venerdì 28 giugno 2013

il mini cammino per Marisa degli 11 amici


















11 pellegrini venuti da tutt' Italia e pure dalla Germania , il dolcissimo Pasquale. In un qualche modo e chi più, chi meno,  tutti legati a Marisa e ai passi fatti con lei. Il ritrovo la stazione di Arezzo, come sempre, e, come sempre, lo spuntino alla mensa dei ferrovieri e poi con il delizioso trenino demodé fino a Bibbiena e quindi la corriera che ci ha portato fino al Santuario della Verna (pellegrini alcune corriere per tutta l'estate arrivano fin su!). Io avevo preparato un libricino con foto e scritti su l'amica comune e...niente più, non voleva essere un Cammino organizzato, a parte la prenotazione nei luoghi di sosta, voleva essere uno spontaneo modo di ricordarla e di...lasciarla andare per il suo Cammino di Luce.
Bella la sorpresa della camerata pellegrina, bello il ritrovarci a parlare di lei e a meditare nella capellina della Maddalena che sia lei che io abbiamo sempre amato così intonata alla poesia che ci ha regalato Adriana una grande amica di Marisa con cui ho condiviso i suoi ultimi difficili mesi. Bella anche se freddina la Messa per lei e Gabriele nella Cappella delle Stimmate (stavamo per perdercela aspettando in chiesa!) mentre sul Gargano una folla di scouts e di amici dava l'ultimo saluto a Gabriele.
Poi la cena, abbondante e la meditazione a lume della luna guidata dal caro Rodolfo amico di Marisa con cui condivideva "la parte buddista" del suo essere una persona spirituale a tutto tondo. Poi sono andati tutti a letto ed io l'ho fatto poco dopo e un pò con rammarico perchè avrei voluto stare di più su quella stupenda terrazza ma avevo paura di disturbarli tutti arrivando troppo tardi e così è finita che sono stata un gran pezzo ad occhi aperti nel russare cavernoso di Claudio ricordando anche notti insonni nelle camerate del Cammino di Santiago...fa parte dei cammini questo tipo di colonna sonora!
La prima tappa è sempre stupenda...mi sono mancati momenti di sosta più lunghi ma questo è il "difetto" del camminare in gruppo...e tutti voi sapete che io sono un " lupo solitario dei cammini"...che camminava bene solo con un'altra lupa...
Però è stato pure bello essere insieme per cui, va bene così. Al "Castellare" Cinzia e famiglia ci hanno accolto con grande affetto come fanno con tutti i pellegrini, Cinzia ci ha poi sorpreso con un regalo, una Mini-Credenziale per il mini-cammino di Marisa con un bel pensiero per lei, che cara che è! Come si dedica ai pellegrini! E come voleva bene a Marisa che tante volte lì aveva sostato coi Cammini Meditativi!
C'erano altri giovani pellegrini quella sera lì al B&B e così ci siamo trovati a parlare di ..."Cerbaiolo" e di tutte le storie legate a quel luogo...che non sto a ripetere. Il giorno dopo li abbiamo incontrati di nuovo mentre scendevano dall'eremo, io e altri di noi non ci eravamo saliti, io credo che non ci salirò mai più... e così i commenti e gli sguardi di riprovazione dei giovani erano per me...beh è una costante, mi fa male ma è così, pare che io racconti balle...tanti sanno che non è così...quello che più conta è che lo sa il Cielo, Chiara nel suo cimiterino ed io...ma fa male comunque.
A Viamaggio non c'era posto e così Cinzia c'è venuta a prendere.
Quella sarebbe stata la notte di luna piena, una notte magica. Anna, Adriana e Rodolfo avevano trovato, quando c'era ancora luce, un luogo per "Salutare Marisa" ed è stato bellissimo avviarci in processione con una candela e i nomi santi recitati fino a questo incantevole prato, anzi, un campo di grano con una costa in discesa che lo dominava dove ci siamo seduti, al di là di un cancello che, nella notte, pareva veramente una porta sul Paradiso. Mai visto così tante lucciole! Di sottofondo lo scrosciare di un ruscello e, dietro gli alberi, la luna che pian piano saliva permettendo di vedere le stelle.Poi, ad un certo punto il suono un pò sinistro dei cinghiali che però stavano lontano al di là del campo. Bello, mi sono trovata a pensare: "Chissà se quando sarà il mio turno qualcuno mi lascerà andare così bene?" Perchè credo che questo sia il modo più bello per permettere all'anima di chi si è amato di volare via libera. Mi è mancata una condivisione su questo momento, avrei voluto riparlarne con tutti ma non è successo e...io non avevo organizzato nulla e non volevo organizzare nessuna condivisione che non sorgesse spontanea...e non è successo. Tutti ci siamo tenuti nel cuore quello che quell'addio significava per ognuno di noi, se ci era piaciuto o no e, ognuno di noi, sa per se...
Il giorno dopo la tappona: da Viamaggio a Sansepolcro, una delle più belle tappe del cammino anche se lunga. Un pò affannata per me perchè quando vedo che i segnali scompaiono, quando vedo i boschi tagliati,...non posso non inquietarmi, me ne sento responsabile, mi preoccupo se qualcuno stenta a trovare la strada...non riesco ad essere una "pellegrina leggera" era più facile per gli altri...in fondo loro sono solo pellegrini e credo che pochi capiscano il mio affanno, amen, sarei stata leggera come gli altri se fossi stata su un altro cammino, non su questo di cui mi sento responsabile! E poi mi tornava in mente quando con Marisa segnammo questa tappa, ad ogni angolo la vedevo e...mi mancava, accidenti quanto mi mancava!
Alla Spinella, per Dio-incidenza, abbiamo incontrato una persona che ha potuto dare un passaggio a Claudio che aveva una corriera presto per poi, con un lungo viaggio, tornarsene alla lontana Taranto e, a Montagna ci hanno lasciato Anna e Stella, al ristorantino hanno trovato un passaggio per Sansepolcro, avevano una corriera presto anche loro. Peccato, ci sono mancati e, in qualche modo da lì in poi non eravamo più un gruppo e si sentiva nell'aria.
Che bella la parte di Cammino da Montagna a Montecasale! Quelle rocce a balcone sulla valle, l'aria del pomeriggio calda ma già con una nota di fine giornata...io amo i fine giornata, e poi la visita all'Eremo, le due chiacchiere con fra Francesco...i ricordi miei di quando vi arrivai la prima volta da sola, sotto la pioggia battente e lì, padre Pio, che è anche lui in Cielo, mi ospitò nel conventino...quanti ricordi sovrapposti!
Il gruppo si era diviso in due, davanti i corridori, dietro...i contemplativi e così, noi lenti, siamo arrivati alla strada asfaltata che erano già le 19,00...messo fuori il dito e..viaaa in autostop! Che ridere Rodolfo e Adriana avevano preso un passaggio prima di noi e poi, Rita, Pasquale ed io in una bella decappottabile, tutti appiccicati siamo loro passati davanti, li avevano lasciati alle porte della città, mentre il nostro ospite ci ha portato fino alla porta dei Servi di Maria!
Che bel posto! Io non ci avevo mai dormito, conoscevo solo la sala da pranzo dove, per beneficenza, una volta ho fatto il mio primo e solo torneo di Burraco (una delle esperienze più allucinanti della mia vita!). Margherita, una buona amica di Marisa, ci aveva preparato una buona cena e le camere sono così belline e pulite!
Ci siamo lasciati il giorno dopo, sette in corriera alla volta di Arezzo, io da sola a prendere il trenino verso Assisi, a mezzogiorno ero già a casa...quasi troppo in fretta!
Quel prato, quel campo di grano mi rimarrà nel cuore...lì ho "visto" partire la mia amica più cara...
Grazie: Anna1, Anna2, Rino, Adriana, Rita, Daniele, Claudio, Pasquale, Stella e Rodolfo...grazie di aver condiviso questo "accompagnamento", un grazie speciale ad Anna 1 che l'ha guidato...io non avevo organizzato nulla...volevo solo accompagnare la mia amica più cara e voi mi avete aiutato a farlo, GRAZIE

giovedì 27 giugno 2013

una bella notizia dal Cammino!

