giovedì 31 ottobre 2013

Zombini in Via San Vittorino 3....brrr che paura!

Mica mi aspettavo il "dolcetto scherzetto" qui! E così, non essendo pronta, non avevo caramelle e cioccolatini come tenevo pronti in Inghilterra e avevo solo biscotti perchè hanno suonato alla porta due zombini della porta accanto: Emily e ed Elia...carini vero?!

oggi 3 anni fa...

mi chiama Eugenia dopo che l'avevo chiamata senza risposta: "Siamo a Santa Maria, c'è la fiera...." La raggiungo e le dico: "Che strano, la fiera?!..." Poi parte un ricordo, 3 anni fa, dopo che avevamo trasportato via vagonate di cose mie e pulito che ci si poteva mangiare per terra, care persone ed io chiudemmo per l'ultima volta la porticina della "Perfetta Letizia"...faceva freddo quel 31 ottobre non come oggi che si gira ancora in maglietta di cotone, uscimmo e andammo a bere qualche cosa e a vedere la fiera ed io e una di noi ci comperammo una specie di scopa...dopo tutto quel pulire vedevamo solo quelle!
Oggi, con amici cari di Eugenia, ci siamo sedute a bere un caffè in compagnia del piccolissimo Sonam che dormiva beato e sorridente nella sua carrozzina, un fagottino giallo bello come il fratello più grande, identico.
Con Eugenia poi abbiamo ancora girellato fra le bancarelle e parlato di cose bellissime ed alte...poi li ho lasciati e me ne sono tornata verso la macchina, temevo pure una multa, e pensavo a quanto pochi siano 3 anni e quanto mi sembri poi lontanissimo il tempo della "Perfetta Letizia" e quanto sia successo da allora...ripensavo anche ad una frase del bel telefilm su Santa Teresa d'Avila che, devo dire, mi ha dato una gran spinta...lei che girava la Spagna su dei carretti a fondare, fra mille difficoltà, nuovi conventi, alle persecuzioni dell'Inquisizione a quello che le dicevano del tipo: "Ma voi non volete la povertà? E allora perchè chiedete soldi per fondare un convento?" Storie sempre uguali in cui mi sono tanto identificata...
Mi stavo avvicinando alla macchina e mi è tornata in mente una sua frase: "Tutto può fare Chi mi manda..." proprio così! Anch'io sono convinta di questo...e mi sono messa calma. Poi ho guardato sul cruscotto della macchina, fuiiii niente multa, al suo posto un petalo di geraneo perfettamente rosso, perfettamente a cuore...mi ha tanto consolato! Una risposta dal cielo...forse dal balcone sopra...ma dal Cielo. Ho guidato fino a casa e lui non si staccava, avrei voluto fotografarlo quel "cuore di primavera" ma poi, a poche centinaia di metri da casa e dalla macchina fotografica, una macchina ha creato una folata di vento e lui si è staccato...beh il suo messaggio me lo aveva portato.
Il vento della Ruah sta soffiando...non so da dove, non so come ma soffia, io lo credo.

la vera storia di Halloween...dalla vostra streghetta


un giorno un amico frate mi disse che non si dovrebbe festeggiare il compleanno ma il giorno del proprio battesimo...io sono stata battezzata il 6 gennaio....e allora sono un poco streghetta buona come la Befana...Ho trovato in internet la vera storia di Halloween che, haimé, come del resto il Natale è divenuta solo qualche cosa di commerciale a cui si sono aggiunte una quantità di pretesti satanici...nulla di tutto questo! Leggete qui di seguito e buon volo alle mie compagne streghette buone!

