mercoledì 29 settembre 2010

3 volte a piedi a Monte Sant'Angelo...ora tocca a voi!







...e poi guai a chi si lamenta della lunghezza o della durezza delle tappe del Cammino!!! Provate voi a partire all' una di notte, primi 2 km. a piedi e poi corriera e poi, come dei razzi tuffarsi nella Foresta

Umbra e...bel belli, con dislivelli notevoli e un'ultima salita da paura arrivare a Monte Sant'Angelo dopo 27 km. (dicono loro ma forse sono di più) tra le 10 e le 11 di mattino!

Ce l'ho fatta, anzi ce l'abbiamo fatta....ma Francesco cammina comunque più veloce di me, ed è stato strano per due pellegrini solitari trovarsi a fare il cammino in....400 persone! Il tutto organizzato molto bene dal "sovrano ordine dei pellegrini di San Michele Arcangelo" di Vieste che hanno ripreso dal 1995 una antica tradizione...bellissimi i luoghi (meno le continue salite e discese) ma, si sa, il Bello ce lo si deve conquistare! E poi molto tenera questa devozione popolare fatta di canti in dialetto o che usano parole accorate e belle in un italiano semplice....ho registrato! E così quando farò vedere le foto del Cammino nelle varie presentazioni avrò anche la colonna sonora...

vado in camera, non ne posso più, sono quasi 24 ore che sono in piedi...con un ginocchio dolente ma sentendomi molto meglio di quanto i giorni precedenti potessero avermi fatto prevedere...domani si torna a casa...mi dispiace solo di non aver incontrato il caro amico Gabriele di San Marco in Lamis...ma, all'arrivo, ero così sfatta che ho barato...invece di fare l'ultima curva verso la Celeste Basilica ho preso l'ascensore per soli clienti dell'albergo del Pellegrino....credo che Michele capirà!

"Siamo pellegrini, siamo figli tuoi San Michele Arcangelo prega per noi"

Buona notte!

martedì 28 settembre 2010

evviva San Michele e San Michele o sa....







...oggi, dopo una bellissima traversata in macchina della Foresta Umbra ,siamo arrivati a Vieste, io sono ancora scassatissima con le gambe di cotone e un cerchio alla testa e spero proprio che ....san Michele lo sappia come recita la canzone che i pellegrini cantavano in preparazione di questo Cammino in notturna....mannaggia ci tenevo tanto e sono scassata per cui questa notte sarà...una

battaglia...vedremo! Oggi abbiamo incontrato Pasquale che, gentilmente, con tutto quello che ha da fare per la notte dei pellegrini, lui è a capo di questa confraternita, è stato con noi a parlare e ora abbiamo il fazzoletto da mettere al collo con la loro insegna....Oggi mi sono fatta anche una bella dormita, le sto tentando tutte, nel bel alberghetto dove stiamo e ancora mi riposerò fino all'una quando ci si ritroverà davanti al Duomo per partire....carina Vieste e bellissimo il paesaggio che attraverseremo...."A San Michè aiutami tu!"...in fondo anche in primavera partii tutta scassata, è un destino, non mi prende mai il raffreddore ed è già due volte che mi succede in concomitanza del Cammino di Michele...che sia un segno?! Vado a riposarmi, pensateci sta notte, baci angelici

lunedì 27 settembre 2010

a Monte Sant'Angelo...una magia rinnovata




e anche una connessione disperante di tutti gli aggeggi elettronici per cui si spendono follie nel tentativo di telefonare o di mettere posts....
andiamo oltre e domani metterò le foto che non partono...bello scendere nella magica grotta...bello incontrare padre Ladislao il priore della Celeste Basilica sempre così disponibile e attento....bellissimo trovare in vendita il Calendario del 2011 per cui si è lavorato tanto e ora ne ho con me 300 copie! Sono felice perchè ancora prima di esistere come guida il Cammino esiste già attraverso il Calendario e l'intervista che fecero a Marisa e a me quando arrivammo qui a piedi in Maggio...tutto puntuale tutto sereno come stare nella grotta...io lì non penso, non prego, non...tutto e nello stesso tempo lì mi sento come una bambina, serena, tranquilla, in pace...sto lì e sto bene e se dovessi dirvi perchè non lo so...so solo che è così e mi basta...
Oggi siamo anche andati a Santa Maria di Pulsano ed è stato bello parlare con il simpatico padre Fedele...e domani scendiamo a Vieste e lì altri incontri e...una notte in Cammino per tornare qui...sembra folle ma faremo così...unica nota stonata un raffreddamento che sto curando ad aspirine e propoli...ma domani starò bene...lo voglio e lo so!
Smetto qui le foto le metterò poi...magari sul bordo di un fosso come ieri...ciao carissimi!
ps le foto le ho aggiunte da Vieste sta sera...segue post e sono: Santa Maria di Pulsano, la chiesetta di Santa Maria degli Angeli a Monte Sant'Angelo e come hanno addobbato la grotta per la novena di san Michele...molto bello con tutte le schiere, sta mattina tutto era cambiato ed ora è pieno di rose bianche

domenica 26 settembre 2010

vi penso in cima ad una collina della Daunia...



io credo che non ci siano molti...chi si loda si sbroda...che stanno in macchina in cima ad una collina per mandare un post che si è tentato 3 volte di scrivere con connessioni ballerine...ma è 2 giorni che non vi scrivo e tanto è successo! Dunque ho incontrato l'Angelo sindaco...si chiama Angelo il sindaco di Toro e....all'incontro c'erano: Angelo, Michele, Angela e Mauro....un'altissima percentuale angelica...almeno nei nomi! Dunque, vi dicevo, questo bel paesino su una collina molisana che mi era sembrato poco accogliente in primavera si è rivelato essere...un luogo di futura calda accoglienza perchè dal sindaco entusiasta ai terziari francescani incontrati oggi al loro incontro di varie comunità...tutti paiono essere più che aperti al Cammino!! E allora la speranza quasi relatà è che: Il comune disboschi l'intoppo imboscato del Tratturo, il Cai segni il percorso...all'incontro c'era il caro Mauro del Cai di Campobasso che tanto sta aiutando il cammino, e le signore del paese accolgano i pellegrini...CHE VOLETE DI PIU'?!? Poi, sempre all'incotro, c'era Michele che cammina con un gruppo di pellegrini di Celestino V....una bella storia di cui vi parlerò in un post meno precario, eora sto andando all' Avellaneta l'agritour fattoria di Renato che è un posto incantevole e in cui i pellegrini staranno in paradiso e, anche con lui, ci sarà tanto da parlare sul cammino....e poi, mentre ero qui a tentare di scrivervi....è arrivata una telefonata....uuuuu non vi dico, è una sorpresa gigante che riguarda Assisi e l'ostello....venite il 4 ottobre...per Francesco e per l'ostello e saprete...uuuuu che cosa bella....
poi oggi ho incontrato anche un frate speciale di questa provincia, fra Mimmo che fa grandi cose con i carcerati...belle persone in giro!!! Veramente sono un pò ubriaca di incontri...fra poco incontro anche Sergio...il pellegrino della Daunia di Francesco e domani...di volata a Monte sant'Angelo ad incotrare il priore della Grotta di Michele....insomma...tutto va per il meglio...anche all'ostello dove i dolci Eugenio e Diego "tengono la postazione" alla grande....e Francesco? Non quello con l'aureola ma quello che mi siede accanto....fa il porta borse di una "Minestra, non ministra senza portafoglio" anzi senza borsellino...sempre per la stessa cifra...nulla! Baci carissimi...ora spedisco e vedo di andarmi a riposare

venerdì 24 settembre 2010

..da una residenza nobiliare in Molise...