In quell'angolino del Cammino tanto bello a Montecasale sulla terza tappa si è aggiunta un'accoglienza sperata negli anni. Già l'ottima accoglienza del B&B La Battuta nel bel paesino di Montagna permette di dividere in due una tappa molto bella ma lunga ed ora, finalmente, apre ai pellegrini la casa di proprietà dei frati di Montecasale, la bella casa gialla davanti a cui si passa un attimo prima di arrivare all'eremo. Fino ad ora era riservata all'accoglienza di gruppi che volevano fare un'esperienza di eremo ma, negli anni, a causa dell'anzianità e scarsità di frati, anche questo servizio era diminuito e, comunque, i pellegrini non vi potevano accedere ed è da quando scrissi la prima guida che spero che le cose possano cambiare. Ora David e Barbara, buoni amici dei frati, vi ci si sono trasferiti e apriranno le porte anche ai pellegrini offrendo pure servizi anche solo per chi passa e non sosta, David mi diceva: "Magari un pellegrino ha solo voglia di mangiare qualcosa a pranzo o di farsi una doccia e poi ripartire, noi possiamo fare questo servizio ed abbiamo pure un pulmino per coloro che arrivati all'eremo non ce la fanno a proseguire...oppure per quelli che cominciano il cammino da qui. Insomma, "la collana di accoglienze si è arricchita di una nuova perla" e i posti sono tanti permettendo anche ai gruppi numerosi di sostare in questo magnifico angolo delle colline toscane. Sono contenta! Forse non sarà per quest'anno, ma l'uscita della guida in inglese porterà nel tempo un'invasione di pellegrini per cui...c'è bisogno di aumentare le possibilità di accoglienze.
L' inaugurazione dovrebbe essere in agosto ma può valere la pena di chiamare Barbara e David fin da subito
chiamando al  +39 339 6856139 BUON LAVORO NUOVI HOSPITALERI!                          

mercoledì 26 giugno 2013

GRAZIE ai frati di La Verna!



E prima di raccontarvi un poco del " mini cammino per e con Marisa" credo di dover esprimere un grande GRAZIE ai frati della Verna. Negli anni passati, ed ora, ho suggerito a tutti i pellegrini che mi scrivono per la Credenziale di prenotare subito a La Verna per poter essere nella camerata per pellegrini approntata lì per loro ma io non l'avevo mai vista e, ovviamente, non ci avevo mai dormito, è successo giovedì scorso con il gruppetto del mini cammino e mi sono commossa. Una bella stanza, letti comodi e puliti, una sola doccia ma ci si arrangia e poi i la maggioranza dei pellegrini parte da lì e non ha bisogno di grandi lavaggi, e  la grandissima fortuna di poter uscire di notte sulla stupenda terrazza, (gli altri ospiti non possono perchè chiusi nel convento) e magari meditare sotto i raggi della luna seduti vicino al pozzo come abbiamo fatto noi, lì dove...tutto per me è iniziato (mi sedetti lì nella primavera del 2003 quando non sapevo che avrei scritto un Cammino). E poi la cena abbondante e pure la colazione il giorno dopo. Ma quello che mi ha commosso di più e, mi ha veramente fatto una carezza sul cuore sono due cose: la letterina ai pellegrini che è nella busta da riconsegnare con l'offerta (PELLEGRINI SIATE GENEROSI PERCHE' TUTTO CIO' NON E' SCONTATO) con quel "Il Signore guidi i tuoi passi" alla fine del foglietto e la benedizione dei pellegrini alla fine delle Lodi la mattina della partenza. Sono stata catapultata sul cammino di Santiago, mi sono sentita come a Roncisvalle quando il celebrante ha chiamato davanti all'altare i pellegrini presenti in chiesa, ci siamo messi tutti in fila e la benedizione è scesa su di noi con le parole stupende della "Benedizione a Fra Leone" di Francesco...mi è venuto da piangere di gratitudine perchè questi piccoli gesti sono IMMENSI per i pellegrini e mi viene da dire: "Che il Signore vi benedica per questo".
Chissà se sapete quanto queste piccole grandi cose siano fondamentali per i pellegrini, credenti e non, gente di Chiesa e non? La mitica suor Priscilla, che ora fa servizio nel museo, (pellegrini andate a trovarla le fa piacere!) Mi diceva: "Sapessi, ora tutti i pellegrini vanno in chiesa per la benedizione!" Lei non sapeva del bigliettino nella busta che li accoglie e li convoglia verso la benedizione.
Ora vi manca solo di fornirvi della guida in: italiano, tedesco e inglese in modo che io possa essere sicura che l'avete quando i pellegrini che non la trovano nella loro città mi chiedono: "Parto domani, la trovo la guida a La Verna?" così come avviene con le credenziali per chi decide di partire all'ultimo momento.
C'è chi pensa che io ce l'abbia su con i frati, con tutti i frati, ma non è così, non è mai stato così, vorrei solo  che tutti i frati di Francesco accogliessero i pellegrini come quelli di La Verna...tutto qui!
Grazie fra Massimo guardiano e grazie a tutti voi, vi voglio bene!

martedì 25 giugno 2013

Appello urgente ai pellegrini di Francesco


"C'è qualcosa di nuovo oggi nell'aria, anzi, d'antico..." E non penso alle rondini o alle viole ma haimè ad un "nuovo" cammino sui passi di Francesco, ad un "nuovo" itinerario che è sempre quello da me tracciato nel 2004, che sta per nascere e che tutti si "inventano" nuovamente COME SE NON FOSSE MAI ESISTITO per poi fregarsene bellamente una volta intascati i fondi che sanno ben accaparrarsi perchè, in questi progetti. il PELLEGRINO non c'è.
Non c'è quando nessuno mette a posto i sentieri
Non c'è quando vengono segnati sommariamente magari con una bella freccia all'inizio del sentiero e nulla più (signori del CAI fate qualche cosa di fatto veramente bene! Non una marcatura fatta a metà o a meno della metà)
Non c'è quando si taglia un bosco e pure gli alberi con i segnali e non si avverte nessuno.
Non c'è quando invece di fare ridondanti pubblicità non si fa nulla per la carenza d'acqua sui sentieri (eccetto la bellissima fontanella della piana di Gubbio che non nasce da nessuna istituzione ma dalla volontà e generosità delle persone del luogo)
Non c'è quando si riempie il web con ogni sorta di Cammino con di mezzo il nome Francesco e poi devo rispondere io a tutti gli emails, specialmente dall'estero, dei pellegrini che mi chiedono:
"Ma quanti cammini di San Francesco esistono?"
MA C'E' NEL MIO RISPONDERE AL TELEFONO E CERCARE DI INDIRIZZARE I PELLEGRINI CHE SI PERDONO PER TUTTE LE CARENZE DI CUI SOPRA.
C' E' NEL MIO NON STARE TRANQUILLA ED AMAGONARMI SE I PELLEGRINI HANNO DIFFICOLTA' NON DOVUTE ALLA MIA GUIDA, DI CUI RISPONDO PIENAMENTE, MA PERCHE' IO NON POSSO ESSERE: IL CAI, LA COMUNITA' MONTANA, LA FORESTALE, I COMUNI E NON POSSO GRADONARE SENTIERI, COSTRUIRE PONTICELLI, SOSTITUIRE LE FRECCE CANCELLATE DOVE NON SO CHE SONO STATE CANCELLATE.
C' E' IL PELLEGRINO COSTANTEMENTE NEI MIEI PENSIERI E NEL MIO CERCARE IN TUTTI I MODI DI AIUTARLO.
ALLORA, PELLEGRINI, SPECIALMENTE COLORO CHE HANNO GIA' FATTO IL CAMMINO ACCOGLIETE QUESTO MIO APPELLO
SE E' VERO CHE CREDETE A QUESTO CAMMINO CHE: NATO DAL BASSO, SENZA FINANZIAMENTI, SENZA POTERI ALLE SPALLE, SENZA INTERESSI HA GIA' FATTO CAMMINARE SUI PASSI DELL'AMATO FRANCESCO PIU' DI 12.120 PELLEGRINI (PIU' PERCHE' QUESTO E' IL NUMERO DI CREDENZIALI SPEDITE DAL 2006  AD OGGI MA TANTI LO FANNO SENZA CREDENZIALI)

