lunedì 30 aprile 2012
concerto stupendo!
sarà un grande concerto!

è...più vicino a pessima che altro...comunque, finalmente musica da chiesa di oggi che non sono quei zirunzeri orrendi che si cantano da decine di anni, senza armonia, senza ritmo e con testi pietosi...Frisina è un grande compositore e, assieme a Branduardi, è l'unico che ha composto bella musica su Francesco e Chiara e non solo. Io ci andrò, mi sa che saremo in tanti, la chiesa apre alle 20,30 e il concerto è gratuito arrivateci prima!
la...cavalcata sempre più meditativa, sempre più francescana
" oggi arrivano da...tutti i lati! Mi ha telefonato Pasquale Casale, buon amico aquilano, anzi, originariamente di Gagliano Aterno, con cui si faranno cose assieme visto che il "Parco del Sirente Velino" di cui si occupa per la Regione ha come custode San Francesco, che molto mi ha aiutato quando scrivevo la guida e che ieri ha combinato un bellissimo incontro per i meditativi con Giuseppe, Franca e Fabrizio che si sono fatti in quattro per loro così, sta mattina, hanno visitato l'ex convento delle Clarisse a Gagliano dove potrà esserci un'ottima ccoglienza (vi farò sapere poi) e, quindi, sono andati a Castelvecchio Subequo a visitare il convento francescano dove Marisa ed io fummo ospitate nel primo cammino verso il Monte, padre Gabriele il custode ha detto ai meditativi: "Mi ricordo molto bene di loro...erano più stanche di voi (noi avevamo fatto da Celano a Castevecchio in un solo botto facendo un giro molto più lungo e con noi c'era "Celestino" un delizioso cagnetto che era stato con noi per tutta la tappa...lo dovemmo lasciare fuori dal convento la notte e la mattina era sparito e mi dispiacque moltissimo perchè...lo avevo già adottato e me lo immaginavo con noi fino in Puglia. I meditatvi hanno meditato di fronte alla reliquia di Francesco assieme anche a gli altri che erano con loro e poi padre Gabriele li ha benedetti. Poi sono stati raggiunti dal sindaco che li ha voluti in Municipio e che ha timbrato loro la credenziale come avevano fatto i Forestali nell'ex convento delle Clarisse e sono partiti da Castelvecchio a mezzogiorno! (Simonetta mi diceva che la cena luculiana di ieri sera a Gagliano li aveva ritemprati e che sono dei "mangia chilometri" lei è già a Raiano a riposarsi nel confortevole b&b) Ora stanno sbuffando lungo la lunghissima salita fino al passo (dove io persi la mia conchiglia di Santiago sigh!) ma poi è tutta discesa con grandi visuali sul Morrone e la valle peligna. Ho detto loro, anzi anche Marisa lo ha detto in un'altra telefonata, (è un intreccio continuo di chiamate) di andare, una volta a Raiano, magari in macchina (saranno schiantati all'arrivo) alle incredibili e bellissime "Gole di San Venanzio" MA QUANTO E' BELLA L'ITALIA!! Oreste diceva: "Dobbiamo ringraziare te e Marisa per questo bellissimo cammino!" Beh io, e mi immagino che si associ anche Marisa. dobbiamo ringraziare per primo Michele (quello con le ali) che nel primo cammino spinse con grande energia due scassate "ragazze non più giovani" e che ci fece credere in questo Cammino che ancora non era...poi tutto è seguito a suon di Dio-incidenze...e ora la guida E' e può solo portare del bene a chi la segue e alle genti dei territori attraversati. Con Pasquale questo ci dicevamo: "L'Abruzzo dopo il terremoto ha bisogno di tutto...specialmente di gente che ci vada, di un turismo intelligente perchè, credetemi, è una regione stupenda e c'è tantissimo