Festa di Halloween 2013: origini e storia della Notte delle Streghe

Halloween è tra i più antichi riti celebrativi la cui origine risale alla notte dei tempi. La sua crescente popolarità anche in Europa, deriva dalla tradizione Americana nella quale la notte di Halloween è la notte dei travestimenti e del famoso “Trick or Treat” (scherzetto o dolcetto). Ma molti non conoscono la vera storia di Halloween…
A ben vedere Halloween non ha origini americane, ma è una festa perfettamente europea, ha origini pagane e pone le sue radici nella civiltà Celtica. Questo antico popolo, stanziato nelle terre di Gran Bretagna, Irlanda e Francia, festeggiava l’inizio del Nuovo Anno il 1°Novembre: giorno in cui si celebrava la fine della “stagione calda” e l’inizio della “stagione delle tenebre e del freddo”. La notte tra il 31 ottobre e il 1° Novembre era il momento più solenne di tutto l’anno druidico e rappresentava per i Celti la più importante celebrazione, chiamata “notte di Samhain”. Tutte le più importanti leggende celtiche  sono ambientate in questa notte e molte di esse riguardavano la fertilità della Terra e il superamento cosmico, nonché l’inizio del regno semestrale del Dio delle Tenebre: Samhain appunto. Per i Celti, popolo dedito all’agricoltura e alla pastorizia, la ricorrenza che segnava la fine dei raccolti e l’inizio dell’inverno assumeva una rilevanza particolare in quanto momento di radicale cambiamento: le greggi venivano richiamate dai verdi pascoli estivi e le persone si ritiravano nelle case per trascorrere al caldo le lunghe e fredde notti invernali, passando il tempo a raccontare storie e svolgere lavori di artigianato.
I Celti credevano inoltre che alla vigilia di ogni nuovo anno (31 Ottobre) Samhain, Signore della Morte e Principe delle Tenebre, chiamasse a sé  gli spiriti dei morti, in un giorno in cui tutte le leggi dello spazio e del tempo erano sospese, permettendo al mondo degli spiriti di unirsi al mondo dei viventi. Una leggenda racconta che tutte le persone morte l’anno precedente tornassero sulla terra la notte del 31 ottobre, in cerca di nuovi corpi da possedere per l’anno venturo, così i bambini andavano di casa in casa raccogliendo legna per formare un enorme falò al centro della cittadina. Quando il falò bruciava, nei villaggi ogni altro fuoco doveva essere spento, per evitare che gli spiriti maligni venissero a soggiornavi.  Il rito prevedeva anche lo spegnimento del Fuoco Sacro e la riaccensione di un Nuovo Fuoco (che simboleggiava l’arrivo del Nuovo Anno) il mattino seguente. Per la sacra cerimonia, i Druidi si incontravano sulla cima di una collina in un’oscura foresta di querce (albero scaro) dove offrivano sacrifici di sementi e animali, danzando e cantando fino al mattino. Si sanciva così il passaggio tra la stagione solare e la stagione delle tenebre. Quando il mattino giungeva, i Druidi portavano le ceneri ardenti del fuoco presso ogni famiglia che provvedeva a riaccendere il focolare domestico. Spegnere il fuoco simboleggiava che la metà oscura dell’anno (quindi la morte) stava sopraggiungendo mentre l’atto di riaccenderlo era simbolo di speranza e di ritorno alla vita, dando così a questo rito la rappresentazione ciclica del tempo.
Gli antichi Celti temevano specialmente il momento del crepuscolo poiché credevano che in quel particolare frangente gli spiriti potessero vagare sulla Terra. Con il loro aiuto Samhain (la terribile divinità della notte) avrebbe potuto imprigionare e uccidere il Sole, senza il quale la vita intera sarebbe terminata. Era quindi necessario offrire dei sacrifici per placare gli spiriti erranti e per ossequiare la divinità. L’usanza moderna di travestirsi nel giorno di Halloween, nasce proprio dalla tradizione Celtica di festeggiare per 3 giorni mascherandosi per esorcizzare e spaventare gli spiriti indossando le pelli degli animali uccisi durante i sacrifici del 31 Ottobre. Vestiti con queste maschere grottesche i Druidi ritornavano al villaggio illuminando il loro cammino con lanterne costituite da cipolle intagliate al cui interno erano poste le braci del Fuoco Sacro.
