sabato 31 dicembre 2011

Per un anno nuovo e luminoso

la stufa borbotta, Simonetta, con cui ho visto un film straordinario: "The tree of life" è andata a nanna e, visto che è già il 31 e domani partiamo, vi invio da ora il mio augurio per il nuovo anno con questa benedizione Apache che un caro amico mi ha inviato e che dice tutto:




Che il sole ti porti nuova energia ogni giorno, che la luna ti ristori dolcemente
ogni notte, che la pioggia lavi via le tue preoccupazioni, che il vento soffi
nuova forza nel tuo essere, che tu possa camminare dolcemente attraverso il
mondo e conoscere la sua bellezza tutti i giorni della tua vita. (Benedizione Apache)

AUGURI AMICI CARI!!!!!!!!























































giovedì 29 dicembre 2011

cercavo immagini...

per fare un fotomontaggio carino per due amici che paiono usciti dal tempo del far west: lui il classico predicatore e lei l'esploratrice che parte con lui su un wagon per il far west...qualche cosa ho trovato e ci lavorerò sopra ma, cercando, mi sono imbattuta in questa foto che, prima mi ha fatto ridere e poi mi ha fatto pensare a quello che mi frulla in testa in questi giorni.
Io ho e ho avuto diversi amici gay, con un caro amico gay ho anche condiviso la casa ed era una convivenza speciale, delicata, attenta fino al punto di essere invidiata dagli amici.
Trovo in un certo senso difficile parlare dell'argomento perchè non ho mai classificato le persone rispetto alle loro preferenze sessuali è un pò come quando mi arrabbio per il: vergine o vedova dopo il nome di una santa perchè non credo che uno si santifichi solo perchè è vergine o perchè è stata sposata...vedova fa tanto verginità riottenuta perchè sottende che la vedova sia casta! E poi dietro il nome di un santo maschio non c'è mai il vergine anche se magari lo era e allora, perchè dovrebbe esserci per una donna?! E così nessuno degli etero, me compresa, sente il bisogno di dire: "Piacere sono Angela etero" e allora perchè uno dovrebbe definirsi gay? O perchè gli altri dovrebbero racchiuderlo in una sorta di casta? Ma per tornare all'omossessualità una cosa la devo dire, come donna, e tante donne che leggono mi daranno ragione, il rapporto con un amico gay è, di solito, molto più facile, è come se il gioco dei ruoli classici non dovesse essere messo in atto e si potesse essere molto più sé stessi e poi, diciamolo, la sensibilità che ho riscontrato negli amici gay è di gran lungo maggiore di quella degli altri, in questo c'è decisamente una differenza e, non a caso, tanti artisti, tanti creativi sono gay. E' una sensibilità femminile, una attenzione femminile, un cuore femminile nel corpo di un uomo.
Io credo che comunque ognuno di noi etero o gay, deve sviluppare il proprio lato complementare perchè è vero che ognuno di noi è maschio e femmina in gradi differenti e, noi donne, sempre in generale, questo lavoro lo stiamo facendo, molto meno gli uomini ancora imprigionati in una immagine del "macho" che non ha più senso di esistere. Se ne parlava l'altro giorno, io raccontavo di una mia cara amica: bella, intelligente, buona...insomma una che ha tutti i requisiti per essere amata, per incontrare un uomo fatto per lei che, invece, non lo in contra e un uomo coinvolto nella conversazione ha detto: "E' proprio per tutte queste cose che non lo incontra"...mannaggia ma dove sono finiti i "veri" uomini?! Intendo quelli che possono essere all'altezza di una persona che vale da tutti i punti di vista?! Per forza si deve essere debolucce, diciamo decisamente noiose, per attirare un "maschio" che così si può sentire forte? E allora ben vengano le amicizie con amici gay, almeno tutte ste manfrine stupide non ci sono!! Ma quanto si perdono "gli uomini forti" !! Chiesa compresa...ma questo è un argomento lungo e difficile in una Chiesa decisamente maschilista, una perla a proposito di questo, un amico mi ha detto che una persona importante, non dico chi è ma è uno studioso e fa parte della Chiesa un giorno ha detto a proposito di santa Chiara: "Ma sì...ma in fondo era una donna..." manco da sante ci si salva...ah dimenticavo dietro a Chiara c'è il vergine...deve essere la sola cosa notevole che ha fatto o non ha fatto...o no?!

St. Thomas Becket..un ricordo lontano

avevo 13 anni quando uscì questo film magistramente interpretato da grandissimi del teatro inglese: Peter O' Toole, Richard Burton, sir Gielgud, Katharine Hepburn...e persino Paolo Stoppa e Gino Cervi. Fu il primo film che mi "buttò" nel medioevo...dopo 4 anni un altro film mi folgorò e fu quello della Cavani su Francesco...un ritorno a vite passate?! Non so, forse, so solo che nel 1981 per la prima volta misi lo zaino da pellegrina all'incontrario andando da Canterbury a Londra a piedi sul percorso degli antichi pellegrini quando allora, che i pellegrinaggi non erano tornati in auge, si doveva persino attraversare di corsa un'autostrada cercando di non essere schiacciati come dei ricci! Ricordo l'emozione che provai entrando nella magnifica cattedrale di Canterbury e guardando quei gradini che tanti secoli prima si erano insanguinati del sangue di quel grande uomo della storia. Poi, risalendo le colline che circondano Canterbury, il voltarmi indietro e guardare laggiù le guglie della Cattedrale come le guardavano i pellegrini arrivando...fu un primo tocco di pellegrinaggio di chi non ne sapeva nulla e sarebbero passati molti anni perchè, poi, mi potessi definire pellegrina...una delle pochissime definizioni, anzi l'unica, che accetto, le altre sono tutte passeggere... Legame forte quello mio con quell'epoca...in fondo nel 1989 se decisi di vivere per un pò a York fu per la sua cattedrale, nulla mi chiamava lì se non quegli spazi che risuonavano delle voci del suo magnifico coro e, tutti i giorni alle 15, dopo il lavoro da cuoca vegetariana, uno degli addetti della cattedrale mi aspettava con il cancello aperto per entrare nel coro, sapeva che sarei arrivata di corsa, ero l'ultima che trafelata arrivava per sedersi negli scanni illuminati dalle candele e ascoltare quel coro stupendo e seguire sul messale le parole in un inglese antico e pieno di fascino...
Oggi è il giorno in cui la Chiesa lo ricorda, Thomas fu ucciso il 23, l'ho scoperto ancora in pigiama sui santi del giorno e...sono stata ributtata indietro in quel passato e nel mio passato in Inghilterra, la mia seconda patria; in quella cattedrale che in un lontano tempo il 23 dicembre doveva essere fredda e cupa.
Io sono convinta di aver passato e ancora farlo, la mia vita tornando sui luoghi di vite precedenti, credo di essere qui ad Assisi, come tanti che sono venuti da fuori per tantissime ragioni e da luoghi i più disparati e poi si ritrovano qui , per quello anche se non se ne capacitano o non ci credono. L'Inghilterra mi appartiene, così come l'India, il Tibet, Gerusalemme, il lago di Tiberiade e Assisi e pure, per qualche ragione, le Dolomiti sono "casa" per me e chissà se questa è l'ultima sosta del mio viaggio a ritroso?! Quello che mi è chiaro è che, di certo, il medioevo mi appartiene e non è a caso se passerò il capodanno a Camaldoli...sono in viaggio, come tutti, forse solamente un pò più consapevole e attenta alla cosa di tanti, anzi, è l'unica cosa che veramente mi interessa e l'alba di questo anno così "magico" me lo fa pensare e sentire sempre di più come se, ora, il "viaggio" dovesse fare un salto ulteriore, un salto più grande, non so ma è quasi un distacco che sento un approcciarsi di un "oltre"...si vedrà...
Qui sotto quello che di St. Thomas Becket dice i "santi del giorno"

Una delle scelte più indovinate del grande sovrano inglese Enrico II fu quella del suo cancelliere nella persona di Tommaso Becket, nato a Londra da padre normanno verso il 1117 e ordinato arcidiacono e collaboratore dell'arcivescovo di Canterbury, Teobaldo. Nelle vesti del cancelliere del regno, Tommaso si sentiva perfettamente a proprio agio: possedeva ambizione, audacia, bellezza e uno spiccato gusto per la magnificenza. All'occorrenza sapeva essere coraggioso, particolarmente quando si trattava di difendere i buoni diritti del suo principe, del quale era intimo amico e compagno nei momenti di distensione e di divertimento.
L'arcivescovo Teobaldo morì nel 1161 ed Enrico II, grazie al privilegio accordatogli dal papa, poté scegliere Tommaso come successore alla sede primaziale di Canterbury. Nessuno, e tanto meno il re, prevedeva che un personaggio tanto "chiacchierato" si trasformasse subito in uno strenuo difensore dei diritti della Chiesa e in uno zelante pastore d'anime. Ma Tommaso aveva avvertito il suo re: "Sire, se Dio permette che io diventi arcivescovo di Canterbury, perderò l'amicizia di Vostra Maestà".
Ordinato sacerdote il 3 giugno 1162 e consacrato vescovo il giorno dopo, Tommaso Becket non tardò a mettersi in urto col sovrano. Le "Costituzioni di Clarendon" del 1164 avevano ripristinato certi abusivi diritti regi decaduti. Tommaso Becket rifiutò perciò di riconoscere le nuove leggi e si sottrasse alle ire del re fuggendo in Francia, dove visse sei anni di esilio, conducendo vita ascetica in un monastero cistercense.
Conclusa con il re una pace formale, grazie ai consigli di moderazione di papa Alessandro III, col quale si incontrò, Tommaso poté far ritorno a Canterbury, accolto trionfalmente dai fedeli, che egli salutò con queste parole: "Sono tornato per morire in mezzo a voi". Come primo atto sconfessò i vescovi che erano scesi a patti col re, accettando le "Costituzioni", e il re questa volta perse la pazienza, lasciandosi sfuggire una frase incauta: "Chi mi toglierà di mezzo questo prete intrigante?".
Ci fu chi si prese questo incarico. Quattro cavalieri armati partirono alla volta di Canterbury. L'arcivescovo venne avvertito, ma restò al suo posto: "La paura della morte non deve farci perdere di vista la giustizia". Egli accolse i sicari del re nella cattedrale, vestito dei paramenti sacri. Si lasciò pugnalare senza opporre resistenza, mormorando: "Accetto la morte per il nome di Gesù e per la Chiesa". Era il 23 dicembre del 1170. Tre anni dopo papa Alessandro III iscrisse il suo nome nell'albo dei santi.

mercoledì 28 dicembre 2011

E' nato Tobia!







ore 13 Sono arrivate le foto, non è carinissimo?! E la sua mamma pure che belle creature sono i somarelli!






