sabato 10 novembre 2012

Notizia bomba, nasce l'ordine dei ROMITANI

....e dopo che Luciano mi ha telefonato per darmi la notizia e mandato l'articolo che segue, nel freddo della sera per evitare che cadesse la connessione, gli occhi fissi sulla Basilica di Francesco ho telefonato a Bernardino esordendo: "Ho appena avuto la notizia bomba...dimmi!"
E dall'altra parte del telefono c'era il nostro Bernardino di sempre, allegro, con la voce tuonante, ottimista, giovane per sempre. NO, NON SE NE VA DALLA ROMITA, LO SBATTONO FUORI DALL'ORDINE PERCHE' NON VUOLE LASCIARE QUEL LUOGO BENEDETTO DA DIO CHE TANTO FA PER TUTTI E LUI...RIMANE LI' gran bella notizia per tutti noi, per i pelegrini e tutti che salgono lassù e lì vi si arenano perchè lì c'è qualche cosa di speciale, come diceva lui al telefono: "per i pellegrini che trovano qualcosa di speciale qui." E allora, felice come lui, gli ho detto: "Del resto Francesco era un laico, no?!" E lui mi ha risposto: "Fondiamo un nuovo ordine senza bisogno di approvazioni, non ce n'è bisogno, informerò tutti "per conoscenza" abbiamo già la parte superiore dell'abito, vedessi che bello! Moderno, di lana, pratico..." E allora gli ho detto: "Bernardino devi fondare il terz'ordine dei Romitani, si chiamano così, voglio essere la primaaaa! Mica per niente il mio email è Jacopadue!" E lui mi ha detto, benissimo, sei una Romitana."
Uahooo che bello! E lui ha aggiunto:
"NON CI SARANNO VOTI MA VOTATI" geniale!!
la benedizione del Cielo è che la Romita è privata e così nessuno può sbatterlo fuori di lì! VERAMENTE QUI C'E' LO ZAMPINO DI DIO nessuno può impedire ad uno che vive in una proprietà privata di accogliere e stare lì a modo suo! Ci saranno nuove liturgie...private, senza tante letture che lui definisce illeggibili, nuovo tutto e libero, libero di essere francescano nel più profondo dei modi. SIA LODE A DIO!
Poi gli raccontavo del mio blog precedente e di come si dica che la GRATITUDINE sia l'energia che combatte e annula la depressione e lui mi ha risposto: "Io sono grato per quello che mi sta succedendo, è una opportunità di vita, dopo 57 anni da frate questa è l'opportunità per fare qualche cosa di nuovo, per andare avanti, per essere di nuovo giovane, io non ce l'ho con nessuno, ringrazio per questo! Mi hanno fatto un regalo"
SIA LODE A DIO NEL PIU' ALTO DEI CIELI!!! Una notizia così mi ha veramente risollevato il morale GRAZIE BERNARDINOOOOO!!! dalla tua felice consorella Angela Maria Maddalena "Votata senza voti"
 ps la foto è della Messa strepitosa del 7 ottobre, la Messa per la Festa di San Francesco la domenica dopo, eravamo in 600! Non abbiamo bisogno di Messe canoniche, abbiamo bisogno dello Spirito e quello, lassù, è in abbondanza e non finirà mai! EVVIVA!!!


L'articolo:

TERNI - La rivolta dei fedeli è già scoppiata sul web. Fra' Bernardino cacciato dall'Ordine dei Frati Minori perché non vuole rinunciare alla vita francescana del convento che lui ha ricostruitoda un rudere sulla montagna di Cesi, non si comprende. «Si informa che la congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, con decreto del 23 ottobre, ha confermato il decreto di dimissione dall’ordine dei frati minori emesso il 17 maggio dal ministro generale dell’ordine nei confronti del Reverendo padre Bernardino Greco. Questa diocesi informa che padre Bernardino è da considerarsi sospeso a divinis e non può celebrare la Santa Eucarestia e gli altri sacramenti».


Una comunicazione, quella affissa nella bacheca della chiesa parrocchiale di Acquasparta, che non è passata inosservata. E che è suonata come un pugno allo stomaco per quanti, e sono tantissimi, raggiungono dopo un’ora di marcia a piedi L’Eremita di Cesi, quell'angolo di paradiso realizzato da Fra’ Bernardino.

L’indignazione per quelle poche righe che, se non ci saranno ripensamenti, tolgono al frate che ama San Francesco la possibilità di dire messa e celebrare matrimoni, battesimi e altri sacramenti, corre veloce su facebook. In tanti si chiedono il perché di questa decisione, ma la risposta sarà più semplice del previsto.

Intanto perché la diocesi di Spoleto-Norcia fa sapere di aver solo reso pubblico un provvedimento preso dall’ordine dei frati minori dell’Umbria. E poi perché è proprio fra’ Bernardino a raccontare cosa sta accadendo.