Nella tradizione celtica non esistono né diavoli, né demoni, tuttavia le Fate erano spesso considerate ostili e pericolose. Le leggende narrano che nella notte di Samihain le Fate erano solite fare alcuni “scherzetti agli umani, portandoli a perdersi nelle “colline delle Fate” dove rimanevano intrappolati per sempre. I Celti quindi, per guadagnarsi il loro favore erano soliti offrire cibo o latte che veniva lasciato sui gradini delle case. Un’altra origine del detto “trick or treat” (l’odierno “Scherzetto o dolcetto”) si fa risalire al periodo in cui i primi cristiani, in cammino da un villaggio all’altro, elemosinavano per un pezzo di “dolce dell’anima”, che altro non era se non un tocco di pane. Più “dolci dell’anima” si ricevevano, più preghiere si sarebbero recitate per i defunti della generosa famiglia. Da qui il famoso gioco del ” trick o treat” nella quale i bambini travestiti con costumi “mostruosi e terrificanti” vanno di casa in casa, chiedendo dolcetti o qualche moneta.
Le festività in onore della fine dell’estate non erano però una prerogativa celtica: l’ultimo raccolto dell’anno era infatti un evento festeggiato contemporaneamente in molte diverse culture e anche i Romani, intorno al 1° novembre, onoravano Pomona, la dea dei frutti e dei giardini, con offerte varie (sopratutto mele) per propiziare la fertilità futura. Quando durante il primo secolo i Romani invasero la Bretagna, vennero a contatto con le celebrazioni celtiche e, con i passare dei secoli il culto di Samhain e di Pomona si unificarono: i sacrifici furono abbandonati lasciando al loro posto l’offerta di effigi da bruciare, mentre l’usanza di mascherarsi da fantasmi e streghe divenne parte integrante del cerimoniale. Malgrado l’avvento del Cristianesimo queste tradizioni, profondamente radicate nella popolazione, non vennero scalfite e l’antico rito celtico-romano rimase.
Visto che la Chiesa Cattolica non riusciva a sradicare questi antichi culti pagani, escogitò un tentativo per farne perdere il profondo significato: nell’835 Papa Gregorio spostò così la festa di Tutti i Santi dal 13 Maggio al 1° Novembre, pensando di poter dare un nuovo significato ai culti paganiTuttavia l’influenza del culto di Samhain non fu sradicata e la Chiesa fu costretta ad aggiunse, nel X° secolo, una nuova festa: il Giorno dei Morti, celebrato il 2 novembre in memoria delle anime degli scomparsi che venivano festeggiati dai loro cari che, mascherati, accendevano dei falò. Tuttavia l’usanza e il significato dell’antico rito celtico del Fuoco Sacro sopravvive ancora in Inghilterra, dove il 5 novembre si festeggia il Guy Fawkes Day.
La tradizione di festeggiare la vigilia di Ognissanti ha dunque origini britanniche e più precisamente celtiche: la sera precedente al 1° Novembre era infatti chiamata “All Hallows’ Eve“, in seguito abbreviato in “Hallows’Even”, poi in “Hallow-e’en” ed infine in “Halloween”.
Ma il popolo dei Celti non usava mettere per iscritto le sue tradizioni, bensì le tramandava oralmente, così che di generazione in generazione le leggende e le credenze legate a questo giorno si sono arricchite di nuovi particolari. Lo sviluppo di oggetti e simboli associati ad Halloween si è andato così formando col passare del tempo. Molte delle attività svolte durante Samhain erano legate alla credenza che nella notte di fine estate le barriere tra il mondo dei vivi e quello degli spiriti si assottigliassero, ed oggi si sono sviluppate in vere e proprie tradizioni di Halloween. Da qui l’uso di lasciare davanti alle porte delle abitazioni dei dolcetti, in modo da ingraziarsi le anime dei defunti, o di apparecchiare la tavola per la cena di Halloween aggiungendo un posto in più, per rendergli omaggio. Altra usanza che si è andata affermando col tempo è quella di appendere lanterne ricavate nelle zucche, le famose jack-o-lantern, per guidarne invece il cammino. La zucca intagliata, che rappresenta l’icona fondamentale della festa di Halloween, è conosciuta ormai in tutto il mondo. Pochi, però, sanno a cosa si riferisce esattamente. Per trovare una spiegazione, bisogna risalire a una vecchia leggenda della tradizione irlandese, quella che parla di quell’anima prava di nome Jack.
