...e così lo rappresentavano i greci...e non vi ricorda Michele?! Che cosa fantastica! Oggi ho lavorato sulla guida, sulle accoglienze e...i miracoli di Kairos accadono..."Ma pensa ti stavo pensando..." perchè chiami proprio quando devi chiamare, chi accoglierà proprio nel momento dopo mesi che non ci si sente...ed è giorni che pensi di farlo e non lo fai...poi arriva un email ed è un'altra accoglienza...poi ieri l'altro la stessa cosa... e allora come non fai a pensare che tutto è voluto dal Cielo, che quel meraviglioso "Attimo fuggente" va afferrato perchè è solo ora che le cose accadono! Kairos aveva un ciuffo di capelli sulla testa che rappresentava l'attimo da afferrare, è solo sulla testa, la nuca è nuda perchè quando l'attimo è passato non lo si può più afferrare, non ha appigli...è andato! Ha le ali perchè è veloce e una bilancia perchè il suo tempo ha un peso...Ah come tutto quadra! Come tutto pare un perfetto mosaico con le tesserine che si piazzano, a una a una nel loro posto, il solo possibile, quello perfetto! poi magari l'opera è imperfetta, o meglio ha una sua perfezione che è quella possibile ora e che non è la perfezione di Dio ma la somma delle perfezioni imperfette di noi uomini...
Sempre in internet ho trovato uno scritto molto bello sempre sulla differenza fra Kronos e Kairos ne ricopio qui solo un pezzetto....buon Kairos a tutti!
I profeti, le sibille, gli iniziati, parlavano e vaticinavano dall’eternità del Kairos con parole di fuoco; su un altro piano, un altro stato dell’essere, che si sente e lo si vive intimamente perché si è immersi in esso, si è parte di esso. Il tempo, l’età di ciascuno e di tutti, l’ora degli spiriti sono della qualità di Kairos, di altro ordine, di un altro sistema di misura: sono nel luogo ideale del tempo giusto, del momento particolare, quello che non si ripete e in cui si realizza il concetto sublime dell’origine, quando esplode, una volta per tutte, l’Epifania del divino sulla materia...
Quello che deve avvenire, avviene, non per caso, nell’attimo esatto, scaturisce dal Kairos, come il neonato dall’utero, completo, calibrato secondo la perfezione del come deve essere, determinato da forze e da leggi non traducibili in cifre, ma rivelatrici di effetti fatali...
...Ogni pietra della costruzione mistica è squadrata sotto l’impulso febbrile e nel tempo esoterico, il Kairos mitico, che abbraccia e collega in un’unica catena d’amore tutti gli operai, quelli passati, quelli presenti e quelli futuri, e li impegna in una sola volontà tesa alla perfezione dell’opera; ciascuno è il proprio lavoro ed insieme quello degli altri; ciascuno cementa sé stesso come pietra nella costruzione eterna.
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