...io non so voi ma questa accoppiata luna piena e tempeste solari fanno diventare i miei: nervi, muscoli, tendini tutti pieni di un bzzzz, sfriccchhhh, bum bum insomma mi sento una mina vagante, anzi una mina restante, visto che sto chiusa in casa...sarà che non ha fatto nulla, la tempesta, alla Terra e ne sono contenta, ma a noi "esseri elettrici" mi sa che qualche cosa stia facendo o almeno, do la "colpa" a questo per i miei bzzzz, sfichhhh e bum bum...mah!
da un sito internet:
La tempesta solare di ieri è passata quasi inosservata. Nessuno dei temuti inconvenienti per il nostro pianeta, e i suoi abitanti, si è manifestato anche grazie al campo magnetico terrestre che ha assorbito molto bene quello dell’eruzione, annullandolo.
“Doveva essere la tempesta solare più potente degli ultimi cinque anni”
Pericolo scampato - La temuta tempesta magnetica, dovuta a una potentissima eruzione solare, che ha investito ieri il pianeta Terra non ha causato alcun danno. Né all’equilibrio del pianeta stesso, né ai suoi sette miliardi di abitanti. La conferma, oltre che dalla nostra esperienza diretta, arriva anche dall’Agenzia statunitense per gli Oceani e l’Atmosfera che ha ipotizzato che il forte campo magnetico della tempesta solare sia stato in qualche modo assorbito o attutito dal campo magnetico terrestre.
Tempesta declassata - Anche le tempeste magnetiche solari, come tutti i fenomeni fisici, hanno una scala di valutazione e di grandezza. Si va da G1, le più leggere, a G5, le peggiori. Quella di ieri doveva essere una G3, la più forte degli ultimi cinque anni, e tanto sarebbe bastato per fare danni al nostro pianeta. Avrebbe potuto, per esempio, creare fortissime interferenze nelle comunicazioni radio e satellitari, mettendo a rischio la navigazione aerea e marittima . Ma, alla fine, quella che è stata registrata è stata una semplice tempesta G1.
Come una palla di baseball - Come mai, allora, tanto allarmismo? Non era possibile prevedere sin da subito l’intensità della tempesta solare? Sì e no, secondo gli scienziati dello Space Weather Prediction Center di Boulder, in Colorado. Uno di loro, Joe Kunches, spiega le tempeste solari con una metafora: «Noi siamo come un battitore di baseball che cerca di intercettare una palla curva». In parole povere, quindi, gli scienziati sanno che sta per arrivare una palla e che sarà veloce, ma non possono sapere con che inclinazione e forza impatterà sulla terra. Per questa volta, quindi, ci è andata bene.
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