venerdì 1 maggio 2009

1 MAGGIO fra mughetti e bandiere rosse...







il primo maggio era la festa della mia nonna Maria, forse battezzata così perchè prima di ben 5 sorelle, nata nel mese di Maria...per me, da bambina, era il giorno del mazzo di mughetti perchè lei li adorava e, oltre ad altri regali, le portavamo sempre un mazzetto di quei fiorellini nascosti e profumati...e lei faceva dei tortellini...che erano un'esperienza mistica...si è persa la razza di nonne bolognesi che giravano i tortellini sul mignolo (l'ombelico di Venere) così si chiamavano a Bologna...la dotta e la godereccia....
poi scoprii che non era un giorno di festa per tutti per il suo compleanno e questo giorno si tinse per me di bandiere rosse...sono emiliana e, almeno allora, lì era una gran festa ed io ero e sono orgogliosa di appartenere a questa regione combattiva e molto più aperta al sociale di tante altre...regione di don Camillo e Peppone, di battaglie politiche leali, magari furiose ma leali e mio papà era un politico e in Romagna le bandiere erano tutte rosse con varianti: Falce e martello per i comunisti, garofano per i socialisti e edere per i repubblicani che lì erano mazziniani convinti e portavano il fiocco nero come i socialisti e gli anarchici...mi sembra di parlare della preistoria ma io ricordo i comizi di papà issato su un camioncino con la bandiera con le edere messa sulla spalletta...io venivo lasciata da qualche contadino col fiocco che mi permetteva di correre dietro alle galline (io adoravo le galline e volevo un pollaio tutto per me...forse perchè facevano le uova che tanto amo) finiva sempre che la moglie del contadino mi faceva un delizioso zabajone e poi il comizio finiva in quell'aia a suon di onesti e sinceri bicchieri di sangiovese.
Mio papà aveva due grandi amici, uno comunista e uno democristiano, si scannavano dall'alto dei palchi ma poi andavano in giro insieme perchè si rispettavano molto.
Io il mio giorno dei lavoratori lo passerò...lavorando, non me ne lamento, ho la sindrome leopardiana della "sera del dì di festa..." e non mi piace fare festa quando la fanno gli altri.
Permettetemi una polemica da emiliana....ma che centra San Giuseppe lavoratore?! Per portare via questa festa ai lavoratori?! ...Ah mio dolce Peppone, don Camillo ci prova ma questa festa è tua e nostra!! E poi perchè non ci sono san Pietro, Andrea e Giovanni pescatori? E il povero Matteo esattore delle tasse?! pare che solo S. Giuseppe lavorasse...insomma trovo questa appropriazione eclesiastica un pò ridicola...vado a lavorare ho tanto da spignattare e nel silenzio del "dì di festa" mi piace...baci rossi, sempre!

1 commento:

giuseppe50 ha detto...

anc'io da anni contesto l'estensione a festa religiosa di una festa che è laica... non rispettando il precetto.
dei primi maggio di quando ero bambino rimpiango l'uso del garofano rosso da parte di tutti i lavoratori dopo la scelta di inserirlo nel simbolo del partito socialista, così l'usanza si persa.
ciao angela