...ma non ho ancora foto...no, non è un bimbo ma un asinello da tanto atteso, mi sà che Raffaele avesse completamente sgarrato i tempi di gestazione di Gina, la mamma somarella, visto che era atteso quando passai in novembre dalla Ciociaria! Raffaele allora sperava in una somarella ma io gli dissi: "Se è maschio sarebbe carino se lo chiamassi Tobia...con Raffaele ci sta" E così è...in attesa della foto AUGURI AL NUOVO NATO PER TANTI PASSI PELLEGRINI E ALLA SUA MAMMA CHE PELLEGRINA GIA' LO E'!!!






Ma siamo in attesa anche di una bimba pellegrina...non vi dico di chi ma i 9 mesi sono terminati per cui...poi vi dirò!

lunedì 26 dicembre 2011

i Cerri di Poreta, un luogo bellissimo!





..la casa di Rodnay un simpaticissimo prof. di latino medievale conosciuto al Christmas Carol Service e io, oggi, mi sono dimenticata la macchina fotografica, mannaggia, perchè queste sono foto del suo sito, una parte della casa può essere affittata per vacanze in villa con un vista meravigliosa, villa che è una casa fatta pezzo a pezzo da un rudere che nessuno voleva; una casa intelligente....oggi le luci erano ancora più belle, un cielo limpidissimo e un tramonto da sballo...bellissima anche la compagnia per questo pranzo di santo Stefano con tante persone interessanti...una larga maggioranza di creativi dall'arte al teatro, insomma, il piacere della conversazione mai banale...e, a volte, questo mi manca conoscendo molte poche persone, specialmente interessanti, nei dintorni, bello! Ci si rivedrà per continuare un'amicizia appena nata con lui e il suo giovane compagno che dipinge come Caravaggio con una tecnica raffinatissima calata nel nostro tempo; bello! Ciao amici!





domenica 25 dicembre 2011

e con queste due foto...









la tessitura dei miei gatti adolescenti che amano dormire sul mio letto tutti insieme, e il "Presepe passante" fra la cucina e l'ingresso, tanto carino di Trish, e dopo un sereno Natale e un pranzo ottimo e discorsi belli attorno la tavola vi auguro una bella serata e...Natale è finito!

in noootte placida..e...la mattina...del dì di festa
















bellissima Messa cucciolotta alle Cerceri! Peccato piovesse ma la mini processione è stata bella lo stesso, poi una fetta di panettone insieme nel reffettorio di san Bernardino (chissà come era il loro Natale lì nel 1300?!) Beh i canti semplici, l'atmosfera fraterna e dolce, i lumini, la semplicità...non dovevano essere molto differenti.


frà Mimmo ha cantato un'antica nenia di Natale come uno zampognaro e suor Angela ci dava dentro al suo violino che si accordava bene con la chitarra di frà Valerio, veramante tutto molto dolce e semplice, come deve essere per festeggiare una nascita, semplice e regale come tutte le nascite...


Oggi pensavo di starmene davanti alla tv mangiando bastoncini findus ma...mi ha chiamato Trish dicendo: "Ma tuuu sei soula? Vieni quuuui" difficile imitare l'accento da Stan Lower della carissima Trish tutta incerrottata, insomma, morale, avrò anch'io il mio pranzo di Natale! E con questo accento da piccola fiammiferaia single che ha trovato casa, faccio un augurio di sopravvivere al "giorno del dì di festa" a tutti i solitari, a tutti coloro che non hanno amici o famiglia, a quelli che vagheranno per le città senza meta guardando tutto come se fosse di là da un vetro sognando un'appartenenza che non è la loro, ai vecchietti con pochi soldi che magari dovranno andare a mangiare un hambuger per sfamarsi, e anche a quelli che pur in compagnia si sentiranno soli perchè l'avere gente attorno, a volte, non vuole dire essere meno soli...mai dire: "Dai che passa! Non sei solo" si peggiora la situazione, meglio essere loro vicino senza dire una parola sapendo che la solitudine, quella che in inglese si chiama "loneliness" è qualcosa da curarsi molto spesso da soli allargando le ali verso l'Universo intero...soli come i pianeti e le stelle...ma, mi raccomando, senza dirlo, sapendolo solo.


Incollo qui una bellissima omelia di Giovanni Vannucci...la "grotta" mi ha fatto venire in mente quella di Monte Sant'Angelo... Buon giorno di Natale a tutti voi!

ALCUNI SEGNI DELLA NATIVITÀ1

Gli eventi commemorati nelle solennità dell’anno liturgico vanno meditati con una mente sorretta e dalla fede e dall’attenzione a quei significati che la Chiesa orante vi ha scoperto o inserito, non per obbedire a una curiosità fantastica, ma per fissare l’insieme di evocazioni che il fatto commemorato ha suscitato nell’anima dei fedeli. Gli eventi che costellano l’anno liturgico: Natività, Epifania, Risurrezione, sono dei fatti che si sono compiuti in un determinato luogo e in un particolare tempo, come momenti salienti della Rivelazione che stabiliscono un legame tra l’umano e il divino, tra il mondo della storia e quello del mistero, e non possono essere avvicinati se non da una mente contemplativa che tenga conto della loro realtà storica e soprastorica, terrena e celeste, legata al tempo e allo spazio e insieme trascendente queste due dimensioni.
La narrazione della Natività che forma il canovaccio delle ulteriori aggiunte è quella dell’evangelista Luca (capitolo secondo). Maria e Giuseppe furono convocati dall’amministrazione romana a Betlem, per il censimento. Maria, al termine della gestazione, non avendo trovato posto nella locanda della cittadina, diede alla luce il Figlio e lo depose, avvolto nelle fasce, nella mangiatoia. Un Angelo, attorniato da altri spiriti che cantano, annuncia la prodigiosa nascita a dei pastori e li invita ad andare a venerare il nato Salvatore, adagiato in una mangiatoia. I pastori si recarono solleciti sul posto e trovarono Maria, Giuseppe e il neonato posto nella mangiatoia.
L’immagine consueta del Presepio contiene dei particolari che in Luca non sono menzionati: la grotta, il bue e l’asino. Essi sicuramente sono racchiusi nell’immagine evocata dal vocabolo «mangiatoia», faine in greco: essa designa un bacino, una cavità ricavata dalla parete della grotta, per deporvi non solo il mangime del bestiame, ma anche il cibo degli operai e dei pastori che vi mettevano il loro pranzo che consumavano insieme.
In un resto della Mishnah che risolve alcuni problemi di casistica alimentare, si parla di un sito ove venivano appoggiate le cibarie degli operai e dei pastori: esso è chiamato ebus, mangiatoia, stalla, truogolo. In questa prospettiva, le parole dell’Angelo ai pastori: «Questo sarà il segno», il «segno» rivelatore del mistero del Fanciullo - un neonato è deposto nella mangiatoia, nell’incavo ove siete soliti appoggiare le vostre vivande durante il lavoro -, acquistano un più pertinente significato: il Fanciullo nella mangiatoia è: «II Pane disceso dal cielo. Chi mangia della mia carne, avrà la vita » (Gv 6,51. 54).
La grotta è un simbolo universale il cui significato fondamentale è quello di costituire il punto di passaggio delle forze che dal cielo scendono sulla terra e dalla terra ascendono, rinnovate e redente, verso il cielo. È il simbolo delle origini e della rinascita; della nascita e dell’iniziazione; del centro ove le forze discese dal cielo invertono la rotta per ritornare alle origini. Gesù è nato in una grotta, e in una grotta fu sepolto, da dove è risorto nella pienezza della Vita.
Il simbolo precede e segue il Rivelatore. Come se esso ne fosse parte integrante e come se, senza di esso, l’azione del Rivelatore rimanesse incompleta, senza dare la pienezza della sua ragione alle coscienze in attesa. Il simbolo ferma nel pensiero un aspetto della Rivelazione, altrimenti incomprensibile e inesprimibile.
Da millenni l’uomo, abituato a pensare per immagini, porta con sé l’immagine della grotta, del rifugio scavato nella roccia, del tepore della tana nascosta donde emerse lo splendore della sua mente spirituale. La grotta, nella lingua franca della simbologia, segna l’aprirsi di nuovi cicli di umanità.
Così Gesù Cristo nasce durante il solstizio invernale, in cui veniva celebrata la nascita del Sole invitto, e nasce in una grotta che è sentita dall’uomo come il centro della rivelazione della Luce spirituale, della nascita della coscienza responsabile.
In ogni uomo è la caverna oscura dell’inconscio, la spelonca ove tutti gli atavismi, gli istinti, le forze oscure si dan convegno nella tenebra propizia della volontaria ignoranza dell’Io cosciente e responsabile. In questa caverna nasce il Redentore, Gesù Cristo, la Luce e la vera Coscienza dell’umanità.
Il mistero della notte santa si ripete continuamente per ogni uomo, ogni grotta ha il suo Fanciullo che vi nasce e la Vergine che lo depone come cibo di vita vera, sulla mensa riservata al pane. Nella grotta umana non esistono solo pulsioni di morte e di distruzione, ma anche l’attesa che qualcuno la scelga a rifugio per una nascita. L’istinto di Dio che, più forte dello stesso istinto di conservazione, superiore alla stessa sessualità, spinge l’uomo a rinnegare se stesso, a rinunciare alla carne, affinchè in lui Cristo nasca e si faccia carne, e nella caverna umana nasca l’Uomo che sente in Cristo il suo stesso principio e il suo più alto fine.
In questa visuale acquistano il loro pieno significato le parole di Angelo Silesio: «Seppure Cristo nasca mille volte a Betlem, ma non in te, tu resti perduto per l’eternità».

sabato 24 dicembre 2011

l'albero di Gubbio




forse l'ho già messo sul blog ma lo rimetto...è una foto che mi piace un sacco perchè, per mancanza di cavalletto, è uscita artistica....qui piove, piove, piove ma all'eremo non nevica, meno male! Fra poco vado a prendere Trish, vi ricordate l'amica americana con le trecce?! Chi è stato all'ostello è facile che l'abbia conosciuta, beh la dolce Trish per correre a prendere l'autobus si è inciampata nei propri piedi ed è caduta lunga e stesa rompendosi un gomito, sbattendo la testa e sbrecciandosi le mani...due giorni fa, poverina! E così viene su con noi all'eremo, (con le sorelline Roberta e Serena). Speriamo che smetta di piovere se no addio processione coi lumini nel bosco! Io ho attrezzato con un lanternino il mio bastone da pellegrina di Monte Sant'Angelo Buona Notte Santa a tutti voi!

