Che la si chiami: "Congregazione per la dottrina della fede"o "Santo Ufizio" come una volta, sempre inquisizione è! Fin ora non vi ho parlato di un libro appena letto e molto illuminante di Matthew Fox e lo farò poi perchè, ora, vorrei portare sotto i vostri occhi quello che mi ha inviato Luciano dagli Stati Uniti compreso l'appello da firmare che io ho già firmato dichiarandomi una "donna che dalla città di san Francesco d'Assisi...sa bene come la Chiesa di Roma tratti le donne." La storia: in breve, il Vaticano ha messo "sotto osservazione" le suore, le religiose USA perchè troppo dedite ai poveri e meno impegnate contro l'abborto e i matrimoni gay...questa è la scusa e tiene pure poco, quello che in realtà da fastidio è che ci siano donne in prima linea che, corraggiosamente, fanno il loro dedicato lavoro a fronte di una chiesa americana pesantemente compromessa dagli infiniti casi di pedofilia. Riporto qui l'articolo che Luciano mi ha mandato, è del New York Times e se volete, potete firmare anche voi la petizione d'appoggio clikkando su quanto segue, e poi clikkando nuovamente su Change.org
http://www.nytimes.com/2012/04/29/opinion/sunday/kristof-we-are-all-nuns.html?_r=1#
ovviamente non sto a tradurlo ma, credetemi, avendo clikkato e letto "Gli accertamenti dottrinali" del Santo Ufizio, che si possono leggere clikkando stinging reprimand sempre nell'articolo, se non fosse da piangere, mi verrebbe molto da ridere, anzi, ci rido proprio perchè una Chiesa che perde così tanto la trebisonda si sta affossando da sola!
Più sotto, invece, ho ricopiato da un sito "Fondamentalista cattolico" italiano, questo articolo di una suora USA...c'è da ridere perchè l'ho trovato solo cercando una foto legata a questi accadimenti e così, mentre loro l'hanno riportato per dire "guardate come fa bene il Papa ad intervenire" io lo riporto per la ragione opposta...
Mi viene da ridere, veramente, è come se vedessi crollare la cupola un pò sgraziata di Michelangelo e, fra le pietre, vedessi fiorire un bellissimo giardino...la velocità del cambiamento è tale che "le cupole" cadranno se non si rinnovano, se non ascoltano la gente, se non sono "sulla strada" come lo era Gesù e, nella sua sequela, Francesco...ci si deve solo sedere in un punto che abbia una visuale ampia ed aspettare il crollo...poi il giardino fiorirà, i tempi sono maturi e i fiori di tutti i tipi stanno fiorendo...e i tempi dei roghi del Santo Ufizio sono passati...ci provano ma il rischio è un "ritorno di fiamma" o una morte per "autocombustione" BASTA SOLO ASPETTARE, FANNO TUTTO DA SOLI! Amen
CATHOLIC nuns are not the prissy traditionalists of caricature. No, nuns rock!
They are also among the bravest, toughest and most admirable people in the world. In my travels, I’ve seen heroic nuns defy warlords, pimps and bandits. Even as bishops have disgraced the church by covering up the rape of children, nuns have redeemed it with their humble work on behalf of the neediest.
So, Pope Benedict, all I can say is: You are crazy to mess with nuns.
The Vatican issued a stinging reprimand of American nuns this month and ordered a bishop to oversee a makeover of the organization that represents 80 percent of them. In effect, the Vatican accused the nuns of worrying too much about the poor and not enough about abortion and gay marriage.
What Bible did that come from? Jesus in the Gospels repeatedly talks about poverty and social justice, yet never explicitly mentions either abortion or homosexuality. If you look at who has more closely emulated Jesus’s life, Pope Benedict or your average nun, it’s the nun hands down.
Since the papal crackdown on nuns, they have received an outpouring of support. “Nuns were approached by Catholics at Sunday liturgies across the country with a simple question: ‘What can we do to help?’ ” The National Catholic Reporter recounted. It cited one parish where a declaration of support for nuns from the pulpit drew loud applause, and another that was filled with shouts like, “You go, girl!”
At least four petition drives are under way to support the nuns. One on Change.org has gathered 15,000 signatures. (quando ho firmato io erano già 35.000) The headline for this column comes from an essay by Mary E. Hunt, a Catholic theologian who is developing a proposal for Catholics to redirect some contributions from local parishes to nuns.