APPELLO:
C'è bisogno di segnare tutto il cammino con Tau e frecce gialle (non per essere i più belli fra tutta questa marea di Cammini, non per non voler collaborare (Dio come mi fa male quando qualcuno mi dice: "Ma perchè non collaborate?" Quando tutti fanno la loro "pisciatina" (scusate il termine) e si inventano un nuovo cammino per tutti i possibili interessi, ma, SEMPLICEMENTE per rimediare ai danni o alle inadempienze di chi dovrebbe occuparsi dei sentieri, dei pellegrini.
Vi chiedo di:
1dedicare uno o piu' giorni della vostra vita a qualche tappa, basterebbe anche solo una.
2 Per farlo: acquistare un barattolo di vernice acrilica all'acqua colore giallo caldo, un pennello, e portarvi in saccoccia guanti di lattice per non sporcarvi 
3 Coordinarvi con me per non sovrapporvi 
4 Una volta deciso, studiare bene la tappa per non rischiare di fare segni sbagliati e poi...
PARTIRE, gioiosamente partire, e fare un servizio per i pellegrini che passeranno dopo di voi

E' UN SERVIZIO AI PELLEGRINI CHE VI CHIEDO PERCHE', DA SOLA, NON RIESCO A FARLO...
FATEMI SAPERE SE IN TUTTO QUESTO SONO SOLA O POSSO CONTARE SU DI VOI!

accompagnare gli amici...in Cielo


Sol chi non lascia eredità d'affetti poca gioia ha dell'urna...Ugo Foscolo

Questo verso dei Sepolcri mia mamma mi raccontava l'aveva fatto mettere sul bigliettino a ricordo di mio papà e mi è tornato in mente sta mattina mentre sto tentando di scrivere questo post con internet che non aiuta e la mia connessione aerea mi fa stare ore davanti al computer per poter inserire una foto. Giorni di ricordi e anche di leggerezza, mentre sul Gargano una folla di amici si stringeva attorno all'amico Gabriele, noi camminavamo per tutti e due, per i pellegrini Marisa e Gabriele e li accompagnavamo per un breve tratto per poi lasciarli andare nella LUCE.
Due amici che lasciano eredità d'affetti e di opere e che, umanamente, ci mancano, mancano alle nostre vite ancora qui sulla Terra, ma che sappiamo sono liberi e felici nella LUCE.
Un amico di Gabriele mi ha mandato queste foto, avevo chiesto se potevano fare un Tau di fiori gialli come quello per Marisa a nome di noi pellegrini di Francesco e Michele e, nonostante Gabriele avesse chiesto di devolvere il denaro per i fiori ad un'opera pia a cui lui teneva tanto, i familiari e gli amici hanno acconsentito a questo desiderio e così quel Tau così significativo ha accompagnato anche lui. Appena avrò gli estremi come associazione invierò a vostro, nostro nome anche l'offerta che lui voleva.
"Cittadino del mondo" c'è scritto sulla francescanissima piccola tomba di questa grande anima, cittadino del Cielo ed è bello ricordare lui e Marisa come erano qui e poi...lasciarli andare...
Mi è costato cancellare i loro numeri dal telefonino ma l'ho fatto...
Qualche giorno fa Gabriele aveva mandato un email ad una quantità di amici, aveva perso il telefonino ed informava tutti di questo suo nuovo numero e questo suo email pochi giorni prima che ci lasciasse ha generato una quantità di risposte che sono arrivate a tutti noi che avevamo ricevuto il suo messaggio...tutte bellissime. Ne trascrivo alcune qui ovviamente anonimi ma così belli che credo debbano essere condivisi.
questo il messaggio di Gabriele e poi alcune risposte:
carissimi, voglio comunicarvi che ho dovuto cambiare il numero telefonico, ed ho perso, nello smarrire il telefono, tutti i numeri che avevo in memoria. Se può esservi utile vi comunico il mio nuovo numero telefonico che è 3883477048. 
Siete autorizzati a passarlo anche a chi ve lo dovesse chiedere non ho problemi di privacy o meglio di riservatezza, perchè non ho gli inidirizzi di posta elettronica di altri che possono aver bisogno del mio numero telefonico. Voi gà sapete che io non 'amo' molto il telefono anche perchè sento male con gli apparecchi acustici, ma almeno si può stabilire un contatto per poterci incontrare . Vi saluto caramente e fraternamente. Il Signore vi doni la Sua Pace. Gabriel


Nemmeno io 'amo' molto chiamarti al telefono, cosa credi: il tuo apparecchio crea interferenza e fruscio. Di norma non mi piace urlare per farmi capire, e sentirmi dire da mia moglie: parli con l'Australia o con Gabriele? Comunque il numero lo registro lo stesso, lo tengo per ricordo. Ora posso finalmente parlarti senza urlare. Posso chiamarti in ogni momento, senza campo. Certo avrei preferito continuare ad urlartelo, l'immenso bisogno di te. Non dovevi divincolarti in questo modo, lasciando questo vuoto immenso, inclemente che non sei altro, che non si smentisce nemmeno in occasioni come queste. Almeno così ti sento molto più vicino e operativo. Ciao grande padre e maestro. T'immagino senza barba al cospetto dell'Altissimo: sorella Chiara (sai le donne) ti avrà reso più presentabile. Spero che i tuoi trovino il bustone di libri che avevi preparato per me la scorsa settimana. Mi toccherà rileggerli tutti... Mi manchi di brutto!

   Ora che sei a forzato riposo, potrai finalmente godere di serenità e di pace. 
   Non c'era altro modo, testardo e impenitente bestione?  
    Ninna nanna, amico mio.  


Gabriele adesso il tuo numero ha un prefisso solo: quello del paradiso. Prega per noi. per la tua famiglia. per tutti i tuoi giovani

...Nella rubrica del mio cuore il tuo nome resterà per sempre e quando sentirò il bisogno di parlare con te, mi basterà chiudere gli occhi.
Grazie Gabrié, ti chiamo più tardi. 

Poi metterò un post sul nostro mini-cammino per Marisa...ora devo mollare il computer stanno succedendo ulteriori "attacchi" al cammino...un nuovo cammino, il numero 7, si sta sovrapponendo al nostro...solo per far casino, solo per potere...e dei pellegrini non frega nulla a nessuno...Dio che tristezza! Pellegrini Marisa e Gabriele pensateci voi!