Costui, una vecchia canaglia ubriacona e taccagna, che lavorava come fabbro, si trovava ad arrancare faticosamente verso casa nella notte di “Ognissanti” (All Hallows Eve), pieno di birra scura fin sopra gli occhi. Ma ormai il suo fegato era allo stremo dopo tante fatiche alcoliche, e quella notte stessa un attacco di cirrosi epatica sarebbe stata la sua condanna. La fortuna volle che il Diavolo, avido e in anticipo sui tempi, decidesse di reclamare la sua anima prima che il senno dell’irlandese svanisse del tutto. Jack, vista la sua pessima situazione, decise di giocarsi il tutto per tutto. “Senta, signor Diavolo, non potrebbe aiutarmi a prendere quella mela lassù, all’estremità di quel ramo? Le sarei grato per tutta la vita…”, gli disse. Il Diavolo, non vedendoci possibilità d’imbroglio, si mise sulle spalle di Jack, al fine di afferrare il pomo. Una volta, il suo superiore aveva imbrogliato l’uomo, con quel frutto, ma questo povero Diavolo, che non conosceva la legge del contrappasso, ignorò la valenza simbolica del gesto. Mentre lo afferrava, il furbo Jack incise rapidamente sul tronco dell’albero una croce, così che il Diavolo non riuscì a scendere, rimanendo appeso al ramo. Nel tentativo di impietosire Jack, il Diavolo gli promise di lasciarlo in pace per dieci anni. Ma Jack rilanciò: “Se la faccio scendere, signor Diavolo, lei mi deve promettere che non pretenderà mai più la mia anima”. Il Diavolo accettò, ma il fegato di Jack non tenne conto di questi accordi e un anno dopo decise che non ce la faceva più, così Jack  morì. Siccome di andare in Paradiso proprio non era il caso, visti i suoi trascorsi goderecci, Jack si presentò alle porte dell’Inferno, ma il Diavolo gli sbarrò la strada. “Una promessa è una promessa”, disse furibondo, “pertanto, caro il mio Jack, vattene da qui: io non ti voglio.” Jack si guardò indietro, e vide solo buio, sulla via che avrebbe dovuto ricondurlo a casa. “Non mi può aiutare a trovare la strada, signor Diavolo?” Il principe delle Tenebre prese così un tizzone infuocato dalla fornace eterna e glielo lanciò. Jack, che aveva con se una grossa rapa, la intagliò e ci mise dentro il pezzo di carbone incandescente, per illuminarsi la strada. Da allora, nella notte di Halloween, se aguzzate bene la vista, vedrete una fiammella che vaga nell’oscurità alla ricerca della strada per casa. Quello è Jack O’Lantern.
La zucca subentrò poi quando gli immigrati irlandesi, fuggiti dalle loro terre per la carestia della metà del XIX secolo, una volta arrivati in territorio americano, non trovarono rape sufficientemente grosse da poter essere intagliate. Quel che trovarono fu invece una notevole quantità di zucche, degno sostituto della rapa. La zucca viene quindi utilizzata per tenere lontane dalle case gli spiriti dei defunti che, al pari di Jack, tentano di ritornare alla propria casa.
Oggi purtroppo poco rimane di queste antiche valenze, Halloween, la notte magica per eccellenza, è ormai assurta a simbolo per tutti gli appassionati di horror e diviene occasione, anche per chi non ama il genere, di travestirsi e partecipare a party di vario genere. È divertente, strana, diversa, trasgressiva, ci si traveste da fantasmi, Dracula, zombie e si balla… Gli adepti del satanismo e della magia riconoscono nel 31 ottobre uno dei giorni più importanti nell’anno: la vigilia di un nuovo anno per la stregoneria. L’enfasi di Halloween è oggi posta sulla paura, sulla morte, sugli spiriti, la stregoneria, la violenza, i demoni. E i bambini sono particolarmente influenzabili in questo campo, a cui l’industria cinematografica ha dato abbondante contributo nella glorificazione e promozione dei contenuti.
Forse, celebrando quella che è divenuta una delle feste più attese dell’anno, non sarebbe poi male ricordare che le origini di questa festività erano profondamente collegate ai ritmi delle società agricole, che celebravano i cicli naturali che scandivano le loro vite, ringraziavano la madre terra per i frutti del raccolto, ed esorcizzavano la paura della buia e fredda stagione invernale, identificata con la morte. Queste le origini della festa di Halloween, che poco a che vedere avevano con il sovrannaturale e molto con le reali difficoltà di una vita che dipendeva dalla benevolenza delle stagioni!

