pena. Davvero l’Amore è una cosa straordinaria. È più prezioso degli smeraldi e degli splendidi opali. Perle e granati non possono comperarlo, e non è in vendita sulla piazza del mercato. Non possono comprarlo i mercanti, né pesarlo le bilance dell’oro.
- I musicanti siederanno nella galleria – proferiva il giovane Studente – e suoneranno i loro strumenti, e la mia amata ballerà al suono dell’arpa e del violino. Ballerà così leggera che i suoi piedi non toccheranno intorno. Ma con me non danzerà, perché io non ho una rosa rossa da offrirle e si gettò sull’erba, si chiuse il volto tra le mani, e versò lacrime.
- Perché piange? – chiese la Farfalla, che piroettava qua e là inseguendo un raggio di sole.
- Già, perché? – sussurrò una Pratolina al suo vicino, con voce sommessa e tenera.
- Piange per una rosa rossa – disse l’Usignolo.
- Per una rosa rossa! – esclamarono quelli. – Che ridicolaggine! – e il Ramarro, che era un po’ sprezzante, rise di gusto.
Ma l’Usignolo comprendeva il segreto dolore dello Studente, e restava taciturno sulla quercia, a pensare sul mistero dell’Amore. D’improvviso distese le sue brune ali e volò, si librò nell’aria. Passò attraverso il boschetto come un’ombra, e come un’ombra svolazzò sul giardino. Al centro dell’aiuola erbosa s’ergeva un bellissimo Rosaio, e non appena l’Usignolo lo vide volò sopra di lui e si posò su un ramo.
- Dammi una rosa rossa – supplicò – e ti canterò la mia canzone più dolce.
Ma il Rosaio scosse il capo.
- Le mie rose sono bianche – ribatté – bianche come vuole la schiuma del mare, e più bianche della neve sulla montagna. Ma va da mio fratello che cresce accanto all’antica meridiana, e forse ti darà quel che desideri.
Allora l’Usignolo volò sul Rosario che germogliava accanto all’antica meridiana.
- Dammi una rosa rossa – supplicò – e ti canterò la mia canzone più dolce.
Ma il Rosario scosse il capo.
- Le mie rose sono gialle – affermò - gialle come i capelli della sirena che siede sopra un trono d’ambra, e più gialle del narciso che sboccia nel prato prima che il mietitore giunga con la sua falce. Ma va da mio fratello che germoglia sotto la finestra delle Studente, e forse ti darà quel che desideri.
Allora l’Usignolo volò sul Rosaio che cresceva sotto la finestra dello Studente.
- Dammi una rosa rossa – supplicò – e ti canterò la mia canzone più dolce.
Ma il Rosario scosse il capo.
- Le mie rose sono rosse – rispose – rosse come i piedi della colomba, e più rosse dei grandi ventagli di corallo che oscillano nelle grotte degli oceani. Ma l’inverno ha ghiacciato le mie vene e il gelo ha dilaniato i miei boccioli, e l’uragano ha spezzato i miei rami, e non avrò più rose quest’anno.
- Una sola rosa rossa è tutto ciò che ti chiedo! – urlò l’Usignolo. – Non c’è proprio nessun sistema per averla?
- Un modo c’è – rispose il Rosario – ma è terribile che non ho il coraggio dirtelo.
- Dimmelo – implorò l’Usignolo – io non ho paura.
- Se vuoi una rosa rossa – disse il Rosaio – sei costretto a formarla con la musica al lume della luna, e colorarla col sangue del tuo cuore. Devi cantare per me col petto contro una spina. Tutta la notte devi cantare per me, e la spina deve trafiggere il tuo cuore, e il tuo sangue vivo deve scendere nelle mie vene e diventare mio.