“How dare they go after 57,000 dedicated women whose median age is well over 70 and who work tirelessly for a more just world?” Hunt wrote. “How dare the very men who preside over a church in utter disgrace due to sexual misconduct and cover-ups by bishops try to distract from their own problems by creating new ones for women religious?”
Sister Joan Chittister, a prominent Benedictine nun, said she had worried at first that nuns spend so much time with the poor that they would have no allies. She added that the flood of support had left her breathless.
“It’s stunningly wonderful,” she said. “You see generations of laypeople who know where the sisters are — in the streets, in the soup kitchens, anywhere where there’s pain. They’re with the dying, with the sick, and people know it.”
Sister Joan spoke to me from a ghetto in Erie, Pa., where her order of 120 nuns runs a soup kitchen, a huge food pantry, an afterschool program, and one of the largest education programs for the unemployed in the state.
I have a soft spot for nuns because I’ve seen firsthand that they sacrifice ego, safety and comfort to serve some of the neediest people on earth. Remember the “Kony 2012” video that was an Internet hit earlier this year, about an African warlord named Joseph Kony? One of the few heroes in the long Kony debacle was a Comboni nun, Sister Rachele Fassera.
In 1996, Kony’s army attacked a Ugandan girls’ school and kidnapped 139 students. Sister Rachele hiked through the jungle in pursuit of the kidnappers — some of the most menacing men imaginable, notorious for raping and torturing their victims to death. Eventually, she caught up with the 200 gunmen and demanded that they release the girls. Somehow, she browbeat the warlord in charge into releasing the great majority of the girls.
I’m betting on the nuns to win this one as well. After all, the sisters may be saintly, but they’re also crafty. Elias Chacour, a prominent Palestinian archbishop in the Melkite Greek Catholic Church, recounts in a memoir that he once asked a convent if it could supply two nuns for a community literacy project. The mother superior said she would have to check with her bishop.
“The bishop was very clear in his refusal to allow two nuns,” the mother superior told him later. “I cannot disobey him in that.” She added: “I will send you three nuns!”
Nuns have triumphed over an errant hierarchy before. In the 19th century, the Catholic Church excommunicated an Australian nun named Mary MacKillop after her order exposed a pedophile priest. Sister Mary was eventually invited back to the church and became renowned for her work with the poor. In 2010, Pope Benedict canonized her as Australia’s first saint.
“Let us be guided” by Sister Mary’s teachings, the pope declared then.
Amen to that.
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La visitazione apostolica impone una riflessione su una divisione religiosa.
di Suor Ilia Delio
La vita religiosa femminile è soggetta ad un cambiamento evoluzionistico di massa che può essere descritto solo come un cataclisma. La visitazione apostolica del Vaticano sulle congregazioni religiose femminili degli Stati Uniti e la recente investigazione della Leadership Conference of Women Religious indicano che Roma è scontenta con le suore cosiddette postconciliari, che hanno adottato abiti secolari e abbandonato la vita comunitaria tradizionale. Le correnti statistiche mostrano una tendenza. Il numero di sorelle religiose e suore di clausura negli Stati Uniti era circa 180.000 nel 1965. Nel 2009 sono appena più di 59.000, secondo il Center for Applied Research in the Apostolate della Georgetown University. Un rapido declino nel numero di religiose, insieme con il fatto che la loro età media è 75 anni, è un segno che la vita religiosa negli USA è un’istituzione moribonda.
Tuttavia nuove comunità sono spuntate in cui le religiose portano un abito tradizionale e seguono un programma quotidiano di preghiera e di servizio. Queste comunità stanno attraendo vocazioni giovani e vibranti. In superficie, il futuro della vita religiosa sembra essere dalla loro parte.
Quelle che si sono tolte l’abito e quelle che se lo stanno mettendo marcano due diverse strade nella vita religiosa di oggi. Che cosa sta accadendo? Forse che la maggior parte delle religiose [ossia quelle del primo tipo] hanno interpretato male i documenti del Concilio Vaticano II? E’ forse che quello che alcuni vedono come un gesto di ribellione chiede il suo prezzo? Le donne hanno sfidato la Chiesa? Alcuni interpretano i noviziati vuoti e l’invecchiamento delle congregazioni come prova che le religiose hanno fatto la scelta sbagliata: per la secolarizzazione. Altri insistono che il loro intento era di vivere più autenticamente come religiose in un mondo che cambia.