da vedere, fare, gustare e, ancora di più, incontrare! I meditativi stanno sperimentando il calore di questo centro Italia in odore di Sud, 11 tappe del cammino sono in Abruzzo e ancora tanto hanno da gustare con tutti i loro sensi i "nostri meditativi" , poi il Molise e altre bellezze li attenderanno...tutto troppo bello! E io che non mi sento poi così patriottica mi sento di dire VIVA L'ITALIA e...mannaggia a chi la distrugge! Abbiamo tutto qui: bellezza, simpatia, arte, natura, cibo, storia, santità... che cavolo andiamo cercando?! Dobbiamo solo essere il "Giardino d'Europa" e vivere dei doni che ci sono stati fatti da Dio e dai nostri antenati e il "turismo a piedi" il perregrinare, l'andare lenti, è il miglior modo per apprezzare tutto ciò; semplice no?! Lenti come i nostri antenati, lenti come Francesco che, passo a passo nella sua breve vita è stato in un'infinità di posti, lenti per incontrare, per annusare, per vedere, per gustare...per essere felici! Siamo chiamati a questo, alla felicità...ieri tenevo in braccio Beatrice la piccolina di Alessia, di due mesi, si era addormentata e sorrideva in continuazione, grandi sorrisi "a gli angioletti" nasciamo così...dobbiamo "solo" imparare ad essere ancora così e...camminare aiuta!domenica 29 aprile 2012
Uuuuu che giornata!

e non solo per i "meditativi con le ali" ma anche per me...ma incominciamo da loro. Poco fa al telefono Oriano mi ripeteva come sono stati accolti all'Hotel Lory di Celano, un 4 stelle che accoglie i pellegrini e che, con grande umanità e simpatia, li trattano...da 4 stelle e da pellegrini allo steso tempo. Ricordo benissimo l'incontro con il direttore quando Marisa ed io camminavamo per la seconda volta sul cammino per scrivere la guida. Timidamente andammo a "bussare alla porta" di un hotel a 4 stelle e l'incontro con il direttore fu bellissimo, uscimmo da lì dicendoci: "I pellegrini qui staranno benissimo" ed è proprio così! Come del resto anche al B&B il vicolo in cui dormimmo...Celano accoglie e questo è proprio bello! Grazie, veramente grazie! La tappa per i meditativi, e per tutti, è lunga ma molto bella e loro sono stati bene perchè c'era il sole ma velato per cui non si sono scottati. Le foto che vedete sono mie e, non vi inganni il cielo blu...faceva un freddo boia e sono pochi scatti fra follate di vento e nevischio...non per loro e sono contenta. Li ho sentiti come al solito mentre erano a tavola...stanchi e felici, più tardi incotreranno persone del posto e...tutto va bene!E ora la mia giornata, lasciato il pellegrino con cagnina all'inzio del sentiero, sono andata a prendere un pellegrino tutto particolare, Giovanni di Catania che, trascinando una valigia e in sandali, in modi tutti suoi l'anno scorso è arrivato a Monte Sant'Angelo e poi a Bari e poi in tutti modi a Gerusalemme. Qui è con sua moglie per un weekend romantico e così, li ho portati alle Carceri e poi a pranzo a casa mia...e poi è arrivata Alessia con la bimba grande e la cucciola piccola...poi la "Sicilia mi ha lascita" e..mi ero appena svestita pensando di stare sola a risondere a gli emails quando mi ha telefonato Daniela dell'Ostello della Gioventù: "Ci sono due pellegrini olandesi...vorrebbero conoscerti..." mi sono rivestita e sono partita. Care persone di una certa età che fanno un cammino a modo loro seguendo però fino alla Verna il mio...ma Assisi è oggi piena, stracolma di gente, e a san Francesco troppa gente...atmosfera rovinata...e così li ho portati a san Damiano ed è finito in gloria, veramente in Gloria con tanto cantare...ora sono da sola, ma domani rivedo gli olandesi per portarli ad un concerto a santa Maria di Frisina...oh finalmente della bella musica!...Beh non ho camminato ma, quanti discorsi, quante persone diverse...quasi un giorno da ostello...insomma una gran giornata! Ciao belli!