mercoledì 19 giugno 2013

Gabriele, l'angelo del Gargano è volato in cielo







Credetemi sono a pezzi, e se non fosse che la prima immagine che mi è venuta nel cuore è quella di Marisa e Gabriele che camminano felici sui prati fioriti del Paradiso, e la seconda quella delle campane di Monte Sant'Angelo che suonano a stormo per tutti e due...beh mi metterei in un angolino a piangere...su di me perchè quest'anno sto perdendo le mie radici, i miei amici, e Gabriele era un grande amico!
Ci conoscemmo davanti la biblioteca del Convento di San Marco, noi tre Marisa io e lui, noi eravamo in cammino per scrivere la guida, e iniziammo a parlare fitto fitto di pellegrini, di San Michele, del Gargano delle sue tradizioni....e Gabriele non si fermava più e dopo poco ero rintontonita e grata allo stesso tempo. Senza Gabriele non avrei trovato quell'ultima magica tappa per arrivare a Monte Sant'Angelo, senza Gabriele non avrei scoperto una montagna di cose sulle tradizioni pellegrine, senza Gabriele non avremmo il bellissimo Testimonium che viene dato alla Grotta, era suo, lo regalò poi a Padre Ladislao, una stampa dell'800 perfetta come testimonium! Senza Gabriele, che capiva la serietà del nostro cammino, e che se lo era andato a segnare e creava continui collegamenti per migliorare tutto sul cammino...che avrei fatto? E poi, e poi e poi...Gabriele un angelo in tutto: era stato frate francescano minore per molti anni poi se ne era uscito, attorno alla tavola di casa sua per un pranzo improvvisato assieme ai suoi bellissimi tre figli, c'eravamo detto proprio questo: "Pensa Gabriele, il Cielo voleva che nascessero, non potevi rimanere frate, non sarebbero nati questi capolavori!" E lui rideva dietro la sua lunga barba e i suoi begli occhi profondi brillavano. Perchè lui era un "mammo", diviso dalla moglie, lui era mamma e papà contemporaneamente e bastò quel pranzo per capire quanto lui riuscisse ad essere tutto e due e quanto i suoi figli lo amassero. E poi era infaticabile per tutto ciò in cui lui credeva e con una capacità intellettuale e organizzativa tutta speciale era riuscito a far considerare all'Unesco la possibilità di includere nei "patrimoni immateriali dell'umanità" la tradizione bellissima delle "fracchie" del Venerdì Santo a San Marco in Lamis dove lui viveva. Ma poi c'erano i pellegrinaggi dei "Sammarchesi" a Monte Sant'Angelo che lui animava e un'altro monte di cose che lo vedevano sempre come "l'anima".
Lui si schermiva quando gli dicevo: "Io sul Gargano ho due Arcangeli: Michele e Gabriele." Ma la sua fede era grande e il suo cuore ancora di più.
Vestiva sempre i sandali, era più frate dei frati, un francescano nel cuore e nell'anima e, credetemi, questo non è un elogio funebre perchè, quando si muore, si diventa tutti santi, quello che sto scrivendo lo dicevo di lui quando era in vita. Ho parlato poco fa con il suo gemello che vive a Sulmona e lui mi diceva: "Facciamo sì che tutto quello che lui faceva continui..." Certo, SEMPRE!!
Gabriele era giovane, appena 59 anni ma era malato, una malattia che non so che nome abbia ma che gli dava dei cali di pressione o delle punte altissime e così, forse, il caldo terribile di questi giorni l'ha stroncato...ma lui non si risparmiava in nulla e così chissà che stava facendo per qualcun'altro quando è volato via?
Domani partiremo per il mini-cammino per Marisa...il 21 la prima Messa alla Verna sarà dedicata a: La Pellegrina Marisa e al Pellegrino Gabriele...non credevo di dover chiedere questa aggiunta...per lui che con un'infinità di bellissimi emails mi è stato vicino nei giorni ultimi della nostra amica comune.
Nelle foto li vedete insieme e l'ultima è di novembre per l'incontro della Rete dei Cammini a San Giovanni Rotondo...l'ultima foto con lui vicino ai segnali che lui e i suoi amici pellegrini hanno fatto per facilitare il percorso a tutti voi.
Mi mancherà da morire, mi mancheranno i suoi emails e vorrei prendere in mano il telefono e...chiamare Marisa e dirglielo...ma non posso.
Sono insieme, sono in Cielo, sono belli, così belli che Dio li ha voluti con Lui e adesso smetto di scrivere perchè non vedo più niente.

Arcangele Sante Mechele
nua stame pe lecenziarece da te,
se l’anne che ve non ce vedime qua
cima vedè all’eternità.
Dacce la lecenza,
dacce la santa benedizione.
antica preghiera dei pellegrini di San Marco in Lamis che mi diede Gabriele e che ho voluto nella quarta di copertina della guida...lui è con Lui e con il suo Francesco e il suo percorso di vita l'ha compiuto in pienezza,  questa è la sua eredità GRAZIE GABRIELE!

martedì 18 giugno 2013

L'arrivo a Santiago...d'inverno


Quando tornai da Santiago, poco dopo, sentii questa canzone di Branduardi e, da allora, per me è il mio arrivo alla fine del Cammino. Saranno le cornamuse, l'atmosfera fatata che mi ricorda i boschi prima di Samos dopo essere scesa in una tempesta di neve ed essere accolta da quelle grandi querce come una elfa, sarà la larghezza di questa musica che mi ricorda le grandi pianure, sarà questo senso di arrivo alla "Gerusalemme Celeste"...non so ma per me resta quell'arrivo, anzi le poche tappe prima...bello!

Il testo è tratto da una antica lirica Irlandese in cui il dio Midir chiama a sè la donna amata, ora sposa con il re di Tara.

TESTO:
Con me vieni. Donna di luce. 
là dove nascono le stelle... 
Sono foglie i tuoi capelli. 
il tuo corpo è neve. 
Bianchi i tuoi denti. 
nere le ciglia, 
gioia per gli occhi 
le tue guance di rosa. 
È desolata la piana di Fal 
per chi ha visto la Grande Pianura. 
Con me vieni. Donna di luce, 
là dove nascono le stelle... 
La mia gente cammina fiera 
ed il vino scorre a fiumi. 
Avrai sul capo una corona 
e carne e birra 
e latte e miele. 
Magica terra... 
Là nessuno muore 
prima d'essere ormai vecchio. 

lunedì 17 giugno 2013

Amazon.com !!!

On the road with saint Francis. 350 km from La Verna, Gubbio, Assisi... as far as Rieti[Perfect Paperback]

Angela M. Seracchioli 

Beh, credetemi è un'emozione ecco qua come su Amazon internazionale ha messo la guida...è come una finestra sul mondo! Aspetto che qualcuno di lingua inglese sia...il primo a recensirlo...whoooo

che strano...non la conoscevo!







Quando con la mia "Burgundy", la macchina scassona precedente la "Somarella", una Tempra che non amavo perchè aveva sostituito...per mancanza di soldi per poter chiudere il leasing, la mia amata "Blubell" una fiammante Megane Shenic...dicevo quando salivo e scendevo le colline dell'Umbria per scrivere la guida 10 anni fa, l'"Infinitamente Piccolo" ripetuto all'infinito era la mia colonna sonora, mi spronava, andava al ritmo dei miei pensieri, delle curve, dei su e giù del cuore, i giù che mi donavano le porte che non si aprivano per le accoglienze per i "miei futuri pellegrini", i su di quelle che si aprivano...quanto tempo è passato! Eppure quando sento il brano che preferisco di tutto il cd "L'undicesimo canto di Dante" rivedo la luce dei tramonti di allora e ricordo pure che fu in una curva che...amai la tempra e glielo dissi: "Povera scassona, non ti ho mai amato e tu, fedele, mi porti su e giù, ti schiodi persino dal fango quando mi sono sbagliata strada in cima ad una collina e non c'era nessuno e la sera si avvicinava...poverina, grazie! Ti voglio bene..."
Lei lo capì ed è morta quando da tempo c'era l'ostello e, fedele, aveva portato una quantità di pellegrini fino all'inizio del sentiero per il Subasio dopo averli attesi fuori San Damiano durante le Lodi (una volta nella Burgundy eravamo in 9 con pure gli zaini...non chiedetemi come abbiamo fatto e come lei, la scassona, abbia potuto salire fino a porta Capuccini!)
Ieri mi è tornato in mente Branduardi perchè Francesco di Curasci mi ha fatto sentire questo brano bellissimo "Francesco" che, stranamente, non conoscevo e che non fa parte di quell'album.
Così, oggi, ho pure trovato questo pezzo di Branduardi che racconta come nacque "L'infinitamente piccolo" che continuo a pensare che sia la più bella cosa in musica che sia stata fatta su Francesco...per niente melensa e molto seria nei testi...con grandi musicisti e ottima musica, niente a che vedere con quelle robe tipo "Chiara di Dio" che occupano da secoli l'unico teatro in città ad Assisi e che sono un'oscenità di collosa melassa...in cui la parola, il nome "Francesco" viene ripetuto un milione di volte (cartina tornasole per capire quando una cosa su Francesco è buona o no...più viene ripetuto il nome più c'è vuoto di pensiero e d'arte!).
Nella prima edizione di "Di qui passò Francesco" ringraziavo Branduardi, gli spedii la guida, ma poi, pensando che non l'avesse ricevuta come lui mi confermò, andai a vedere la Lauda di Francesco" a Mestre e lo aspettai fuori e gliela diedi direttamente ringraziandolo, fu bello, glielo dovevo! Buon ascolto



