venerdì 4 maggio 2012

lasciando l'Abruzzo...il tratturo



















ieri sera Oreste quasi si scusava perchè la tappa non aveva avuto Dio-incidenze, tappa tranquilla fino al paesino di Ateleta, e io li "accusavo" di mangiare sempre e tanto...ci sentiamo spesso quando sono a cena. Oggi mi sa che sono già in cammino da un pò perchè la tappa è lunga ma, anche questa, molto bella. La prima parte su strada dove passano pochissime macchine e dove




si passa dall'Abruzzo al Molise, vedete nella mia foto Marisa lungo la strada, per poi entrare per la prima volta su un tratturo! Speriamo che lo abbiano mantenuto decespugliato, questo è il problema dei tratturi, li puliscono e poi li lasciano andare e la natura fa il suo lavoro e li richiude. Noi ci passammo proprio mentre ci lavoravano e fu facile trovare la via...chissà come è il tratturo oggi! Gli ultimi 5 km. li segnammo a giugno dell'anno scorso Marisa ed io e così, oggi, Oreste completerà la marcatura. Bei paesaggio dolcissimi e silenziosi, tanta acqua, fonti dappertutto, insomma una bella tappa che si conclude a Carovilli dove ad attendere c'è il carissimo Avio e l'altrettanto caro don Mario.




Oggi arriva da me Emese, l'amica ungherese in uno dei suoi bliz italiani, poche ore per stare insieme e raccontarci un modo di cose. Sono contenta!




I "pellegrini a striscie bianche e rosse" ieri hanno sofferto molto caldo nella tappa verso Torremaggiore, e sì, non c'è un albero su quella strada così come non ce ne saranno in questa di oggi fino ai piedi del Gargano...che si può fare i tratturi sono stati mangiati dai campi di grano e non c'è modo di non camminare su strada. Ieri dicevo a Mauro: "Un cammino non è una passeggiata in montagna, su un cammino si prende quello che si trova e, allora, a volte si è sui sentieri, a volte sulle strade..." Sono convinta che Mauro lo capisca un pò meno, forse, i suoi compagni, è sempre difficile far capire ai "Caisti" la differenza ma, è così, e la tappa di avvicinamento al Gargano ha comunque il suo fascino, così piatta e con i suoi amplissimi orizzonti, a me piacque...la prima volta fu per noi un tappone immane, da Torremaggiore al convento di san Matteo dopo San Marco in Lamis. arrivammo al buio ma i frati ci avevano aspettato per la cena e fu molto bello...avanti pellegrini!




Matteo, il pellegrino di San Giovanni Rotondo che si farà tutto il cammino dalla Verna a Monte Sant'Angelo continuativamente, è partito sta mattina, ha detto che mi chiamerà sta sera da Viamaggio, era emozionato...buon cammino pellegrino solitario!

Nessun commento: