domenica 25 marzo 2012

un giretto sul Subasio

Oggi mi è venuto a trovare Francesco, il fidanzato di Sabine, la psicologa tedesca pellegrina da cui è nata l'idea della mia traduzione del libro. Di ritorno da Bali dove hanno insieme ad altri un centro di spiritualità dove si mette in pratica il "Fare comunità" così ben tracciato da Scott Peck. Mi ci voleva, siamo andati a mangiare nel ristorantino "Gli eremi" dove si mangia bene, a buon prezzo e in una atmosfera molto familiare e poi siamo andati sul Subasio che era come nella foto che ho trovato in internet, avvolto da una luce calliginosa.

Mi ci voleva perchè abbiamo parlato di tante belle cose e gli ho pure raccontato tutti i fatti dalla chiusura dell'ostello in poi. Bello perchè il tutto era avvolto da una "positività a due" che ho pure io, che mi ha fatto arrivare fin qui ma che è bello poter condividere e confrontare. "Tempo di tener duro" diceva lui, e sono d'accordo anche se il percorso che ora pare in salita, non è facile, o forse non è facile un' "attesa attiva" dove non ci si ferma anche se tanto ti direbbe di fermarti...come rispondevo a Nicoletta nel post precedente "per fare il trombettiere uno ha anche bisogno di un esercito dietro," a volte, basta incontrare qualcun'altro che porta avanti cose parallele e sulla stessa linea. Mentre scrivo, mi è arrivata una telefonata di un gruppo di pellegrini appena arrivati ad Assisi che mi hanno invitato a cena con loro, bello! Altri discorsi pellegrini...in fondo quello che mi manca, (ve che strano) è l'ostello e i suoi incroci magici...vado a prepararmi, mi ero già messa vestita per casa! Ciaooo

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