ebbene sì dopo una giornata lunghissima di lavoro, perchè, credetemi...lo so che non mi credete...parlare in continuazione alla gente per spiegare il cammino, per entusiasmare tutti al progetto del Cammino è un lavoro anche se è bellissimo e oggi è stata una giornata così perchè ci sono problemi in un punto per trovare accoglienze ma confido in...Michele anzi, anche in voi e lancio qui un appello C'E' QUALCUNO CHE PER CASO HA UN BUCHETTO, MAGARI DEI NONNI IN UNO DI QUESTI DUE PAESI: SESSANO O CARPINONE IN MOLISE?! pare incredibile ma sono paesi pieni di case vuote, specialmente Sessano, case di gente che magari vive in America e le tiene chiuse ed inutili e in questi due paesi non c'è nemmeno un B&B!!! mentre...a Macchiagodena ce ne sono due e uno è questa casa stupenda dove dormiremo sta notte...vi piace la culla della Bella addormentata nel bosco?! E' la culla che avrei voluto per un bimbo mai avuto....Dicevo, Macchiagodena paese bellino, anzi, elegante e...due passi più in là paesi fuori dal mondo...quasi da suicidio...ma forse il cielo grigio non aiuta....
Giornata lunga e bella iniziata alla Rua a Pescocostanzo dai cari Luigi, Giuseppe ed Elisa...fratelli che vivono una straordinaria armonia che si trasforma in una fantastica accoglienza...Elisa a colazione ti fa due tipi di torte diverse tutti i giorni e le sue marmellate...una favola. Poi su e giù per bellissime colline e poi l'incontro con il caro don Mario di Carovilli, gentile, ospitale che accoglierà!! Che bello! E poi Maria Assunta e il marito a Pescolanciano...un amica che ci ha invitato a pranzo nella sua bella casina e che è stato difficile lasciare....poi Filomena e Michele a Sant'Angelo in Grotta...cara amica....e Michele, il marito, che come lei dopo tanti anni di Australia è tornato al paesello pieno di voglia di fare e non è capito...ha rischiato di essere denunciato per furto del monumento ai caduti solo per aver iniziato in anticipo i lavori richiestigli dal Comune!...ma chi si ruberebbe un monumento così?!? E ora la bella casa...che giornata piena!! E domani ancora di più...ma il Cammino sta nascendo ed è bellissimo! Parola...vado a nanna....che ci sia un fantasma degli avi qui? Beh c'è una reliquia di san Nicola e armature...

giovedì 23 settembre 2010

bellissimo tutto fuorchè le battaglie con le connessioni!






se riuscirò metterò una foto che lo prova...siamo a goderi il sole settembrino davanti all'Eremo di San Michele poco prima di Pescocostanzo...pascoli da paradiso, una gatta miagolante con cui abbiamo condiviso un pò di pizza i campanacci delle mucche....mi sembra di essere a casa (leggi le Dolomiti) perchè i monti saranno sempre la mia verta casa!!

Va tutto benissimo: gli incontri, il controllo delle descrizioni del percorso...la serenità del tempo per fare le cose senza essere sempre affannati...è un cammino in macchina ma è sempre un cammino! Sta sera vedremo i cari amici Riccardo e Maria di Roccaraso e dormiremo nella bellissima Pescocostanzo...ora mi sto gelando nella grotta di Michele perchè fuori la luce è troppo forte per poter scrivere...torno al sole...sono felice! Baci montani

....questo è quello che scrivevo oggi pomeriggio poi...non è più partita nessuna connessione enon ve l'ho spedito....fra allora ed ora, è quasi mezzanotte la bellissima Pescocostanzo dove dormiamo e l'icintro con gli amici proprietari della Rua il bel alberghetto e poi la cena a casa di Maria e Riccardo i carissimi amici di Roccaraso...insomma amici ovunque e posti da favola...ora provo a mettere qualche foto...buona notte!!!

niente foto, non partono, aggiungerò poi

mercoledì 22 settembre 2010

il cielo è blu ed è bello viaggiare!




...e quando si viaggia il tempo si dilata e mi pare strano pensare che sta mattina eravamo in giro per l'Aquila...io in centro non ci sarei andata ma Francesco era dal 1981 che non ci tornava....e quel silenzio innaturale ha preso anche lui...saluto alla cara " Sorella Nurzia" la proprietaria di quel luogo di delizie che è la sua produzione di deliziosi torroni...lei sempre cara in un centro sempre devastato...bella sorpresa, invece, la magnifica Collemaggio con il suo rosone dai numeri magici...che sono gli stessi di un cerchio nel grano (vi pareva che non parlassi dei cerchi!?) Poi...lungo la tappa per controllare se l'avevo descritta bene fino a Fossa e poi su all'incantevole abazia di Santo Spirito...anche lì amici da reincontrare e, sulla strada, un cucciolo di somarino che mi sarei portata a casa...poi ...viao sul l'altipiano delle Rocche (polenta pessima e pure scarsa mangiata in un luogo in cui non vi farò fermare!) E di nuovo un amico, Vittorio a Castelvecchio Subequo (l'equivalente di Vincenzo di Tornimparte...personaggi speciali e colti, di una cultura vera che nascono in luoghi in cui pochi li capiscono!) E poi giù verso la valle Peligna...dormiremo nella bella piccola Raiano...il cielo è blu e abbiamo tempo per il turismo, ora....e così siamo andati alla Cattedrale di san Pelino che già avevo visto...romanico splendido in mezzo alla campagna, e poi in un paese che più arrampicato di così non si può...roba che Cantalice è piatta: Roccacasale...l'avevo sempre visto da lontano ora ci siamo stati...un signore di 78 anni di lì ci ha detto che se lo stanno comprando tutto gli scozzesi: "qui c'è il sole e l'aria buona...io mi sono comprato una moglie in Thailandia...mi è costata come un sacco di riso...ho due bei figli ora, lei ha 40 anni meno di me...sta bene qui ora sa fare da mangiare..." Che strano mondo!!! Paesi abruzzesi in cui si parlerà inglese, donne comprate che fanno figli con gli occhi a mandorla...mah...se però è poi vero che lei è felice e lo sono pure gli scozzesi...beh perchè no!
Bello viaggiare, bello incontrare, bello scoprire, bello avere del tempo...beh, è bella la vita!
Un bacio dai due vagabondi e un saluto a Simone e a P. Angelo...fra Benedetti e Rite...ciaooo

martedì 21 settembre 2010

di nuovo sul Cammino di Michele...che bello!!!



