venerdì 4 giugno 2010

...c'è chi dice che i pellegrinaggi sono una moda...

...sono gli stessi che non hanno mai incontrato un pellegrino; non si sono mai seduti con lui ad una tavola e parlato, ascoltato e cercato di comprendere; sempre quelli che non si sono mai messi uno zaino in spalla e non hanno mai avuto una vescica dolente; quelli che chiamano pellegrini quelli che arrivano in corriera (non fosse altro l'etimologia della parola è da per-agros...per i campi, la campagna) quelli che ti chiedono: "Ma sono cristiani i pellegrini?"; quelli che giudicano senza conoscere dall'alto delle loro verità in cui stanno al caldo; quelli che credono di sfruttare "la moda" per i loro interessi economici e di potere; quelli che non si domandano, ponendo che sia così, il perche di una "moda" in un tempo che è così economico prendere Rayanair; quelli che hanno paura di tutto ciò che esce dai loro schemi; quelli che fanno dotte conferenze sul peregrinare del popolo ebraico; quelli che fanno gemellaggi con Compostella per publicizzare formaggi e salami locali....

Per loro e per voi trascrivo una frase bellissima che mi è stata data da due pellegrine belghe che sono arrivate ieri sera dopo 2 mesi e mezzo di cammino da Vezelay in Francia, con un bugget di 30 euro al giorno in due...
Poi il Vangelo parla di cechi e di sordi...e nei confronti di quel tipo di cecità e di sordità c'è poco da fare...

"Viaggiare! Perdere paesi!
Essere altro costantemente
perchè l'anima non abbia radici!
Andare avanti, inseguire l'assenza di avere un fine
e l'ansia di raggiungerlo."
Fernando Pessoa

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