I mappets!

quanti ricordi!! E ora, alla Tv su La7 c'è un film dei mappets! A me la rana ricorda un Natale solitario a York in cui avevo fatto di tutto per non deprimermi, in Inghilterra il Natale è persino più sentito che qui ed è festa delle famiglie e io ero sola...così mi ero fatta una lasagna, comperato un quartino di vero Champagne e...mangiavo di fronte alla Tv pur avendo apparecchiato tutto bene ma...la rana che era triste perchè passava un Natale da sola...fece scoppiare tutto il mio: "farò-ditutto- per-non-deprimermi-è un- giorno-come un-altro" castello e così mi trovai a piangere con la rana...ma è con miss piggy che mi sento in comunione...mi assomiglia! E allora Merry Christmas con i mappets!...da miss Piggy-Angela

un cuore ...di fuoco

grazie Cristina per le belle storie che mi mandi! Questa è appena arrivata e, al solito, ve la giro, è proprio bella! Che tutti i cuori si sciolgano al calore di questo fuoco!



Giuseppe e il pastore
Quella notte d'inverno, fredda e rigida, Giuseppe cercava disperatamente qualcosa che potesse riscaldare sua moglie e il figlio appena nato. Era andato di casa in casa, aveva bussato a tutte le porte, ma nessuno gli aveva dato un po' di carbone o una fascina di legna.
Camminò fino ad essere esausto. Quando oramai credeva inutile ogni ricerca scorse in un campo un bagliore di fuoco. Corse verso di esso. Un gregge di pecore si riscaldava intorno alla fiamma mentre un vecchio pastore lo sorvegliava. Quando il pastore, che era un vecchio scorbutico, vide avvicinarsi il forestiero afferrò il lungo bastone ferrato e glielo scagliò contro. Giuseppe non fece una mossa per scansarlo, ma prima che lo raggiungesse il bastone deviò la traiettoria e cadde a terra innocuo.
Giuseppe si avvicinò al pastore e disse gentilmente: «Ho bisogno di aiuto: per favore posso prendere alcuni carboni ardenti? Mia moglie ha appena messo al mondo un bambino e devo accendere un fuoco per riscaldarli».
Il pastore avrebbe preferito rifiutare, ma vedendo che Giuseppe non aveva niente per trasportare le braci volle prendersi gioco di lui: "Prendine quanti ne vuoi," disse.
Giuseppe, senza scomporsi, raccolse le braci a mani nude e le mise nel suo mantello come se fossero nocciole o mele.
Il pastore disse meravigliato: «Che notte è mai questa?».
Pieno di curiosità seguì Giuseppe e giunse così alla stalla dove c'erano Maria e il bambino adagiato sulla fredda paglia.
Il suo cuore si intenerì. Per la prima volta provò il grande desiderio di offrire qualche cosa.
Tirò fuori dallo zaino una morbida pelle di pecora e la offrì a Giuseppe perché vi avvolgesse il bambino. In quel momento i suoi occhi si aprirono e vide gli angeli e la gloria di Dio che circondava la mangiatoia dove il bambino sorrideva contento.
Il pastore si inginocchiò tutto felice perché aveva capito che in quella notte il suo cuore si era aperto all'amore.


candele...e luce da gli amici

la mattina è iniziata con una bella telefonata di padre Ireneo, dell'amico Ireneo con cui sono in "perenne sintonia" e che mi fa: "Ma l' hai letto un libro su Chiara e Francesco della Chiara Frugoni...lei fruga proprio, e mi sa che ai frati non piaccia..." Caro Ireneo! Pure gli stessi libri leggiamo! Non so quante volte sia successo che abbiamo letto lo stesso libro nello stesso momento e che, la pensiamo uguale...lui che frate francescano lo è, con la F maiuscola!
Poi ho aperto l'email e ho trovato due messaggi di due amici che contenevano questa frase e questa storia...di nuovo in sintonia...bellissime Dio-incidenze della Vigilia di Natale! Le condivido con voi...buona Vigilia!







"Thousands of candles can be lighted from a single candle, and the life of the candle will not be shortened. Happiness never decreases by being shared." -Buddha
(migliaia di candele possono essere accese da una sola candela e la vita della candela non sarà per questo accorciata. La felicità non cala mai quando la si condivide. Buddha)


Il figlio piú saggio
Molto tempo fa c'era un uomo che aveva tre figli ai quali voleva molto bene. Non era nato ricco, ma con la sua saggezza e il duro lavoro era riuscito a risparmiare un bel po' di soldi e a comperare un fertile podere.
Divenuto vecchio cominciò a pensare a come dividere tra i suoi figli ciò che possedeva. Un giorno decise di fare una prova per capire quale dei tre figli fosse il più saggio.
Li chiamò al capezzale e diede a ciascuno cinque soldi e chiese loro di comperare qualcosa che riempisse la sua stanza che era vuota e spoglia. Ciascuno dei figli prese il denaro e uscì per esaudire i desideri del padre.
Il figlio più grande pensò che era un lavoro facile. Andò al mercato e comperò la prima cosa che gli capitò sotto gli occhi: un fascio di paglia.
Il secondo figlio pensò per qualche minuto, poi girò per tutte le bancarelle dei mercato e alla fine comperò delle bellissime piume.
Il figlio più piccolo rifletté a lungo sul problema e si chiedeva: «Che cosa c'è che costa solo cinque soldi e che può riempire una stanza?». Solo dopo aver pensato per un bel po' di tempo trovò quel che faceva al suo caso e il suo volto si illuminò.
Andò in un piccolo negozio e comperò con i suoi cinque soldi una candela e dei fiammiferi. Tornando a casa era felice e si domandava cosa avessero comperato i suoi due fratelli.
Il giorno seguente, i tre figli si presentarono al padre. Ognuno portò il suo regalo. Il più grande sparse la paglia sul pavimento, ma era così poca che fu appena sufficiente per coprire un angolo. Il secondo mostrò le sue piume, ma riempirono appena due angoli. Il padre era molto deluso dei suoi due figli maggiori.
Allora si rivolse al più piccolo: « E tu che cosa hai comprato? ».
Il ragazzo accese la candela con un fiammifero e la luce di quell'unica fiamma si diffuse per la stanza e la riempì.
Tutti sorrisero.
Il vecchio padre fu felice del regalo del figlio più piccolo. Gli diede tutti i suoi averi, perché aveva capito che quel ragazzo era abbastanza intelligente per farne buon uso ed avere cura dei suoi fratelli.

giovedì 22 dicembre 2011

l'ASTA PER LE FREQUENZE TELEVISIVE...DA FIRMARE

UNA PETIZIONE DA FIRMARE SUBITO! IO L'HO FATTO...FATELO ANCHE VOI



Cari amici,


Il Ministro Passera ha annunciato che potrebbe annullare il regalo a Mediaset, ma Berlusconi vuole convincerlo che un'eventuale asta pubblica delle frequenze tv andrebbe deserta e così farla fallire. Firma per dire che parteciperai all'asta e riportiamo miliardi alle casse dello stato!



Siamo vicini alla vittoria: il Ministro Passera ha annunciato che potrebbe annullare il regalo a Mediaset e organizzare un'asta pubblica per le frequenze della tv digitale. Ma dobbiamo agire ora per fargli rispettare la sua promessa.

Oltre 140.000 di noi hanno inviato messaggi e abbiamo aiutato a montare una pressione forte sul Ministro Passera. Ma Berlusconi sta combattendo con le unghie e con i denti per convincere il governo che l'asta andrebbe deserta e così farla fallire. Se costruiremo un appello enorme per dire che insieme parteciperemo all'asta attraverso un azionariato collettivo sconfiggeremo le obiezioni di Berlusconi e restituiremo miliardi alle casse dello stato.

Alziamo le nostre voci per fare pressione sul Ministro Passera affinché annulli il regalo a Berlusconi ora: clicca sotto per firmare l'impegno a partecipare all'asta e fai il passaparola. Il nostro appello sarà annunciato in diretta questa sera durante Servizio Pubblico, la trasmissione di Michele Santoro, e arriverà dritto alle orecchie del Ministro!

http://www.avaaz.org/it/no_tv_gratis_asta/?vl

Silvio Berlusconi ci ha lasciato con una delle misure più pericolose: ha garantito a Mediaset, la tv di sua proprietà, il quasi monopolio della tv commerciale, con conseguenze nefaste per il pluralismo dell'informazione per molti anni a venire. Invece di organizzare un'asta competitiva come ci ha chiesto l'Europa, il governo di Berlusconi ha regalato le frequenze della tv digitale attraverso un sistema a punti, chiamato beauty contest, che premia le aziende con più risorse... E Mediaset ha vinto!

Nel giro di una settimana abbiamo inviato oltre 140.000 messaggi al Ministro Passera, consegnato le firme sotto i suoi uffici e ai media e pubblicato sul giornale una lettera aperta insieme ad associazioni e parlamentari. Sommerso dalla pressione il Ministro ha detto pubblicamente che è intenzionato ad annullare il regalo a Mediaset. Il governo ha approvato un ordine del giorno in parlamento per organizzare l'asta delle frequenze televisive, ma Berlusconi sta facendo di tutto per sabotare l'operazione e c'è il rischio che il Ministro Passera torni sui suoi passi.

Solo se dimostreremo al Ministro che siamo in tanti e tenaci riusciremo a farlo andare dritto per la sua strada e annullare il regalo a Mediaset. Firma per dire che parteciperai all'asta delle frequenze tv attraverso un azionariato collettivo che Avaaz s'impegnerà a organizzare insieme ai suoi alleati. Clicca sotto e inoltra questa email a tutti!

http://www.avaaz.org/it/no_tv_gratis_asta/?vl

La nostra comunità ha combattuto con tutte le sue forze contro le leggi e i bavagli liberticidi di Berlusconi. Ora che non è più al potere potremmo soffrire la sua eredità per molti anni a venire, con conseguenze pericolose per il mercato della tv e per il pluralismo e il nostro diritto a essere informati. Vinciamo anche questa battaglia e facciamo sì che la nostra democrazia abbia un sistema televisivo giusto ed equilibrato.

