mentre in tante parti d'Italia il tempo è tempestoso qui la giornata aveva luci dolomitiche, freddo ma il cielo blu e la notte di luna limpida e invernale. L'anno scorso mi aveva tanto colpito il presepe vivente di San Gregorio, un castello-villaggetto a pochi chilometri da Assisi, colpito per la sua dolcezza, per l'attenzione ai particolari, per i tanti mestieri messi in scena da veri artigiani...veramente bello! Così ho coinvolto l'intera casa dove abito e in 10, 5 bambini e 5 adulti, ci siamo andati. Tutti erano felici e con Jack il vicino cinese-americano ci siamo trovati a parlare di tutto ciò che per noi italiani, europei vuole dire il presepe e la storia che racconta...poi, mi sono resa conto che quello che cercavo di passargli era una cultura profonda, i ricordi, l'infanzia... perchè, l'emozione che ho provato entrando nella stalla dove il calore del bue e l'asinello era vivibile, dove quel bimbo vero dormiva beato (quest'anno era una bimba) e l'asinello e il bue erano lì con i loro occhi dolci, non è qualche cosa che si può raccontare o spiegare semplicemente...poi con Ferdinando, l'altro vicino, parlavamo proprio di questo, sì, certo, è bello il Natale delle luci, dei grandi alberi di Natale, io amo tantissimo il mio stra carico albero ma...è quella grotta, quella stalla, da cui tutto parte se no proprio non si capisce perchè il Natale dovrebbe essere la festa della vita, della famiglia, della nascita...poi c'è altro. Con Jack dicevo: "Come fai a capire l'arte se non sai anche le storie, i simboli, i segni, che un opera ti sta passando? Lui diceva che era perchè noi siamo Euro-centrici ma non è così...per capire qualche cosa di ciò che vedevo, vivevo in India, ho letto, ho cercato di capire un'altra cultura...e così ho cercato di fare ovunque sono stata...leggere i segni...se no succede come quando ero in Thailandia e c'erano i Babbo Natale e la neve finta ma se chiedevi alla mamma della mia amica che cosa si festeggiava a Natale non te lo sapeva dire.
Natale per me quest'anno è finito in quella capanna tiepida dove ero la bimba che guardava incantata il presepe e ancora lo fa...quell'intimità, quell'inno alla vita e alla regale semplicità, all'amore che quel bimbo rappresenta e che ho nel sangue e nel cuore e di cui sono grata come per un tesoro tutto mio e di chi è sempre e per sempre bambino.
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