- La morte è un prezzo alto da pagare per una rosa rossa – si dolse l’Usignolo – e la vita è così cara a tutti. È dolce tardare nel bosco verde, e ammirare il Sole nel cocchio d’oro, e la luna nel suo cocchio d’argento. Dolce è il profumo della vitalba, e dolci le campanule azzurre che si celano nella valle, e l’erica che fiorisce sul colle. Ma l’Amore è più prezioso della Vita, e cos’è mai il cuore di un uccellino equiparato al cuore di un uomo?
Così piegò le ali brune nel volo, e si librò nell’aria. Passò attraverso il giardino come un’ombra, e come un’ombra volò sopra il boschetto. Lo Studente era ancora steso nell’erba, là dove lo aveva lasciato, e il pianto non s’era ancora rasciugato dai suoi occhi.
- Sii felice – gli urlò l’Usignolo. – Sii felice! Avrai la tua rosa rossa! Io la formerò con la musica al lume della luna, e la colorerò col sangue del mio cuore. Tutto ciò che ti chiedo in cambio è d’essere un vero innamorato, perché l’Amore è il più giudizioso della Filosofia, per quando saggia essa sia, e il più autorevole del Potere, per quando potente esso sia. Sono color di fiamma le sue ali, color di fiamma è il suo corpo. Le sue labbra sono dolci come il miele, e simile all’incenso è il suo alito.
Lo Studente alzò lo sguardo dall’erba e si pose ad ascoltare, ma non gli era possibile capire ciò che l’Usignolo gli diceva, dato che capiva solo parole che sono scritte sui libri. Ma la quercia capi, e si addolorò, poiché voleva bene al piccolo Usignolo che si era costruito il nido fra i suoi rami.
- Cantami un’ultima canzone – gli bisbigliò. – Mi sentirò molto sola quando te ne sarai andata.
Così l’Usignolo cantò per la Quercia, e la voce era come l’acqua che si sparge gorgogliante da un’anfora d’argento. Finita che fu la canzone, lo Studente s’alzò, e trasse di tasca un taccuino e una matita.
- Questa creatura ha stile. Disse a se stesso – è un fatto che non si può contestare, ma avrà inoltre sentimenti? Ho timore di no. In verità, è come la maggior parte degli artisti, tutta forma, nessuna lealtà. Non si offrirebbe in sacrificio per gli altri. Pensa solamente alla musica, e tutti sanno che l’arte è egoista. Bisogna in ogni modo ammettere che ha note incantevoli nella sua voce. Peccato che non significano nulla, e non abbiamo alcun’utilità pratica. E andò in camera, e si stese sul suo piccolo letto, e cominciò nuovamente a pensare alla sua amata, e dopo un po’ di tempo, s’addormentò. E quando la Luna spiccò nei cieli l’Usignolo volò dal Rosaio, e pose il suo petto contro la spina. Tutta la notte cantò col petto contro la spina, e la fredda Luna di cristallo si chinò ad udirlo. Tutta la notte cantò, e la spina si spingeva sempre più profonda nel suo petto, e il suo sangue vitale fluiva da lui. Prima cantò dell’amore che germoglia nel cuore di un fanciullo e di una fanciulla. E sul ramo più alto del Rosaio fiorì una rosa magnifica, petalo dopo petalo come nota dopo nota. Pallida era in un primo momento, come la nebbia sospesa sul fiume, pallida come le orme del mattino, e argentea come le ali dell’alba. Come l’ombra di una rosa in uno specchio rosa che fioriva sul ramo più alto del Rosaio. Ma il Rosaio urlava all’Usignolo di premere più forte sulla spina.
- Premi più forte, piccolo Usignolo – urlava il Rosario – o il Giorno spunterà prima che la rosa sia completata.
Così l’Usignolo premette più forte sulla spina, e più forte si fece il suo canto, essere che cantava il venire al mondo della passione nell’anima di un uomo e di una donna. Una tenue striatura rosea si sparse nei petali del fiore, simile al rossore che si spande sul volto dello sposo quando bacia le labbra della sposa. Ma la spina non era giunta al cuore dell’uccellino, e il cuore della rosa restava bianco, perché solo il sangue del cuore di un Usignolo può invermigliare il cuore di una rosa. E il Rosario urlava all’Usignolo di premere più forte sulla spina.