«I miei superiori vogliono che lasci l’Eremita e vada a Terni per fare vita di comunità - dice con la voce serena di chi ha già deciso - ma io questo passo non lo posso fare. Nell’agio mi sento a disagio, lasciare questo eremo vorrebbe dire tradire la mia coscienza e le persone che hanno creduto in me e in questo luogo».

Frate Bernardino Greco, francescano, testimone di una fede d’altri tempi, è l’unico religioso a vivere stabilmente in questo luogo che vent’anni fa era un rudere abbandonato. Ci vive con gli animali che accudisce con amore, accogliendo le centinaia di persone che vanno a trovarlo per pregare e condividere la sua straordinaria serenità sostenuta da una grande fede. «San Francesco non ha niente - dice - povertà è libertà. La povertà è una ricchezza. Essere poveri vuol dire essere liberi, non avere condizionamenti, non avere vincoli. Non si tratta solo di povertà materiale ma anche affettiva, psicologica. Una povertà che è libertà e mi spinge a restare».

L'eremo nei boschi di Torre Maggiore, meta quotidiana di pellegrini che percorrono la via Francigena che da Assisi porta a Roma, fra’ Bernardino l’ha costruito dal nulla. Il silenzio interrotto dal suono del salterio e dalla preghiera, le giornate scandite da un tempo senza tempo che richiama gente da tutta Italia. E il sorriso accogliente di un frate convinto che sia questa la via indicata da Francesco. «Non posso lasciare l’Eremita e andare a Terni, la mia è una vita che corrisponde perfettamente a quella di San Francesco - ripete - non posso fare questo passo e aderire all’ordine dei miei superiori. Andar via significa andare contro la mia coscienza, la mia dignità e la mia vocazione. Per questo mi sono ribellato, per amore della mia vocazione e per questa gente che mi ha seguito e aiutato a realizzare tutto questo e che non possono deludere».


aggiunta dopo aver scartabellato le "FONTI FRANCESCANE", sapevo di averlo letto, questo brano è tratto dalle Amonizioni di San Francesco ed è parte del paragrafo sull'obbedienza e mi sa che quello che dice Bernardino sia proprio in linea!:

[150] Se poi il superiore comanda al suddito qualcosa contro la sua coscienza, pur non obbedendogli, tuttavia non lo abbandoni. E se per questo dovrà sostenere persecuzione da parte di alcuni, li ami di più per amore di Dio. Infatti, chi sostiene la persecuzione piuttosto che volersi separare dai suoi fratelli, rimane veramente nella perfetta obbedienza,

4 commenti:

Luciano ha detto...

Ciao Angela, quello che ho letto oggi mi aveva rattristato e adesso invece mi viene da sorridere, l'ordine dei frati minori non vuole che viva come Francesco, solo perchè deve vivere in comunità...così come hanno già chiuso il convento a S.Sepolcro ...ci sono disegni dietro che non riesco a capire, mi piacerebbe che l'ordine dasse una spiegazione del perchè la Romita deve essere abbandonata,io non sono ancora salito fino lassù,ma sento che il momento è arrivato.

nicoletta ha detto...

Hai ragione Luciano, il momento è arrivato.

Angela Seracchioli pellegrina ha detto...

..il momento è arrivato, sta arrivando. Quello del nuovo, del vero, del senza voti ma votato...come ai tempi di Francesco, i nostri tempi si assomigliano molto al suo. Scontri di poteri e il nuovo che spunta, ed è più in alto e ci chiama a salire...di più non so!

don John ha detto...

Nel lontano 1990, da giovane, ho avuto un'esperienza con padre Bernardino all'Eremo di Monteluco, in provincia di Perugia. Ricordo che alcuni fedeli gli fecero dono di una scatola rettangolare. Lui, senza scartarla, andati via i donatori, me la regalò senza pensarci. Scartai il pacco, lo aprii... dentro vi era un camice da sacerdote! È stato un segno premonitore del mio futuro. Ma all'epoca vigeva il presente, così lo restituii a p. Bernardino Greco. Ero, infatti sicuro che lui avesse pensato di regalarmi una scatola di cioccolatini, non un camice. Non ricordo, poi, se quel camice lo tenne per sé o lo donò al convento francescano. La sua più grande ricchezza non erano le cose, ma uno spirito che lo pervadeva al punto da farlo diventare musicista (imparò da zero a suonare la pianola) per cantare le lodi del Signore. Uno spirito libero che, ritengo, san Francesco avrebbe saputo meglio guidare e, soprattutto, accogliere. Uniamoci a papa Francesco e a lui nella preghiera, anche nel nome di quell'ecumenismo che ci fa pregare anche con le religioni più assurde, facendo cadere nell'oblio i nostri fratelli nella fede che ci rimproverano con il loro silenzioso e isolato esempio eventuali nostre mancanze.