imbacuccati da inverno...perchè il vento non si placa e per dirla alla toscana alla Verna si bubbola, parte la lunga fila di pellegrini alla volta di Pieve Santo Stefano, io resto su e poi...me ne vado un poco in giro da sola dopo aver messo a posto le ultime cose per il Concerto della sera. Torneranno sta sera accompagnati dalla corriera che domani li riporterà dove hanno lasciato il cammino. Suor Priscilla, dolcissima come sempre, scrive su ogni credenziale le sue preziose benedizioni vicino al primo timbro...ve le ricordate pellegrini! Cara dolcissima Priscilla! Una colonna...e mi viene in mente l'altro "speciale della Verna" Padre Fiorenzo e come lui mi disse, quando gli andai a chiedere che ne pensava se scrivevo una guida di cammino sui passi di Francesco: "E' una buona idea, fallo!" Così, la sera, presentando il Concerto, lo ricordo, anzi gli dedico il concerto stando lì in piedi vicino all'organo che lui suonava sempre con foga e tanti sorrisi. Fra il pubblico c'è anche un signore, un fotografo marchigiano, che è venuto a posta per il concerto e che mi spedirà belle foto certamente meglio delle mie fatte fra una traduzione e l'altra di quello che James raccontava. Belle le musiche, belli i canti non solo per la Pace ma anche quelli dedicati a Chiara e Francesco! Belli come sempre i "novizietti" come io chiamo i novizi che sento sempre come figli con quei loro occhi pieni di stelline che spero sempre che riescano a mantenere...ma a volte si spengono...fra loro Francesco, un pellegrini che accolsi all'ostello e con cui facemmo le ore piccole a parlare del suo grande omonimo...ora è novizio e riparte da lì! I pellegrini erano stanchi ma felici, una era caduta e oggi andrà a farsi vedere il polso all'ospedale di Sansepolcro e un altro ha un ginocchio malandato da una caduta ma va bene lo stesso e a nanna ci si va felici!
Io penso a come tutto è nato dai miei primi passi in un lontanissimo maggio del 2003, a quell' incontro con padre Fiorenzo sulla bellissima terrazza e poi, dopo sei mesi, a quel suo: "Fallo!" e al mio dire sì all'ignoto che si preparava. A come la Verna mi accolse a braccia aperte...tutto è nato lì, migliaia di pellegrini da allora, il mio trasferirmi ad Assisi, due guide, un ostello che non c'è più ma che ci sarà di nuovo...e ora questo "mondo intero" che cammina per la Pace...tutto in quel mio primo ignaro passo, quel cammino che doveva essere solo per me e che ora è...del mondo...poi ci sono i miei vuoti interiori, i miei deserti, il mio dimenticare di essere parte di una bellissima avventura, la mia abitudine al miracoloso...anche la mia voglia di scapparmene via...credo che tutto questo faccia parte del gioco e non è nemmeno originale...del resto, e senza fare immensi paragoni di santità, non fraintendetemi, che pensava Francesco mentre saliva La Verna amareggiato, abbandonato, disilluso, fuggitivo dalla sua Assisi, dai suoi che non capiva più e che non capivano più lui?! Tirava vento di tramontana in quel settembre del 1224?! Chissà! Lo pensavo mentre giravo nei suoi stessi boschi, un pò vuota, un pò delusa, un pò...Forse solo la Cavani e il magistrale Mickey Rourke sono riusciti a rendere l'urlo di Francesco in quei boschi e fra quelle rocce...anche lui aveva iniziato senza progetti per altri, senza capire quello che faceva neanche per se stesso, poi c'era stato il tempo del grande entusiasmo e poi...tanti vuoti...
Per alleggerire il blog, la mattina quando parlavo della tappa del giorno dopo, ho detto che ci sarebbe stato un tratto di "dirty road" invece di dire: "dirt road" e ci siamo fatti delle matte risate...traduco: "dirt road" vuole dire strada bianca, "dirty road" beh letterariamente vuole dire "strada sporca" ma ha una forte connotazione sessuale per cui, con le lacrime agli occhi dal ridere, ho aggiunto: "Attenzione, una dirty road nei boschi potrebbe farvi incontrare l'amante di Lady Chatterly...cosa che poi non è niente male, ma potrebbe far rallentare il passo del gruppo...è una vita che cammino per dirt roads cercandolo! Ditemi dove è lui e la sua dirty road"
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