mercoledì 30 ottobre 2013

Santa Teresa de Jesus

Raffaella, la mia nuova amica di Assisi che ha vissuto 25 anni in Catalunya mi ha suggerito di guardare questo film televisivo che è in spagnolo antico ma che...cerco di capire e, in generale ci riesco, l'attrice Concha Velasca è bravissima assomiglia pure a certi ritratti della vera Teresa...il mio problema è la mia connessione debolissima e così ci metterò giorni a vederlo tutto ma, se volete vederlo e se la vostra connessione è buona, una puntata alla volta...è veramente fatto bene con un'ottima fotografia e poi si vede Avila che nel mio precedente viaggio in Spagna mi piacque moltissimo...io sono a metà del quarto episodio...ma ora la connessione non mi permette di vedere, si blocca sempre per cui...ci proverò poi. Grande Teresa e grande film...buona visione!

lunedì 28 ottobre 2013

La gattina viaggiatrice

Guardate che mi ha mandato Emese dalla Puszta dove vive la sua mamma, sono stata lì e ricordo quanto carina e dolce fu con me la sua mamma! Sì la gattina nata ad Assisi nel cestino vicino al mio letto che io battezai Mish e che ora si chiama Mesci, (che è poi il diminutivo di Emese) è andata a vivere in Ungheria con la sua attentissima e amorosa nuova mamma Emese e ora fa la biricchina come suo fratello Paté che è un gran matto curiosone, carina vero? Emese dice che ...sembra Silvestro


domenica 27 ottobre 2013

Ciaooo catalunya!





Ultimo post catalano...se volete vedere gli altri andate alla pagina mia di facebook.
 Sor Isaura e il Monestir de Pedralbes...beh quest'ultimo l'ho visto poco perchè sono stata sequestrata da questa sorella piena di vita che ha deciso di farmi tante foto (di solito sono io che le faccio per cui non ci sono mai) il divertente erano i suoi commenti "Esta es quemada...no no " E la cancellava alla velocità del suono poi correva verso un raggio di "hermano sol" e spostava vetri per creare riflessi mi ci piazzava dietro o davanti, fotografava e teneva o cancellava...sono state due ore e mezzo di corse per il chiostro e per il museo visto di volata...e non ho visto la mostra di presepi e la chiesa (mannaggia!) ma lei era troppo carina e i discorsi con lei troppo belli per ...fare turismo per cui...
Vorrei proprio aiutarla a vendere il suo dvd del Cantico delle Creature! Veramente il mio sogno è che qualcuno che ha una buona macchina fotografica in più sia disposto a regalargliela, lei non lo sa...non lo chiederebbe mai, ma la sua è una vera passione e talento, dovreste vedere le foto del cantico come sono! E lei dice che ne ha di migliori e per questo vorrebbe fare una seconda versione....c'è un qualche fotografo che mi legge che vuole fare felice una clarissa creativa?!
Il suo è un piccolo mondo tutto fra quei muri se pur bellissimi, e lei non si fa scappare né un raggio di sole né un insetto o un fiore appena sbocciato o morente, adora i papaveri e quando ha visto la mia foto nella guida di Assisi con i papaveri in primo piano è scoppiata in esclamazioni di gioia, non è mai stata ad Assisi...è il suo sogno più grande, io le ho detto che gliela organizzo io la permanenza qui...ora bisogna trovare il modo di farla volare fino a qui...nella stagione dei papaveri...vedremo che si può fare...ma pensateci per la macchina fotografica...far felice qualcuno fa stare bene...o no?!
Le foto dopo sono alcune di quelle che lei mi ha fatto, turistiche e non come dice lei.