"Francesco"
Che cosa ti ha fatto pensare
che ci fossero cieli più belli
al di là delle mura di casa,
oltre il giardino in fondo alla strada
che cosa ti ha fatto pensare...
E quando hai passato il cancello
sulla strada che sale ad Assisi
tu il figlio del ricco mercante,
senza un soldo e senza le scarpe
Francesco, uomo santo e felice.
E così te ne vai con i tuoi pochi,
tanto ricco nella tua povertà
Così saggio da parlare anche col lupo
tanto sapiente da non volere niente.
Che cosa mi ha fatto pensare
questa sera a cieli più belli
al di là delle mura di casa
oltre il mare in fondo al tramonto
che cosa mi ha fatto pensare...
E quando mi sento già stanco
sulla strada che va poco lontano
io il figlio di un padre qualunque
con le scarpe, ma con poco coraggio
Francesco, mi sento già vecchio.
E così me ne vado da solo
sulla strada che sale ad Assisi
così solo da cercare ad ogni passo
la tua voce che ancora muove il grano
Francesco, uomo Santo e felice.

Comunity Building sulle colline umbre





Sono reduce da questo intensissimo weekend in cui...ho messo in pratica quello che ho tradotto per 330 pagine l'anno scorso, il "fare comunità" secondo il metodo di Scott Peck ed è stata dura, dura e appagante nell'attraversamento delle varie fasi fino ad uno sciogliersi delle tantissime tensioni e ferite che ognuno di noi, membri qualsiasi dell'umanità, ci portavamo dentro. La tentazione mia di oggi è di raccontare ma è un pò come per i Cammini...come puoi raccontare a chi non si è mai messo uno zaino in spalla che cos'è un Cammino? Tutti noi pellegrini lo sappiamo che le parole non bastano e che anche il più bel diario di pellegrinaggio sarà sempre qualche cosa di parziale e di del tutto personale per cui...non racconto nulla se non che, come "da manuale", sia io che più o meno tutti, ad un certo punto avevamo voglia di scappare via, per tantissime ragioni con varie sfumature che potrebbero forse essere sintetizzate in: scoraggiati, arrabbiati, delusi, annoiati, affaticati, pieni di solitudine invalicabile, voglia di richiudersi nel proprio riccio, voglia di scappare...e che poi, come accade nelle fasi più difficili di ogni cammino, qualche cosa si è sciolta in ognuno di noi e siamo andati oltre...e il cammino è divenuto bello e più leggero. Come ogni cammino questo "cammino interiore" non ti risolve i problemi della vita ma ti lascia una leggerezza che ti permette di affrontarli con spirito nuovo, con energia maggiore... Scommetto che non ci avete capito nulla...perchè, in realtà, non c'è nulla da capire se non che tutti noi, proprio tutti, ci portiamo dentro ferite che ci condizionano la vita e che il divenire vulnerabili, almeno per un pò, ci permette di alleggerircene e, di conseguenza, divenire compassionevoli nei confronti delle ferite degli altri...ma è qualche cosa da fare, non da capire in teoria...per cui non è spiegabile se non lo si mette in pratica... Alla fine ci siamo lasciati con un " rituale" inventato da noi, deciso insieme: eravamo 18 e, nella saletta in cui siamo stati chiusi per 2 giorni, c'erano due bellissimi candelieri con...per Dio-incidenza, 18 candele...ognuno di noi ne ha accesa una e poi, in semplicità e non seguendo nessuna religione o filosofia particolare, abbiamo fuso le nostre voci in una sorta di Om mentre Sandra, che aveva facilitato la nostra esperienza, recitava la "Sutra del Cuore" la stupenda "preghiera" buddista che va oltre il buddismo stesso come tutto ciò che è oggettivo: stupendo e universale. La vita continua...ognuno di noi è tornato o sta tornando a casa dopo i "giorni a Curasci" nella bella casa a 1000 metri di Sabine e Francesco che ha un nome: "La buona vita" io sono tutta scombussolata ma più leggera, sono anche stanca perchè questo è stato un vero e proprio lavoro...non una passeggiata...come lo è un Cammino e, come quando si ritorna da un cammino, i risultati si vedranno nel tempo...per ora me ne sto sospesa, ho scritto le credenziali che si erano accumulate, andrò alla posta, andrò dal veterinario con il gattino che ha la congiuntivite, mi appresterò a mandare nel mondo l'appello per la Ruah in varie lingue, risponderò ai pellegrini, mi preoccuperò delle condizioni dei sentieri....insomma, nulla di nuovo...quello che sento è una fiducia nuova per quel che riguarda la Ruah. Ieri sera, al ritorno...sono passata volutamente vicino alla casa che vorrei, a quella che E' la Ruah dal primo momento che questa "parola" mi si è formata in testa, l'ho salutata, sorrideva nel sole del tramonto...l'avevo affidata al gruppo, al cerchio di questi faticosi giorni e lei pareva saperlo, aspetta anche lei di divenire un "mucchio di pietre vive" e non solo una "casa abbandonata" senza vita...speriamo, lei spera, io spero, tanti sperano e se dovrà essere sarà...di più non so!



Metta Sutta
Ecco cosa è chiamato a fare chi pratica il bene e conosce lo stato della pace
Essere abile e retto molto retto,
di chiara parola gentile e mai vanesio
Contento e facilmente appagato, non sopraffatto da impegni,
calmo e discreto
senza alcuna avidità quando si aggira per gli acquisti
non commetterà alcuna azione che possa suscitare il biasimo dei saggi.
Possano tutte le creature essere felici e in pace
Che il loro cuore sia felice
Che qualsiasi creatura sia essa in movimento o immobile,
senza eccezione
Lunga , grande, media o corta, minuscola o corpulenta,
visibile o invisibile, vicina o lontana
già nata o in procinto di nascere
che tutte queste creature godano di un cuore felice.
Che nessuna mortifichi l’altro, che nessuno in alcun modo disprezzi l’altro
Che nessuno, per collera o risentimento voglia il male dell’altro
Così come una madre protegge suo figlio
Il suo unico figlio a costo della vita
Allo stesso modo nei riguardi di tutte le creature
sorga una sollecitudine infinita.
Irradiando amore sull’universo intero,
in alto e in basso, senza confini, liberi da odio e da rancore
fermi o camminando, seduti o distesi
liberi da torpore,
coltivando la pratica di METTA
ecco la sublime dimora e chi è puro di cuore
non vincolato a opinioni
dotato di chiara visione e liberato da attaccamento
non rinascerà in questo mondo.




giovedì 13 giugno 2013

Ah quanto mi sta antipatico Facebook!!