- Premi più forte, piccolo Usignolo, o il giorno spunterà prima che la rosa sia completata.
Così l’Usignolo premette più forte sulla spina, e la spina gli toccò il cuore, e un violento spasimo di dolore lo trafisse. Più e più penoso era il dolore, e più e più selvaggio si faceva il canto, poiché ora cantava dell’Amore che è reso perfetto dalla Morte, e dell’Amore che non muore nella tomba. E la stupenda rosa diventò vermiglia, come la rosa del cielo d’Oriente. Vermiglia la fascia dei petali intorno alla corolla, e vermiglio come il rubino era il suo cuore. Ma la voce dell’Usignolo si fece più debole, e le sue piccole ali iniziarono a sbattere, e un velo discese suoi occhi. Più e più debole si fece il suo canto, e qualche cosa lo soffocava in gola come un pianto convulso. Allora proruppe in un ultimo slancio di musica. La bianca Luna lo ascoltò, e dimenticò l’alba, ed esitò nel cielo. La rosa rossa lo udì, e fremé tutta d’estasi, e aprì i suoi petali alla fredda aria del mattino. L’eco lo ripetè nel suo antro color porpora sui colli, e risvegliò dai loro sogni i pastori dormienti. Ondeggiò fra i giunchi del fiume, ed essi portarono il suo messaggio al mare.
- Guarda! Guarda! – gridò il Rosario – la rosa è perfetta, ora!
Ma l’Usignolo non rispose, perché stava steso morto nell’erba alta, con la spina nel cuore. A mezzogiorno lo Studente aprì la finestra e guardo fuori.
- Che sbalorditivo colpo di fortuna! – disse con enfasi. – Una rosa rossa! Non ho mai visto una rosa come questa in tutta la mia vita. È così bella che senza dubbio avrà un lungo nome latino – si sporse, e la colse.
Poi si mise il cappello, e corse a casa del Professore con la rosa in mano. La figlia del Professore sedeva in veranda, aggomitolando della seta azzurra su un arcolaio, e il suo cagnolino le stava disteso ai piedi.
- Avevate promesso di ballare con me se vi avessi portato una rosa rossa – urlò lo Studente – ecco la rosa più rossa di tutto il mondo. La porterete stasera sul cuore e mentre danzeremo insieme vi dichiarerà quando vi amo.
Ma la ragazza corrugò la fronte.
- Temo che non sia adattata al mio vestito – rispose – e poi, il nipote del Ciambellano mi ha mandato in dono dei gioielli veri, e tutti sanno che i gioielli valgono più dei fiori.
- In fede mia, siete davvero un’ingrata! – disse lo Studente in un impeto d’ira; e gettò la rosa giù nella strada, ed essa cadde in un rivoletto, e la ruota di un carro vi passò sopra.
- Ingrata io? – ripetè la ragazza. – Ebbene, voi sapete che cosa siete? Un grande screanzato, in fondo, né più né meno che un semplice Studente. E non credo neppure che abbiate delle fibbie d’argento sulle scarpe come il nipote del Ciambellano.
E s’alzò dalla sedia ed entrò in casa.
- Che balordaggine è l’Amore! – disse lo Studente andandosene. – Non è utile neppure la metà della Logica, perché non esprime nulla, promette sempre cose che non si concretizzano e fa credere in cose che non sono vere. In effetti, non è per niente pratico, e siccome nel tempo in cui viviamo la praticità è tutto, tornerò alla Filosofia e studierò la Metafisica.
Così si chiuse dentro nella sua stanza, prese dallo scaffale un vecchio libro polveroso, e si mise a leggere.