sabato 26 ottobre 2013

i miei amici di Barcellona



ed ora vi presento i miei ospiti Anna e José Luis, devo ad Anna e a tutto il suo lavoro di contatti questo mio viaggio e a tutti e due l'accoglienza da amica di vecchia data (non ci conoscvamo prima ma non sembrava proprio!)...non ho una foto, mannaggia, del loro gatto Romeo che è molto sovrappeso e che sta a dieta, 60 grammi di croccantini dietetici al giorno...poverino! Al ritorno guardando la montagna di croccantini che i miei 8 gatti hanno sempre a disposizione ho pensato a lui, gatto di città che non fa moto, mentre i miei scorazzano per a la campagna e gli alberi e sono grossi ma non grassi per il moto che fanno.
Con Anna e José, quando erano liberi dal lavoro, Anna lavora a Parc Guell e José è vigile urbano, abbiamo girato allo sfinimento, mio, loro sono pellegrini "forsennati", in una Barcellona con 21 gradi a mezzanotte (una metà della mia valigia è stata inutile, lì era estate!) Con Anna siamo andate anche a Moserrat, bellissimo, ma ve ne parlerò poi, ecco i miei amici di Barcellona.

Il nostro Cammino a Barcellona...









La mia andata a Barcellona è stata per presentare il cammino lì alla libreria italiana "Le nuvole" a Barcellona risiedono 90.000 italiani! E anche al centro dei Terziari Francescani sempre a Barcellona. Incontri bellissimi con i pellegrini spagnoli degli "Amici del Cammino di Santiago" e giornate splendide con i miei ospiti Anna (italiana) e José Luis (Spagnolo). Sono stata coccolata in tutti i modi e i rapporti continueranno....un altro José Luis degli amici del Cammino si è dato subito da fare e così, a breve, mi contatterà un giornalista della rivista cattolica della Cataluna per un'intervista e...chissà che questo non sia proprio l'ingresso in Spagna del nostro Cammino! Magari si potrebbe proprio tradurre la guida sia in catalano che in castigliano...chissà?!
Io so solo che ora di là dal mare ho degli amici e, di certo, pellegrini verranno qui a camminare e questa è una gran bella cosa, una sorta di gemellaggio come è accaduto l'ultima sera alla sede degli "Amici del Cammino" uno di loro aveva portato un'ottima "Tarta di Santiago" (vi darò poi la ricetta) ed io una delle miei torte rustiche con il Tau sopra, per me è stata un'emozione!
E allora PELLEGRINI CATALANI VI ASPETTO AD ASSISI! Bon Cami!!!
nelle foto la presentazione nella libreria, la sede degli amici del Cammino e la consegna della credenziale ad una pellegrina polacca (ah la nostra credenziale è piaciuta tantissimo!)

venerdì 25 ottobre 2013

le allodole ad Assisi....

non perdetevi questo spettacolo domenica prossima!!!

...in natura non esistono gli angoli retti...