...poi proverò a mettere qualche foto ma oggi non combatto con la connessione ma con Safari...beh vi scrivo e basta! Lungo raccontare una lunga giornata in cui la sola nota non così bella è il cielo grigio...per il resto ritornare sul cammino vuole dire ritrovare i luoghi, gli amici che la creazione del cammino mi sta facendo incontrare e poi...nuovi incontri! Così a Petrella Salto ci sono promesse di accoglienze e a Tornimparte...beh lì ci sono amici: Vincenzo che è l'anima di questo luogo, che sa tutto e continua a leggere, studiare, scoprire e scolpisce, costruisce perchè tutto gli fa brillare gli occhi e gli fa venire voglia di buttarcisi a testa bassa perchè è una nuova impresa, come questo cammino che è anche suo....siamo al B&B di Alberto...come a primavera...Alberto è un altro entusiasta...e con queste due colonne l'arrivo di tappa qui è assicurato alla grande...
poi l'incontro con Enrico dell'Aquila che ci è venuto a trovare...e sembra proprio che: lui, Vincenzo, Alberto, Lilia la cara signora moldava che vive qui, siano amici di sempre...bello, che altro dire, bello!! E poi Francesco è un dolcissimo compagno di viaggio, come era un altrettanto presente caro hospitalero...insomma, sono contenta, il Cammino è ogni giorno di più una realtà dietro al prossimo angolo...e l'ostello è in buone mani...Diego ed Eugenio sono là a tenere la postazione....che chiedere di più?! Vi lascio, andiamo a cena...oggi ci siamo dimenticati di pranzare e abbiamo una gran fame....a domani!
ps le foto le ho aggiunte alle 6 del 22 sono un bellissimo San Rocco (il parroco dice che è forse san Giacomo ma a me non pare! Petrella Salto) e gli affreschi stupendi della chiesa di san Panfilo a Villagrande di Torninparte (l'Aquila)

domenica 19 settembre 2010

Vannucci di nuovo!

nell'ostello silenzioso e, di nuovo prima di darmi alle pulizie, con una sigaretta in mano mi regalo il tempo per leggere l'omelia di Vannucci e...come al solito, mi piace da matti...spiega una parabola che, non so voi, mi è sempre risultata difficile...la rende chiara e semplice, vera e...tosta come è! Buona lettura

FATEVI DEGLI AMICI!

Un fattore fu accusato di dissipare i beni del padrone, venne chiamato a render conto della sua amministrazione. Prima di andare dal proprietario, chiamò i debitori e ridusse notevolmente le loro obbligazioni. Il padrone, contrariamente alle aspettative, lodò il fattore infedele perché aveva operato con accortezza. Gesù concluse: «Fatevi degli amici con le ricchezze ingiuste, affinchè quelli che avrete con esse aiutato, vi accolgano nei tabernacoli eterni» (Lc 16, 9).

Gesù apprezza l’operato del fattore. Egli è sempre pratico, ama passare per le vie più brevi e attuare le conoscenze più semplici. Per ognuno indica il mezzo di salvezza: quale mezzo di salvezza avrà colui che è infedele al suo Signore? Uno solo: fare il bene comunque. Il bene è sempre bene, è comunque bene. L’elemosina anche fatta da un ladro non cessa di essere elemosina.

Gesù è realista; Egli sa i sentimenti di chi è beneficato; questi sentimenti contano, solo questi. Tu hai fatto il male, hai accumulato iniquamente delle ricchezze, sei stato disonesto? Fa’ del bene, sii generoso, soccorri il misero, fatti degli amici! Farsi degli amici! Gesù insiste su questo concetto: farsi degli amici;

L’uomo è legato all’uomo dalle opere oltre che dai pensieri, e un’opera buona è, e sempre resta, un’opera buona. Anche se hai fatto il male, cerca di fare il bene; esso ti sarà contato; quindi, fatti degli amici!

Una favola buddhista ci soccorre a capire la parabola del fattore infedele: «Morì una tigre, i geni della natura si riunirono per giudicarla, citando come testimoni tutti quelli che erano stati vittime della sua ferocia. Le accuse fioccarono, il tribunale stava per condannare l’assassina, quando si levò una voce che diceva: "Io debbo alla tigre la mia vita!". Un leprottino, timido, si avanzò e rese testimonianza: "La tigre mi ha salvato la vita! Ero inseguito da un cane feroce, quando lo vidi girare su se stesso e ruggire veloce. Nella foresta echeggiava il grido della tigre, feroce per essere stata risvegliata dalla nostra corsa! Io mi feci piccino piccino, la tigre non mi vide, la sua presenza mi aveva salvato dal cane feroce. Sono grato alla tigre; se non avesse fatto fuggire il cane, esso mi avrebbe sbranato". Il tribunale concluse: "II leprotto ha ragione: dobbiamo riconoscere che la tigre ha compiuto, anche se involontariamente, una buona azione"».

Questa leggenda ci dà una chiave per comprendere la parabola del fattore infedele; l’una e l’altra insegnano che il bene è, e resta bene da chiunque sia fatto, non solo, ma che chi riceve questo bene sente come un legame, un debito d’amore.

Fare il bene è molto più facile che fare il male; fate il bene, valetevi anche delle vostre cattive inclinazioni per esercitare una pressione sul destino. Anche le ricchezze male acquistate possono essere uno strumento di salvezza se impiegate a sollevar la miseria. Non muta di certo la posizione davanti alla divina giustizia, ma avremo dei testimoni a discarico che peroreranno per noi.

Fate il bene con il vostro stesso male, operate con generosità, la generosità sarà l’unica cosa che non rimpiangeremo di aver esercitata. La misericordia, sposandosi alla giustizia, suggerisce un motivo di speranza a chiunque; avere qualcuno che desideri pregare per noi è già promessa di salute. Creare dei vuoti di bene nel colmo del male, perché quel bene attragga altro bene per crearci un patrimonio celeste.

Quali sono le ricchezze ingiuste? Tutte, tutte quelle che non sono il frutto del lavoro, che si acquistano sfruttando i nostri simili, o nel lavoro o nella vanità, tutto ciò che è dono del caso, dell’arbitrio o della lusinga.

C’è la miseria universale, c’è chi vive della miseria e sono i religiosi e i politici, c’è chi ha paura della miseria e sono i possidenti, c’è chi specula sulla miseria e sono i banchieri e i facitori di miracoli, i progettatori di vie spirituali dietro la ricerca di aumento di capitali.

Ricchezze ingiuste, ricchezze che non possono legittimamente tenersi per nostre, come il fattore non poteva ritenere per suo il bene del padrone; e poiché, di questo bene non suo, era ancora l’amministratore, pensa di servirsene per farsi degli amici. Non fugge il tesoro, neppure lo distribuisce o lo nasconde, lo divide tra i più indigenti, perché domani, quando lui sarà povero, lo accolgano amichevolmente nelle loro case. Per questo, Gesù consiglia di farsi degli amici con le ricchezze ingiuste.

La parabola del fattore infedele è la parabola della comune umanità; sia meditata da ognuno e ognuno ne segua il consiglio: opponga allo sdegno del padrone la gratitudine del misero confortato. Fate sempre del bene, anche con ciò che servì a fare il male. Il bene non è mai inutile.

Quante ingiuste ricchezze vengono date a noi uomini! Ingiuste perché gratuite nel più assoluto dei modi, perché spoglie di ogni sforzo e di ogni laboriosità umana. I conti ci saranno richiesti più presto di quello che crediamo, e ci troveremo nudi davanti alla bufera dell’indignazione divina. Non ci saremo fatti degli amici! Più miseri della tigre della leggenda buddhista, non avremo in nostro favore neppure la preghiera del leprotto salvato per caso.

Se il diavolo ha il triste potere di fare che il bene sia male, Dio dal male sa sempre cavare il bene; non diciamo: ecco, io ho fatto tanto male, è inutile che cerchi ora di fare il bene. No, il bene non è mai inutile!

Il Cammino che farò...

Ho trovato in internet il programma del cammino del "Sovrano ordine dei pellegrini San Michele Arcangelo del Gargano" di Vieste....sarà una esperienza particolare per Francesco e me perchè è un antico cammino devozionale e....saremo in tanti a camminare nella notte, fra canti e quant'altro...non vedo l'ora!
Buona domenica a tutti, qui sta sera ci saranno due pellegrini che sono arrivati ieri da...Vezeley, 1700 km. a piedi: Roger francese, Denis canadese...mi hanno portato in dono un piccolo angelo molto bello...non sapendo che colleziono angeli!...e stanno arrivando altri due pellegrini italiani...non grandi folle ora ma non c'è un giorno che non arrivino pellegrini....nell'ostello che chiuderà!...che spreco di Bellezza!