Lo iato tra vita religiosa tradizionale e progressista fu reso evidente nel 1992 con la pubblicazione di The Transformation of the American Catholic Sisterhood di Lora Ann Quiñonez, C.D.P. e Mary Daniel Turner, S.N.D.deN. Il libro spinse il Cardinal James Hickey, vescovo di Washington all’epoca, a recarsi a Roma per combattere per l’istituzione di una congregazione di religiose che fosse più fedele alla Chiesa. Da qui fu formata la Conference of Major Superiors of Women Religious, la cui appartenenza è basata sul portare l’abito, preghiera comunitaria, adorazione eucaristica e fedeltà alla Chiesa. Nel frattempo, la Leadership Conference of Women Religious ha continuato nello spirito del Vaticano II ad essere aperta al mondo, esplorando le vie della teologia della liberazione, la teologia femminista e l’inclinazione verso i poveri, e altro. Sebbene il dialogo sia stato cercato tra la L.C.W.R. (alla quale la maggioranza delle comunità religiose ancora appartiene) e la C.M.S.W.R., quel desiderio di dialogo non era vicendevole. Roma ha gettato il suo peso dalla parte della C.M.S.W.R., dando ai suoi membri alte posizioni ecclesiali.
Mentre i due gruppi di religiose sembrano opporsi tra loro, essi formano ciò che Timothy Radcliffe, O.P. [uno dei domenicani più rabbiosamente modernisti], l’ex maestro generale dei Domenicani, chiama in What Is the Point of Christian Life?, due differenti teologie basate su interpretazioni diverse del Vaticano II. I membri della Leadership Conference abbracciano la modernità e l’opera del Concilio come l’infusione di nuova vita nella Chiesa da parte dello Spirito Santo. Ricadono in ciò che P. Radcliffe identifica come gruppo Concilium, che si basa sull’Incarnazione come punto centrale di rinnovamento. I membri della Conference of Major Superiors, al contrario, sono cattolici Communio, che enfatizzano la comunione attraverso la proclamazione della fede, una chiara identità cattolica e la centralità della croce. Concilium e Communio sono i nomi di due periodici fondati nell’era postconciliare. La prima sottolinea le riforme conciliari [ermeneutica della rottura]; la seconda sottolinea la continuità dei documenti conciliari con la comunione di fedeli attraverso i secoli passati [ermeneutica della continuità]). Quindi, un gruppo si focalizza su dossologia e adorazione (Communio); l’altro vede Cristo come superamento dei confini (Concilium). Il C.M.S.W.R. recentemente ha tenuto il suo congresso eucaristico sotto il titolo “Sacrificio di Amore Permanente”, mentre il L.C.W.R. continua a lavorare per un cambiamento di sistema. Il primo vede la vita religiosa come divino sposalizio con Cristo; il secondo vede Cristo nella solidarietà con il povero e giustizia per l’oppresso.
Come osserva P. Radcliffe, questo non è un conflitto tra coloro che sono fedeli al Concilio e coloro che vorrebbero ritornare a una Chiesa preconciliare. Né è tra coloro che sono fedeli alla tradizione e quelli che hanno ceduto al mondo moderno. Piuttosto, il conflitto è su due diverse comprensioni del Concilio e su come proseguire la sua opera. Mentre io apprezzo la sapiente distinzione di P. Radcliffe, la mia personale esperienza di religiosa mi dice che la radice delle differenze tra le due associazione è la paura del cambiamento. Non lo dico per giudicare ma come frutto di personale esperienza.
La visione evoluzionista di Teilhard
Che differenza fa la vita religiosa per il mondo? Pierre Teilhard de Chardin, S.J., ha portato luce a questa domanda comprendendo il cristianesimo in un universo in evoluzione. Ciò che noi facciamo e le decisioni che prendiamo nella storia, dice Teilhard, influenzano la genesi di Cristo. Cristo è il fine dell’universo, la nuova creazione, il futuro di ciò che diverremo. Noi che siamo battezzati in Cristo dobbiamo innamorarci e scendere in solidarietà con la terra. Teilhard notava che non c’è niente di profano sulla Terra per quelli che sanno come guardare. Adorazione significa vedere la profondità dell’amore divino nella realtà ordinaria e amare quello che vediamo. Questo universo è santo perché è fondato sulla Parola di Dio. Esso è Cristo, il vivente, colui che sta venendo ad essere.
