sabato 13 agosto 2011

L'ho letto tutto d'un fiato...

in questa giornata estiva silenziosa, in questo silenzio annoiato da festività estive che mai ho amato, invece di mettere a posto la casa che ne avrebbe bisogno o di fare una passeggiata...ma chi ne ha voglia nel caldo e fra la gente?...ho passato tutta la giornata a leggere:
"Gesù è più forte della Camorra"...ho speso bene il mio tempo! E' un libro scritto con la semplicità di una chiaccherata con un amico che racconta ed è, nel contempo, ricchissimo di punti di riflessione, un libro di facile lettura e densissimo, vivo e vero come è chi lo ha scritto...la costa del libro è ora piena di postit per poter ritornare a frasi che mi hanno colpito e che, ad una ad una, ma mano che leggevo, divenivano quella che volevo trascrivere su questo post...poi ho cambiato idea, ogni frase, ogni capitoletto non è divisibile dagli altri e il libro va letto tutto fino alle ultime pagine piene della tristezza di chi ha ancora tantissimo da dare e che la cecità di una Chiesa imbalsamata e lontana dalla gente ha bloccato o, per lo meno, frenato; una povera Chiesa che ha perso il Vangelo per strada e che non vede che sono i "preti di strada" come Aniello che le danno ancora ossigeno, senza di loro sarebbe già scomparsa e, mi domando, se non sarebbe un bene...così si potrebbe ricominciare da capo, ritornare al Vangelo vissuto e non predicato, ritornare finalmente al Gesù della mangiatoia e delle polverose strade della Galilea dove Lui si fermava nella case degli ultimi, ai pozzi delle prostitute tuonando solo contro i Farisei ipocriti...
Solo una frase voglio riportare perchè mi ha fatto venire in mente Francesco con il lupo di Gubbio, Aniello con i cammorristi usava la stessa Sua strategia, il Suo stesso amore....:

"...I malavitosi vanno fissati negli occhi, a uno a uno, rassicurati e amati, protetti e sfamati. Soltanto allora, quando si prospetta loro una nuova dimensione esistenziale - e quando a farlo sono persone in grado di far sentire la propria amicizia e il proprio potere disarmato, che è poi quello dell'amore - è possibile rinsavirli. Senza mostrare loro concretamente un progetto alternativo di vita, non si caverà un ragno da un buco.... La Chiesa, il pulpito, l'altare, in contesti come Scampia (ma io aggiungerei ovunque) sono anche, ma io direi soprattutto, per strada. Ho sempre pensato infatti che la strada sia come un altare, e me ne ricordo ogni volta che entro nelle case o in luoghi frequentati dai camorristi oppure quando attraverso le piazze di spaccio. In quei momenti mi rendo conto che non devo essere soltanto portatore di un messaggio di salvezza, ma di una concreta ipotesi di vita alternativa in grado di salvare."

Andatevi a rileggere l'episodio del Lupo di Gubbio e poi notate come Francesco dicesse e facesse proprio questo! Se Francesco lo riduciamo a uno che chiaccherava con i lupi e gli uccelli, saltellante per i prati, perdiamo il vero senso della Sua vita, del Suo messaggio...
Leggete questo libro, fatelo circolare, oltretutto i proventi della sua vendita vanno in aiuto degli ultimi di Scampia.
Aniello non si ferma, pieno di malinconia ficcata in fondo al cuore, avvolto nella sua Fede grande e nel suo impegno verso il Cielo e l'uomo, va avanti GRAZIE ANIELLO E SEMPRE BUON CAMMINO!

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