due tappe in un post, Rocca di Mezzo e Celano
sabato 28 aprile 2012
camminare con un'amica a quattro zampe: Lilli
Pellegrini, qualche giorno fa ho spedito le prime due credenziali con, a carico come suo passaporti per i bambini, un cagnone e, udite, una gatta, che faranno il cammino con i propri padroni...cammino in bicicletta immagino con il cagnone che corre e la gatta su un portantino. Sono pellegrini anche loro! Lilli lo è di sicuro ed è molto felice di esserlo. Per cui ,se fate il cammino con un animaletto, quando mi chiedete la credenziale mettete anche il nome del vostro compagno di cammino che lo metterò sulla vostra credenziale!
I "meditativi" sono a Celano...ma ne parlerò domani quando avrò le foto da Oreste...comunque tutto sta sempre andando magnificamente...buon riposo pellegrini e buona notte bestioline!
L'usignolo nella notte

E ho pure trovato questa bella e triste storia di Oscar Wilde dedicata a lui e al suo Amore fatto canto...io non la butterei via la tua rosa! Buona serenata uccellino, grazie. Buona notte d'amore...chissà da dove ti ascolta la tua fidanzata? Chissà quando il vostro amore sboccerà?
Dal suo nido nella quercia lo ascoltò l’Usignolo, e guardò attraverso le foglie, e si meravigliò:
- Non ho una rosa rossa in tutto il mio giardino! – si lamentava lo Studente, e i suoi begli occhi erano pieni di lacrime.
- Ah, da qual sciocchezze dipende la felicità! Ho letto gli scritti di tutti i sapienti, conosco tutti i segreti della filosofia, ciononostante la mancanza di una rosa rossa sconvolge la mia vita!
- Ecco finalmente un vero innamorato – disse l’Usignolo. – Notte dopo notte ho cantato di lui, nonostante non lo conoscessi: notte dopo notte ho favoleggiato la sua storia alle stelle, e ora lo vedo. I suoi capelli sono scuri come i boccoli del giacinto, e le sue labbra sono rosse come la rosa del suo desiderio; la sofferenza ha reso il suo volto simile a pallido avorio e il dolore gli ha impresso il suo sigillo sulla fronte.
- Il Principe da un ballo domani sera – sibilava il giovane Studente – e la mia amata vi andrà. Se le porterò una rosa rossa ballerà con me fino all’alba. Se le porterò una rosa rossa la terrò fra le mie braccia ed ella piegherà il capo sulla mia spalla, e la mia mano stringerà la sua. Ma non c’è una rosa rossa in tutto il mio giardino, e così io siederò solo, ed ella passerà dinnanzi a me senza fermarsi. Non avrà nessuna cura di me. E il mio cuore si farà a pezzi.
- Ecco certamente un vero innamorato – disse l‘Usignolo. – Ciò che io canto, egli lo patisce, ciò che per me è gioia, per lui è pena. Davvero l’Amore è una cosa straordinaria. È più prezioso degli smeraldi e degli splendidi opali. Perle e granati non possono comperarlo, e non è in vendita sulla piazza del mercato. Non possono comprarlo i mercanti, né pesarlo le bilance dell’oro.
- I musicanti siederanno nella galleria – proferiva il giovane Studente – e suoneranno i loro strumenti, e la mia amata ballerà al suono dell’arpa e del violino. Ballerà così leggera che i suoi piedi non toccheranno intorno. Ma con me non danzerà, perché io non ho una rosa rossa da offrirle e si gettò sull’erba, si chiuse il volto tra le mani, e versò lacrime.
- Perché piange? – chiese la Farfalla, che piroettava qua e là inseguendo un raggio di sole.
- Già, perché? – sussurrò una Pratolina al suo vicino, con voce sommessa e tenera.
- Piange per una rosa rossa – disse l’Usignolo.
- Per una rosa rossa! – esclamarono quelli. – Che ridicolaggine! – e il Ramarro, che era un po’ sprezzante, rise di gusto.