I Meditativi con le ali, la grande salita! 6° giorno






























Questa è la tappa che ha in sé la più lunga salita continuativa di tutto il Cammino, si sale dalla valle di L'Aquila o poco più su fino all'altipiano delle Rocche e si è implacabilmente sotto il sole ma le visuali sono speciali e...come racconta Oreste, arrivati in cima è poi uno spettacolo!...Lascio parlare lui, buona notte o risveglio a tutti (visto che per velocità della connessione scrivo di notte ma voi leggerete domani)


Cara Angela, come ti dicevo al telefono oggi è stata una tappa si un po faticosa, ma sicuramente molto bella. nella parte iniziale tutto si è svolto nella normalità, dopo Tussillo dove inizia l'ippo via, la salita si è fatta sentire, anche perchè spendeva un sole stupendo e soprattutto nella parte finale Anna ha fatto molta fatica per via della vescica al tallone, ma ti posso assicurare che una volta raggiunto Fonte Avignone tutti ma proprio tutti erano felici, dopo un meritato riposo e rifocillati, ci siamo incamminati per raggiungere la meta e come al solito siamo stati accolti con grande affetto da Don Vincenzo che ci ha fatto preparare una cena a dir poco abbondante e buona. Lo spirito del gruppo è molto alto ed ha acquistato molta fiducia, questo anche grazie alla speciale presenza di Mirella e Anna. Un abbraccio Angelico Oreste

ps: notato il Tau?! Come pollicino Oreste cammina e lascia...briciole di Tau dietro, bravo no?!

venerdì 27 aprile 2012

sono incazzzzzzata!

con chi? Con i PELLEGRINI o quelli che si definiscono tali e non hanno capito un cazzo, ripeto un cazzo, di che cosa sia un pellegrinaggio... quelli che prenotano in un luogo di sosta e poi non ci arrivano e non hanno nemmeno la buona grazia di chiamare per disdire...ma chi credono di essere?!? Che cosa a loro è dovuto? Credono forse che fare così rientri nel essere pellegrini?!? No è solo da ignoranti che sono pregati di stare a casa loro! Sono incazzata con i B&B o quant'altro che perchè gli è capitato uno di questi ignoranti senza dire nulla a me (e la 4a edizione della guida è in stampa) non vogliono più accogliere i pellegrini ED E? COLPA MIA, PERCHE' IO SONO SCEMA PERCHE' SE FACESSI PAGARE PER AVERE IL PRIVILEGIO DI ESSERE SULLA GUIDA VEDI TE CHE NON FAREBBERO COSE COSI'...ma la gente ha fatto troppi soldi sul cammino per preoccuparsi di lavorare....EVVIVA LA CRISI, IO DESIDERO CON TUTTO IL MIO CUORE CHE GLI ITALIANI ARRIVINO ALLA FAME, QUELLA VERA, QUELLA CHE MI RACCONTAVA UN VECCHIO FRATE CHE DURANTE LA GUERRA PER SFAMARE I NOVIZI DI SAN DAMIANO ANDAVA AD ELEMOSINARE LE PATATE CHE I CONTADINI DAVANO AI MAIALI. Vedi te che ci sarebbe quello che si chiama la GRATITUDINE perchè si può lavorare ancora, perchè si può avere quattro soldi per auto regalarsi un cammino!!! Ma, onestamente, voi lo sapete quanto è il mio guadagno in tutto ciò?! No? Sono 1,40 euro lorde (l'8% del prezzo di copertina)a copia della guida e non è perchè la casa Editrice mi tratta male, questo è il guadagno normale su un libro a meno ché non si sia Dan Brown o Umberto Eco...e tutti hanno fatto i soldi su questo Cammino per cui io mi devo gratis addannare per convincere la gente a guadagnare senza nulla chiedere in cambio e sembra che facciano un piacere a me. FAME, CARESTIA, MISERIA VERA CI VOGLIONO allora la gente sarà felice e grata...perchè sono pure infelici...Allora PELLEGRINI o esseri con lo zaino sulla schiena che non hanno niente di meglio da fare che girare per i sentieri senza gratitudine, o voi capite che ogni gesto o non gesto (tipo disdire una prenotazione) che fate o non fate influisce su tutto il cammino e in ultima battuta sul mio livello di incazzatura, o... ma che cazzo ci venite a fare sul cammino del Poverello?!? Vi piace Francesco con gli uccellini e i fiorellini tutti attorno?! Beh sappiate che vi piace un'inesistente figura inventata, Francesco era uno che...si incazzava come me quando vedeva che la gratitudine e il non rispetto non esisteva fra i suoi...e visto che per strana ventura i "miei" siete voi pellegrini...beh datevi una mossa e cominciate ad essere VERI PELLEGRINI: GRATI, RISPETTOSI DEGLI ALTRI, RISPETTOSI DEL LAVORO DEGLI ALTRI, PERSONE A CUI NULLA E' DOVUTO E CHE HANNO IN SE' L'ATTITUDINE DEL RINGRAZIARE E RISPETTARE...se no è meglio andare a Rimini e sdraiarsi al sole sotto un ombrellone (con tutto il rispetto per Rimini, i bagnini e i loro ombrelloni)...ma poi finireste con non rispettare i suddetti bagnini...ma almeno non vi spaccereste per pellegrini! Basta, stavo meglio prima di aver ricevuto "notizie dal cammino" (intendo su quello di Francesco) la mia pace vale di più di quello che guadagno dal Cammino, molto di più ed è solo per un senso di responsabilità per tutti i 900 km. di questo cammino che mi addanno domandandomi spesso chi me lo fa fare...mah!