Pellegrinaggio a Monte Sant’Angelo

Il Sovrano Ordine dei Pellegrini San Michele Arcangelo del Gargano con il patrocinio del Parco del Gargano e in collaborazione con i comuni di Vieste e di Monte Sant’Angelo in occasione delle festività di SAN MICHELE ARCANGELO del 29 settembre 2008 invita la popolazione a partecipare al pellegrinaggio, a piedi, a Monte Sant’Angelo sull’antico sentiero dei pellegrini “Sammechelere”, nel cuore del Parco Nazionale del Gargano.
- Mercoledì 24 settembre: ore 19,00 in Cattedrale, donazione del bastone DEL PELLEGRINO.
- Venerdi 29 settembre: PELLEGRINAGGIO AL SANTUARIO DI SAN MICHELE:
Partenza da Vieste:
Ore 01,00 - Raduno presso la Basilica Cattedrale di Vieste;
Ore 01,30 - Inizio processione con fiaccolata e canti micaelici;
Ore 02,00 - Partenza da Piazzale Manzoni (Forestale) con i bus fino al Parco Simone (sulla S.S. 89), dove inizia il percorso a piedi (arrivo a Monte Sant'Angelo, partecipazione alla Messa nella Grotta di San Michele);
Ore 06,00 - Partenza da Piazzale Manzoni di un bus per coloro che non possono affrontare il pellegrinaggio a piedi;
Ore 07,30 - Arrivo c/o la masseria Pasquale Rignanese per sosta e colazione.
Ritorno da Monte S. Angelo:
Ore 17,30 - Raduno presso il parcheggio dei bus a Monte Sant'Angelo (Piazzale Castello);
Ore 18,00 - Partenza con i bus per Vieste;
Ore 19,30 - Arrivo a Vieste (Piazzale Manzoni) e Processione con fiaccolata fino alla Basilica Cattedrale.

Mercoledì 8 ottobre:Ore 18,00 - In Cattedrale, Messa di ringraziamento dei Pellegrini.

Il modulo di partecipazione è disponibile presso:
- Pizzeria Bella Napoli, Corso Marinai d'Italia;
- Gas Fabbiano, Via Verdi, 3
- Acconciature Sciarra, Via Tordisco, 4
- Sede dell'Ordine di Pellegrini, Via Deputato Petrone, 4 (dalle ore 18 alle ore 19,30).
N.B. - II tragitto di circa 25 Km. a piedi è sconsigliato a ragazzi, anziani e a coloro che soffrono di particolari disturbi fisici.-
II pellegrinaggio non è una scampagnata ma un rito religioso che va rispettato in ogni sua parte.
PER INFORMAZIONI Tel. 340.8311796 - Info r.pennelli@libero.it

sabato 18 settembre 2010

...Abruzzo.Molise, Puglia...aspettateci!

...e inizia la corsa! Puf. puf dalle cene da preparare a gli incontri, le carte, i luoghi di accoglienza...dovrei avere due vite in contemporanea perchè tutte e due le versioni della mia vita mi interessano e in tutte e due metto tutta me stessa....e monta la panna, non quella in cucina ma quella della guida che sta nascendo e quella di tutte le brave "Dio-incidenze" che stanno lì ad aspettarmi perchè questa guida nasca alla grande. E poi, al termine di questa cavalcata in macchina e a piedi, il pellegrinaggio in nottura da Vieste a Monte Sant'Angelo.... "A Michè sarà la terza volta che vengo a piedi da Te...aiutami Tu!" ...perchè...sono stanca, parto a boccie ferme come al solito...ma l'entusiasmo è intatto.
Martedì si parte e rimetterò in funzione il mio fido "Michelino" da cui vi ho scritto in primavera. Povero computerino credeva di essere diventato inutile ed ora riprende vita riempiendosi di notizie che diverranno la guida....a Monte Sant'Angelo mi aspetta il calendario del 2011...scritto da me che non ho ancora visto ma pare sia venuto bene...20.000 copie! Sul calendario i posti d'interesse Micaelico e Francescano del Cammino che verrà....un calendario che è già un ponte sul futuro sempre più vicino....in mezzo la chiusura dell'ostello e il mio mettermi a testa bassa a scrivere la guida....aiuto!....e dove la metto la mia stanchezza?! Beh la trasformerò in energia da entusiasmo...o schiatto o vado avanti...è una Legge!...Mi rimetto a far chiamate...il percorso va preparato...buona giornata pellegrini!

venerdì 17 settembre 2010

tutti gli anni parlo di lei...la "mia" Hildegarde di Bingen

...ma non ricordo se vi ho mai scritto come la scoprii...fu a Londra dove vivevo, passai davanti al grandissimo negozio di dischi in Picadilly ed invece di vedere nelle vetrine nasti e dischi (i cd non esistevano ancora) di musica rock...c'era una vetrina intera di Gregoriano femminile...che cosa strana! Ne comprai uno, ho sempre amato il Gregoriano...c'era chi mi prendeva in giro perchè in casa mia i nastri di Gregoriano li sentivo per giornate intere...è musica oggettiva, il meglio della cristianità mai più raggiunto se non, forse, da Bach e da Mozart...l'abate del monastero buddhista dove ho vissuto un pò era geloso...in quella forma di Buddhismo la musica è considerata una distrazione della mente e così andavo con il mio registratore nel bosco fuori dal recinto del monastero ad ascoltare i miei nastri o a suonare il flauto (sigh non lo suono più e non esce più nemmeno una nota dal mio "bambino d'argento" come lo chiamavo) ed un giorno passò di lì e mi disse: "Sono meglio di noi?!"...e io risposi:"Decisamente sì!" E mi diede ragione....ho divagato...Hildegarde dicevamo, un gegno dello Spirito....non sto a raccontarvi di lei....andate a cercarvela se vi interessa, allora in Italia non si trovava niente ora ci sono tanti libri, vi basti, per chi non lo sa, che era: una grande musicista, erborista, medico che usava anche la cristalloterapia, oratrice (parliamo del secolo 1100 e vescovi e papi la stavano ad ascoltare) intratteneva una corrispondenza con San Bernardo da Chiaravalle...fondava monasteri e dettava le sue visioni...carattere forte e femminilissimo....insomma un GIGANTE!...
Attenzione! Poi se comminciate a leggere di lei non smettete più! Ufficialmente non è mai stata canonizzata...ma è da lei anche post mortem...la Chiesa la considera santa comunque, si imponeva e si impone con la sua personalità prorompente...una cosa che mi fa tanto ridere di lei è un episodio che accadde quando lasciò il monatero originale per fondare quello di Bingen...l'abate benedettino a capo del monatero confinante con il suo non la voleva lasciare andare....tanto denaro e proprietà arrivavano dalle doti delle monache...Hildegarde aveva uno dei suoi monaci come "segretario" a cui dettava le sue visioni...l'abate per farle dispetto richiamò il monaco e lei...inforcò il cavallo andò al monastero maschile e si riportò il monaco a Bingen!!
Vi immaginate la cosa trasposta ai nostri giorni?!
Chissà se le direbbero.... "i frati non ti dicono quello che pensano di te direttamente perchè gli fai paura"...EH EH!
Cosa che prova che nel medioevo le donne, in fondo, erano più valutate di ora...ma ve la vedete una Chiara di ora tener testa a due papi?! Mah.....

ma poi ho letto quello che i "Santi del giorno" dicono di lei e allora lo trascrivo perchè mi piace!
Certi vescovi tedeschi non la sopportano. Ildegarda, decima figlia dei nobili Vermessheim, con la voce e con gli scritti s’immischia in problemi come la riforma della Chiesa e la moralità del clero. E poi ne discute pure con maestri di teologia. Ma sono cose da monaca? La sua risposta è sì. Sono cose da donna e da monaca. Nel monastero di Disinbodenberg i suoi l’hanno portata all’età di 8 anni, come scolara. Poi è rimasta lì, prendendo i voti con la guida della grande badessa Jutta di Spanheim; e nel 1136 l’hanno chiamata a succederle. Dal suo primo monastero ha poi diretto la fondazione di altri due nell’Assia-Palatinato; quello di Bingen (dove lei si trasferisce nel 1147) e quello vicino di Eibingen, fondato nel 1165.

