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"Per la maggioranza delle persone un mito è una grande favola, una storia che non è vera o reale. D’altro canto gli psicologici stanno sempre più realizzando che i miti sono miti precisamente perché sono veri. I miti sono presenti in varie forme in tutte le culture e in tutte le età e la ragione per la loro permanenza e universalità è precisamente perché sono l’incarnazione di grandi verità.
I draghi sono creature mitologiche e, molto prima che divenissero le bestie sputa fuoco dei fumetti e dei cartoni animati, i monaci cristiani, in tutta Europa, illuminavano i loro manoscritti con accurate illustrazioni di draghi, così come facevano i monaci taoisti in Cina e i monaci buddisti in Giappone, gli hindu in India e i musulmani in Arabia. Perché? Perché proprio i draghi? Perché queste bestie mitologiche sono così straordinariamente ecumeniche e internazionali?
La ragione è che il drago simboleggia l’essere umano e, come simbolo mitico, dice qualche cosa di molto importante sulle verità di base della natura umana. Noi siamo serpenti con le ali, vermi che possono volare. Simili a dei rettili, strisciamo sulla Terra e siamo immersi nel fango della nostra natura animale e il letame dei nostri pregiudizi culturali. Eppure, come uccelli, apparteniamo anche allo spirito, capaci di elevarci verso i cieli, trascendendo, almeno per alcuni momenti, la nostra grettezza e la nostra propensione al peccato. E’ per questo che, a volte, invito i miei pazienti ad affrontare la loro natura di drago e decidere se vogliono seguire gli aspetti più bassi o quelli più spirituali della loro natura..."
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