Con speranza e determinazione,

Giulia, Luis, Emma, Pascal, Ricken, Alice, Benjamin e tutto il resto del team di Avaaz

Il pastore

Cristina, una pellegrina, mi manda tutti i giorni dei bellissimi messaggi dell'Avvento e, qualche giorno fa, mi è arrivato questo racconto dei pastori dell'amato Piero Bargellini, lo copio qui assieme a una mia foto di pecorelle abruzzesi scattata vicino a Fossa mentre camminavo verso Monte Sant'Angelo, un momento bellissimo del nostro lungo cammino, un attimo di sosta e di chiacchiere con un pastore. Leggendo il racconto ho pensato a lui e alle sue pecore insidiate dai lupi che, per lui sono minacce, ma che sono sempre dei magnifici animali..che fanno il loro lavoro di lupi...buona lettura!



Il pastore
di Piero Bargellini


Che freddo quella notte! Le stelle bucavano il cielo come punte di diamante. Il gelo induriva la terra. Sulla collina di Betleem tutte le luci erano spente, ma nella vallata ardevano, rossi, i nostri fuochi.
Le pecore, ammassate dentro gli stazzi, si addossavano le une sulle altre, col muso nascosto nei velli.
Noi di guardia invidiavamo le bestie che potevano difendersi così bene dal freddo. Si stava attorno ai fuochi che ci cocevano da una parte, mentre dall'altra si gelava.
Sulla mezzanotte il fuoco cominciò a crepitare come se qualcuno vi avesse gettato un fascio di pruni secchi.
Nello stazzo, le pecore si misero a tramenare. Alzavano i musi in aria, e belavano.
- Sentono il lupo, - pensai.
Cercai a tasto il bastone e mi alzai. I cani giravano su se stessi e uggiolavano.
- Hanno paura anche loro, - pensai.
Intanto anche i compagni si erano levati da terra. Facemmo gruppo scrutando la campagna.
Non era più freddo. Il cuore, invece di battere per la paura, sussultava quasi di gioia. Era d'inverno, e ci sentivamo allegri come se fosse stata primavera. Era di notte, e si vedeva luce come di giorno.
Sembrava che l'aria fosse diventata polvere luminosa. E in quella polvere, a un tratto, prese figura una creatura così bella che ne provammo sgomento.
- Non temete, - disse l'apparizione. - Io vi annunzio una grande gioia destinata a tutto il popolo. Oggi vi è nato un Salvatore, nella città di David. E questo sia per voi il segnale: troverete un bambino avvolto in fasce e coricato in una mangiatoia.
Non aveva finito di parlare, che da ogni parte del cielo apparvero Angeli luminosi, e cantavano: - Gloria a Dio nel più alto dei cieli, e pace in terra agli uomini di buona volontà.
Poi tornò la notte, e noi restammo come ciechi nella valle piena di oscurità. I fuochi si erano spenti. Le pecore tacevano. I cani s'erano acciambellati per terra.
- Abbiamo sognato! - pensammo. Ma eravamo in troppi a fare lo stesso sogno.
Lì vicino, sulla costa della collina, erano scavate alcune grotte, che servivano da stalla. Avevano la mangiatoia formata di terra dura. Se il Salvatore si trovava in una mangiatoia, voleva dire che era nato in una di quelle povere grotte.
Infatti trovammo, come ci aveva detto l'Angelo, un Bambino fasciato, in mezzo a due animali, un bove e un asino. L'asino vi era giunto coi genitori del Bambino.
Sul basto sedeva il padre, pensieroso. Presso la mangiatoia, si trovava inginocchiata la madre, in adorazione del suo nato.
Guardai quel Bambino e il mio cuore s'intenerì. Sono un povero pastore, ma ogni volta che vedo un agnellino mi commuovo. E quel Bambino mi parve il più tenero, il più innocente degli agnelli.
Non so dire altro. Posso solo aggiungere che non ho più provato in vita mia una dolcezza simile a quella provata dinanzi a quel Bambino.
Anche ora che ci ripenso, mi torna la tenerezza per quell'Agnello innocente e gentile.
Sono un povero pastore. Perdonatemi se lo chiamo così. è per me il nome più dolce e più caro.

mercoledì 21 dicembre 2011

i biglietti d'auguri e gli sms...

Carissimi, dopo il bel service di ieri sera e una gioisa pizza come conclusione con tanti discorsi belli e interessanti, oggi sto in casa a mettere a posto la prima parte della traduzione e a spedirla a chi l'attende. Mi è arrivata via email questa
storia natalizia, la trovo carina anche se si addice più al mondo anglosassone dove c'è una vera e propria mania dei biglietti di auguri che vengono tutti esposti in casa, forse per far vedere che si hanno amici...e il gradimento di una persona si misura dal numero dei cartoncini colorati e chi ne ha pochi è triste...e poi si misura pure la ricchezza di chi li manda dalla ricchezza del biglietto, dall'immagine originale e sofisticata in contrapposizione a quelli dozzinali e ovvi. Io non amo i biglietti di auguri, mi scuseranno quelli che gentilmente me li hanno mandati che, per altro, sono veramente motiviati, pellegrini. Non amo quelli generici scritti quasi per dovere...me ne è arrivato uno talmente per dovere, anzi perchè il mio indirizzo è ancora in una lista, che mi verrebbe di accenderci la stufa, visto quello che questa persona mi ha fatto, ci ha fatto, comunque...meglio un biglietto in meno e una piccola telefonata in più a chi veramente si vuole augurare gioia e serenità, almeno io la penso così. Per non parlare dell'intasamento da sms che esploderà la notte di Natale...



Questo é Natale?
Nel paradiso degli animali l’anima dell’asinello chiese all’anima del bue: “Ti ricordi per caso quella notte, tanti anni fa, quando ci siamo trovati in una specie di capanna e là, nella mangiatoia…?”
“Lasciami pensare… Ma sì - rispose il bue - nella mangiatoia, se ben ricordo, c’era un bambino appena nato”.
“Bravo. E da allora sapresti immaginare quanti anni sono passati?”
“Eh no, figurati! Con la memoria da bue che mi ritrovo”.
“Più di duemila”.
“Accipicchia”.
“E a proposito, lo sai chi era quel bambino?”
“Come faccio a saperlo? Era gente di passaggio, se non sbaglio. Certo, era un bellissimo bambino”.
L’asinello sussurrò qualche cosa al bue.
“Ma no! - fece costui - sul serio? Vorrai scherzare spero”.
“La verità, lo giuro. Del resto io lo avevo capito subito…”
“Io no - confessò il bue - si vede che tu sei più intelligente. A me, non aveva neppure sfiorato il sospetto. Benché, certo, a vedersi, era un bambino straordinario”.
“Bene, da allora gli uomini ogni anno fanno grande festa per l’anniversario della nascita. Per loro è la giornata più bella. Tu li vedessi. È il tempo delle serenità, della dolcezza, del riposo dell’animo, della pace, delle gioie familiari, del volersi bene. Perfino i manigoldi diventano buoni come agnelli. Lo chiamano Natale. Anzi, mi viene un’idea, già che siamo in argomento, perché non andiamo a dare un’occhiata?”
“Dove?”
“Giù sulla terra, no!”
“Ci sei già stato?!"
“Ogni anno, o quasi, faccio una scappata. Ho un lasciapassare speciale. Te lo puoi fare anche tu. Dopo tutto, qualche piccola benemerenza possiamo vantarla, noi due”.
“Per via di aver scaldato il bambino col fiato?”
“Su, vieni, se non vuoi perdere il meglio. Oggi è la vigilia”.
“E il lasciapassare per me?”
“Ho un cugino all’ufficio passaporti”.
Il lasciapassare fu concesso. Partirono. Lievi, lievi. Planarono sulla terra, adocchiarono un lume, vi puntarono sopra.
Il lume era una grandissima città.
Ed ecco il somarello e il bue aggirarsi per le vie del centro, trattandosi di spirito, automobili e tram gli passavano in mezzo senza danno, e a loro volta le due bestie passavano attraverso come se fossero fatti d’aria. Così potevano vedere bene tutto quanto.
Era uno spettacolo impressionante, mille lumi, le vetrine, le ghirlande, gli abeti e lo sterminato ingorgo di automobili, e il vertiginoso formicolio della gente che andava e veniva, entrava ed usciva, tutti carichi di pacchetti, con un’espressione ansiosa e frenetica, come se fossero inseguiti.
Il somarello sembrava divertito. Il bue si guardava intorno con spavento.
“Senti amico: mi avevi detto che mi portavi a vedere il Natale. Ma devi esseri sbagliato. Qui stanno facendo al guerra”.
“Ma non vedi come sono tutti contenti?”
“Contenti? A me sembrano pazzi”.
“Perché tu sei un provinciale, caro il mio bue. Tu non sei pratico degli uomini moderni, tutto qui. Per sentirsi felici, hanno bisogno di rovinarsi i nervi”.
Per togliersi da quella confusione, il bue, valendosi della sua natura di spirito, fece una svolazzatine e si fermò a curiosare a una finestra del decimo piano. E l’asinello, gentilmente, dietro.
Videro una stanza riccamente ammobiliata e nella stanza, seduta a un tavolo, una signora molto preoccupata.
Alla sua sinistra, sul tavolo, un cumulo alto messo metro carte e cartoncini colorati, alla sua destra cartoncini bianchi. Con l’evidente assillo di non perdere un minuto, la signora, sveltissima, prendeva uno dei cartoncini colorati lo esaminava un istante poi consultava grossi volumi, subito scriveva su uno dei cartoncini bianchi, lo infilava in una busta, scriveva qualcosa sulla busta, chiudeva la busta quindi prendeva dal mucchio di destra un altro cartoncino e ricominciava la manovra. Quanto tempo ci vorrà per smaltirlo? La sciagurata ansimava.
“La pagheranno bene, immagino, - fece il bue - per un lavoro simile”
“Sei ingenuo, amico mio. Questa è una signora ricchissima e della migliore società”.
“E allora perché si sta massacrando così?”
“Non si massacra. Sta rispondendo ai biglietti di auguri”.
“Auguri? E a che cosa servono?”
“Niente. Zero. Ma chissà come, gli uomini ne hanno una mania”.
Si affacciarono più in là, a un’altra finestra. Anche qui gente che, trafelata, scriveva biglietti su biglietti, la fronte imperlata di sudore. Dovunque le bestie guardassero, ecco uomini e donne fare pacchi, preparare buste, correre al telefono, spostarsi fulmineamente da una stanza all’altra portando pacchi, spaghi, nastri, carte, pendagli e intanto entravano giovani inservienti con la faccia devastata portando altri pacchi altre scatole, altri fiori, altri mucchi di auguri. E tutto era precipitazione, ansia, fastidio, confusione e una terribile fatica.
Dappertutto lo stesso spettacolo.
Andare e venire, comprare e impaccare, spedire e ricevere, imballare e sballare, chiamare e rispondere e tutti guardavano continuamente l’orologio, tutti correvano, tutti ansimavano con il terrore di non fare in tempo e qualcuno crollava boccheggiando.
“Ma avevi detto - osservò il bue - che era la festa della serenità e della pace”.
“Già - rispose l’asinello - una volta era così. Ma cosa vuoi, da qualche anno, sarà questione della società dei consumi… Li ha morsi una misteriosa tarantola. Ascoltali, ascoltali!”
Il bue tese le orecchie. Per le strade, nei negozi , negli uffici, nelle fabbriche uomini e donne parlavano fitto fitto scambiandosi come automi delle monotone formule di buon Natale, auguri, auguri, altrettanto auguri a lei grazie. Un brusio che riempiva la città.
“Ma ci credono? - chiese il bue - Lo dicono sul serio? Vogliono veramente tanto bene al prossimo?”
L’asinello tacque.
“E se ci ritirassimo un poco in disparte? - suggerì il bovino - Ho ormai la testa che è un pallone. Sei proprio sicuro che non sono usciti tutti matti?”
“No, no. È semplicemente Natale”.
“Ce n’è troppo, allora. Ti ricordi quella notte a Betlemme, la capanna, i pastori, quel bel bambino. Era freddo anche lì, eppure c’era una pace, una soddisfazione. Come era diverso!” “E quelle zampogne lontane che si sentivano appena appena”. “E sul tetto, ti ricordi, come un lieve svolazzamento. Chissà che uccelli erano”.
“Uccelli? Testone che non sei altro. Angeli erano!”.
“E la stella? Non ti ricordi che razza di stella, proprio sopra la capanna? Chissà che non ci sia ancora, le stelle hanno la vita lunga”.
“Ho idea di no - disse l’asino - c’è poca aria di stelle, qui”.
Alzarono il muso a guardare, e infatti non si vedeva niente, sulla città c’era un soffitto di caligine e di smog.