Questa è l’Ildegarda organizzatrice. Poi viene l’Ildegarda ispirata, la mistica, quella di tutte le sorprese. Ha visioni, riceve messaggi e li diffonde con gli scritti. Dopo le prime esperienze mistiche, ne ha scritto a Bernardo di Chiaravalle, e non poteva trovare miglior consigliere. Bernardo non s’inalbera, come quei vescovi tedeschi, di fronte a una donna che discorre del cielo e della terra. Anzi, la capisce e le fa coraggio, aiutandola pure a non perdere la testa: le vicende soprannaturali non dispensano dal realismo e dall’umiltà.
ldegarda diffonde racconti delle sue visioni; e, in forma di visione, tratta argomenti di teologia, di dogmatica e di morale, aiutata da una piccola “redazione”. Esaltando le “opere di Dio”, include tra esse le piante, i frutti, le erbe: e la sua lode si traduce in un piccolo trattato di botanica.
Ma soprattutto Ildegarda insegna a esprimere l’amore a Dio attraverso il canto. Con ogni probabilità è la prima donna musicista della storia cristiana. Suoi i versi, sua la melodia, prime esecutrici le monache di Bingen; poi quelle di Eibingen, e di tanti altri monasteri benedettini. Ma non stiamo raccontando qui una storia antica: la musica di Ildegarda, dopo novecento anni, si fa nuovamente sentire ai tempi nostri, ripresa e divulgata dall’industria discografica.Ildegarda vive e lavora fino alla sua età più tarda, sognando una Chiesa formata tutta di "corpi brillanti di purezza e anime di fuoco", come le sono apparsi in una visione; e liberata dall’inquinamento di altri cristiani che le sono pure apparsi: "corpi ripugnanti e anime infette".
Tra i grandi artefici di purificazione nel mondo cristiano, bisogna mettere in primo piano anche questa donna appassionata. Dopo la morte si era avviato un processo di canonizzazione, che però è stato interrotto. Ma il culto è continuato. Ancora nel 1921 è nata in Germania la congregazione delle Suore di Santa Ildegarda.


giovedì 16 settembre 2010

Francesco e il Sultano....mannaggia me lo perdo!


...ma sarò verso il monte dell'Angelo e fra questo viaggio e, durante l'estate l'ostello, io mi perdo tutte le conferenze interessanti....e questa mi interessava proprio tantissimo!
Metto qui sul blog il programma perchè chi si trovasse a Firenze e fosse interessato...beh ci vada per me!


Provincia Toscana di S. Francesco Stimmatizzato dei Frati Minori

Scuola Superiore Studi Medievali e Francescani - Pontificia Università Antonianum

sabato 25 settembre 2010

Giornata di studio

San Francesco e il Sultano

Convento San Francesco - Via Antonio Giacomini, 3 - Firenze

Programma:

ore 9,00: Saluti

ore 9,15: Giuseppe Ligato, La crociata a Damietta tra legato papale, profezie e strategie

ore 10,00: Anna Ajello, I frati Minori e i Saraceni all’inizio del secolo XIII

ore 10,45: pausa

ore 11,00: Pacifico Sella, ofm,L’incontro tra frate Francesco e il Sultano

ore 11,45: dibattito

ore 15,30: Chiara Frugoni,L’iconografia dell’incontro tra san Francesco e il Sultano

ore 16,15: John Tolan, La memoria dell’incontro tra san Francesco e il Sultano

ore 17,00: pausa

ore 17,15: dibattito

ore 17,45: Franco Cardini, Conclusioni

Per informazioni

Provincia Toscana di S. Francesco Stimmatizzato

Convento San Francesco

Via Giacomini, 3

50132 Firenze

Tel. 055-572713

mercoledì 15 settembre 2010

forse un errata corrige...e la nonna con i bimbi pellegrini

...e mentre i futuri pellegrini meditativi si stanno preparando alla partenza, ecco la foto di Numi e Cao in maglietta del Cammino mentre fanno un pezzetto della tappa con la "nonna sprint" Patrizia....la foto è piccola ma non riesco ad ingrandirla...
l'errata, forse, corrige è per la festa delle Stimmate...che io sappia si dice che l'apparizione del Serafino fu il giorno dell'esaltazione della Croce, ieri, mentre la festa è il 17...chissà perchè! Comunque fu durante la Quaresima di San Michele che Francesco si era inventata e che andava dal 16 agosto al 29 settembre....una delle ragioni, ora, per tracciare il cammino verso Monte Sant'Angelo...io sarò là!!! Al Monte dell'Angelo e ci arriverò per la terza volta a piedi, questa volta con il Pellegrinaggio di Vieste...io che amo camminare da sola, lo farò con altre 350 persone! Armata di registratore e di macchina fotografica perchè questo è un pellegrinaggio diverso da quello che siamo abituati noi pellegrini moderni....è la Cumpagnia di San Michele di Vieste che lo fa con tutta l'atmosfera devozionale antica e popolare...sarà bello camminare tutta la notte e, all'alba, arrivare nella grotta! E lì incontreremo anche una fettina della "Cumpagnia di San Michele di San Marco il Lamis" il loro pellegrinaggio grosso è per l'8 maggio ma un gruppetto più intimo lo fa anche a settembre...insomma sarò pienamente calata in un mondo meridionale, caloroso, gioioso, antico che deve essere poco differente da quello che incontrò Francesco quando arrivò alla Grotta da pellegrino...che bello!!! Ma prima....incontri e passi sui punti del cammino che sono ancora da definire...mi accompagnerà Francesco...quello dal Cielo sono sicura che è con me, ma anche quelli in terra aiutano e così partirò con l'hospitalero Francesco di Bologna per poter fare tratti a piedi e altri in macchina...non ho ancora preparato nulla...l'ostello mi assorbe alla grande, ma oggi si è fermato qui Giulio...un pellegrino anima lunga, che ha deciso di aiutarmi per qualche giorno ed è una benedizione del Cielo...evviva gli Hospitaleri!!

martedì 14 settembre 2010

La Verna, le Stimmate, Francesco....

