lunedì 30 agosto 2010

"Il viaggio di Gesù"...alla televisione

...grandi discussioni su ciò che uno crede o non crede ieri sera all'ostello, belle e sincere, senza talebanismi nel rispetto dell'altro poi...vado a casa sapendo che c'è un documentario che voglio vedere alla TV ma di cui non ricordo l'argomento, io ho una memoria che va da qui a lì, poi inizia è a speciale Tg1, è "Il viaggio di Gesù"....e ripiombo in Terra Santa ripetendomi: "Cosa darei perchè Marisa fosse qui a vederselo con me!" Perchè è con Marisa che ho vissuto quel fantastico cammino, quel duro cammino non tanto per la pesantezza del camminare o del caldo quanto per la tensione, la violenza nell'aria, il dolore e la bellezza di quella terra da cui vuoi fuggire ma che ti affascina, a cui vuoi ritornare con un senso di fastidio e di tristezza nel cuore....insomma le atmosfere colte da questo magnifico documentario che ho scoperto si può acquistare (così lo rivedrò con Marisa)...
in un sito che lo vende per spiegarlo si dice:
Duemila anni fa, un uomo, Gesu’ di Nazareth, figlio di un falegname, professò parole di pace, dialogo, fratellanza, tolleranza… e venne riconosciuto da molti come il messia, da altri come profeta, da altri ancora venne messo in croce perché “rivoluzionario”. Oggi, i luoghi della sua predicazione sono teatro di guerra, incomprensione, ostilità, chiusura.
Luoghi sacri alle tre religioni monoteiste unite e al tempo stesso divise da quel lembo di terra così “arido” e così spirituale.
Oggi come duemila anni fa un uomo si mette in viaggio ripercorrendo le tappe principali di quel percorso evangelico. Tocca gli stessi luoghi visitati da milioni di pellegrini ogni anno, incontra le persone che li abitano: scrittori, musicisti, studenti, madri…
Li incontra quasi per caso, in punta di piedi, per capire se la Parola ha ancora qualcosa da dire, quì, più che altrove, qui, dove tutto è nato. Cercando di capire se le contraddizioni di cui sopra siano un fallimento di Dio o un fallimento dell’uomo

e la memoria di quei luoghi si fa presente nella mia notte solitaria e vorrei che il documentario non finisse più! Cafarnao visitata 3 volte con dolci passeggiate da Tabgha lungo il lago, padre Stefano con cui, per un giorno, abbiamo catalogato i "coccetti di Magdala", le terrazze di Gerusalemme e Padre Piccirillo che non abbiamo conosciuto perchè era appena tornato in Italia malato...e quanto mi dispiace! Oh quante cose avrei voluto chiedergli, raccontargli...raccontare di come, senza averli mai visti di persona, un tempo ricavandoli da piccole foto, ho fatto copie dei mosaici scavati da lui sul monte Nebo in Giordania e tessera per tessera l'ho pensato...che bello sentirlo parlare con un'apertura e una larghezza d'animo che immaginavo in lui! E poi il Getzemani raccontato da due madri, una palestinese e una ebrea e quest'ultima che tragicamente dice: "Noi madri di questa terra creiamo carne da macello..." E Bethlemme che appare attraverso il muro, quel muro che resta in me come angoscia e disperazione...e poi il "Santo casino" come penso il Santo Sepolcro con queste divisioni millenarie fra i seguaci di Gesù e un prete, vestito da frate per poter stare lì, che le spiega ma non le giustifica, le accetta perchè quella è una Terra benedetta che puoi solo accettare nelle sue contradizioni brucianti....insomma, specialmente se ci siete stati in Terra Santa e non vi siete fermati a vederla modello gita parrocchiale, questo è un documentario-film da vedere
...poi ho spento la TV e sono andata a letto a leggere un libro molto interessante sul Vangelo di Giuda...e tutto il mondo degli gnostici...non volevo andarmene da là e, anche sta mattina mentre vi scrivo, sono ancora là...un pò sonnolente perchè le ore di sonno sono state proprio poche...solo la notte mi resta per "alimentarmi"...sono ancora là su quel Cammino che ha bisogno di anni per sedimentare e che è una benedizione della mia vita specialmente per aver avuto tutto il tempo di gustare luogo per luogo, incontro per incontro non con la fretta del turista e assieme alla sola persona con cui potevo condividerlo, un pò come i due discepoli di Emmaus, insieme per un incontro....sono un essere fortunato!

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