Per molti anni mi sono chiesta se le religiose avessero male interpretato i segni del tempo. Tuttavia come ho ponderato il mistero di Dio, sono arrivata a credere che l’universo in evoluzione sta progredendo in parte perché le religiose stanno lavorando nelle trincee dell’umanità in mezzo a coloro che sono poveri, oppressi e dimenticati. Oggi le religioni del mondo stanno giocando un maggior ruolo nella sintesi di una nuova coscienza religiosa. Le donne del L.C.W.R. hanno rischiato le loro vite nella ricerca dell’autentica Incarnazione ed hanno proclamato profeticamente che l’amore di Dio non può essere sterminato o soppresso. Esse continuano a combattere per il cambiamento del sistema in favore delle persone oppresse. Le congregazioni possono morire ma il cammino iscritto nella storia dalle religiose del Vaticano II non sono niente meno che le anticipazioni evoluzionistiche di un nuovo futuro.
Come notava Teilhard, sofferenza e sacrificio sono parte del processo evoluzionistico. Le strutture isolate devono lasciare il campo a unioni più complesse. Vivere con uno spirito evoluzionistico è lasciar andare le vecchie strutture e impegnare nuove strutture quando viene il momento. I nuovi cielo e terra promessi da Dio non verranno allontanandoci dal mondo o formando ghetti cattolici. Non si realizzeranno attraverso il trionfo del potere ecclesiastico. Verranno in quanto noi seguiamo le impronte del Crocifisso, discendendo nelle tenebre dell’umanità e rialzandoci nel potere dell’amore. Questo è il cammino ad una nuova creazione simbolizzata da Cristo.
Noi crediamo che ciò che accadde tra Dio e il mondo in Cristo punta al futuro del cosmo. Quel futuro comprende una trasformazione radicale della realtà creata attraverso il potere unitivo dell’amore di Dio. Essere un portatore di Cristo è concentrarsi sulla profondità interiore di amore. E’ l’amore che mette la carne al cospetto di Dio, amore che rende Cristo vivo: amore è il potere del futuro e lo spiegamento di Cristo. La storia non ricorderà quel che indossavamo, dove vivevamo o come pregavamo, come cattolici Concilium o Communio Catholics. Alla sera della vita saremo tutti giudicati solo sull’amore.
Ilia Delio, O.S.F., delle Suore Francescane di Washington, D.C., è professore e ordinario del dipartimento di studi di spiritualità alla Washington Theological Union.
E per finire una delle frasi legate al firmare dell'appello, è di un arcivescovo firmatario ( e questa la traduco)
Why People Are Signing:
Archibishop Peter Paul Brennan Our women religious are the backbone of the church in the USA. They should be honored and celebrated not reprimanded and made to feel like their tremendous contribution is unappreciated. The nuns are doing the work of the diaconate of the church. Ordain them and do not cause them to leave the church. The Vatican, the Curia and the hierarchy are out of touch and in denial about the priest shortage and about the role of women in the church. This assault on women religious is base and obscene.
Traduzione: Le nostre religiose sono la spina dorsale della chiesa negli USA. Dovrebbero essere onorate e celebrate e non rimproverate e fatte sentire come se il loro enorme contributo non fosse apprezzato. Le suore fanno il lavoro diaconale della chiesa. Ordinatele e non siate la causa del loro abbandono della chiesa. Il Vaticano, la Curia e la gerarchia hanno perso contatto con, e negano la carenza di sacerdoti e il ruolo delle donne nella chiesa. Questo assalto alle donne religiose è spregievole e osceno.
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2 commenti:
Grazie Angela per il tuo appoggio alla petizione.
La cosa interessante e' che negli States sta tirando un venticello di riforma. Per il momento non e' fortissimo, ma sta prendendo fiato ogni giorno. Il punto e' che non e' organizzato, ne fa capo a un gruppo e una linea in generale. E' una marea di piccoli focolai, a volte un gruppetto, a volte piu' grande, a volte una sola voce, come nel caso della mia lettera al Cardinale di Boston. L'istituzione per il momento risponde forte e tacciando tutto cio' che puo'. A mio avviso, e non sono solo in questa analisi, e' che questo colpo alle suore. e' stata una mossa tattica arrogante e sbagliata, perche' puo' essere (mi auguro) l'elemento coalizzatore.
Ora c'e' bisogno che tutte le voci dissidenti escano allo scoperto.
Matthew Fox e' una voce forte in questo momento, speriamo riesca a coalizzare attorno a se.
Che suonino le campane della Pasqua!
Thanks, Love
Luciano
La Chiesa avrebbe dovuto reagire prima al tentativo di distruggerla dall'interno. Meglio tarti che mai.
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