...e mentre i "meditativi" si apprestano...


















a salire verso l' Altipiano delle Rocche...ecco le prime notizie del "Cammino di San Benedetto"! La copertina e il percorso di questo, immagino, bellissimo cammino tracciato da Simone il "biondo quasi nordico" emiliano, (pare che gli emiliani siano tracciatori di cammini!) la cui guida per Terre di Mezzo sta per vedere la luce. La data di uscita è prevista per il 24 maggio ma Simone non sta con le mani in mano e così ha creato già il sito relativo al Cammino: http://www.camminodibenedetto.it/ in cui si dice, fra l'altro, che chi vorrà percorrerlo potrà richiedere la credenziale a me: "E' inutile fare 1000 credenziali, usiamo quella di Francesco..." Simone mi disse e, come già vi avevo preannunciato, quando quelle che ancora ho saranno finite, la Credenziale cambierà nuovamente aspetto includendo anche il percorso benedettino ma, per ora si userà quella esitente così com'è anche per questo cammino. In fondo è una storia che si ripete...Francesco fu aiutato dai Benedettini, capito dai Benedettini all'inizio del suo Cammino (la dolcissima Porziuncola fu "affittata" da loro a Francesco) e loro vedevano in lui un "nuovo Benedetto", ora, molto più modestamente, l'originale cammino francescano aiuta quello benedettino. Bello che nella mappa generale di questo nuovo cammino ci siano gli incroci con gli altri cammini!

Pellegrini, il "Cuore d'Italia" ora è solcato da vie di pellegrinaggio tutte da percorrere...mettetevi in forma e...partite...io oggi vado in palestra e, prima o poi, farò anche questo cammino, in macchina ho visto alcuni dei luoghi attraversati e sono veramente magnifici! Mi ripeto: QUANTO E' BELLA L'ITALIA!! E poi, questi nostri cammini ne attraversano un'importante fetta di storia: dal culto dell'Arcangelo Michele venuto dall'Oriente nei primi secoli del cristianesimo, alla stella di Benedetto che è "storia dell' Europa tutta" a Francesco...che "ripara la Chiesa" nella sua parabola discendente...e la ruota del Darma continua girare...e in tutto questo ci sono sempre i passi di Francesco che mai si fermava... a Subiaco c'è uno, forse il primo, ritratto di Francesco che...di lì passava.

Bravo biondo Simone!!! E brava Terre di Mezzo che non si fa scappare "le cose buone".

APPELLO "TECNICO" quando richiederete la credenziale per questo Cammino specificate che volete fare il "Cammino di San Benedetto." Con numeri preceduti da AM, che sta per Arcangelo Michele, e SB per San Benedetto oltre al progressivo del cammino francescano sto facendo una sorta di statistica (per darvi un'idea sta mattina spedirò la Credenziale AM 205-9446 ) chissà chi avrà la prima SB?! Ciao buona giornata a tutti...devo andare in palestra!

giovedì 26 aprile 2012

i pellegrini sotto il sole!































