martedì 26 marzo 2013

le ultimissime del Papone come lo chiama la Litizzetto

la prima cosa che ho pensato ascoltando le notizie a La 7 è stata: "Speriamo almeno che abbia un letto a una piazza e mezzo...noi extra large stiamo stretti nella piazza singola!" E questo nella foto è ad una piazza e mezzo! Beh non mi sono mai preoccupata di sapere come un Papa dormisse...ma lui è di casa, è uno di famiglia e se venisse a casa mia gli cederei il mio letto perchè stesse comodo...e poi ho pensato: "Se dura così vuoi vedere che in vacanza va davvero in campeggio?!" piccole-grandi notizie sulla linea che lui vuole tenere e un'immensa notizia da Istambul...ma voi capite che può fare un "uomo di potere" se solo lo vuole?! Io credo che la differenza lui la possa fare proprio così, come esempio ai potenti della Terra, credenti e non credenti e anche ai vari ordini, specialmente quelli francescani, che hanno fra loro chi veramente vive sulla scia di Francesco e altri che, nei secoli, sono divenuti curiali...e penso a Bernardino e alla Romita o a Ireneo che dorme in una stanzina sopra la sacrestia raggiungibile solo con una scala a pioli...e questo tipo di frati mica piacciono tanto agli altri, specialmente ai grandi capi, sono come un sasso nella scarpa, anzi, nei sandali, ricordano troppo quello che Francesco voleva per sé e per i suoi fratelli...Grazie papa Francesco, Papone simpatico e forte come una roccia...per la prima volta in vita mia venerdì guarderò la Via Crucis alla Tv aspettando le tue parole, GRAZIE!

Francesco per il momento non si trasferisce nell'appartamento papale: «Vuole vivere normalmente»

Alessandro Speciale- Andrea Tornielli
Città del Vaticano

L'appartamento papale al terzo piano del Palazzo Apostolico è pronto, dopo i rapidi lavori di manutenzione necessari per rimetterlo a nuovo dopo gli otto anni di pontificato di Benedetto XVI. Ma papa Francesco non ci si trasferirà, almeno per ora e per il prossimo futuro, come anticipato questa mattina dal quotidiano argentino La Nacion.
“Fino a nuovo ordine”, ha annunciato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, il pontefice argentino rimarrà invece nella Domus Sancta Marthae, la residenza vaticana dove hanno alloggiato i cardinali durante il conclave e dove normalmente abitano qualche dozzina di preti e vescovi in servizio all'interno del Vaticano. Un'altra metà delle stanze è invece a disposizione dei vescovi e dei cardinali di passaggio a Roma per udienze e riunioni.
Il papa ha scelto una “forma di abitazione semplice e in convivenza con altri sacerdoti e vescovi”, ha spiegato padre Lombardi, “pensa di vivere in modo normale e molto semplice”. Rimanendo a Santa Marta, ha aggiunto il portavoce, Francesco potrà vivere “insieme ad altri membri del clero”, rifiutando invece il lussuoso isolamento dell'appartamento pontificio.
Come ogni mattina, papa Bergoglio ha celebrato messa alle 7 di mattina nella cappella della Domus, questa volta insieme agli ospiti fissi della residenza che sono potuti rientrare in possesso delle loro stanze dopo il conclave. Durante l'omelia, ha riferito Lombardi, Francesco ha “lasciato capire che intende rimanere con loro almeno per qualche tempo”.
Il pontefice si è trasferito da qualche giorno nella suite numero 201 della Domus, dotata di un salotto di ricevimento, pensata per ospitare il nuovo pontefice nei giorni immediatamente successivi all'elezione. In precedenza, Francesco era alloggiato nella stanza 207, dove aveva scelto di rimanere anche nei primissimi giorni dopo il conclave.
Lombardi ha comunque sottolineato che Bergoglio ha cominciato ad usare regolarmente l'appartamento 'papale' di rappresentanza, al secondo piano del Palazzo Apostolico, dove riceve i capi di Stato e le altre autorità nella biblioteca privata, come da tradizione. (paura è che rimanga sfitto! Ci si potrebbe fare un ostello per pellegrini con vista) Il portavoce ha spiegato anche che Francesco continuerà ad affacciarsi ogni domenica per recitare l'Angelus dalla finestra dell'appartamento privato al terzo piano.
Che la vita comunitaria della Domus Santa Marta in Vaticano piacesse a Papa Bergoglio se n'erano accorti tutti. La possibilità di incontrare le persone, di fermarsi a tavola con loro, di condividere qualche momento della giornata, di celebrare messa in una cappella capace di contenere un buon numero di persone: tutti elementi che hanno giocato in favore della decisione che Francesco ha fatto capire stamane agli ospiti di Santa Marta, in primis quei cinquanta sacerdoti e monsignori che lavorano nella Curia romana e che sono rientrati nelle loro stanze dopo il conclave.
Il Papa, almeno per il momento, non vivrà più isolato nell'appartamento. E pur usando quello di rappresentanza, come pure quello della residenza usuale dei Papi per l'Angelus domenicale, con Francesco si potrà dire che non esiste più «l'Appartamento», espressione curiale e giornalistica con la quale si definisce lo strettissimo entourage che abita insieme al Pontefice.
Quella di Bergoglio è dunque una scelta di normalità. Quella normalità e affabilità che ha molto colpito nei giorni scorsi i delegati delle altre confessioni cristiane, in particolare le delegazioni ortodosse dei patriarcati di Costantinopoli e di Mosca, rimaste molto contente per aver potuto condividere la tavola con il Papa.
Secondo quanto apprende Vatican Insider, al Pontefice era stata fatta l'obiezione sul fatto che a Santa Marta dovevano rientrare i sacerdoti che lavorano in Curia e che rimanendo lì, Francesco si sarebbe trovato a contatto con loro. La risposta di Bergoglio sarebbe stata: «Sono abituato a stare con i miei preti». La decisione papale del resto non deve stupire: anche nell'arcivescovado di Buenos Aires, Bergoglio era abituato a vivere in una sola stanza dedicata a lui.

