domenica 26 febbraio 2012

Il senso di impotenza e l'apatia

toc toc, ei voi che leggete questo blog ci siete?! A volte mi domando se sto parlando a me stessa ma poi guardo la "statistica delle aperture del blog" e varia da 550 al picco di 790 aperture per cui, c'è chi mi legge...detto questo, parlando del fatto del Corano bruciato vi chiedevo se ci fosse un modo di metterci insieme per fare qualche cosa...ma niente, manco un commento! Un blog non dovrebbe essere un monologo..o no? Oppure la cosa non vi interessa? Beh, proprio oggi sto traducendo un capitolo sulla corsa agli armamenti scritto nel 1987 e pare scritto sta mattina, dove si dice, in sintesi, che l'apatia generata da un generale senso di impotenza fa sì che nessuno faccia nulla...mannaggia, non credo di aver cambiato il mondo andando a tutte le manifestazioni che c'erano in Inghilterra sul disarmo ma, almeno, pensavo che la "goccia fa l'oceano" e ancora lo penso, possibile che si sia tutti con i cervelli sciacqueri e ripiegati sulle nostre quattro carabattole!!!
Beh, incazzata nera anche con voi che leggete, trascrivo qui un pezzetto del libro che è la citazione di un discorso fatto nel 1981 dal professor Nicholas Humphrey alla BBC (notare nel 1981 31 anni fa) io non so nemmeno chi sia questo professore ma...dice cose giuste!


“Sulla copertina del Bollettino degli Scienziati Atomici l’orologio del giorno del giudizio, fissato a dieci minuti a mezzanotte qualche anno fa, è stato fatto avanzare di sei minuti nel passato gennaio: ora siamo a quattro minuti da quel giorno. Voglio farvi una semplice domanda. Perché? Perché ci comportiamo come i Lemmi, le Avicole?*** Perché lasciamo che accada? Come disse Lord Mountbatten: “Perché ce ne stiamo fuori e non facciamo nulla per prevenire la distruzione del nostro mondo?” E poi Mountbatten disse nello stesso discorso: “Ma il fatto pauroso della corsa agli armamenti, che ci sta dimostrando che stiamo correndo a testa bassa verso il precipizio, fa sì che qualcuno di coloro che sono responsabili per questo corso disastroso delle cose ritrovi sé stesso e allunghi la mano verso il freno? La risposta è no.” Ora voglio domandare come può essere no la risposta?
Forse vi è una risposta ovvia, ed è semplicemente che non ne siamo coscienti
. E’ possibile che: o non lo sappiamo o che sottovalutiamo i pericoli della corsa agli armamenti? Possibile che pensiamo che il falò che ci è stato costruito attorno non prenda mai fuoco e, persino, che più diventa grande e meno c’è pericolo?
Quando ero bambino avevamo una vecchia tartaruga chiamata Ajax. Un autunno, Ajax stava cercando un riparo per l’inverno e, non vista, strisciò sotto la pila di legna e rami che mio padre aveva ammassato per il falò di Guy Fawkes Day ****. I giorni passavano e venivano aggiunti pezzi di legname alla pila e Ajax dovette sentirsi sempre più sicura lì sotto perché, ogni giorno, lei era sempre più protetta dal ghiaccio e dalla pioggia. Il 5 novembre, la catasta di legna e la tartaruga furono ridotte in cenere. Vi è ancora qualcuno di noi che creda che ammassare armi su armi aumenti il nostro livello di sicurezza e che i pericoli siano nulla a confronto dell’assicurazione che esse ci danno?”

*** (N.d.T Vi è un mito che vorrebbe che questi piccolo roditori, nelle loro migrazioni, commettano una sorta di suicidio di massa gettandosi in mare)
**** (N.d.T.Commemorazione di un tentativo di distruggere il Parlamento inglese da parte di Guy Fawkes mettendo una bomba nelle fondamenta, fu scoperto e giustiziato, da allora in tutta l’Inghilterra, il 5 novembre, si fanno falò a ricordo in Guy Fawkes Day)

il "giochino del falò del Corano" mi sa che sia per usare tutte quelle armi che "l'istituzione corsa agli armamenti" come la chiama Scott Peck, non ha mai smesso di impilare...se le guerre finiscono come fanno a continuare a produrle?!

2 commenti:

paolo73 ha detto...

Beh,io sono tra quelle centinaia che vengono conteggiati..dico di più, leggo il tuo blog piuttosto regolarmente. In effetti,leggendo il tuo post di sabato,il primo impulso è stato quello di rispondere,ma poi mi sono accorto che non avrei saputo cosa dire..O meglio,mi sembrava "banale".Ci provo ora..Credo che quello che possiamo fare noi,la cosa più importante e "vera",è vivere seguendo i principi in cui crediamo; penso che i veri proclami siano quelli del cuore.Di sicuro,e la storia lo insegna,il volere delle masse è stato importante in molte situazioni; ma credo che rispetto a temi quali la pace,la non violenza,il no alle armi,la cosa migliore da fare sia vivere e portare avanti ciò in cui crediamo,a partire dalla nostra vita di tutti i giorni.E' sicuramente un messaggio importante per chi ci circonda; è vero che il limite è quello che tale messaggio arriva molto probabilmente a chi già lo condivide (difficile che tra le nostre conoscenze ci siano guerrafondai!),ed è altrettanto vero che la probabilità che ci ascoltino coloro che invece sostengono gli armamenti,le guerre,l'odio e via dicendo,è bassissima..in poche parole: se uno ha interesse alla diffusione della cultura della violenza,non penso ascolti un nostro eventuale appello.E tra coloro che hanno interessi metto ovviamente anche gli Stati che le armi le producono senza battere ciglio.Per questo ritengo che il cambiamento potrà nascere solo in virtù di un impegno singolo,costante,vero,convinto, da parte di ognuno di noi.D'altronde,pensandoci,Gesù ha veicolato il proprio messaggio con le parole,ma ancora di più con l'esempio,cioè con una vita vissuta nel modo in cui credeva. Spero di non aver fatto troppa confusione.. E comunque,Angela,tranquilla perché c'è chi ti legge,e le tue parole (e non solo) sono importanti per tante persone; perlomeno,per me è così! Un abbraccio

Unknown ha detto...

salve mi chaimo amin, e non importa tanto chi sono... ho letto questo blog perche anche io come tanti cerco una soluzione collettiva e concreta ovviamente, purtroppo sappiamo gia che non tutti la pensano come noi, perche magari la paura fa intimorire molti di noi come l'egoismo li renda ignoranti e senza cuore. Cari amici, cari fratelli, se la pensiamo ugualmente e vogliamo darci una mossa, diamo un evento, una manifestazione a partire per il 2016 il 5 novembre, a roma. sembra una follia lo so, ma se vogliamo noi possiamo, perche se loro sono in 100 mila noi simao 800 mila, facciamola e condividiamo questo blog su i socialnetwork, abbiamo questa opportunita di internet, usiamolo in modo geniale e creativo, e ke ci dia una soluzione efficiente alla nostra esigienza. un caro saluto:) vi voglio bene aspetto una risposta