la notte della solitudine...

quello che mi colpisce di più di "questa storia di 2000 anni fa" non è tanto il martirio quanto la solitudine di quella notte d'attesa, quel vuoto senza amici, quel silenzio di chi non è capace di stare vicino all'amico, quel cuore disperato che non ode più nulla in un vuoto totale...e chi non l'ha mai provato?! E penso a tutti quelli imprigionati e torturati mentre io scrivo su questi tasti, a coloro che attendono una sentenza, un'esecuzione. A quelli abbandonati da tutti senza il conforto di un sorriso amico che, senza forza, devono da soli prendere una decisione e trovare in sé stessi la forza per farlo. A quel rigirarsi fra le coperte quando il sonno non viene e la notte pare mai finire e l'alba non è di sostegno perchè pare quasi irridere il buio del cuore che la luce non illumina...un altro giorno da affrontare...Forse fra quegli ulivi ci siamo stati tutti ed è lì che Gesù nella sua umanità ci è più vicino...con il suo angelo che lo consola. Tutti abbiamo angeli che ci consolano ma come è difficile sentire la loro voce, la loro carezza! Poi c'è l'oltre e l'oltre, paradossalmente, è più facile da vivere, qualunque esso sia. La decisione, l'oltre dell'attesa, una volta presa...va, è, qualunque sia quello che accadrà. E allora in questo silenzio senza campane così strano in un'Assisi dagli scampanii a tutte le ore, penso a tutti coloro che imbambolati dalla notte insonne affrontano un nuovo giorno e vorrei essere loro vicino, consolarli da Angela che angelo non è, ma che conosce l'abbandono, il vuoto, la disperazione solitaria...non dicendo nulla, perchè nulla si può dire, semplicemente stando lì, vicino, essendoci. Per "abitare" un poco il loro vuoto...senza parole di consolazione, non servono, a volte non aiutano nemmeno, ma un corpo vicino a te sì, il sentire che in quel corpo un'anima ti è vicina sì che serve...e chiedo perdono per tutte le volte che ho "dormito " mentre un amico soffriva non sapendo esserci...così, senza parole...accanto, come un angelo.