E' festa alla Verna oggi...le Stimmate....
Francesco molto solo lassù circondato dai soli intimi, i fratelli della prima ora...la Sua gioia nell'incontro con l'Amato e il Suo dolore per l'Amato che soffre...come una mamma che vuole per sè il dolore del figlio...poi gli storici dubiteranno e le speculazioni su questo fatto misterioso si sprecheranno....allora non c'era un Gemelli ad accusarlo di simulazione...Vero, non vero? Di certo Francesco dopo è un altro, pacificato, al di sopra del dolore che gli causa l'essere al "margine" dei suoi, libero di spendere mesi a san Damiano vicino alla Sua luna, libero di scrivere il Cantico...oltre le divisioni del mondo, sofferente nel corpo come non mai ma con l'anima che vola...un dono fatto di piaghe, di un Incontro conclusivo e compiuto di una vita fatta di alti e di bassi ma piena di passione ed entusiasmo che nessuna Regola poteva imbrigliare e raffreddare....e questo resta...è il Francesco che vanno cercando i pellegrini; uomo vero, folle di Dio, libero e gioioso, uomo della trasformazione e del dialogo con tutti e tutto, uomo che costruisce ponti, che non divide...uomo di allora e di oggi più che mai!

VITA PRIMA DI SAN FRANCESCO D'ASSISI di Tommaso da Celano

CAPITOLO III

VISIONE DI UN UOMO IN FIGURA DI SERAFINO CROCIFISSO

484 94. Allorché dimorava nel romitorio che dal nome del luogo è chiamato «Verna »,

due anni prima della sua morte, ebbe da Dio una visione. Gli apparve un uomo, in forma

di Serafino, con le ali, librato sopra di lui, con le mani distese ed i piedi uniti, confitto ad

una croce. Due ali si prolungavano sopra il capo, due si dispiegavano per volare e due

coprivano tutto il corpo.

A quell'apparizione il beato servo dell'Altissimo si sentì ripieno di una ammirazione

infinita, ma non riusciva a capirne il significato. Era invaso anche da viva gioia e

sovrabbondante allegrezza per lo sguardo bellissimo e dolce col quale il Serafino lo

guardava, di una bellezza inimmaginabile; ma era contemporaneamente atterrito nel

vederlo confitto in croce nell'acerbo dolore della passione. Si alzò, per così dire, triste e

lieto, poiché gaudio e amarezza si alternavano nel suo spirito. Cercava con ardore di

scoprire il senso della visione, e per questo il suo spirito era tutto agitato.

485 Mentre era in questo stato di preoccupazione e di totale incertezza, ecco: nelle sue

mani e nei piedi cominciarono a comparire gli stessi segni dei chiodi che aveva appena

visto in quel misterioso uomo crocifisso.

95. Le sue mani e i piedi apparvero trafitti nel centro da chiodi, le cui teste erano visibili

nel palmo delle mani e sul dorso dei piedi, mentre le punte sporgevano dalla parte

opposta. Quei segni poi erano rotondi dalla parte interna delle mani, e allungati

nell'esterna, e formavano quasi una escrescenza carnosa, come fosse punta di chiodi

ripiegata e ribattuta. Così pure nei piedi erano impressi i segni dei chiodi sporgenti sul

resto della carne. Anche il lato destro era trafitto come da un colpo di lancia, con ampia

cicatrice, e spesso sanguinava, bagnando di quel sacro sangue la tonaca e le mutande.

486 Ben pochi ebbero la fortuna di vedere la sacra ferita del costato del servo del Signore

stimmatizzato mentre egli era in vita. Ma fortunato frate Elia che, ancor vivente il Santo,

meritò di scorgerla almeno, e non meno fortunato frate Rufino che la poté toccare con le

proprie mani. Mentre una volta gli praticava una frizione sul petto, la mano gli scivolò,

come spesso capita, sul lato destro e così toccò quella preziosa cicatrice. Francesco ne sentì

grande dolore e allontanò la mano, gridando che Dio lo perdonasse. Infatti con ogni cura

teneva nascosto il prodigio agli estranei, ma anche agli amici e ai confratelli, tanto che non

ne seppero nulla per lungo tempo perfino i suoi seguaci più intimi e devoti. Questo

fedelissimo discepolo del Signore, pur vedendosi ornato con tali meravigliosi segni, quasi

perle preziosissime del Cielo e coperto di gloria e onore più d'ogni altro uomo, non se ne

gonfiò mai in cuor suo, né mai cercò di vantarsene con alcuno per desiderio di gloria vana,

al contrario, temendo sempre che la stima degli uomini gli potesse rubare la grazia divina,

si industriava il più possibile di tenerla celata agli occhi di tutti.

487 96. Si era fatto Un programma di non manifestare quasi a nessuno il suo

straordinario segreto, nel timore che gli amici, non resistessero alla tentazione di

divulgarlo per amicizia, come suole accadere, e gliene venisse una diminuzione di grazia.

Aveva pertanto continuamente sulle labbra il detto del salmista: Nel mio cuore ho riposto

tutte le tue parole, per non peccare dinanzi a Te (Sal 118,11). Si era addirittura accordato con i

suoi fratelli e figli di ripetere questo versetto come segno che intendeva troncare la

conversazione coi borghesi che venivano da lui; a quel segnale essi dovevano

cortesemente licenziare i visitatori. Aveva sperimentato quanto è nocivo all'anima

comunicare tutto a tutti, e sapeva che non può essere uomo spirituale colui che non

possiede nel suo spirito segreti più numerosi e profondi di quelli che potevano essere letti

sul viso e giudicati in ogni loro parte dagli uomini. Si era infatti imbattuto in persone che

esteriormente mostravano d'essere d'accordo con lui, mentre la pensavano diversamente:

in sua presenza lo apprezzavano, in sua assenza lo disprezzavano; e questi lo indussero a

un giudizio di disapprovazione verso di loro, e qualche volta gli resero un poco sospette

anche persone che venivano a lui con sentimenti retti.

Così purtroppo spesso avviene che la malignità cerca di screditare tutto ciò che è

puro, e poiché la menzogna è vizio di molti, si finisce per non credere più alla sincerità dei

pochi.



domenica 12 settembre 2010

P. Giovanni Vannucci....un GRANDISSIMO!...altri mondi lo chiamerebbero un ILLUMINATO, un BUDDHA

seguendo quello che dice Francesco io non chiamo i frati, i preti Padre, lo faccio solo con gli anziani perchè non capirebbero e per tenerezza verso di loro....ma mi viene un urto allo stomaco a dire la parola padre perchè pochi al mondo sono Padri....Giovanni Vannucci lo era, lo è al di là della sua morte terrena...gli voglio bene come se lo avessi conosciuto, ha "Parole di Vita" e se scrivo un secondo post oggi è per condividere questa meravigliosa, finale, completa omelia a cui aggiungere anche solo una virgola sarebbe una bestemmia...
tutto ciò cher è bello va condiviso....ho ancora da fare le pulizie dell'ostello ma scrivervi questo post è un piacere che non mi nego per cui...leggete e siate felici!

PORTARE L’AMORE1

La sala nuziale, dove sono chiamati gli affamati e gli assetati dell’Assoluto, quelli che si fanno piccoli nella grande mano di Dio, è la Sapienza dell’Amore; realtà sostanziale in Dio, onda di vita nuova nelle creature.

Quando la Sapienza dell’Amore è accolta dagli esseri puri e umili, non urtando più in nessun ostacolo, scorre come fiume di gioia e di riconciliazione; travolge tutte le divisioni che la piccola sapienza passionale ed egoista dell’uomo ha costruito.

Cosa sono le nostre separazioni tra giusti e peccatori, fedeli e infedeli, credenti e miscredenti, vicini e lontani, se non un prolungamento della nostra incapacità di veder in profondità la realtà dell’anima dell’uomo? Quante volte manca la Sapienza in chi crede di amare, e quante volte manca l’Amore in chi crede di avere la sapienza! Lo Spirito Santo, effuso nella Pentecoste, fonde ogni durezza del cuore e ogni limitatezza del sapere.