e in luoghi bellissimi e pure raffinati...perche Santo Spirito d'Ocre, la fortezza-abazia templare è veramente un luogo unico ed elegante. (caspita che pellegrini shic) Ma questo è stato l'arrivo di tappa, oggi sotto un sole sfolgorante, la tappa breve e in gran parte in pianura è stata in mezzo al verde, ricordo come un posto speciale quel lungo viale che i pellegrini hanno percorso, un viale di alti alberi in mezzo ai campi per arrivare a Fossa...che da lontano pare intatta ma non lo è più...Simonetta con la macchina oggi è voluta andare ad Onna come un suo omaggio a chi ha avuto tutto distrutto, alle vite perse lì. Mentre, dopo essere arrivati, Oreste è stato a quel posto magnifico che è Sant'Angelo d'Ocre il convento francescano sospeso sul vuoto del roccione che sovrasta Fossa...ahimè chiuso e, per ora, messo solo in sicurezza. Sono arrivati presto alla Fortezza-abazia e se la sono goduta tutta...domani li aspetta una lunga tappa in salita ma le visuali sono tali che sarà bello! Beh...li invidio un pò, questa è una parte stupenda del cammino con le ali...ma poi quale non lo è?! Veramente l'Italia è stupenda! E loro se la stanno vivendo al meglio.

foto da L'Aquila!























































































































































Il caro Oreste dall'albergo di L'Aquila ha speso tempo del suo meritato riposo per mandarmi tante foto del cammino le metto tutte su questo post anche se sono un pò mescolate, 5 tappe in un solo post...c'è anche quella della partenza che non potei fare perchè mi si era scaricata la macchina. Stanno tutti bene, Anna ha una brutta vescica ma oggi si è comperata dei sandali da trekking e dovrebbe andare meglio, se la stanno godendo proprio, oggi, finalmente c'era il sole e la tappa di avvicinamento a L'Aquila è stata bellissima, mi dicevano che commovente e toccante è stato girare per quello che si può nella città distrutta. Hano visitato la magnifica Collemaggio e hanno meditato anche lì...tutti momenti di bellezza che possono solo portare del bene anche a questa martoriata città. Incollo qui anche parte del messaggio di Oreste che è sempre più "mammo", veramente una guida eccezzionale! Con Simonetta che aspetta i pellegrini sulla strada facendo loro sorprese da "vice mamma" e Mirella e Anna che guidano le meditazioni in "modo fantastico" così mi diceva Oreste...insomma, tutto va alla grande!


Così scrive Oreste: ...Molte persone sul Cammino sono allo stesso tempo ospitali, meravigliate e speranzose per il presente ed il futuro, "una signora a Petrella Salto ci dona 6 uova, a Collefracido Fulvio lo scultore con la mogli ci offre il caffè e dolcetti" A Tornimparte il Presidente della proloco Domenico ci apre e ci fa da Cicerone nella Chiesa di San Panfilo. Fantastico.
ps: notate che sotto il Tau e la freccia dipinta da Oreste c'è il segno del "cammino di San Benedetto"...in un punto di incrocio, che bello!





























































































mercoledì 25 aprile 2012

Benny ha 10 anni!
















...senza voler dissacrare la festa nazionale, in cui mi viene in mente la medaglia d'argento che non si sa più che fine abbia fatto dello zio Roberto (una vita di 25 anni finita contro ad un muro e fusa in una medaglietta) in un tempo in cui, dalle nostre parti, forse non si morirebbe più per la libertà di tutti...festeggio la presunta data di nascita di Benny, la mia gattona dolomitica.