martedì 20 dicembre 2011

Christmas Carols ad Assisi e brother Tom












canti che mi riportano in Inghilterra, le dolcissime Christmas Carols che mancano alla nostra tradizione, così ricche di melodie di parole antiche e di filastrocche da bambini; bellissime.
Sta sera alle 19.00 come tutti gli anni, nella chiesina bellissima e appena restaurata di San Leonarduccio il Service degli Anglicani e, come tutti gli anni, io leggerò il Vangelo di Luca dell'Annunciazione in italiano e, come tutti gli anni, mi sà che mi commuoverò...



Quest'anno, poi, è speciale perchè sarà l'ultimo Natale ad Assisi di Brother Tom, il caro amico che arrivò ad Assisi un mese dopo di me, e fu subito amicizia! perchè se ne ritorna in Inghilterra, lui che è olandese-canadese e che un giorno, in Canada, da prete anglicano decise di divenire Francescano Anglicano trasferendosi in Inghilterra dove questa congregazione nacque all'inizio del 1900. Caro brother Tom in questi anni ci siamo aiutati a vicenda, sei venuto a cena nella mia casetta, nell'ostello a cui portavi pacchetti di bustine di zucchero che ti mettevi in tasca ogni volta che bevevi un caffè senza zucchero. Ti ho scariolato in macchina anche con un fratello della Nuova Guinea che mandava uno strano suono di piacere visitando i Santuari della Valle Santa; siamo stati insieme alla Verna e a Cerbaiolo; abbiamo festeggiato all'ostello il compleanno della Generale delle francescane anglicane; Abbiamo fatto lunghe chiacchierate e siamo stati insieme all'ipercoop (non avendo lui la macchina le uscite erano comuni) ; ho mangiato le tue cenette che da "frate single" preparavi nel tua apartamentino. Mi sono divertita al racconto sui personaggi che a volte ospitavi lì e , a casa tua, ho conosciuto l'amico James Twyman. Un ricordo divertentissimo e...assurdo è quello di quando girammo di notte gli ospedali di Perugia cercando un'anziana amica che, gli avevano detto, era caduta dal sentiero ripido che porta a casa sua, una torre...per poi scoprire che non era caduta lei ma un signore inglesissimo che vive qui ad Assisi e che, nonostante qualche livido, stava bene. Finimmo la corsa in un pizzeria fuori Assisi dove varie volte eravamo andati con lui vestito in borghese...quel giorno aveva il saio e ci facemmo delle matte risate per la faccia costernata e dubbiosa della proprietaria che, avendoci visto varie volte, pensava che lui fosse un mio fidanzato! Caro brother Tom, mi mancherai, mancherai a gli assisani che hanno imparato a conoscere la tua dolcezza e simpatia, sta sera mi commuoverò di più, ne sono certa e, dal blog, ti auguro una bellissima vita in quella nazione che sento un pò come mia seconda patria, spero di rivederti un giorno magari là e, magari, mangiare insieme una fetta di pane con la Marmite che a me piace tanto e che fa schifo a tutti gli italiani che conosco. Sei un vero fratello di Francesco, forse è per questo che abbiamo fatto amicizia, lunga vita a te dear friend!





ANNUAL CAROL SERVICE
The annual candlelit Carol Service will be held at 7.00 pm on Tuesday 20 December 2011 in St Leonard's. All being well, the service will be followed with a reception which will include mulled wine and mince pies!!
Tuesday 20th December 2011 at 7:00 PM for 1 hour and 15 minutes
.

lunedì 19 dicembre 2011

povero piccolo mondo!

Sto guardando "L'infedele" e mi piglia una gran malinconia...come si fa a definire semplicemente "pazzo" uno che pianifica di uccidere? O meglio, la pazzia è in un mondo che ha perso la trebisonda non solo quello che spara, è vero, come diceva uno dei senegalesi (non ricordo il nome) definirlo pazzo e basta è minimizzare il problema...a Verona i ragazzi che hanno picchiato il ragazzino singalesi non sono neanche stati incriminati, così ha detto il telegiornale...non li hanno colti sul fatto...e se fosse succeso il contrario? Se fosse stata una banda di singalesi che picchiavano un italiano sarebbe stato lo stesso? E il "caso Meredith" in galera c'è solo il "negretto"... incollo qui sotto il bellissimo messaggio dei Comboniani...

Solidarietà agli immigrati e alla comunità senegalese
14 dicembre 2011 - I Superiori delle comunità italiane dei Missionari Comboniani
Riuniti in assemblea, a Pesaro, noi, Superiori delle 24 comunità dei Missionari Comboniani diffuse in Italia, esprimiamo la nostra vicinanza e solidarietà a tutti gli immigrati presenti in Italia e soprattutto alla comunità senegalese di Firenze, per la tragica uccisione dei due nostri fratelli senegalesi e delle persone rimaste ferite nell’atto criminale perpetrato contro di loro da un cittadino italiano.

Chiediamo perdono insieme a quanti operano per la convivenza pacifica di tutti nel nostro paese.

Condanniamo con forza ogni scelta e atteggiamento di natura socio-politico-economico e culturale, finalizzato a fomentare una cultura xenofoba, intollerante, di rifiuto e razzista.

Come Istituto missionario che da oltre un secolo opera tra le popolazioni africane, sia in Africa come tra gli afrodiscendenti sparsi nei vari continenti, sostenendo la ricerca della loro propria liberazione da ogni schiavitù e oppressione, di ingiustizia e di sopruso, ribadiamo la nostra determinazione ad operare attraverso le nostre comunità, sparse sul territorio italiano per la promozione di una cultura di accoglienza, di integrazione, di incontro e reciproco ascolto, alla ricerca di vita piena e abbondante (Gv 10, 10), di lavoro, di auto-realizzazione, indipendentemente da luogo, idioma, colore, popolo o religione di appartenenza.

Confermiamo la nostra comunione con tutte le comunità ecclesiali e i movimenti della società civile nel promuovere il riconoscimento dei diritti fondamentali degli immigrati presenti in Italia.


Pesaro, 14 dicembre 2011



da san Pietroburgo...a quasi Natale






Trova il tempo di essere amico: è la strada della felicità.
Madre Teresa


ho fatto una corsa...no, no non a cavallo nella neve di San Pietroburgo...magari! Semplicemente ho corso per preparare il pranzo e il forno non va per cui le cose si sono complicate...ma che centra la Russia?
Oh sì centra, fra poco arriva qui da me Marina la prof. russa che parla italiano meglio di me e che sa tutto di san Francesco, è una sua studiosa, e una mia carissima amica. Viene qui per un blizz assisano con una sua collega e così mi farò ridire tutti i nomi carini con cui i russi chiamano i gatti...o gli innamorati, lei va matta per i gatti! Quando fu qui a casa mia per vari giorni i miei gatti erano gli esseri più coccolati al mondo. Viene anche la cara Marisa per cui sarà un pranzetto internazionale fra amiche...una cosa semplice ma allegra con la stufa che borbotta, i gatti che ronfano e l'albero che manda scintilliii (ma quanti i ci vanno?!) beh una cosa proprio natalizia! La neve ha spolverato il Subasio ma qui...niente, c'è un sole malaticcio e non si sà cosa il tempo voglia fare ma è bello...natalizio! Ciaoooo

domenica 18 dicembre 2011

gli animali non sono razzisti!!

questo delizioso youtube è la versione breve di un filmato che mi ha mandato un caro amico. Caspita come è feroce il pitbull! Buona domenicaaaaa

venerdì 16 dicembre 2011

il grande vecchio

Mi è appena arrivata questa frase del "grande vecchione" la trascrivo...oggi trascrivo le cose belle che arrivano...




Ci sono due modi di vivere la propria vita: uno è vivere come se nulla fosse un miracolo, e l'altro è vivere come se tutto fosse un miracolo.
Albert Einstein

un angelo alla mia porta...

ieri, senza volerlo, ad una conferenza la mia amarezza è saltata tutta fuori, in un'Assisi che (diciamo per ora) non ha posto per la Ruah...dopo ero tutta scossa perchè io non sono quella che distrugge ma quella che, almeno prova, a costruire e i ricordi dell'ostello che non c'è più, a volte fanno massa.
Sta mattina ho aperto l'email e James Twyman mi aveva mandato questo bellissimo youtube, questa canzone che mi scriveva...."Ho pensato a te..." Gli angeli alla mia, alla nostra porta, a quella porticina che aprivamo sempre...mannaggia io non sono una che vive di ricordi! A volte mi sembra di essere una bomba inesplosa, nel senso che quella che ero all'ostello è sempre lì e vorrei aprire ancora la porta e "intrattenere gli angeli..." anche con tutta la fatica che questo comportava...aspettiamo, aspetto, forse un miracolo, ad Assisi...
Grazie James

giovedì 15 dicembre 2011

la mia voglia di schiacciare i ditoni....




