martedì 10 aprile 2012

che vergogna!

Questa triste, anzi, indegna storia, mi è stata mandata da un amico, semplicemente perchè di questo prete se ne era parlato con lui per tutt'altra storia.
E mi viene da pensare (non è riferito a questo prete) ai preti pedofili che continuano a fare i preti,magari spostati da una parrocchia all'altra, ma continuano a fare tutto e due: i pedofili e i preti e che "consacrano" (io non credo che qualsiasi prete possa consacrare); a quelli che benedicono i dittatori, a quelli che vanno a prostitute, invece di amare e rispettare una donna, offendendo due volte la loro posizione e offendendo, usandola, una poverina che magari è sulla strada per ragioni tristissime. A quelli che mettono in seconda fila per la prima comunione i figli dei divorziati (mi è stata raccontata da un frate amico.) A quelli che giudicano gli omossessuali e magari sfogano la loro omossessualità malsana e perversa su qualche malcapitato ragazzo...loro possono fare la comunione?! Ah sì, loro distinguono la differenza fra un pezzo di pane e un'ostia...ma Gesù non ha spezzato il pane?! Non era la condivisione dell'AMORE quella che intendeva LUI? Non è venuto per gli ultimi, per i malati, gli storpi, i ciechi, i lebbrosi, i diseredati...credo sempre più di avere una copia strana del Vangelo, visto che la mia copia questo dice! Che pena e che orrore...e che siano vuote le chiese...che poi, ricominciamo da capo!
Ricominciamo la Chiesa di Gesù, quella vera!

PORTO GARIBALDI. Ritiene che il bambino non sia pronto per avvicinarsi al sacramento della Eucaristia perché incapace di intendere e di volere. La decisone del parroco di Porto Garibaldi, don Piergiorgio Zaghi, ha sollevato un polverone ed il paese sembra praticamente spaccato a metà.
E’ successo giovedì sera, quando diversi bambini erano presenti in chiesa, pronti a ricevere il sacramento per la prima volta. O meglio, si trattava della cerimonia che precede quella vera e propria che si terrà a maggio.
Tra loro anche un bimbo disabile, con un forte ritardo mentale, che frequenta la quarta elementare nella scuola della cittadina. Sotto gli occhi sorpresi della comunità presente in chiesa, il bambino viene “saltato” tra lo sdegno di qualcuno e l’approvazione di altri. Per capire meglio occorre fare un passo indietro. I genitori del bambino diversamente abile prendono contatti con don Piergiorgio il quale manifesta da subito dubbi e perplessità ma alla fine, su esplicita richiesta della famiglia, accetta che il piccolo faccia un determinato tipo di percorso per avvicinarsi al sacramento tanto che, non potendo per diverse ragioni i parenti accompagnare il ragazzino al catechismo tutte le settimane, è lo stesso parroco che si procura diversi dvd di cartoni animati appositamente creati per aiutare i bambini nella crescita spirituale. Tutto sembra andare per il meglio, quando invece giovedì pomeriggio la mamma e il papà del bimbo vengono chiamati dal prete il quale comunica loro che il bambino non potrà ricevere il sacramento perché incapace di intendere e di volere. Su insistenza della coppia, don Piergiorgio li invita comunque a partecipare alla funzione della sera. E forse il fraintendimento nasce proprio da qui. I genitori, a quanto pare, speravano che loro figlio potesse ricevere un trattamento uguale ai suoi coetanei, mentre il sacerdote aveva già preso la sua decisione ed il bambino non è stato chiamato per la sua prima comunione. Dopo la funzione la polemica è impazzata tanto nella piazza che sul web, dove qualcuno ha denunciato in maniera decisa l’episodio. Intanto diverse mamme si sono organizzate ed i compagni di classe del piccolo hanno pensato di scrivere una lettera direttamente a don Piergiorgio chiedendo di tornare indietro nei suoi passi. La cosa, evidentemente, non è piaciuta molto al prete il quale si è sentito ingiustamente attaccato dalla sua comunità e durante l’omelia del venerdì ha sottolineato la sua profonda amarezza per le accuse, a suo parere troppo forti, che gli sarebbero state rivolte. Naturalmente persone molto vicine al bambino hanno chiesto spiegazioni direttamente al prete il quale avrebbe precisato che non esiste in realtà alcun motivo per negare l’Eucaristia a coloro che non sono capaci di intendere e di volere, ma nello stesso tempo lui avrebbe voluto che in qualche modo il piccolo dimostrasse di aver capito o comunque intuito quello che stava per accadere. Senza voler entrare nel merito della dottrina, riportiamo le parole di Papa Benedetto XVI nell'esortazione apostolica del 2007 "Sacramentum Caritatis" (n. 58): “Venga assicurata anche la comunione eucaristica, per quanto possibile, ai disabili mentali, battezzati e cresimati: essi ricevono l'Eucaristia nella fede anche della famiglia o della comunità che li accompagna”. Raggiunto telefonicamente, don Piergiorgio ha risposto con un «non ho niente da dire in merito». A intervenire a difesa del parroco è Monsignor Antonio Grandini: «Premesso che la vicenda è di difficile interpretazione e che abbiamo già parlato con la famiglia, non è semplice stabilire chi sia la parte debole in questa storia». E aggiunge, «Per ricevere il sacramento, il bambino dovrebbe saper distinguere il pane dall’ostia e questo, al momento, non è avvenuto». Non solo, in teoria i genitori del piccolo avrebbero potuto accompagnarlo all’altare ma «non essendo la coppia unita in matrimonio, anche questa soluzione non è stata possibile». Infine, «non è escluso che il piccolo possa ricevere l’Eucaristia a maggio, se il suo percorso sarà definito».



14 Aprile mi è appena arrivato questo email da Paolo e, come ho fatto per il commento di Luciano, lo copio io qui...i "poteri occulti" fino a che esisterà internet li possiamo aggirare!

Evidentemente ci sono poteri occulti che impediscono di postare commenti..anch'io non son riuscito! Te lo scrivo qui..
Magari la mia è una posizione banale, ma credo che possa riassumere certe situazioni.. Io credo che il messaggio di Gesù abbia perso il proprio significato nel momento in cui la "chiesa" è stata istituzionalizzata, perché da qui si è fatto ricorso a regole e simili che non hanno fatto altro che limitare qualcosa che per sua natura è illimitato. Gli eventi come quello riportato, se visti da una prospettiva "umana", mettono tristezza, rabbia, delusione, impotenza; e dal punto di vista di Dio? Ecco, senza voler peccare di superbia, immagino che Dio di queste cose si faccia una bella risata. Lasciamo a "loro" le regole, le decisioni, il potere di scegliere chi sì e chi no; lasciamo loro la forma. E teniamo per noi la sostanza.
Un abbraccio


Nessun commento: