Ieri era l'anniversario della morte di Davide Maria Turoldo, grande uomo e grande poeta, amico dell'amatissimo Giovanni Vannucci e del mio carissimo amico, friulano come lui, padre Ireneo. Solo oggi ho aperto hotmail e lì ho trovato un email con una raccolta di sue splendide, profonde poesie. Ora è sera, fuori è buio e io sono nel mio "eremo" fra gli ulivi stretto dal gelo di questi giorni d'inverno, questa poesia...ci sta e la condivido con voi. Buona serata a tutti!
COLLOQUIO NOTTURNO
E quando la notte fonda
ha già inghiottito uomini e case,
una cella mi accoglie
esule del mondo. Gli altri
nulla sanno di questa mia pace,
di questi appuntamenti.
Forse neppure io stesso
saprei rifare l'itinerario del giorno,
ripetere la danza del mio Amore.
Quasi nulla avanza di me
la sera: poche ossa, poca carne
odorosa di stanchezze,
curvata sotto il peso
di paurose confidenze.
Allora Egli mi attende solo,
a volte seduto sulla sponda del letto,
a volte abbandonato sul parapetto
della grande finestra. E iniziamo
ogni notte il lungo colloquio.
Io divorato dagli uomini, da me stesso,
a sgranare ogni notte il rosario
della mia disperata leggenda.
Ed Egli a narrarmi ogni notte
la Sua infinita pazienza.
E poi all'indomani io, a correre
a dire il messaggio incredibile
ed Egli ferino al margine delle strade
a vivere d'accattonaggio.
COLLOQUIO NOTTURNO
E quando la notte fonda
ha già inghiottito uomini e case,
una cella mi accoglie
esule del mondo. Gli altri
nulla sanno di questa mia pace,
di questi appuntamenti.
Forse neppure io stesso
saprei rifare l'itinerario del giorno,
ripetere la danza del mio Amore.
Quasi nulla avanza di me
la sera: poche ossa, poca carne
odorosa di stanchezze,
curvata sotto il peso
di paurose confidenze.
Allora Egli mi attende solo,
a volte seduto sulla sponda del letto,
a volte abbandonato sul parapetto
della grande finestra. E iniziamo
ogni notte il lungo colloquio.
Io divorato dagli uomini, da me stesso,
a sgranare ogni notte il rosario
della mia disperata leggenda.
Ed Egli a narrarmi ogni notte
la Sua infinita pazienza.
E poi all'indomani io, a correre
a dire il messaggio incredibile
ed Egli ferino al margine delle strade
a vivere d'accattonaggio.
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