Lavorando stagionalmente in maggio ero a casa e, un amico, arrivò con in mano una scatola da scarpe che conteneva un esserino che pareva semi morto -aveva la testa a ciondoloni -non aveva più di una decina di giorni. "L'ho trovato nella legnaia, da solo, la tua gatta ha i gattini vero? Magari l'adotta." E me la mise in mano. Chiamai il veterinario che mi disse di avvolgerlo/a nella lana, metterla su una borsa dell'acqua calda e prepararle un pappone di: latte, panna, rosso d'uovo e zucchero (un budino liquido) e infilarglielo in bocca con una siringa. Feci tutto e, dopo poco, quell'esserino miagolava disperatamente con una voce da soprano. Liù, la puerpera rossa dal pelo lungo, stava nel suo cestino con 4 gattini tutta agitata per quei richiami infantili, provai a metterle Benny fra il suo pelo in cui si nascondevano i tittini ma, niente, lei soffiava, non la riconosceva come figlio. Così rimisi la creaturina sulla borsa calda ma lei..."nuotando" sul metro di pavimento che la separava da una possibile mamma, si avvicinò e si arrampicò sul cestino. Liù soffiava e io la accarezzavo dicendole: "Dai Liù è un gattino abbandonato, prendila con te!" Lei mi guardava, dava un leccotto all'esserino e poi soffiava...ma non poteva muoversi perchè i suoi figli imperterriti ciucciavano. Fu così che fra un leccotto e un soffio, dopo qualche ora Benny era tutta lavata e fu accettata. Ricorderò per sempre la beatitudine sul musetto di questa gattina dal mento bianco quando, dopo un'abbondante ciucciata, si addormentò a pancia all'aria fra il mare di pelo caldo della mamma adottiva. Quando furono svezzati, riuscii a piazzare i gattini figli legittimi ma non Benny (l'avevo batezzata così pensando che fosse un maschio Benny per benvenuto) e questo nome le rimase anche dopo che avevo scoperto che era femmina. Me la tenni e le due gatte divennero amiche. Da allora lei e Liù vissero un trasloco insieme a Fiera di Primiero e si sarebbero trasferite con me ad Assisi se non fosse accaduto che, proprio mentre ero qui a firmare il contratto per la casa dove vivo, non mi fosse arrivata una telefonata della cara vicina di casa che si occupava di loro che mi diceva: "Ho una brutta notizia, Liù è finita sotto una macchina..." Povera bellissima Liù che ora è sepolta in Val Canali perchè il vicino fu così carino da fare una buca profonda perchè le volpi non la stanassero e ora sta in quella stupenda valle alpina. Il viaggio verso Assisi fu un incubo, era il 25 luglio di 3 anni dopo la nascita di Benny, le avevo dato la valeriana e sistemata nel sedile vicino al mio di una macchina stracarica delle cose più preziose; un camion seguiva. Faceva un caldo spropositato e Benny miagolò tutto il tempo, si acquietava solo quando chiudevo il finestrino dalla mia parte ma non dalla sua e così lei stava al fresco e io morivo dal caldo, ma almeno non sentivo la sinfonia di miagolii. Arrivammo alle 20 dopo un viaggio lentissimo e con deviazioni di ben 8 ore, lei non mi diede nemmeno il tempo di aprire il portantino in una stanza vuota perchè si abituasse, schiantò la porticina e si mise ad esplorare l'aia. Quando fra Ambrogio e due novizi arrivarono dopo poco per aiutarmi a scendere tutte le mie carabattole dal camion, lei si era già ambientata e si strusciò sul saio di Ambrogio che mi disse: "ma di chi è sto gatto" e io risposi: "E' Benny, la mia gatta, pare che ti abbia accettato!" E' una gatta nata a 1500 metri, anche lei come me soffre il caldo e, d'estate, la si vede sdraiata nella doccia a cercare refrigerio sulla ceramica umida e all'ombra. E' una gatta schiva, ogni tanto dà leccotti a gli altri gatti che nel frattempo si sono uniti a me. Ma poi dorme da sola, solo Damiao le piaceva molto ma lui è "gatto dei campi" e torna solo per mangiare o farsi una dormitina sullo zerbino. Di giorno dormono tutti sul mio letto, Benny in un canto e: A-gattina, A-gattone e Micha, tutti abbracciati dall'altro. Loro stanno sempre insieme e non mi degnano del loro affetto, Benny sì. Non appena mi siedo sul divano mi salta sulle gambe ed inizia a ronfare e, di notte, mi dorme sulle caviglie. A volte è particolarmente affettuosa e mi sale addosso e così mi sveglio con un peso sullo stomaco e con i suoi occhioni gialli che mi guardano stringendosi in un sorriso, i gatti sorridono così, quando vede che sono sveglia. E' la mia gatta, vagabonda come me, non soffre per i traslochi ma per la mia assenza e sa sempre quando sto facendo la valigia. Se, ad esempio, faccio "valige da mettere in cantina" per i cambi di stagione lei non si preoccupa ma, quando faccio le stesse valige per partire, sta tutto il tempo sul letto guardando i miei preparativi e guardandomi con l'espressione del "lo so che mi stai abbandonando, non ti senti in colpa?" Lo so che non ci credete, ma ha proprio lo sguardo di chi ti vuole far sentiere in colpa e, quando parto e la sloggio dalla camera, lei fa di tutto per tornarci per cui le mie uscite per partire sono sempre problematiche e devo fare delle grandi manovre con i bagagli tenendo per ultimo lo "sloggiamento gatti" che, quando sono via, hanno accesso solo alla cucina dove Lucia, la cara vicina, porta loro da mangiare e dove possono dormire sui cuscini delle sedie.