così diceva l'amico, l'amato Gaudì e come è vero!!!
Molto frastornata sono ritornata a casa e non so ancora bene dove sono dopo questa bellissima cavalcata catalana...
non esistono angoli retti neanche nella vita e quando la vogliamo squadrare lei si ribella...ci sto pensando ora guardando le foto di questa "spanciata" di Gaudì che mi sono fatta aggiungendo alle sue architetture già viste in precedenza altre che non avevo avuto il tempo di vedere....poi vi racconterò di questi magnifici giorni e dei bellissimi incontri, degli amici e di quello che "Non è Gaudì" ma ora il mio cervello riesce ad elaborare solo le immagini della bellezza che "Antoni" mi ha regalato.
Ieri l'altro alla Colonia Guell, guardando la cripta della sua chiesa mai finita, mi sono di nuovo trovata a pensare, è il tema che mi frulla in testa da un pò, alla sublime creatività che l'uomo può possedere a come, almeno per me, non ci sia più stata architettura veramente degna di questo nome dopo Gaudì. In questi giorni barcellonesi mi sono letta la sua biografia, ho letto dei suoi tanti dolori, della sua solitudine bruciante alla fine della vita che pare così in contrasto con la gioia di vivere che i suoi capolavori esprimono. Questo tripudio di forme, di colori e fantasia, di leggi della fisica che reggono l'impossibile, di simboli, di spiritualità profonda che diviene pietra, vetro, colore....beh non riesco a pensare ad altro e mi guardo intorno nella mia casetta tutta colorata e vorrei arrotondare gli spigoli della casa e di tutto dentro e fuori me stessa...chissà se Antoni è riuscito a farlo anche nella sua anima?! Lo vogliono fare beato...credo che lo fosse, pare che fosse un tipo allegro e gioviale e allo stesso tempo schivo e intimista, di certo aveva dentro di se un mondo fatato, gioioso, fanciullesco, si innamorò di una donna che preferì un ricco possidente a lui...le donne a volte sono sceme, io non me lo sarei lasciato perdere di certo. Aveva un carattere forte, ha avuto la fortuna di incontrare chi ha avuto fede nella sua follia creativa, è stato apprezzato e deriso, pare che molte sue cose siano state distrutte perchè non capite...io so di certo una cosa, spero di poter vivere fino al 2026 e vedere la Sagrada Familia completata felice di aver vissuto durante la creazione dell'ultima grande cattedrale dell'umanità.
Ecco un pò di foto, un tripudio di bellezza e di colore della Sagrada...poi seguirà altro quando sarò meno confusa.

















giovedì 17 ottobre 2013

in un luminoso giorno d'ottobre...



gli ultimi preparativi e poi si vola!
Sta sera sarò sotto il cielo della Sagrada Familia e domani la vedrò così, con l'interno libero da impalcature, che bello! Quattro anni fa ci spesi un capitale in biglietti per gli ascensori, un su e giù di ore ed ore per vedere tutto il vedibile contenta di così dare un piccolo contributo per la sua costruzione. Sono una innamorata di Gaudì, non so cosa darei per vivere in una delle sue case senza angoli retti e come mi sarebbe piaciuto essere uno dei suoi mosaicisti...
Vado...ho ancora cose da fare...un abbraccio con la testa già in Spagna!

mercoledì 16 ottobre 2013

Come sono carini i pellegrini!!!



Oggi ho ricevuto un coala di peluche da una pellegrina australiana che si chiama Angela come me e ieri ho ricevuto il messaggio, che ricopio in parte, da Fabian che è giunto a Monte Sant'Angelo e che ora continua verso Medugorje...continuerò sempre ad avere problemi con chi si appropria del cammino e ne fa un business ma i pellegrini sono tanto cari con me e ricevo da loro manifestazioni di affetto di ogni tipo ed è questo che riscalda il cuore! Grazie amici cari!
da Fabian:
Je suis arrive au Monte Sant Angelo !!
Ce chemin m a apporte beaucoup de joie et de bonheur tant j ai rencontre de belles personnes et de beaux paysages. J ai appris que tu as fait un appel a la generosite des accueils pour m aider...je te remercie infiniment, nombreux sont ceux qui ont repondu a cet appel, pour moi ce fut comme des graces du seigneur...
Peux tu me donner ton adresse postale afin de t envoyer une carte de Medugorje. Si tu as aussi une ou plusieurs intention de prieres je me ferais une joie de les porter.
Ti baccio
Fabien
traduzione:
Sono arrivato a Monte Sant'Angelo!!
Questo cammino mi ha donato tanta gioia e felicità per tutte le belle persone che ho incontrato e per i bei paesaggi. Ho saputo che tu hai fatto un appello alla generosità di chi mi ha accolto per potermi così aiutare...ti ringrazio infinitamente, molti sono stati quelli che hanno risposto a questo appello e queste per me sono state delle grazie del Signore...
Puoi darmi il tuo indirizzo di posta per mandarti una cartolina da Medugorje? Se tu hai una o più intenzioni di preghiera sarò felice di portarle con me...
BEH GLI HO SCRITTO DI PREGARE PER L'OSTELLO AD ASSISI... E' la sola intenzione di preghiera che ho in mente a nome mio e di tutti i pellegrini! E grazie a chi ha accolto questo pellegrino speciale rispondendo all'appello!
...mollo il computer e vado a preparare la valigia...pesantissima, è piena di guide!

