cammino su strada nel pomeriggio, fra salite e discese e un brevissimo tratto in macchina per poi camminare fino al dolcissimo Eremo delle Stinche, il Luogo di Giovanni Vannucci in cui vivono due frati tanto cari: Lorenzo e Eliseo. Lorenzo schivo e sorridente, forse timido e di certo dolce, memoria vivente dei tempi di Vannucci che lo volle con lui in questa casetta, allora un rudere, quando lui era un giovanissimo frate, forse perchè Lorenzo è silenzioso come era lui, intimo e profondo come questa forra muscosa (haimé con questa siccità sta volta era meno verde del solito)
che contine l'eremo. Eliseo dal grande barbone biblico e i capelli d'argento (lui ci tiene a dire che non sono bianchi ma d'argento ed è vero.) Un'altro frate vive qui ma viaggia anche molto stando anche per dei periodi a Bose, fra Giancarlo.
Tutto semplice, bello curato, buono come il Chianti che producono loro. Piccolissimo luogo dove dei "grandi della Terra" tengono corsi e dove l'accoglienza è calda e intima in piccole stanzette belle e curate come tutto il resto. Amo molto questo posto, io che amo stare in cima alla colline e ai monti, lì mi sento protetta dalla terra e dagli alberi e mi pare di vedere fra Giovanni aggirarsi coi suoi cagnetti (anche ora ce ne sono e sempre con nomi biblici.) La chiesina, tutta di pietra, è dolcissima (questo è l'aggettivo che ogni pietra dell'eremo richiama) e mi immagino fra Giovanni, con il suo modo quasi dimesso come mi è stato raccontato, fare omelie che sono sempre più moderne come se i 28 anni dalla sua morte non siano passati...lui è uno della "Chiesa che vorrei" e le sue parole sono quelle di un grande, timido uomo dal cuore dalla testa immensi. Bella serata, e poi a nanna, la mia cameretta aveva un lucernaio e mi sono addormentata sotto i raggi della luna, bello!
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