AUGURI BENNY...ieri sera ho visto il film delizioso sul cagnone giapponese "Achiko"che aspettava il suo padrone morto, per anni, puntuale fino a morire fuori dalla stazione in questa lunga attesa di una vita. Ho pensato a lei, credo che starebbe lì ad aspettarmi sulla porta di casa dove la trovo tutte le volte che torno, tutta felice e ronfante a rivoltarsi a pancia in su per dirmi, è il linguaggio felino: "sono a tua disposizione vedi ti mostro la parte più vulnerabile di me, di te mi fido." 10 anni sono 70 nella scala umana, sei più vecchia di me, una signora attempata, e sarà molto triste quando la tua breve vita terminerà...non pensiamoci! Come nel film di ieri sera ci ritroveremo nell'aldilà...non posso pensare ad un' aldilà senza i miei gatti, se è vero che ritroviamo tutti coloro che ci hanno amati e che abbiamo amati i miei mici saranno con me...non ho una "torta di compleanno" per lei...le farò extra carezze, e lei mi ripagherà con sorrisi a occhi stretti e ronfii sordi perchè mi vuole bene e io a lei.

Il sole promesso sta arrivando...i pellegrini meditativi stanno caminando verso L'Aquila e la Nazione festeggia la liberazione...chissà se zio Roberto aveva un gatto? Di certo i due gemelli, papà e lui, ora sono insieme...a guardare la povera Italia per cui uno è morto e l'altro ha servito come politico incorruttibile...sono stati e sono i miei esempi di onestà e fedeltà ad un ideale e sono loro grata...le medaglie e gli onori di un giorno poco mi importano, vorrei che l'Italia fosse a livello del loro sacrificio e del loro lavoro...nel mio piccolo ci provo, grazie ragazzi di un tempo!

martedì 24 aprile 2012













belle notizie dal cammino, sì, notizie gelate perchè sono stati tutto il giorno nel vento e in un pò di pioggia ma, dall'alto del passo, L'Aquila appariva al sole ed era bellissima! Ho sentito Oreste sulle 14 ed erano già a buon punto per cui ora sono di certo al caldo nel B&B di Alberto che li avrà accolti alla grande come ha fatto anche Lena, ieri, a Fiamignano...le notizie sono buonissime, il morale è su e Marisa dice che da quando il cammino è partito e le mandano così tanti pensieri di bene la sua schiena sta molto meglio! Bello vero?


Le foto sono sempre le mie, quelle dei dipinti sono della chiesa di Tornimparte, ma domani, da L'Aquila, dovrei ricevere le loro, io mi sto preparando per il cammino meditativo di maggio e Oriano, che sarà il mio compagno guida dei passi, si sta dando da fare anche per il sito e, a breve, ci sarà l'elenco accoglienze anche per "Con le ali ai piedi" con, di già, aggiunte e retifiche.


Nel frattempo è in stampa sia la 4a edizione di "Di qui passò Francesco" che "Il Cammino di San Benedetto" scritto dal caro amico pellegrino Simone Frignani. Gran bel cammino da Norcia a Cassino che incrocerà i "Cammini Francescani" a Poggio Bustone! Così...chi va a sinistra da lì va a Monte Sant'Angelo, chi va a destra si incammina verso Cassino. Così la credenziale nostra diverrà anche la credenziale di questo Cammino e, quando si ristamperanno, ci sarà sulla credenziale anche questo percorso...un "pieno di santi" che prova che chi fa sul serio collabora a beneficio dei pellegrini!
Ecco qua, questa è la luce per bilanciare il buio del post precedente!