Ma l’Usignolo comprendeva il segreto dolore dello Studente, e restava taciturno sulla quercia, a pensare sul mistero dell’Amore. D’improvviso distese le sue brune ali e volò, si librò nell’aria. Passò attraverso il boschetto come un’ombra, e come un’ombra svolazzò sul giardino. Al centro dell’aiuola erbosa s’ergeva un bellissimo Rosaio, e non appena l’Usignolo lo vide volò sopra di lui e si posò su un ramo.
- Dammi una rosa rossa – supplicò – e ti canterò la mia canzone più dolce.
Ma il Rosaio scosse il capo.
- Le mie rose sono bianche – ribatté – bianche come vuole la schiuma del mare, e più bianche della neve sulla montagna. Ma va da mio fratello che cresce accanto all’antica meridiana, e forse ti darà quel che desideri.
Allora l’Usignolo volò sul Rosario che germogliava accanto all’antica meridiana.
- Dammi una rosa rossa – supplicò – e ti canterò la mia canzone più dolce.
Ma il Rosario scosse il capo.
- Le mie rose sono gialle – affermò - gialle come i capelli della sirena che siede sopra un trono d’ambra, e più gialle del narciso che sboccia nel prato prima che il mietitore giunga con la sua falce. Ma va da mio fratello che germoglia sotto la finestra delle Studente, e forse ti darà quel che desideri.
Allora l’Usignolo volò sul Rosaio che cresceva sotto la finestra dello Studente.
- Dammi una rosa rossa – supplicò – e ti canterò la mia canzone più dolce.
Ma il Rosario scosse il capo.
- Le mie rose sono rosse – rispose – rosse come i piedi della colomba, e più rosse dei grandi ventagli di corallo che oscillano nelle grotte degli oceani. Ma l’inverno ha ghiacciato le mie vene e il gelo ha dilaniato i miei boccioli, e l’uragano ha spezzato i miei rami, e non avrò più rose quest’anno.
- Una sola rosa rossa è tutto ciò che ti chiedo! – urlò l’Usignolo. – Non c’è proprio nessun sistema per averla?
- Un modo c’è – rispose il Rosario – ma è terribile che non ho il coraggio dirtelo.
- Dimmelo – implorò l’Usignolo – io non ho paura.
- Se vuoi una rosa rossa – disse il Rosaio – sei costretto a formarla con la musica al lume della luna, e colorarla col sangue del tuo cuore. Devi cantare per me col petto contro una spina. Tutta la notte devi cantare per me, e la spina deve trafiggere il tuo cuore, e il tuo sangue vivo deve scendere nelle mie vene e diventare mio.
- La morte è un prezzo alto da pagare per una rosa rossa – si dolse l’Usignolo – e la vita è così cara a tutti. È dolce tardare nel bosco verde, e ammirare il Sole nel cocchio d’oro, e la luna nel suo cocchio d’argento. Dolce è il profumo della vitalba, e dolci le campanule azzurre che si celano nella valle, e l’erica che fiorisce sul colle. Ma l’Amore è più prezioso della Vita, e cos’è mai il cuore di un uccellino equiparato al cuore di un uomo?
Così piegò le ali brune nel volo, e si librò nell’aria. Passò attraverso il giardino come un’ombra, e come un’ombra volò sopra il boschetto. Lo Studente era ancora steso nell’erba, là dove lo aveva lasciato, e il pianto non s’era ancora rasciugato dai suoi occhi.
- Sii felice – gli urlò l’Usignolo. – Sii felice! Avrai la tua rosa rossa! Io la formerò con la musica al lume della luna, e la colorerò col sangue del mio cuore. Tutto ciò che ti chiedo in cambio è d’essere un vero innamorato, perché l’Amore è il più giudizioso della Filosofia, per quando saggia essa sia, e il più autorevole del Potere, per quando potente esso sia. Sono color di fiamma le sue ali, color di fiamma è il suo corpo. Le sue labbra sono dolci come il miele, e simile all’incenso è il suo alito.