martedì 15 ottobre 2013

Igor

ma gli occhi di cristallo non si vedono

La dolcezza e leggerezza...dell'acqua

Me ne andavo rapita dalla bellezza di Venezia e tutto mi parlava della creatività umana, città assurda questa, città magica creata sull'acqua dal genio umano. Ero diretta alla punta della Dogana là dove il canal grande si distende in laguna abbracciando il mare lì vicino, quando ho sentito venire da un campiello una musica dolcissima, l'ho seguita cercando di capire che strumento fosse e così ho incontrato Igor, musicista russo dagli occhi di cristallo azzurro limpidi e trasparenti come i suoi bicchieri magici...un'altra impossibilità, in una città che si regge sui pali affondati nell'acqua  la musica di tanti bicchieri e bicchierini pieni d'acqua scintillanti come i riflessi sull'acqua della bellezza che ci circondava. Trasparenze, leggerezza, le sue mani delicate che correvano precise sul suo strumento fragile, trasparente. Ho messo una monetina nel barattolo ma mi pareva molto poco per la gioia che mi stava donando e così mi sono messa a parlare con lui e ho acquistato un cd e gli ho parlato di Assisi...di come mi piacerebbe che lui venisse a farci un concerto...di come potrei organizzarglielo, lui non sa nemmeno cosa sia Assisi era a Venezia per...l'acqua e il vetro ma, assieme al suo trio, sarà a Firenze in primavera e allora...rimarremo in contatto.
Poi gli ho chiesto: "Ma dove vivi in Russia? E lui mi ha detto sono di Novosibirsk, in Siberia....oh che ricordi!!! Come mi commossi quando vi arrivai con la transiberiana! Il treno si fermò per un po' e io cercavo Lara e Yuri, mi aspettavo di vederli fra la folla....i miei eroi di uno dei libri che più ho amato da ragazza "Il dottor Zivago" gliel'ho raccontato e lui con un sorriso pieno di luce mi ha detto: "E allora questo è per te" E mi ha suonato il tema di Lara del film...che bello!
Insomma spero proprio di riuscirci a portarlo ad Assisi...quanta bellezza può creare l'uomo!

giorni infiniti, stupendi!



beh, decisamente la mia è una vita piena...e così sono a casa a rifare i bagagli archiviando nella memoria i bellissimi giorni veneti...Barcellona mi a spetta.
Bello, bello tutto.
L'amicizia, i miei carissimi amici di Marghera Emanuela, Renato e Matteo, una cara dolce famiglia che sono vicini al mio cuore come "mia famiglia" e la mia croce che ora sta da loro, così grande per una bella casetta piccola. Venezia: stupenda in un giorno dolcissimo di ottobre, un dono per me, io adoro Venezia e l'ho ripercorsa e rivista come se mai ci fossi stata.
Poi il bliz con Emanuela e Renato dall'amato padre Ireneo, sempre più magro e sempre più caro.
E quindi Vicenza, la presentazione nello stupendo oratorio di San Nicola tappezzato delle foto stupende del cammino di Silvano e Teti, il ritrovarmi con la mia compagna pellegrina Mirella e, con lei, fare sogni e programmi per un nuovo piccolo Cammino...poi vi dirò.
Insomma quando sono salita in treno per tornare a casa non ho fatto a tempo a sedermi che già dormivo...stanca di bellezza, di incontri, di una vita intensa di cui sono più che grata...
GRAZIE AMICI TUTTI!!!