domenica 29 luglio 2012

la saggezza...del camminare

ci stavo pensando oggi quando, camminando a buon ritmo, mi facevo la mia oretta di nordica e mi è passato davanti un giovane frate che conosco che correva facendosi anche lui la sua oretta. Correva bene, a lunghe falcate e le sue giovani gambe "ridevano". E mi sono venuti in mente gli anni dopo anni di corse mattutine, con tutti i tempi, nei mucchioni di neve a Londra, sotto il sole degli argini della Romagna con in spalla uno zainetto pieno di sassi...per allenarmi alla 100 km. Firenze Faenza, lungo il lunghissimo lungomare da Sarzana a Viareggio, di giorno e di notte, con il rumore del mare invernale in tempesta come compagnia...anni in cui non ho saltato un giorno per poi smettere all'improvviso perchè...non era più il tempo di correre...
Ancora sudata fradicia, evitando che le gocce di sudore impiastriccino la tastiera, ho aperto internet e ho trovato sul sito-news letter "Il Cammino" quanto segue che risponde ai miei pensieri...è molto vero! Vado a farmi una doccia...e chi crede che la Camminata Nordica non sia un esercizio forte...dovrebbe vedere la mia maglietta fradicia!

Il cammino è saggezza
Si sa, i giovani amano la velocità, sia nel muoversi e sia nell’affrontare i problemi.
Nei tanti gruppi di persone che camminano, prevale invece l’età adulta e, spesso, quella anziana.
Jung sostiene che è la seconda parte della vita quella deputata all’individuazione.
Che è la capacità di riflettere ed andare a fondo sul chi veramente siamo.
Oramai lo abbiamo visto, si può camminare per tanti motivi…per sport o salute o moda.
Ma molti che iniziano a viaggiare a piedi, cercano molto molto di più. Filosofia e spiritualità. Silenzio e bellezza. Contatto autentico con la realtà della natura. Ritrovare l’armonia fra tutti i sensi. Incontrare gli altri con empatia. Riprendere in mano la propria vita. Passo dopo passo.

Il cammino è saggezza.
E il simbolo ne è la figura del “vecchio saggio”. Colui che ha vissuto. Colui che non teme la morte.
E investe tutto nel presente.

Per arrivare a comprendere l’etica del viandante, occorre fare tante tanta strada. Occorrono anni di lunghi percorsi. Imparare ad accettare la fatica e superare le delusioni.
Chi cammina è un sognatore. Va oltre l’apparenza delle cose.
Nella semplicità dei passi è l’essenza del vivere. Che è andare avanti oltre l’ignoto.
Guido Ulula alla Luna


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