Lo Studente alzò lo sguardo dall’erba e si pose ad ascoltare, ma non gli era possibile capire ciò che l’Usignolo gli diceva, dato che capiva solo parole che sono scritte sui libri. Ma la quercia capi, e si addolorò, poiché voleva bene al piccolo Usignolo che si era costruito il nido fra i suoi rami.
- Cantami un’ultima canzone – gli bisbigliò. – Mi sentirò molto sola quando te ne sarai andata.
Così l’Usignolo cantò per la Quercia, e la voce era come l’acqua che si sparge gorgogliante da un’anfora d’argento. Finita che fu la canzone, lo Studente s’alzò, e trasse di tasca un taccuino e una matita.
- Questa creatura ha stile. Disse a se stesso – è un fatto che non si può contestare, ma avrà inoltre sentimenti? Ho timore di no. In verità, è come la maggior parte degli artisti, tutta forma, nessuna lealtà. Non si offrirebbe in sacrificio per gli altri. Pensa solamente alla musica, e tutti sanno che l’arte è egoista. Bisogna in ogni modo ammettere che ha note incantevoli nella sua voce. Peccato che non significano nulla, e non abbiamo alcun’utilità pratica. E andò in camera, e si stese sul suo piccolo letto, e cominciò nuovamente a pensare alla sua amata, e dopo un po’ di tempo, s’addormentò. E quando la Luna spiccò nei cieli l’Usignolo volò dal Rosaio, e pose il suo petto contro la spina. Tutta la notte cantò col petto contro la spina, e la fredda Luna di cristallo si chinò ad udirlo. Tutta la notte cantò, e la spina si spingeva sempre più profonda nel suo petto, e il suo sangue vitale fluiva da lui. Prima cantò dell’amore che germoglia nel cuore di un fanciullo e di una fanciulla. E sul ramo più alto del Rosaio fiorì una rosa magnifica, petalo dopo petalo come nota dopo nota. Pallida era in un primo momento, come la nebbia sospesa sul fiume, pallida come le orme del mattino, e argentea come le ali dell’alba. Come l’ombra di una rosa in uno specchio rosa che fioriva sul ramo più alto del Rosaio. Ma il Rosaio urlava all’Usignolo di premere più forte sulla spina.
- Premi più forte, piccolo Usignolo – urlava il Rosario – o il Giorno spunterà prima che la rosa sia completata.
Così l’Usignolo premette più forte sulla spina, e più forte si fece il suo canto, essere che cantava il venire al mondo della passione nell’anima di un uomo e di una donna. Una tenue striatura rosea si sparse nei petali del fiore, simile al rossore che si spande sul volto dello sposo quando bacia le labbra della sposa. Ma la spina non era giunta al cuore dell’uccellino, e il cuore della rosa restava bianco, perché solo il sangue del cuore di un Usignolo può invermigliare il cuore di una rosa. E il Rosario urlava all’Usignolo di premere più forte sulla spina.
- Premi più forte, piccolo Usignolo, o il giorno spunterà prima che la rosa sia completata.
Così l’Usignolo premette più forte sulla spina, e la spina gli toccò il cuore, e un violento spasimo di dolore lo trafisse. Più e più penoso era il dolore, e più e più selvaggio si faceva il canto, poiché ora cantava dell’Amore che è reso perfetto dalla Morte, e dell’Amore che non muore nella tomba. E la stupenda rosa diventò vermiglia, come la rosa del cielo d’Oriente. Vermiglia la fascia dei petali intorno alla corolla, e vermiglio come il rubino era il suo cuore. Ma la voce dell’Usignolo si fece più debole, e le sue piccole ali iniziarono a sbattere, e un velo discese suoi occhi. Più e più debole si fece il suo canto, e qualche cosa lo soffocava in gola come un pianto convulso. Allora proruppe in un ultimo slancio di musica. La bianca Luna lo ascoltò, e dimenticò l’alba, ed esitò nel cielo. La rosa rossa lo udì, e fremé tutta d’estasi, e aprì i suoi petali alla fredda aria del mattino. L’eco lo ripetè nel suo antro color porpora sui colli, e risvegliò dai loro sogni i pastori dormienti. Ondeggiò fra i giunchi del fiume, ed essi portarono il suo messaggio al mare.