...sto traducendo. Passo le mie giornate davanti al computer in solitaria e quello che traduco mi piace e mi fa pensare a tante esperienze vissute, al mio vivere ad Assisi dove...quello che dice il paragrafo fresco di traduzione che riporto qui è...la norma...è quello che io chiamo: "La mia voglia irresistibile di schiacciare i ditoni che spuntano dai sandaletti per sortire una sana parolaccia"...non lo faccio ma lo penso perchè questa è la mia mentale reazione alle pseudo comunità.
...non è che mi chiami fuori come una "perfetta" ma, mannaggia le pseudo comunità mi mandano in bestia e il mondo è fatto tutto di pseudo comunità che producono nulla in tutti i loro ambiti anzi, gettano il mondo nel caos più completo e alimentano l'incomunicabilità
...leggendo e traducendo questo libro su come creare la vera comunità mi è pure venuto in mente come, spontaneamente, tante volte all'ostello ci si sia arrivati passando i vari stadi che il libro descrive come necessari per arrivarci, quello della pseudo comunità è il primo, è l'inizio...mi viene la nostalgia di serate apparentemente caotiche che, a volte, conducevano ad un senso di pace e bellezza incredibili visto le premesse. Quell'energia potente che si generava era, io credo, quello che l'autore chiama Genuina Comunità...una perla rara ma possibile...vado avanti nella traduzione, prometto che non schiaccerò ditoni di madonnine o santini infilzati ma... che gusto sarebbe farlo!!! Meglio una bestia vera che una madonnina finta...almeno io credo così!






"LA PSEUDO COMUNITA’
...Quello che si può definire diagnostico della pseudo comunità è la sua minimizzazione, la mancanza di riconoscimento o l’ignorare le differenze individuali. Le persone gentili sono così abituate alle buone maniere che hanno l’abilità di metterle in campo senza neanche pensare a quello che stanno facendo. Nelle pseudo comunità è come se ogni membro stesse operando seguendo lo stesso libro di buona etichetta. Le regole di questo libro sono: non fare o dire qualsiasi cosa che possa offendere qualcun altro; se qualcuno dovesse dire qualche cosa che ti offende, ti irrita o ti da fastidio, comportati come se niente fosse e, almeno, fa finta che la cosa non ti tocchi; se una qualche forma di disaccordo dovesse dare segni di stare per accadere, cambia il tema di conversazione più velocemente e più morbidamente possibile; queste sono le regole che qualsiasi hostess conosce. E’ facile comprendere come queste regole facciano sì che un gruppo funzioni senza scosse ma che, allo stesso tempo, schiaccino ogni individualità, intimità e onestà e più la cosa continua e maggiormente aumenta l’appiattimento.
La simulazione di base della pseudo comunità è la negazione delle differenze individuali; i suoi membri fingono, si comportano come se tutti loro avessero lo stesso credo per Gesù Cristo, la stessa comprensione del popolo russo o persino la stessa storia di vita. Una delle caratteristiche delle pseudo comunità è che i loro membri tendono a parlare per generalizzazioni: “Il divorzio è un’esperienza orribile”, loro diranno o: “Uno deve fidarsi del proprio istinto”, o: “Dobbiamo accettare che i nostri genitori abbiano fatto il meglio che potevano” oppure:” Una volta che hai trovato Dio non devi più avere paura.” O ancora: “Gesù ci ha salvato dai nostri peccati.”
Un’altra caratteristica delle pseudo comunità è che i suoi membri passano sopra queste loro affermazioni di copertura, le giustificano vicendevolmente. Individualmente magari penseranno: “Ho incontrato Dio vent’anni fa e continuo ad essere spaventato, ma perché dovrei farlo sapere al gruppo?” Per evitare il rischio di conflitti si tengono per sé i loro sentimenti e fanno persino sì con la testa per manifestare il loro assenso, come se colui che sta parlando avesse rivelato una verità universale. La pressione che induce a driblare qualsiasi forma di disaccordo è tale, che pure i più esperti comunicatori fra di loro- che sanno perfettamente come parlare in generalizzazioni sia distruttivo per una genuina comunicazione- possono essere inibiti dallo sfidare questa sottesa legge che sanno essere sbagliata. L’effetto di questa inibizione è tale che pure un proverbiale, ipotetico osservatore marziano osservando una pseudo comunità, arriverebbe alla conclusione che: mentre gli esseri umani hanno un aspetto molto differente visti da fuori, sono interiormente tutti uguali. L’osservatore potrebbe pure arrivare alla conclusione che gli esseri umani sono noiosi.
Nella mia esperienza la maggioranza dei gruppi che definiscono sé stessi “comunità”, sono in realtà pseudo comunità..."

ps Se vi domandate il perchè della foto...beh tanti pescetti morti e tutti uguali sono una povera pseudo comunità...almeno per me

mercoledì 14 dicembre 2011

L'invito di Alida








Ennesimo tentativo di mettere una foto di Alida...fallito, faccio senza!
Per chi ha passato i Capodanni Pellegrini all'ostello Alida è una persona conosciuta, vi ricordate i suoi dolci perfetti da alta cucina?! E la sua voce, altrettanto perfetta, e le sue antiche canzoni sarde? Beh Alida, che vive vicino a Perugia e che è una delle più grandi cuoche io abbia mai conosciuto, (sigh, come tanti grandi fa fatica ad essere apprezzata come dovrebbe) ecco, lei, ci invita nella sua casetta a gustare le "cose natalizie" le salse, le marmellate, le conserve che solo lei sa fare!
Io credo che ci andrò, devo pure "aiutarla" a passare nei 60 sono ben 9 giorni più vecchia di lei e il 18 è il suo "grande giorno"...se avete in mente di fare a gli amici regali mangerecci deliziosi venite anche voi!

Vale la pena di chiamarla prima, non solo per dirle che siete in arrivo, ma anche per farvi spiegare come raggiungere casa sua...non è semplice!



DOMENICA 18 DICEMBRE 2011

a partire dalle ore 16.00

a Montemalbe, strada delle Pulite 17
(Perugia)



Siete tutti invitati a casa di Alida

per un piacevole pomeriggio con crostata e tisana

e presentazione di alcuni dei prodotti

disponibili per confezioni Natalizie.




E’ gradita eventuale conferma

Tel. o sms al n. 347.4852138

...è notte...

e al solito mi sono svegliata sul divano...come una bambola di una volta appena mi sdraio si chiudono gli occhi...ma poi mi sveglio in mezzo alla notte ed, in fondo, è bello perchè anche se la mia casa in campagna è sempre molto silenziosa, la notte è "magica"...a volte paurosa a volte perfetta, dipende sempre da me e da come mi sento...così sta notte da un sito sono arrivata a youtube e lì sono arrivata a questo che riporto...c'ero già arrivata un'altra volta, ero all'ostello, e non ricordo...la mia memoria fa sempre scherzi, se lo avevo riportato sul blog...forse...ma ora ha persino più senso, ora che siamo alle porte del tanto "chiacchierato" 2012. Io non so se è l'anno della fine, forse non lo è nel senso che tutti diamo alla cosa con presagi di morte nella parola stessa: fine, nessuno di noi lo può sapere ma sento, ancora come tanti, che può essere l'anno di un passaggio verso un mondo migliore. Sì, anche recentemente vi ho propinato posts depressi, e chi non ha momenti di giù e di dubbio? Momenti in cui la paura striscia nel cuore...come il serpente biblico, ma poi quello che questo youtube dice semplicemente con l'immagine delle 12 porte, è profondamente radicato in me e...ritorno a volare dimenticandomi le mie umanissime paure così ben alimentate da tutti coloro che ci vogliono spaventati.
Questa mia è una notte serena dove il buio avvolge rassicurante, dove il silenzio è fondo e amico e non ho paura né per me e la mia piccola vita con i suoi piccoli problemi contingenti, né per quella di questo piccolo pianeta, corpuscolo da nulla di un braccio minore di una piccola galassia...parte di un infinito...
buona notte di luce amici cari che forse leggerete questo post quando la luce del giorno, che a volte arriva come speranza e solievo di una nottata difficile, domani per me avrà dissolto la magia di questa notte..."non credo che dobbiamo avere paura" , diceva Francesco nel primo film della Cavani su di lui...me ne ricorderò la notte del 31 che, con care amiche, con Marisa, con i monaci passerò a Camaldoli salendo con le fiaccole dal paese all'eremo...luci nella notte in un luogo "magico", in un bosco antico per iniziare un nuovo anno...il 2012

martedì 13 dicembre 2011

dall'Ungheria un presepe...non vegetariano!

beh di presepi strani se ne vedono ma questo è il più divertente e...da vegetariana, lo metto comunque sul blog perchè mi fa molto ridere. Me lo ha mandato Emese dopo aver visto 1000 presepi qui...crauti e salsicce con un tetto di pancetta...a chi piacciono...grazie Emese mi hai fatto molto ridere!

Greenpaece è grande!

e questo youtube è "tristemente fantastico" !
Al di là dell'umanità intera in pericolo, delle catastrofi mondiali, delle isole stupende che sprofondano, di Venezia a rischio.... a me sta cosa del riscaldamento globale colpisce molto profondamente e personalmente...io soffro il caldo! Non so cosa darei per un Natale con la neve, mi piacciono le rose a maggio e non a dicembre, mi preoccupo per i temporali coi botti come quello di ieri notte che pareva di essere ad agosto mentre, ad agosto, non ce ne è stato manco uno, mi preoccupo per "La linea della palma" che avanza di 500 m. all'anno...il che vuole dire che qui si coltiveranno palme da datteri e olivi sulle Dolomiti, mi preoccupo per le immani siccità ovunque, pure qui....e quelli là non firmano il protocollo di Kioto?...ma che se ne faranno di un mondo con i soldi ma non più vivibile?!?

"Che santa Lucia ti salvi la vista"!