ebbene sì, mi sono rimessa in facebook e non potete immaginare che sacrificio sia per me! Alessia martedì prossimo mi darà "lezioni di facebook" perchè io non ci capisco niente anche perchè il mio cervello non capisce ciò che non ama, fa blocco. E allora, direte voi, PERCHE' TI CI SEI RIMESSA? Lo faccio per il Cammino e per l'appello per la Ruah che, mi rendo conto, devo gestire io come, del resto, più o meno tutto  con la grande immane eccezione del Sito che quell'angelo di Oriano cura.
Perchè odio facebook:
1 cominciamo da quelle due manine: per me ricordano solo quelle dell'imperatore che decretava vita o morte...che poi è così, a me perchè me ne dovrebbe fregare se a uno piace o non piace quello che scrivo?! Senza che questo sia supportato da una motivazione, da un discuterne, da un dialogo e si riduca solo ad un pollice in su o in giù.
2 gli amici Senza che lo prendiate come vittimismo ma che lo leggiate come oggettiva visione retrospettiva della mia vita: quelli che si sono dichiarati sperticati amici mi hanno sempre bellamente fregato e pure con particolare accanimento, questo non ha voluto dire e non vuole dire che io, con cocciutaggine, non creda nell'amicizia, nel sentimento dell'amicizia...sto scrivendo un libro proprio su questo, ma una parte di me sa che prima o poi, i così detti "amici" mi fregheranno...non vuole dire però che io stia in guardia, la mia amicizia è sempre data totalmente...appunto la mia e so in coscienza di non aver fregato nessun amico...ma di fregature ne ho prese una massa per cui sto amici mi fa venire i brividi!
3 Come mi diceva Oriano: "Le notizie su facebook sono labili e velocemente bruciate come il giornale che oggi leggi e domani ci incarti le uova." Tutto in internet è più o meno così e, a volte, questa velocità mi ossessiona...preferisco i passi più lenti.
Perchè lo dovrò usare
Perchè ho bisogno che il messaggio per la Ruah faccia il giro del mondo nella speranza che:
o qualcuno con soldi voglia investire e comperi la casa bellissima e in un posto bellissimo come investimento e poi o ce l'affitti o ce la dia in comodato d'uso
Oppure che una massa di persone metta un pochino di soldi e la possiamo acquistare tutti insieme.
E' SOLO PER QUESTO CHE USERO' CON GRANDE SOFFERENZA PERSONALE FACEBOOK!!  PER COMUNICARE CON IL MONDO GIA' MI BASTA L'EMAIL E IL BLOG...E, CREDETEMI, CI PASSO LE ORE E TEMO IL SOVRACCARICO DI FACEBOOK, COMUNQUE LO FARO'.
MI AGGIUNGERO' AGLI AMMINISTRATORI DELLA PAGINA GIA' ESISTENTE CHE CURANO ALESSIA E ORIANO E POI SI VEDRA'...da martedì dopo che Alessia mi avrà spiegato come...di chiacchiere da bar non ne farò...ciao cari pellegrini...

mercoledì 12 giugno 2013

uuuuhh quante cose!







beh prima di tutto la leggenda delle foto dall'alto in bassi:
1 Anna, pellegrina ferrarese di Barcellona
2 Famiglia spaventata dal flash
3 Mish con foglia in bocca
4 Mash si gode il sole
5 Scatola bottiglie-play grownd dei gattini
6 Pois
7 Paté
E ora spiego...è giorni che con Anna, futura pellegrina di Francesco che è italiana ma vive in Spagna, ci mandiamo: credenziali, pacchetti con ogni sorta di cose carine e...una caterva di emails MA PERCHE'?! perchè lei è una pellegrina d'hoc addentro agli amici del Cammino di Santiago e così, parla che ti parla abbiamo messo insieme, anzi lo ha fatto lei, un presentazione del Cammino a Barcellona in Ottobre nella libreria italiana "Le nuvole" che già vende le mie guide!! E ieri (ci ho messo 2 ore) sono persino riuscita a prenotare online il volo Ryanair da Perugia (che per me è un'impresa ma ce l'ho fatta!!!) così Spagna aspettami di nuovo che arrivo! Sono così contenta!!! Il sogno è quello della guida in spagnolo...chiudere il cerchio con il Cammino di Santiago su cui tutto è nato per me e per il nostro Cammino.

I gattini: una è già prenotata, ma le altre che sono come vedete splendide, ancora no!! Ora mangiano da soli anche se gradiscono una ciucciata dalla mamma che è sempre più magra...ma davvero non c'è nessuno che ne voglia uno?! Veramente sono belli e ben educati fanno i loro bisogni nella cassettina! Su via prendetene uno!!!

Venerdì partirò per un luogo sulle colline di Foligno per fare un weekend di "Fare comunità" ...ricordate il libro di Scott Peck che ho tradotto sul fare comunità? Ecco un conto è leggere, e un'altro è provarci, vado a vedere com'è, ad essere parte del cerchio, e vedere di capire veramente cosa spiegano le 330 pagine tradotte. Il tutto è organizzato da Sabine, psicologa e Francesco che si sono conosciuti sul cammino di Francesco, si sono sposati, e ora hanno messo su questo centro chiamato "Il Cerchio di Pace" sono molto curiosa...vi saprò poi dire.

E così per una cosa e per l'altra, per tutti i pellegrini a cui rispondo e anche perchè...udite, udite, mi sono rimessa in Facebook anche se non capisco proprio come funzioni e, onestamente, mi fa venire il mal di stomaco, ma lo faccio per l'appello che sto mettendo in giro...è dalle 12 che sono incollata al computer non stop...bastaaaaaa! Ciao cari, ancora più
 cari se volete un gattino!

lunedì 10 giugno 2013

Ignazio Marino sindaco di Roma EVVIVA!


Lo seguo da anni per la questione del TESTAMENTO BIOLOGICO ricevo la sua newsletter e mi piace E'  UN SERIO se Dio vuole!!! E sono sicura che non deluderà nessuno, su di lui ci metto la mano sul fuoco, finalmente una persona che vale e che fa il politico perché ci crede. Carino che su un colle ci sia un Gesuita e su un'altro un Ignazio! Finalmente una buona notizia assieme ai 16 comuni strappati alla destra, alla Lega! E POI HA UNA FACCETTA SIMPATICA, UN PO' TIMIDA, SEMPRE SORRIDENTE, SONO PROPRIO, PROPRIO TANTO CONTENTA!
AUGURI DOTTORE!

qui sotto quello che dice di lui wikipedia:



Ignazio Roberto Maria Marino (Genova,10 marzo 1955) è un medico e politicoitaliano. Senatore dal 2006 al 2013, ha svolto il ruolo di Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Servizio Sanitario Nazionale, nonché membro della Commissione Igiene e sanità del Senato della Repubblica nella XVI Legislatura. È candidato sindaco di Roma per il centrosinistra alle elezioni amministrative italiane del 2013 dopo aver vinto le primarie del 7 aprile 2013. E ora è SINDACOOOOO!