- Guarda! Guarda! – gridò il Rosario – la rosa è perfetta, ora!
Ma l’Usignolo non rispose, perché stava steso morto nell’erba alta, con la spina nel cuore. A mezzogiorno lo Studente aprì la finestra e guardo fuori.
- Che sbalorditivo colpo di fortuna! – disse con enfasi. – Una rosa rossa! Non ho mai visto una rosa come questa in tutta la mia vita. È così bella che senza dubbio avrà un lungo nome latino – si sporse, e la colse.
Poi si mise il cappello, e corse a casa del Professore con la rosa in mano. La figlia del Professore sedeva in veranda, aggomitolando della seta azzurra su un arcolaio, e il suo cagnolino le stava disteso ai piedi.
- Avevate promesso di ballare con me se vi avessi portato una rosa rossa – urlò lo Studente – ecco la rosa più rossa di tutto il mondo. La porterete stasera sul cuore e mentre danzeremo insieme vi dichiarerà quando vi amo.
Ma la ragazza corrugò la fronte.
- Temo che non sia adattata al mio vestito – rispose – e poi, il nipote del Ciambellano mi ha mandato in dono dei gioielli veri, e tutti sanno che i gioielli valgono più dei fiori.
- In fede mia, siete davvero un’ingrata! – disse lo Studente in un impeto d’ira; e gettò la rosa giù nella strada, ed essa cadde in un rivoletto, e la ruota di un carro vi passò sopra.
- Ingrata io? – ripetè la ragazza. – Ebbene, voi sapete che cosa siete? Un grande screanzato, in fondo, né più né meno che un semplice Studente. E non credo neppure che abbiate delle fibbie d’argento sulle scarpe come il nipote del Ciambellano.
E s’alzò dalla sedia ed entrò in casa.
- Che balordaggine è l’Amore! – disse lo Studente andandosene. – Non è utile neppure la metà della Logica, perché non esprime nulla, promette sempre cose che non si concretizzano e fa credere in cose che non sono vere. In effetti, non è per niente pratico, e siccome nel tempo in cui viviamo la praticità è tutto, tornerò alla Filosofia e studierò la Metafisica.
Così si chiuse dentro nella sua stanza, prese dallo scaffale un vecchio libro polveroso, e si mise a leggere.
I Meditativi con le ali, la grande salita! 6° giorno
venerdì 27 aprile 2012
sono incazzzzzzata!
quelli che prenotano in un luogo di sosta e poi non ci arrivano e non hanno nemmeno la buona grazia di chiamare per disdire...ma chi credono di essere?!? Che cosa a loro è dovuto? Credono forse che fare così rientri nel essere pellegrini?!? No è solo da ignoranti che sono pregati di stare a casa loro! 2° Sono incazzata con i B&B o quant'altro che perchè gli è capitato uno di questi ignoranti senza dire nulla a me (e la 4a edizione della guida è in stampa) non vogliono più accogliere i pellegrini ED E? COLPA MIA, PERCHE' IO SONO SCEMA PERCHE' SE FACESSI PAGARE PER AVERE IL PRIVILEGIO DI ESSERE SULLA GUIDA VEDI TE CHE NON FAREBBERO COSE COSI'...ma la gente ha fatto troppi soldi sul cammino per preoccuparsi di lavorare....EVVIVA LA CRISI, IO DESIDERO CON TUTTO IL MIO CUORE CHE GLI ITALIANI ARRIVINO ALLA FAME, QUELLA VERA, QUELLA CHE MI RACCONTAVA UN VECCHIO FRATE CHE DURANTE LA GUERRA PER SFAMARE I NOVIZI DI SAN DAMIANO ANDAVA AD ELEMOSINARE LE PATATE CHE I CONTADINI DAVANO AI MAIALI. Vedi te che ci sarebbe quello che si chiama la GRATITUDINE perchè si può lavorare ancora, perchè si può avere quattro soldi per auto regalarsi un cammino!!! Ma, onestamente, voi lo sapete quanto è il mio guadagno in tutto