Beato l’uomo che si fa piccolo nella grande mano di Dio (cfr. 1 Pt 5, 6)! Che diviene il mezzo attraverso il quale l’ardente Amore e la Sapienza appassionata di Dio vengon comunicati alle creature! La forza luminosa di questi piccoli servi demolisce a una a una le opprimenti cabale dei devoti, le chiesole che prestano culto alle false immagini del Dio vero, per aprire il varco all’onda trionfante, per luce e potenza, del vero Amore e della vera Sapienza.

Non è giusto dare un’interpretazione pietistica alle due parabole contenute nel testo evangelico di Lc 15, 1-10: la pecorella smarrita e il pastore che lascia le altre al sicuro per correre a salvare la prima in pencolo; la donna che dimentica ogni altro suo impegno per cercare la moneta preziosa perduta. Il punto focale di queste parabole è lo slancio che spinge il pastore e la donna alla ricerca; perché la mancanza della pecorella nell’ovile, e della moneta nello scrigno, costituisce un vuoto di tristezza nella felicità di chi è al riparo e nella gioia.

Lo Spirito di Dio crea una vita nuova nell’uomo, superiore e differente dai trasalimenti devozionali del cuore; vita nuova che è composta di nobile apertura d’animo, di amore vigilante, di prontezza nell’intervenire perché la gioia di ogni essere e di tutti gli esseri sia perfetta.

Vita nuova che è nell’atteggiamento di Cristo commensale dei peccatori e degli estromessi dalla legalità morale ufficiale; nell’ardore del pastore e della donna, preoccupati soltanto di ritrovare ciò che si era perduto; nella gioia più grande che gli angeli del cielo fanno quando uno smarrito ritorna.

La creatura umana che possiede la coscienza interiore santificata dalla vivente presenza dello Spinto, che è accesa dalla sua ardente fiamma, è penetrata da una sensibilità di purezza infinita che la rende protesa con amore e dedizione a tutte le manifestazioni dell’essere. A ogni creatura dona, silenziosamente e opportunamente, amore e dedizione.

Allora la solitudine è sospesa, la disperazione abolita, l’angoscia distrutta, gli erranti trovano la via del ritorno, e la gioia nel cielo e sulla terra erompe dal profondo. Cosi l’uomo vive l’ardore della vita divina che non tollera ne limitazione, ne sosta, nel suo cammino dal tutto, puro e incontaminato, della sua Realtà, alla più lontana e miserevole forma umana.



1 1 Giovanni Vannucci, in La vita senza fine, 1a ed. Centro studi ecumenici Giovanni XXIII, Sotto il Monte (BG) ed. CENS, Milano 1985; «Portare l’amore». 24a domenica del tempo ordinario - Anno C; Pag. 186-187.

Il Nome di Maria e il suo significato

quando si pubblicò la prima edizione della guida, all'ultimo momento chiamai Terre di Mezzo per dire: "Non mi chiamo Angela, mi chiamo Angela Maria", solo la nonna Maria mi ha mai chiamato così, e così devo firmare sui documenti visto che sono registrata all'anagrafe con i due nomi. La ragione di quella telefonata all'ultimo momento fu che, di notte, mi venne in mente quello che dicono gli indiani dell'India cioè che il nome è la meta e così mi venne in mente che forse la mia meta era di divenire un angelo di nome Maria, angela così è la funzione, il nome è in effetti Maria...tutto questo per dirvi che sta mattina ho scoperto nei "santi del giorno" i vari significati e origini del nome Maria e ve li trascrivo qui...chi ci aveva mai pensato!....Poi nel Giordano ci ho aggiunto anche Maddalena...ma quella è un'altra storia... A me piace molto quello della Pioggia e anche quello dell'Altezza...dall'Alto...dalla Madre...dalla Ruha...

Nella storia dell'esegesi ci sono state diverse interpretazioni del significato del nome di Maria:

1) "AMAREZZA"

questo significato e` stato dato da alcuni rabbini: fanno derivare il nome MIRYAM dalla radice MRR = in ebraico "essere amaro". Questi rabbini sotengono che Maria, sorella di Mose`, fu chiamata cosi` perche', quando nacque, il Faraone comincio` a rendere amara la vita degli Israeliti , e prese la decisione di uccidere i bambini ebrei.
Questa interpretazione puo` essere accettata da noi Cristiani pensando quanto dolore e quanta amarezza ha patito Maria nel corredimerci:
[Lam. 1,12] Voi tutti che passate per la via, considerate e osservate se c'e` un dolore simile al mio dolore...
Inoltre il diavolo, di cui il Faraone e` figura, fa guerra alla stirpe della donna, rendendo amara la vita ai veri devoti di Maria, che, per altro, nulla temono, protetti dalla loro Regina.

2) "MAESTRA E SIGNORA DEL MARE"

Secondo questa interpretazione il nome di Maria deriverebbe da MOREH (ebr. Maestra-Signora) + YAM (= mare): come Maria, la sorella di Mose`, fu maestra delle donne ebree nel passaggio del Mar Rosso e Maestra nel canto di Vittoria (cf Es 15,20), cosi` "Maria e` la Maestra e la Signora del mare di questo secolo, che Ella ci fa attraversare conducendoci al cielo" (S.Ambrogio, Exhort. ad Virgines)
Altri autori antichi che suggeriscono questa interpretazione: Filone, S. Girolamo, S. Epifanio.
Questo parallelo tipologico tra Maria sorella di Mose` e Maria, madre di Dio, e` ripreso da Ps. Agostino, che chiama Maria "tympanistria nostra" (Maria sorella di Mose` e la suonatrice di timpano degli Ebrei, Maria SS. e` la tympanistria nostra, cioe` dei Cristiani: il cantico di Mose` del N.T sarebbe il Magnificat, cantato appunto da Maria: questa interpretazione e` sostenuta oggi dal P. Le Deaut, uno dei piu` grandi conoscitori delle letteratura tergumica ed ebraica in genere: secondo questo autore, S. Luca avrebbe fatto volontariamente questo parallelismo.

3) "ILLUMINATRICE, STELLA DEL MARE"

Secondo questa interpretazione il nome di Maria deriverebbe da: prefisso nominale (o participiale) M + 'OR (ebr.= luce) + YAM (= mare): Cosi` S. Gregorio Taumaturgo, S. Isidoro, S. Girolamo (insieme alla precedente)
Alcuni autori ritengono che S. Girolamo in realta` non abbia interpretato il nome come "stella del mare", ma come "stilla maris", cioè: goccia del mare.
La presenza della radice di "mare" nel nome di Maria, ha suggerito diverse interpretazioni e/paragoni di Maria con il "mare":
Pietro di Celles (+1183) Maria = "mare di grazie": di qui Montfort riprende: "Dio Padre ha radunato tutte le acque e le ha chiamate mare, ha radunato tutte le grazie e le ha chiamate Maria" (Vera Devozione, 23).
Qohelet 1,7: "tutti i fiumi entrano nel mare"; S. Bonaventura sostiene che tutte le grazie (= tutti i fiumi) che hanno avuto gli angeli, gli apostoli, i martiri, i confessori, le vergini, sono "confluite" in Maria, il mare di grazie.
S.Brigida: "ecco perche` il nome di Maria e` soave per gli angeli e terribile per i demoni"
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Ave maris stella, Dei Mater alma, atque semper virgo, felix coeli porta...
Questo inno sembra una meditazione sul nome di Maria, in rapporto a Maria sorella di Mosè:
"Ave maris stella" (cf significato 3); "Dei Mater ALMA atque semper virgo": Maria, sorella di Mose`, viene chiamata in Es 2,8, `ALMAH = "vergine" e, etimologicamente "nascosta"; "felix coeli porta", cioe` "maestra del mare" di questo secolo che Ella ci fa attraversare (cf. significato 2)

