in una volta sola e, per ora, è entusiasta, l' ho sentito quando era a Gubbio e tutto andava magnificamente, era ospite dalle Domenicane che lo hanno accolto a braccia aperte anche perchè una sua zia ha vissuto lì 60 anni morendo da domenicana a 101 (la clausura fa bene?!)...Fra tutte queste emails anche quella di Federico Cifani che ha firmato l'articoletto del Quoridiano IL CENTRO L'Aquila sul passaggio dei "nostri" nella valle Subequana...c'è un pò di confusione sui vari Sant'Angelo ma capisco che si faccia fatica a capire il "Cammino con le ali ai piedi" nella sua intera lunghezza e anche che i pellegrini, una volta deciso di fare questo cammino, poi vanno avanti da soli e che questo era un cammino eccezionalmente organizzato da me e dall'Associazione...ma quello che conta è che i pellegrini lascino traccia, ovviamente positiva, e ringrazio Federico per questo articolo. Smetto qui, ho un monte di cose da fare, e mi scuso con i pellegrini che mi scrivono se non rispondo immediatamente (ho viziato i pellegrini, li ho abituati a risposte immediate...ma, qualche volta, ho altre cose da fare! O succede come per questo post che ho dovuto riscrivere perchè mentre lo stavo postando...se ne è andata la connessione, mannaggia!) ciaooooo!
Gruppi di pellegrini in Valle Subequana
Da Celano a Gagliano Aterno: «Noi sulle orme di San Francesco»
GAGLIANO ATERNO. Camminano in gruppo e viaggiano sulle orme di San Francesco. Sono i pellegrini che da Poggio Bustone, (Rieti) hanno raggiunto Celano e poi Gagliano Aterno, da dove sono ripartiti per monte Sant'Angelo in Molise. Ultimo in ordine di tempo un gruppo di circa 17 pellegrini che, lasciandosi alle spalle Celano, sono giunti nella Valle Subequana attraversando la piana di Baullo. «Questo passaggio», spiega Angela Maria Seracchioli, che sull'argomento ha scritto due libri tra cui "Con le ali ai piedi", pubblicato da Terre Di Mezzo, e dedicato proprio al pellegrinaggio tra Lazio, Abruzzo e Molise, «è uno dei più affascinanti, tanto che in poco meno di un anno, sono stati oltre cento i pellegrini che lo hanno scelto per fare il loro cammino meditativo». Un apprezzamento vivo che spicca anche dalle pagine del blog curato dalla Seracchioli, dove i quattordici chilometri che dividono il comprensorio marsicano e quello subequano, vengono definiti come la "Tappa mistica". Un fatto sostenuto anche dalla bellezza del luogo. «Secondo alcune testimonianze», spiega lo studioso Pasquale Casale, «fu proprio nella piana di Baullo che San Francesco fece il miracolo dell'acqua, dissetando e salvando da morte certa, una donna. Inoltre, forti anche delle altre testimonianze del passaggio del santo di Assisi in valle, crediamo sia necessario incentivare questo tipo di offerta turistica». Infatti, i pellegrini hanno potuto visitare anche il convento delle Clarisse a Gagliano Aterno e la reliquia con il sangue del santo a Castelvecchio Subequo. Poi, sempre proseguendo il cammino, hanno raggiunto i centri di Castel di Ieri e Goriano Sicoli. (f.c.)
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