ciò?! No? Sono 1,40 euro lorde (l'8% del prezzo di copertina)a copia della guida e non è perchè la casa Editrice mi tratta male, questo è il guadagno normale su un libro a meno ché non si sia Dan Brown o Umberto Eco...e tutti hanno fatto i soldi su questo Cammino per cui io mi devo gratis addannare per convincere la gente a guadagnare senza nulla chiedere in cambio e sembra che facciano un piacere a me. FAME, CARESTIA, MISERIA VERA CI VOGLIONO allora la gente sarà felice e grata...perchè sono pure infelici...Allora PELLEGRINI o esseri con lo zaino sulla schiena che non hanno niente di meglio da fare che girare per i sentieri senza gratitudine, o voi capite che ogni gesto o non gesto (tipo disdire una prenotazione) che fate o non fate influisce su tutto il cammino e in ultima battuta sul mio livello di incazzatura, o... ma che cazzo ci venite a fare sul cammino del Poverello?!? Vi piace Francesco con gli uccellini e i fiorellini tutti attorno?! Beh sappiate che vi piace un'inesistente figura inventata, Francesco era uno che...si incazzava come me quando vedeva che la gratitudine e il non rispetto non esisteva fra i suoi...e visto che per strana ventura i "miei" siete voi pellegrini...beh datevi una mossa e cominciate ad essere VERI PELLEGRINI: GRATI, RISPETTOSI DEGLI ALTRI, RISPETTOSI DEL LAVORO DEGLI ALTRI, PERSONE A CUI NULLA E' DOVUTO E CHE HANNO IN SE' L'ATTITUDINE DEL RINGRAZIARE E RISPETTARE...se no è meglio andare a Rimini e sdraiarsi al sole sotto un ombrellone (con tutto il rispetto per Rimini, i bagnini e i loro ombrelloni)...ma poi finireste con non rispettare i suddetti bagnini...ma almeno non vi spaccereste per pellegrini! Basta, stavo meglio prima di aver ricevuto "notizie dal cammino" (intendo su quello di Francesco) la mia pace vale di più di quello che guadagno dal Cammino, molto di più ed è solo per un senso di responsabilità per tutti i 900 km. di questo cammino che mi addanno domandandomi spesso chi me lo fa fare...mah!
...e mentre i "meditativi" si apprestano...



giovedì 26 aprile 2012
i pellegrini sotto il sole!
foto da L'Aquila!
ps: notate che sotto il Tau e la freccia dipinta da Oreste c'è il segno del "cammino di San Benedetto"...in un punto di incrocio, che bello!
mercoledì 25 aprile 2012
Benny ha 10 anni!
martedì 24 aprile 2012

Le foto sono sempre le mie, quelle dei dipinti sono della chiesa di Tornimparte, ma domani, da L'Aquila, dovrei ricevere le loro, io mi sto preparando per il cammino meditativo di maggio e Oriano, che sarà il mio compagno guida dei passi, si sta dando da fare anche per il sito e, a breve, ci sarà l'elenco accoglienze anche per "Con le ali ai piedi" con, di già, aggiunte e retifiche.
Nel frattempo è in stampa sia la 4a edizione di "Di qui passò Francesco" che "Il Cammino di San Benedetto" scritto dal caro amico pellegrino Simone Frignani. Gran bel cammino da Norcia a Cassino che incrocerà i "Cammini Francescani" a Poggio Bustone! Così...chi va a sinistra da lì va a Monte Sant'Angelo, chi va a destra si incammina verso Cassino. Così la credenziale nostra diverrà anche la credenziale di questo Cammino e, quando si ristamperanno, ci sarà sulla credenziale anche questo percorso...un "pieno di santi" che prova che chi fa sul serio collabora a beneficio dei pellegrini!
Ecco qua, questa è la luce per bilanciare il buio del post precedente!