Diceva la mia nonna svegliandomi in questa mattina d'inverno...e, anche se non sono delle zone in cui si festeggia e lei arriva di notte con il suo somarello a portare regali, una passeggiata al mercatino natalizio che a Bologna si chiama il mercatino di santa Lucia, finiva sempre con qualche giochino, magari da pochi soldi come quelle cartine (chissà perchè le chiamavano così) di pentoline per la bambola che, ancora per poco perchè la plastica non era così diffusa, erano di latta e legno e che a me piacevano un sacco! Poi si mangiava lo zucchero filato e ricordo ancora l'odore dello zucchero appiccicato al naso di quella nuvola in cui affondare la faccia, non mi piaceva il sapore mi piaceva poter mangiare una nuvola. Ma santa Lucia era anche per me la statua a sant'Agata, la bellissima antica chiesa di Ravenna che a me faceva tanto paura...quel piattino con due occhi sopra che, onestamente, è proprio orrendo, a me da piccola faceva paura, ste due palle che mi guardavano erano inquietanti però il brivido che provavo mi attirava, quasi fosse una prova di coraggio e così, quando entravo in quella chiesa, mi mettevo in punta di piedi per guardarli. Effettivamente se le si guarda dal punto di vista dell'orrore le nostre chiese sono piene di torturati orribilmente,è una cosa che ho sempre detto a chi mi diceva delle statue con mille braccia o con la lingua fuori dei templi hindu parlandone come cose primitive senza saperne la ragione, il simbolo o la storia. Ma vi immaginate qualcuno che entri in una nostra chiesa e non sappia nulla della nostra religione e passi in rassegna: uno tutto infilzato dalle frecce, l'altra con un seno strappato e Lucia con gli occhi in mano, quello che mostra una graticola tutto contento, quello che con un cane ai piedi mostra una ferita quasi che sia un morso del cane, uno crocifisso a testa in giù...e si potrebbe continuare all'infinito a partire dalla croce in giù...alla faccia del messaggio di Pace e Risurezione! Sono duemila anni di "compiacimento dell'orrore"...mi rendo conto che mi sto addentrando in un terreno minato e la smetto qui...


BUONA FESTA A TUTTE LE LUCIE PELLEGRINE e buona giornata della poca luce a cui suppliscono le lucine di Natale che tanto amo!

domenica 11 dicembre 2011

che concerto magnifico!





















dopo un'attesa da...infarto per una come me che arriva negli aeroporti ore prima, alle 17,30 il coro non era ancora arrivato, l'efficienza di questo piccolo coro si è rivelata in tutta la sua ampiezza e così, alle 19, lo schermo artigianale che funziona magnificamente, i computer che mandano le immagini e le prove erano già in pieno svolgimento e tutto era pronto. Peccato che la gente fosse poca...il Gregoriano spaventa...pare troppo serio o dotto quando, in realtà, è solo meditazione nel più puro senso della parola...ma forse è questo che spaventa. La chiesa romanica la cui acustica ha un eco, rimbomba normalmente un poco, magicamente alle note di un canto che le è proprio, risuonava perfetta. Anche il maestro lo ha detto, non una sbavatura...ah magia dei numeri! La chiesa, che è una delle più antiche di Assisi, riconosceva la "sua" musica, i suoi spazi che seguono di certo leggi non apparenti, ritrovavano in quei suoni perfetti le stesse leggi.

Mi avevano detto che il concerto sarebbe durato 45 minuti, avevano chiesto di applaudire solo alla fine e così quando l'applauso c'è stato mi ha colto di sorpresa, ero così presa che credevo il concerto fosse solo all'inizio! Magia dell'eternità, del qui ed ora che è l'Eterno!

Frà Enzo, il parroco, era estasiato, veramente questa "Parva Schola Gregoriana Liberalis" è un coro di angeli, non sono professionisti ma, come dicevano: "Anche se ci sarà poca gente non ci importa, noi preghiamo cantando" E questo fanno con una maestria professionale e con un grande cuore dietro!
GRAZIE AMICI TREVIGIANI, CHI NON E' VENUTO NON SA COSA SI E' PERSO! GRAZIE PER LA VOSTRA "FOLLE CORSA" DI ANDATA E RITORNO DA TREVISO E' STATO UN REGALO AD ASSISI E UN MAGNIFICO REGALO DI COMPLEANNO PER ME!
Grazie anche per le risate del post concerto, siete proprio tanto cari!



Lettori di questo blog, avete poi letto l'articolo di Alessandro sul Molise? Io ho dovuto farmi 4 edicole per trovare un numero del Corriere della Sera ma poi, alla fine ce l'ho fatta! Bellissimo, lui scrive proprio bene, sono contenta per il "mio" Molise, grazie Alessandro!

sabato 10 dicembre 2011

il compleanno è "over"...ora il concerto

nella foto le amiche ungheresi a Gubbio e noi alla cenetta, più brutta di così non potrei essere!....dicamo che è perchè soffiavo...diciamo così....





bella serata con le amiche, tutto tanto dolce...veramente un bellissimo compleanno in grande semplicità fatto anche delle tantissime: telefonate, emails e sms grazie amici cari, grazie pellegrini!
Ora pensiamo al concerto. Il coro sta arrivando e la giornata è grigia e minaccia pioggia ma...fa caldo! mannaggia ma quando arriva l'inverno!
Una pellegrina mi ha mandato una cosa molto bella che riporto qui...il tutto senza foto perchè il mio collegamento wifi mi sa che risenta delle nuvole basse...buona lettura e arrivederci a sta sera con chi verrà al concerto!

Il mondo procede comunque. Conoscerlo significa identificare la propria vita.
Non si può anticipare il tempo !
Non si può ritardarlo !
Non opponetevi a ciò che è maturo !
Non attaccatevi a ciò che è acerbo !
Ciò che è maturo col tempo imputridisce ….
Ciò che è acerbo ancora non nutre ….
Le vie del “TAO” sono semplici !
Lasciate che le cose seguano il loro corso, che succedano nel giusto tempo (il tempo di DIO !)
La fede e l’amore sono la vera forza, la forza per raggiungere il “TAO”.
Dissipate le tenebre, diffondete la luce: che ciascuno sappia!
Che ciascuno sia ciò che può essere !
Ecco la via della giustizia !
Ecco la via del benessere !
Ecco la via del “TAO” !


Il mondo è un flusso che non conosce limite. Tutte le cose vi galleggiano e vi scorrono. Gli uomini sono come foglie sull’acqua; la dove si arrestano, affondano ! Quando l’onda sale, bisogna salire; quando scende, è necessario scendere. Colui che ne segue il flusso non sbaglia.
Non bisogna aggrapparsi ai sugheri, non bisogna aggrapparsi agli scogli.

Il dolore nasce dal resistere
Il dolore nasce dall’affrettare
Il dolore nasce dal prevedere
Il dolore nasce dal ricordare.
Vivere il presente è felicità.
Queste sono le cose necessarie:
Lavorare con l’amore
Vivere con la carità
Ecco le vie del “TAO” !

venerdì 9 dicembre 2011

l'articolo sul Molise domani!



carissimi, che giornata! Telefonate di amici cari, di mio fratello e di mio nipote che non sentivo da una vita...tutto bello! E bella è anche la notizia che domani esce l'articolo di Alessandro Cannavò sul Molise sul CORRIERE DELLA SERA nella foto vedete Alessandro nel bellissimo piccolo teatro del Loto di cui ha già parlato in un altro articolo e dopo aver fatto anche una recensione del bellissimo libro di mons. Bregantini...quante belle cose sono nate dal nostro bliz molisano!



Per cui, domani, non dimenticatevi di comperare il CORRIERE DELLA SERA!!!
E, se siete in zona, di venire al concerto di gregoriano alle 20,30 a Santa Maria Maggiore mi raccomando, sarà bellissimo! Ciaoooo vado a cena al ristorantino!

guardate che mi è arrivato!

Persino un orchestra così che mi suona happy birthday! Me l'ha mandata la carissima violinista pellegrina Erika, che bello! Grazie!...condivido con voi c'è anche un P.S. in cui mi dice:
IL TUO......... QUELLO CHE T'ASSOMIGLIA DI PIU' E' DAL 5,28 MINUTO IN POI!!!! ascolterò...con la mia connessione bislacca ci metterò ore ma ci voglio arrivare a 5,28 minuto!
p.s. mio: ci sono arrivata...penosamente perchè si interrompe sempre ma...un passionale tango mi sta bene! E poi questo youtube mi ha fatto venire in mente cosa ho "deciso" per la prossima vita ovvero: sarò una grande concertista, precisamente una violoncellista e l'amore mio un grande pittore e vivremo in una casa antica tipo quelle inglesi con un bel giardino dove avrò tante rose e frutti di bosco, lui avrà un intero piano studio e io suonerò in un salotto grande con il pavimento di legno e una grande baywindow dove a Natale ci sarà un immenso albero e un grande caminetto vicino e io farò biscottini natalizi e il profumo si spanderà per la casa e lui lascerà i pennelli e scenderà a mangiarli...io suonerò ai vernisage delle sue mostre e, perchè no, io e lui saremo dei perfetti ballerini di tango perchè saremo due grandi romantici pieni di passione per tutto, per la vita! Ah, dimenticavo, nevicherà dolcemente e io e lui faremo a palate di neve....forse mi si rovineranno un pò le mani, metterò i guanti...avrò un grande concerto natalizio a Vienna dove, pensate un pò, l'amore mio inaugura una grandissima personale.... e le mani per il concerto sono importanti, no?! CAPITO LASSU'?! Tanto in una vita non ce la faccio a non dover ritornare poi di nuovo giù per cui...mi sto preparando i desideri per la prossima vita...mica poi chiedo tanto! Mica voglio tanti soldi, mi bastano quelli per comperare quella casa che, comunque, ci guadagneremo, io e lui, spandendo bellezza e viaggeremo tutto il mondo dando gioia alla gente con la nostra arte....Che ne dite?

60 ueee a mezzogiorno!