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4) PIOGGIA STAGIONALE

Secondo questa interpretazione il nome di Maria deriverebbe da MOREH (ebr. PRIMA PIOGGIA STAGIONALE)
Maria e` considerata come Colei che manda dal cielo una "pioggia di grazia" e "pioggia di grazia essa stessa".
Questa interpretazione, che C. A Lapide attribuisce a Pagninus, viene in parte ripresa da S. Luigi di Montfort nella Preghiera Infuocata: commentando Ps. 67:10 "pluviam voluntariam elevasti Deus, hereditatem tuam laborantem tu confortasti" (Una pioggia abbondante o Dio mettesti da parte per la tua eredita`), il Montfort dice:
"[P.I. 20] Che cos'e`, Signore, questa pioggia abbondante che hai separata e scelta per rinvigorire la tua eredita` esausta? Non sono forse questi santi missionari, figli di Maria tua sposa, che tu devi scegliere e radunare per il bene della tua Chiesa cosi` indebolita e macchiata dai peccati dei suoi figli?"
Maria, pioggia di grazie, formera` e mandera` sulla terra una pioggia di missionari

5) ALTEZZA

Secondo questa interpretazione il nome di Maria deriverebbe da MAROM (ebr. ALTEZZA, EXCELSIS): questa ipotesi e` sostenuta, tra gli antichi dal Caninius, e, tra i moderni, da VOGT, soprattutto in base alle recenti scoperte dei testi ugaritici, che hanno permesso la comprensione di molte radici ebraiche.
Luca 1:78 per viscera misericordiae Dei nostri in quibus visitavit nos oriens EX ALTO
questo versetto, in base al testo greco e alla retroversione in ebraico, puo` essere tradotto:
ci ha visitati dall'alto un sole che sorge: Cristo e` il sole che sorge che viene dall'alto (il Padre)
oppure
ci ha visitati un sole che sorge "dall'alto" = da Maria

sabato 11 settembre 2010

I pellegrini meditaivi sono arrivati...e ora ripartiti

...e avrei voluto mettere su questo post le foto della cena di ieri sera ma non si riuscivano a scaricare. Però ci riproverò sta sera perchè le 5 brasiliane che erano parte del gruppo saranno qui anche sta sera per cui proveremo con le loro macchine fotografiche.
Qui il tempo è bellissimo, di quei giorni da camminare...ci penserò poi, io e Morena siamo ancora qui all'ostello a sfaccendare e poi lei partirà...e mi dispiace, mi dispiace sempre quando i cari hospitaleri partono proprio come quando ci si divide sul Cammino dopo aver fatto qualche tappa insieme...ma ci si rivedrà alla:
"H COME HOSPITALERO" DEL 23/24 OTTOBRE"
non ve ne siete dimenticati vero?!? Ci conto che ci siate tutti, molti di voi non si conoscono, io sola ho condiviso un pò di strada-ferma (si fa per dire perchè su e giù per l'ostello si fanno chilometri) con ognuno di voi e rivedervi per me sarà una gran gioia....buon Cammino a chi è (che fortunato) in cammino e buona dolce giornata di settembre a tutti voi!

venerdì 10 settembre 2010

San Nicola da Tolentino...si parlava di lui l'altro giorno...

...con padre Angelo a proposito di quanto lui abbia influenzato Rita...e mi piace molto quello che dice "I santi del giorno"...gioioso...che mette allegria...
ah che bello...io non ci credo alla "santità" musona, a gli eremiti che scacciano la gente, a quelli che non aprono le porte, a quelli che credono che pregare basti, a quelli che si arroccano sulle loro teologie, a quelli che disprezzano il mondo....a dire il vero tutto ciò mi sembra una grande bestemmia di cui dovranno rendere conto...perchè anche Gesù sta 40 giorni nel deserto ma poi torna fra la gente, fa festa con loro, cena con loro, va da chi nessuno vuole....Gesù nei vangeli canonici non ride mai...negli altri sì...io lo immagino ridere, ridere tanto e di certo sorridere se essere in Dio non ti rende socievole e gioioso...beh meglio andare in discoteca e trovarsi una bella ragazza con cui essere un pò felice...o no?!
Buona giornata!

Intorno a lui c’è sempre un’aura di prodigio, che comincia dalla nascita, avvenuta quando i genitori parevano destinati a non avere figli. Nel processo per la canonizzazione, aperto vent’anni dopo la sua morte, 371 testimoni verranno a parlare dei suoi moltissimi miracoli. Sappiamo inoltre che Nicola è anche un maestro di rigore ascetico, cioè di severità con sé stesso. Un insieme di elementi certo eccezionali, ma piuttosto staccati dal vivere comune della gente, incapace di miracoli e non ghiottissima di penitenza. Invece Nicola – a dispetto delle controindicazioni – è un santo sempre popolarissimo proprio tra la gente comune, di secolo in secolo: è l’amico dei giorni feriali, che viene in casa portando la festa.

A 14 anni (è l’epoca dello scontro tra re Manfredi, figlio di Federico II, e papa Alessandro IV per i territori pontifici) entra fra gli Eremitani di Sant’Agostino di Castel Sant’Angelo, suo luogo natale, come “oblato”: cioè ancora senza obblighi e voti. Più tardi entra nell’Ordine e nel 1274 viene ordinato sacerdote a Cingoli. La comunità agostiniana di Tolentino diventa la sua “casa madre”; e suo campo di lavoro è il territorio marchigiano con i vari conventi dell’Ordine, che lo accolgono via via nell’itinerario di predicatore.
Anche le regole monastiche più severe alleggeriscono di solito certi obblighi (lunghe preghiere, digiuni) per chi è in viaggio o fuori sede. Lui invece non si fa mai sconti, perché dappertutto si sente a casa sua: dunque, preghiere e penitenze sempre. E alla gente quasi non sembra vero, perché all’ingrosso s’immagina l’asceta in un quadro di severità e di mestizia. Padre Nicola, invece, è un asceta che diffonde sorriso, un penitente che mette allegria. Lo ascoltano predicare, lo ascoltano in confessione o negli incontri occasionali, ed è sempre così: lui viene da otto-dieci ore di preghiera, dal digiuno a pane e acqua, e immediatamente fa il gesto e dice le parole che spargono sorriso. Molti vengono da lontano a confessargli ogni sorta di misfatti, e vanno via arricchiti dalla sua fiducia gioiosa.
Nel 1275 si stabilisce a Tolentino, dove resterà fino alla morte, sempre accompagnato da voci di miracoli. Ma un prodigio continuo è lui stesso, "sommamente straordinario nelle cose ordinarie", come scriverà il suo biografo, Agostino Trapé. Ai poveri, ai malati e disperati, non gli basta portare l’aiuto: vuole essere l’aiuto, anche con la sua persona, con la sua sommessa capacità di eccezionale promotore della comunicazione e della convivenza, che lo renderà attuale anche nel XX secolo.
La canonizzazione tarderà fino al 1446 per le vicende della Chiesa (Avignone, scisma d’Occidente). Ma la “notizia” della sua santità corre per le Marche e l’Italia molto tempo prima. E continua dopo, come mostrano le visite alla basilica di Tolentino che custodisce il suo corpo.