Biografia

Di madre svizzera[2] e padre siciliano diAcireale, è il primo di tre fratelli (due sorelle oltre a lui). Nato a Genova, è sposato ed ha una figlia. Si è laureato in Medicina e chirurgia all'Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Roma nel 1979, specializzandosi prima in Chirurgia generale all'Università di Catania e poi in Chirurgia vascolare all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Ha lavorato nei centri trapianti di Cambridge (ilTransplant Center dell'Università di Cambridge), di Pittsburgh (il Pittsburgh Transplantation Institute dell'University of Pittsburgh), e di Filadelfia come Direttore della Transplantation Division presso la Thomas Jefferson University[3].
Nel 1992 è stato nominato Direttore Associato del National Liver Transplant Center del Veterans Affairs Medical Center di Pittsburgh, l'unico dipartimento per trapianti d'organo appartenente al Governo degli Stati Uniti. Nel 1999 ha fondato l'ISMETT a Palermo, il primo centro trapianti di fegato in Sicilia — grazie a un rapporto di collaborazione fra l'University of Pittsburgh Medical Center e il governo italiano — di cui è stato il direttore e l'amministratore delegato. Il 31 luglio 1999 ha personalmente eseguito il primo trapianto ortotopico di fegato della storia della sanità siciliana.
Il 17 luglio 2001 ha eseguito il primo trapianto italiano su un soggetto sieropositivo in terapia HAART. Nel 2002 si è dimesso dal University of Pittsburgh Medical Center per diventare professore di chirurgia presso il Jefferson Medical College[4] di Filadelfia[5]. Ha una casistica personale di oltre 650 trapianti, ed è autore di 213 pubblicazioni indicizzate su MEDLINE e di 3 libri scientifici.
Nel 2005 ha pubblicato un saggio per la collana Le Vele di Einaudi intitolato Credere e curare, che tratta della professione di medico e dell'influsso che su questo mestiere ha la fede, intesa anche come credo religioso ma soprattutto come passione, solidarietà ed empatia verso gli altri. Nel 2007 ha pubblicato un saggio edito dalla fondazione Italianieuropei e intitolato Sistema salute. Analisi e prospettive per il futuro della sanità italiana. Nel 2008 ha pubblicato per la collana I Mestieri della Scienza di Zanichelli il libro Idee per diventare chirurgo dei trapianti. Una corsa fra la vita e la morte. Nel 2009 ha pubblicato per la collana Passaggi di Einaudi Nelle tue mani. Medicina, fede, etica e diritti, racconto in prima persona di un medico che affronta le questioni ultime: le decisioni sui trapianti, il testamento biologico, i progressi tecnologici e la durata della vita.

Ignazio Marino (2012)
Nel 2005 fonda "Imagine Onlus", un'organizzazione internazionale non-profit che opera nel campo della solidarietà internazionale con particolare attenzione alle tematiche della salute. Inoltre, è anche membro dell'Editorial Board di Transplantation, Liver Transplantation, Clinical Transplantation e di altre 12 riviste scientifiche internazionali.
Nel marzo 2006 si è candidato come indipendente nelle liste dei Democratici di Sinistra per il Senato; nell'aprile 2006 è stato eletto Senatore della Repubblica Italiana e dal 6 giugno 2006 è stato presidente della XII Commissione Igiene e Sanità.
Rieletto a Palazzo Madama alle elezioni politiche del 2008 con il Partito Democratico, è stato presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Servizio Sanitario Nazionale, e membro della Commissione igiene e sanità del Senato. Come medico e uomo politico Marino, di fede cattolica, afferma di avere una visione laica della politica e di mantenere sui temi etici una linea indipendente[6].
Il 16 gennaio 2009 aderisce all'appello[7] lanciato dal Partito Radicale Transnazionale che, sull'esempio di quanto fatto negli USA dal comitato inaugurale di Barack Obama, invita i cittadini italiani a dedicare un giorno di servizio alla propria comunità[8].
Alle elezioni politiche italiane del 2013 è stato rieletto senatore tra le file del Partito Democraticonella regione Piemonte.
Il 18 marzo 2013 deposita 5 600 firme per la candidatura alle primarie del centrosinistra, indette per eleggere il candidato sindaco di Roma alle elezioni amministrative di maggio 2013, annuncia dunque le dimissioni dal Senato[9]

Attività medica

Il primo trapianto di fegato da babbuino della storia

Ignazio Marino è stato uno dei componenti del team che ha eseguito, il 28 giugno 1992 ed il 10 gennaio 1993, gli unici due xenotrapianti di fegato da babbuino a uomo della storia. I primi tentativi di xenotrapianto d'organo furono eseguiti in Europa nel 1906, usando una capra, unmaiale ed un macaco come donatori di reni e nessuno di questi trapianti ebbe buon esito a causa di una quasi immediata trombosi vascolare. Vi furono altri tre tentativi (uno in Europa e due negli USA) nei cinquantotto anni successivi, ma il primo successo si ebbe nel 1964, quando Keith Reemtsma della Tulane University trapiantò in una paziente il rene di uno scimpanzé che funzionò per 9 mesi.
Nel 1984 vi fu il caso di Baby Fae, una neonata statunitense di soli 2,2 kg che, trapiantata con ilcuore di un babbuino, sopravvisse 21 giorni. Per quasi dieci anni (dal 1984 al 1992) non vennero eseguiti altri tentativi clinici di xenotrapianto fino ai due trapianti di fegato di babbuino, presso l'Università di Pittsburgh, nel 1992 e 1993. Il trial clinico fu coordinato dal Prof. Thomas Starzl, il pioniere che nel 1963 aveva realizzato il primo trapianto di fegato nell'uomo, con il quale Ignazio Marino ha lavorato per oltre quindici anni e dal quale ha appreso la tecnica del trapianto di fegato.
Il trapianto con fegato di babbuino, in quegli anni, era stato previsto per la cura della cirrosi in fase terminale causata dal virus dell'epatite B cronica. I babbuini furono scelti come donatori perché, nonostante le differenti dimensioni, condividono molte caratteristiche fisiologiche e genetiche con gli esseri umani, ma sono resistenti allo sviluppo dell'epatite cronica da virus B. Il primo ricevente fu un uomo di 35 anni, HIV positivo; il secondo un uomo di 62 anni. Entrambi avevano un'insufficienza epatica terminale conseguenza dell'epatite B. Il primo paziente sopravvisse 70 giorni dopo il trapianto. Trascorse la maggior parte del tempo in una regolare corsia di ospedale con una funzionalità epatica quasi normale.
Il secondo paziente, molto più anziano, non riprese mai conoscenza, rimase itterico, e sopravvisse per 26 giorni. Ci sono ancora molti problemi da superare prima che lo xenotrapianto possa diventare realtà. Il principale è costituito dal rigetto; un altro è assicurare che gli organi xenotrapiantati funzionino correttamente nel ricevente; c'è poi la necessità di minimizzare il rischio di introdurre nuovi agenti infettivi nella popolazione umana. Esistono, come è inevitabile, anche diversi problemi di carattere etico e antropologico. Dall'accettabilità dell'intervento umano in materia di manipolazione della specie, alla possibilità etica di utilizzare animali per migliorare le probabilità di sopravvivenza e il benessere degli uomini.

Il primo trapianto di organo su un sieropositivo in Italia

Nel 2001 Marino, che nel decennio precedente aveva già realizzato negli Stati Uniti alcuni dei primi trapianti al mondo su pazienti sieropositivi (si trattava di trapianti di fegato), ricevette una richiesta da parte di un paziente italiano sieropositivo per un trapianto di rene[10]. Si trattava di un ragazzo che aveva girato quasi tutti i centri di trapianto italiani richiedendo di poter essere operato e ottenendo solo rifiuti. Marino accettò di visitarlo, fece tutti gli accertamenti e gli esami del caso valutandolo poi idoneo al trapianto di rene che gli sarebbe stato donato dal padre. Il trapianto venne eseguito da Ignazio Marino il 17 luglio 2001. La notizia del trapianto scatenò diverse polemiche e perplessità nel mondo accademico e istituzionale italiani.
In particolare, l'allora Ministro della Salute, Girolamo Sirchia, dichiarò che questo tipo di intervento avrebbe portato a "risultati catastrofici". Pochi mesi dopo, il Centro Nazionale Trapianti(CNT) censurò Ignazio Marino per il suo operato diffidandolo dall'eseguire ulteriori trapianti su pazienti positivi all'HIV. Il paziente è ancora vivo e in pieno benessere a tutt'oggi.
In seguito a quel primo trapianto su sieropositivo venne istituita una Commissione apposita, presso il CNT, per stabilire se questo tipo di intervento poteva essere effettuato o meno e, dopo quasi tre anni, venne data l'approvazione definitiva. Oggi i trapianti su pazienti sieropositivi vengono eseguiti regolarmente e con successo anche in Italia. Quel primo trapianto del 2001, ha aperto la strada in Italia a questo tipo di interventi che venivano effettuati in altri paesi con regolarità già da diversi anni.