Mannaggia è da ieri che le foto non si caricano ed ore che ci provo per cui ora ci rinuncio ma mi dispiace perchè volevo caricare e condividere con voi la sorpresa di sta mattina...lo farò poi. Sta mattina, mezza addormentata, sono andata a farmi un caffè e ho fatto un salto indietro guardando la portafinestra perchè c'era qualche cosa che il mio cervello aveva registrato come anomalo...Una sorpresa di Emese, la mia dolcissima amica ungherese, che è venuta zitta zitta sta mattina all'alba a casa mia e mi ha incollato sulla grata un grande BUON COMPLEANNO bellissimo! Veramente nessuno aveva mai fatto per me una cosa così carina!
Ieri con lei e le due sue amiche, prima eravamo state a messa alle Carceri...con una omelia stra -super dell'amico Ambrogio...e come si fa ad andare ad altre messe?! La sua è super! E poi, eravamo andate a Gubbio dove il cielo era blu e il caldo autunnale per cui abbiamo pure mangiato all'aperto nel caffè in piazza, quello di don Matteo per intenderci, e poi con i bidoncini, eravamo andate di corsa a sant'Ubaldo...la discesa in notturna è stata splendida! Per poi ritornare ad Assisi in parte sul percorso del Cammino per vedere da lontano il bellissimo Albero di Natale più grande al mondo, quello di luci sulla collina dietro Gubbio veramente spettacolare!
oggi sarà una giornata normale, ho da scrivere molti emails, ma poi sta sera andiamo a cena insieme in un bel ristorantino e verranno anche le "sorelline"!...non avevo voglia di cucinare io e poi il mio forno ha pensato bene di rompersi ed è 3 giorni che aspetto in vano qualcuno che me lo ripari...insomma fa un certo effetto quel 60 che, rispetto al Tempo con la T maiuscola è nulla ma che per una che di testa e di cuore non si sente di aver compiuto nemmeno i 30 fa impressione!
Nuova decina, quella dei 50 iniziò a San Martino di Castrozza in mezzo a tanta neve quando...manco sapevo che dopo 10 mesi sarebbe iniziata tutta la mia storia dei pellegrinaggi che avrebbe poi cambiato la mia vita totalmente...quante cose ho fatto in 10 anni! Mi sembra un'eternità che vivo ad Assisi...10 anni in cui: Ho fatto il Cammino di Santiago, ma prima sono tornata in Nepal a portare gli aiuti per i bimbi di padre Watrin, poi ho camminato sui passi di Francesco e quindi ho scritto la Guida "Di qui passò Francesco", poi ho pellegrinato sul Sinai, poi mi sono trasferita qui, poi è nata la "Perfetta Letizia", quindi sono andata a Monte Sant'Angelo a piedi e poi a Gerusalemme a piedi sempre con la carissima amica Marisa, poi di nuovo a Monte Sant'Angelo...poi è morta la Perfetta Letizia e poi ho scritto "Con le ali ai piedi"...inframezzato il tutto di tante altre cose e da un'infinità di incontri speciali di cui uno specialissimo voluto dal Cielo e atteso da tante vite...insomma 10 anni spesi tutti...ora che mi aspetta?! Spero altri 10 anni così, spero nella nascita della Ruah, spero in altri incontri magici, spero, spero, spero!!! Un grande bacio a tutti i pellegrini dalla vecchiona Angela ueeeeeee, a mezzogiorno perchè è a quell'ora che ho lasciato la calda e confortevole panciotta della mia dolcissima mamma (ciao mamma che mi guardi da lassù! E grazie...con tutti i suoi su e giù la mia vita è bella e te ne sono grata, un bacio anche all'Angelo papà) carissimi, ora provo di nuovo a mettere foto...se no sarà poi!



Uauuuu ci sono riuscita! La foto dell'albero, non avendo il cavalletto, è venuta così ma mi piace molto, è più artistica!

mercoledì 7 dicembre 2011

W Sant Ambrogio!

Beh prima di tutto buona festa a tutti i miei tanti amici milanesi e lombardi e poi...auguri al nostro frà Ambrogio "uomo del monte" Subasio e poi...che bello un vescovo nominato per acclamazione perchè riconosciuto un Giusto! Trovo che sia un grande atto di democrazia, solo i giusti possono essere pastori, solo i giusti possono guidare i popoli...almeno dovrebbe essere così e poi sto vescovo che si mette a studiare è proprio carino, io mi fido di uno così! Insomma
BUON SANT'AMBROGIO A TUTTI !!!!





DAI SANTI DEL GIORNO:

La memoria di Sant'Ambrogio è obbligatoria per tutta la Chiesa, secondo il nuovo Calendario, ed è particolarmente solenne a Milano, che in questo giorno onora il suo grande Vescovo e amatissimo Patrono.
Ambrogio non era nato a Milano, ma a Treviri, nella Gallia, verso il 339. Era figlio di un funzionario romano in servizio al di là delle Alpi, e dopo la morte del padre la famiglia rientrò a Roma. Ambrogio studiò diritto e retorica, e intraprese la carriera giuridica.
Si trovava a Milano, quando il Vescovo morì, e da buon funzionario imperiale, cercò che fossero evitati quei disordini spesso provocati dalle tumultuose elezioni ecclesiastiche. Parlò con senno e fermezza nelle adunanze dei fedeli, perché tutto fosse fatto secondo coscienza e nel rispetto della libertà. Fu in seguito a questi suoi giudiziosi discorsi che dall'assemblea si alzò un grido: " Ambrogio Vescovo! ".
Ambrogio, che si trovava in quell'assemblea come funzionario imperiale, non era neppure battezzato, essendo soltanto catecumeno. Sorpreso e anche spaventato, proclamò dunque la sua indegnità; si professò peccatore, tentò perfino di fuggire. Tutto fu inutile.
Ricevette così il Battesimo, e, subito dopo, la consacrazione episcopale. " Tolto dai tribunali e dall'amministrazione pubblica - dirà il nuovo Vescovo - per passare all'episcopato, ho dovuto cominciare a insegnare quello che non avevo mai imparato ". Si diede perciò alla lettura dei Libri sacri, poi studiò i Padri della Chiesa e i Dottori, tra i quali sarebbe stato incluso anche lui, insieme con un giovane retore che, dopo dieci anni, egli stesso avrebbe battezzato: Agostino da Tagaste. L'opera di Ambrogio fu così vasta, profonda e importante, che difficilmente può essere riassunta. Basti dire che fu considerato quasi un secondo Papa, in un'epoca nella quale certo non mancarono alla Chiesa grandi figure di Vescovi.
Ma Sant'Ambrogio appariva più alto di tutti per la sua opera apostolica, benché fosse piccolo e delicato nel fisico quant'era grande nello spirito.
Egli, che veniva dalla carriera dei dignitari imperiali, sostenne dinanzi all'Imperatore, non solo i diritti della Chiesa, ma l'autorità dei suoi pastori. " Sono i Vescovi che devono giudicare i laici, e non il contrario " diceva, e tra i laici metteva, per primo, l'imperatore.
Un'altra massima dell'ex funzionario imperiale era questa: " L'Imperatore è nella Chiesa, non al disopra della Chiesa ". E le contingenze portarono Sant'Ambrogio ad applicare tale massima nei riguardi del grande e intollerante Imperatore Teodosio.
Quando Teodosio, in seguito all'uccisione del comandante del presidio di Tessalonica, fece trucidare - almeno così si disse - 7000 abitanti innocenti, il Vescovo non solo gli rimproverò il massacro, ma gl'impose una pubblica penitenza. Teodosio cercò di resistere. Infine cedé. Nuovo David, fece penitenza dall'ottobre al Natale.
L'iconografia ambrosiana si è compiaciuta di rappresentare Sant'Ambrogio che scaccia dalla soglia della cattedrale l'Imperatore pubblico peccatore: in realtà l'azione del Vescovo si svolse tramite lettere e intermediari, ma il gesto resta ugualmente significativo, per indicare che né corona né scettro esonerano l'uomo dalla legge morale, uguale per tutti, e di cui sono giudici autorevoli soltanto i ministri di Dio e i pastori di anime.

martedì 6 dicembre 2011

un bel film

l'altro giorno l'abbiamo visto all'incontro sulla "sacralità della nascita" e lo riceverò in regalo dai miei cari vicini di casa per Natale. Un gran bel film che vi consiglio, anche come regalo di Natale...è la storia di Maria, Giuseppe e Gesù ma visto nell'ottica della madre, di una ragazzina forte che va contro le leggi del suo popolo e "crea" un figlio libero, veramente un film da vedere con una fotografia splendida, lento come piace a me, profondo e semplice...è una storia "laica" e profondamente spirituale, il miracolo è questo rapporto di libertà fra Lei e Lui e nel farsi da parte di un grande Giuseppe...non vedo l'ora di rivederlo!

il caro Lorenzo...

dolce, vivo, vero e pure bello, più bello ora di quando era un ragazzino: Ieri sera mi sono guardata lo show di Fiorello specialmente per lui...Benigni non è stato un gran chè, ma Jovanotti non ne sbaglia una e così, per risentirmi la canzone di ieri sera "Ora", ho aperto youtube e ho trovato questa che è anche più bella e sono belle pure le foto, GRANDE LORENZO GRAZIE!

Natale in casa...Seracchioli







Carissimi, il silenzio di qualche giorno è stato dovuto al mio preparare il Natale nella mia casetta...ho fatto un pò di fatica quest'anno ad iniziare, non solo perchè tutti gli anni devo sbaraccare il mondo per far posto all'albero e al presepe e devo trasportare montagne di scatole dalla cantina dove, essendoci tutta la roba dell'ostello, non ci si capisce più nulla, ma anche perchè vedi il tempo autunnale, il "tempo" nazionale e tanti pensieri che mi frullano in testa beh, ho dovuto impormelo...ma ha funzionato!

Credo che non ci si possa lasciare andare alle malinconie e che...gli angioletti e le statuine chiamassero dalle loro scatole. Stanno li dentro amorevolmente avvolti uno per uno nella carta, aspettano tutto l'anno di saltare fuori ed aveve il loro momento e non potevo pensare che dovessero starsene lì, senza fare quello che il loro destino li ha portati a fare: brillare e sorridere per un mese o poco più.

Gli anni scorsi vi ho raccontato delle mie "famiglie statuine" del matrimonio di questa con quell'altra, delle pecorelle capitanate da una capra zoppa che ho dall'età di 5 anni...ma ci sono anche gli angeli dell'albero e vengono da tanti luoghi: Spagna, Germania, Ungheria, Inghilterra...e l'alberello di quest'anno che è bello ma così lungo e stretto da parere più un cipresso (il fiorista mi diceva che con il grande caldo le serre tendono a non produrre più abeti per cui è una gara dura trovarne di belli), dicevo, l'alberello che poi verà piantato alle Carceri, è talmente carico da non avere un rametto vuoto e le mie centinaia di angeli scintillano fra il suo verde profumato. E' importante festeggiarsi anche se questo comporta uno sforzo, almeno lo è per me, è bello passare le serate nello scintillio delle lucine, riscaldano il cuore...

Ora però la casa tutta è un disastro e passerò la giornata armata di aspirapolvere mentre i mici sornacchiano...pare che, almeno per ora, non prestino nessuna attenzione all'albero e al presepe...speriamo che duri!