IL PATRIARCA GRECO-ORTODOSSO: C'E' POSSIBILITA' DI RIUNIFICARE LE CHIESE - Per il patriarca ecumenico greco-ortodosso Bartolomeo I, che la settimana scorsa ha assistito alla messa di inizio del pontificato di papa Francesco, una riunificazione delle Chiese Ortodossa e di Roma mille anni dopo il Grande Scisma del 1054, è possibile, riferisce la stampa turca. In un incontro all’università Kadir Has di Istanbul, scrive Hurriyet, Bartolomeo I ha detto di ritenere che ‘’c’è una possibilità per le prossime generazioni di vedere le chiese d’Oriente e d’Occidente riunite’’.





4 commenti:

nicoletta ha detto...

Quando ero piccola la via Crucis la sentivo per radio con mia nonna, c'era ancora Paolo VI. E venerdì la guarderò in tv dopo... anta anni! Francesco mi fa uno strano effetto, mi sembra una persona cara e conosciuta, mi fa sorridere e sperare. Chissà che le cose non cambino davvero in meglio...

Angela Seracchioli pellegrina ha detto...

io lo credo, stanno già cambiando, lui è il Papa che ci voleva nell'Era dello Spirito...il mondo non è finito il 21 dicembre ma è finito UN mondo e noi stiamo vivendo le fasi del travaglio prima del parto...certo che si sentono le spinte dell'antagonista...io le sento anche nella mia vita...ma oltre c'è solo Pasqua...io almeno vivo di questa speranza.

paolo73 ha detto...

Speriamo! Approfitto per farti i migliori auguri di buona Pasqua.. E mentre molti saranno davanti alla tv per la Via Crucis, io sarò a Istanbul..guarda tu le coincidenze! Un abbraccio

Angela Seracchioli pellegrina ha detto...

beh se vuoi ti presto la mia Tv e vado io ad Istambul!...Mi piacerebbe, attraverserei il Bosforo e andrei a Conja alla tomba del grande Sufi Jalalai din Rumi grandissimo peota e maestro...buon viaggio e buona Pasqua a te!