lunedì 9 settembre 2013

Piove...sui pellegrini...e camminare sull'asfalto

Forse perchè ho appena parlato al telefono con una pellegrina che mi diceva: "Su Santiago ho preso così tanta pioggia che se domani piove non ho voglia di fare la tappa finale fino a Poggio Bustone sotto l'acqua", forse perchè nel mio tour in Molise e Abruzzo ho ripercorso tanti tratti del nostro primo andare verso Monte Sant'Angelo nel 2007 tutto su strada, forse perchè dal finestrino della somarella vedevo dei punti che ricordavo: la immancabile banana che Marisa mangiava appoggiata al guardrail, il punto dove su bordo di un fosso ci eravamo tolte lo zaino, quei cippi segna chilometri che guardavamo e ogni 5 ci fermavamo, persino i discorsi che avevamo fatto in quel punto dell'anonima strada per un miracolo della mia mente sciacquera che apriva un cassettino nascosto...forse per tutto questo la penso, l'ho pensata con struggimento su tutto il percorso perchè gli amici lungo il Cammino erano divenuti amici di tutte e due e io mi sentivo monca senza di lei. L'ho pensata perchè mi manca la mia "Compagna di cammino" che, come me, non faceva una piega se diluviava o se, come in Terra Santa dovevamo camminare per giorni sulla fatidica "Statale 90" dal lago di Tiberiade a Gerico con le camionette israeliane con i mitra spianati e i piedi cotti dall'asfalto.
ASFALTO LA BESTIA NERA DI TANTI PELLEGRINI, asfalto quello su cui noi camminavamo senza preoccuparcene perchè quello che era importante per noi era la meta, il passo, l'essere pellegrine in qualsiasi condizioni. Sì, certo, anche a noi piacevano i sentieri, le stradette ombreggiate ma poi, e ora parlo per me, i momenti più spiritualmente alti dei miei cammini sono sempre stati...su asfalto o nella pioggia scrosciante. Non perchè lo volessi, non perchè io sia una masochista, ma perchè...il Cielo ti si apre quando meno te lo aspetti e nelle condizioni meno "umanamente favorevoli o prevedibili". I ricordi dei bei sentieri sotto il sole sono ricordi di bellezza, di piacere fisico, i ricordi più fondi e larghi della mia anima sono...umanamente brutti!
E allora, pellegrini, non abbiate paura della pioggia o dell'asfalto, non sapete quello che magari vi può regalare, non sapete se dietro quell'anonimo guardrail, nella sventagliata di pioggia che un autista distratto e sfrecciante vi ha sventolato addosso...si nasconda il Cielo...a noi succedeva così e ricordo la risata, gli occhi che brillavano di Marisa, la sua schiena curva sotto la grande mantella rossa, le nostre mani gonfie e livide strette sulle bacchette e un' immensa tenerezza mi riempie e un grande grazie al Cielo mi sale dal cuore per quella pioggia, per quell'asfalto, per quelle macchine distratte, per quei guardrail a cui ci si può appoggiare e che ti sollevano dal peso dello zaino...
Pellegrina sempre e per sempre, monca della compagna pellegrina ma grata di aver avuto questa immensa fortuna di aver potuto condividere con lei il bello e il brutto, il sentiero e l'asfalto, passo dopo passo ovunque, verso quella meta che lei ha raggiunto prima di me. GRAZIE

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