venerdì 29 marzo 2013

questo è l'impressionante dipinto del pittore ungherese Munkacsy che vidi a Budapest...ci stetti davanti almeno un'ora colpita dalla ricchezza di espressione dei personaggi...dal modo di ognuno di vivere quel drammatico momento...il protagonista non era Gesù ma la reazione della massa.
Sta sera sarò da cari amici a cena, ero tentata di rinunciare per  non perdermi la Via Crucis alla tv a cui tengo moltissimo ma...la guardano anche loro e così la guarderemo insieme.
Altri amici mi hanno mandato il discorso di preconclave dell'allora Cardinale Bergoglio...ovviamente a braccio, che lui però ricostruì e trascrisse consegnandolo ad un Cardinale che glielo aveva chiesto e autorizzandolo a divulgarlo. Da questo ho estrapolato due frasi importantissime che trascrivo qui e che...mi hanno fatto pensare ad una frase che mi fu detta alla chiusura della Perfetta Letizia quando chiesi ad un frate, quello che in qualche modo era più restio, immagino, alla chiusura dell'ostello. Gli chiesi: "Ora, a bocce ferme, dopo che è stato deciso irrevocabilmente che l'ostello chiuda, perchè nessuno di voi è mai venuto ad incontrare i pellegrini? Ho sempre tenuto la porta dell'orto aperta...un pellegrino che fa il Cammino sui passi di Francesco può aver il desiderio di incontrare un frate...a cena, o dopo cena ci sarebbe sempre stato il modo di incontrarli..." E mi fu risposto: "Se ci vogliono incontrare perchè non vengono in chiesa?" E io ribattei: "Questa non sarebbe stata la risposta di Francesco, lui non aspettava la gente chiuso nella Porziuncola, lui andava fra la gente, andava loro incontro senza domandarsi se le persone fossero "gente di chiesa"..." Non ebbi risposta...risponde il Papa.

"...Quando la Chiesa non esce da se stessa per evangelizzare diviene autoreferenziale (quello che in modo più colorito io chiamo "mescolare il proprio minestrone nel conventino" nota di Angela) e allora si ammala (si pensi alla donna curva su se stessa del Vangelo). I mali che, nel trascorrere del tempo, affliggono le istituzioni ecclesiastiche hanno una radice nell’autoreferenzialità, in una sorta di narcisismo teologico. Nell’Apocalisse, Gesù dice che Lui sta sulla soglia e chiama. Evidentemente il testo si riferisce al fatto che Lui sta fuori dalla porta e bussa per entrare... Però a volte penso che Gesù bussi da dentro, perché lo lasciamo uscire. La Chiesa autoreferenziale pretende di tenere Gesù Cristo dentro di sé e non lo lascia uscire.

La Chiesa, quando è autoreferenziale, senza rendersene conto, crede di avere luce propria; smette di essere il "mysterium lunae" e dà luogo a quel male così grave che è la mondanità spirituale (secondo De Lubac, il male peggiore in cui può incorrere la Chiesa): quel vivere per darsi gloria gli uni con gli altri. Semplificando, ci sono due immagini di Chiesa: la Chiesa evangelizzatrice che esce da se stessa; quella del "Dei Verbum religiose audiens et fidenter proclamans" [la Chiesa che religiosamente ascolta e fedelmente proclama la Parola di Dio - ndr], o la Chiesa mondana che vive in sé, da sé, per sé. Questo deve illuminare i possibili cambiamenti e riforme da realizzare per la salvezza delle anime..."



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