Attività politica

Testamento biologico

Da sempre sostenitore dell'esigenza di una legge italiana in materia di testamento biologico, nel gennaio 2009 lancia un appello online[11] proprio su questo tema.
Si professa cattolico, pur prendendo le distanze dalla dottrina cattolica sulla fine della vita e promuovendo una legge che consentirebbe di rifiutare nelle disposizioni di fine vita l'idratazione e la nutrizione artificiali, e che introdurrebbe dunque anche in Italia quella che la Chiesa cattolicanel Catechismo definisce «eutanasia per omissione»[12].
Ha partecipato a numerose trasmissioni televisive sull'argomento, tra cui Porta a Porta, in cui ha citato a supporto delle sue convinzioni un passo del Catechismo e una lettera che l'allora cardinale segretario di stato Jean-Marie Villot, a nome di papa Paolo VI, ha inviato il 3 ottobre 1970 al segretario generale della. La lettera che, secondo Marino, consentirebbe di sospendere l'idratazione e la nutrizione artificiale nei pazienti in stato vegetativo recita:
« Il carattere sacro della vita è ciò che impedisce al medico di uccidere e che lo obbliga nello stesso tempo a dedicarsi con tutte le risorse della sua arte a lottare contro la morte. Questo non significa tuttavia obbligarlo a utilizzare tutte le tecniche di sopravvivenza che gli offre una scienza instancabilmente creatrice. In molti casi non sarebbe forse un'inutile tortura imporre la rianimazione vegetativa nella fase terminale di una malattia incurabile? In quel caso, il dovere del medico è piuttosto di impegnarsi ad alleviare la sofferenza, invece di voler prolungare il più a lungo possibile, con qualsiasi mezzo e in qualsiasi condizione, una vita che non è più pienamente umana e che va naturalmente verso il suo epilogo: l'ora ineluttabile e sacra dell'incontro dell'anima con il suo Creatore, attraverso un passaggio doloroso che la rende partecipe della passione di Cristo. Anche in questo il medico deve rispettare la vita. »
(Lettera inviata dal card. Villot, a nome di Paolo VI, alla FIAMC - 3 ottobre 1970)
Secondo alcuni l'interpretazione delle parole del Pontefice data da Marino contrapporrebbe Paolo VI ai papi successivi, che hanno condannato la sospensione dell'idratazione e della nutrizione artificiale in quanto grave violazione della Legge di Dio
Il 7 marzo 2009, Gian Luigi Gigli (un medico che in quelle settimane si era candidato alle elezioni europee del 2009 sotto le insegne dell'Unione di Centro, come capolista nel Nord-Est) è intervenuto su Avvenire — il quotidiano della Cei — per spiegare il senso dei termini tecnici usati dal cardinal Villot — autore dell'intervento tramite il quale Paolo VI inviava i saluti alla FIAMC — e che, secondo Gian Luigi Gigli (presidente emerito della FIAMC), Marino avrebbe distorto finendo per far passare lo stesso Paolo VI come fautore dell'eutanasia per omissione, anziché contrario all'ostinazione terapeutica nei confronti dei malati terminali. In particolare, secondo Gigli, il Sen. Marino avrebbe omesso di spiegare che la "rianimazione vegetativa" è la rianimazione delle funzioni vegetative cardiaca e respiratoria, e quindi non si riferisce ai pazienti in stato vegetativo, che non ne hanno alcun bisogno non necessitando di ventilatori o di supporti cardiocircolatori per vivere[15].
Marino sostiene] inoltre che il prolungamento delle funzioni vitali dei 1 500 pazienti attualmente in stato vegetativo — che sono nutriti e idratati — si chiami "accanimento terapeutico" e che sia lecito interromperlo in quanto a suo giudizio, salvo particolari eccezioni, rientrerebbe tra quelle procedure mediche straordinarie e sproporzionate che anche il Catechismo consente di sospendere. A tal proposito cita il seguente passo:
« L'interruzione di procedure mediche onerose, pericolose, straordinarie o sproporzionate rispetto ai risultati attesi può essere legittima. In tal caso si ha la rinuncia all'«accanimento terapeutico». Non si vuole così procurare la morte: si accetta di non poterla impedire. Le decisioni devono essere prese dal paziente, se ne ha la competenza e la capacità, o, altrimenti, da coloro che ne hanno legalmente il diritto, rispettando sempre la ragionevole volontà e gli interessi legittimi del paziente. »
(Catechismo della Chiesa Cattolica - Art. 2278)
L'applicazione di questo passo alla nutrizione e idratazione per via artificiale però non è condivisa dalla Chiesa, infatti papa Giovanni Paolo II e papa Benedetto XVI hanno ribadito che nei pazienti in stato vegetativo tali somministrazioni sono moralmente obbligatorie, in quanto ordinarie e proporzionate, e dunque non configurano un accanimento terapeutico. La loro sospensione, semmai, avendo come unico risultato possibile la morte per fame e per sete del paziente, finirebbe per configurarsi "come una vera e propria eutanasia per omissione".
Il 29 maggio 2009, Federico Orlando, su Europa, ha ripreso le argomentazioni di Marino, supportate a suo giudizio dall'osservazione che in Svizzera il testamento biologico è diventato legge senza opposizione della Chiesa e dalla sua interpretazione delle "Disposizioni sanitarie del paziente cristiano" emanate dalla Chiesa cattolica in Germania.

La candidatura alla segreteria del Partito Democratico

In vista delle elezioni primarie del Partito Democratico dell'ottobre 2009, il 23 luglio 2009, alla Camera del Lavoro di Milano, Marino annunciò la propria candidatura alla segreteria del partito, sfidando Pier Luigi Bersani e Dario Franceschini. Lo slogan scelto per la campagna di Marino è stato "Vivi il PD, cambia l'Italia"; il suo programma puntava sul rilancio del merito e dei diritti civili, sulla salute, la laicità e l'ambiente[20]. Il senatore chirurgo è giunto 3º, raccogliendo circa il 15% delle preferenze.
In seguito a delle intercettazioni telefoniche, nel 2010 un'inchiesta della Procura di Bologna stabilì che la scesa in campo di Marino per le primarie del PD fu all'origine della sua mancata collaborazione con il Policlinico Sant'Orsola-Malpighi di Bologna. L'amministrazione del Policlinico avrebbe "boicottato" Marino "per ragioni esclusivamente politiche", in quanto "la collaborazione di Marino con il Sant'Orsola avrebbe potuto nuocere a Bersani". Nonostante le smentite dei medici intercettati e del Sant'Orsola, il magistrato inquirente ritenne che non ci fossero dubbi, descrivendo "un desolante quadro di sudditanza politica delle scelte anche imprenditoriali di un'azienda ospedaliera di primaria importanza". Tuttavia concluse che l'inchiesta andava archiviata in quanto non si potevano registrare condotte penalmente rilevanti. Marino prese spunto da queste dichiarazioni per "riaffermare con vigore la necessità che la politica si tenga fuori dalla gestione della sanità pubblica"[23].

La candidatura a sindaco di Roma

Nel marzo 2013 ufficializza la sua partecipazione alle primarie del centrosinistra per ottenere la candidatura a sindaco della capitale. Sostenuto oltre che dal Partito Democratico anche daSinistra Ecologia Libertà di Nichi Vendola e Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia,[24] il 7 aprile vince le primarie diventando così il candidato sindaco del centrosinistra per la capitale. Il 22 maggio il Senato accoglie le dimissioni di Marino da senatore per la sua candidatura a sindaco di Roma, con 179 voti a favore, 67 contro e 10 astenuti. Il 24 maggio, chiude la campagna elettorale in piazza San Giovanni in Laterano, a Roma.[25]
Al primo turno delle elezioni amministrative di Roma, Marino ottiene il 42,6% dei voti. Il 9 e 10 giugno sfiderà nel ballottaggio Gianni Alemanno.