giovedì 15 maggio 2014

La Verna nel cuore

con Raffaella oggi avremmo dovuto partire alla volta dell'Abruzzo per esplorare una alternativa alla tappa Sulmona-Pescocostanzo, tutto pronto anche l'incontro con Paula che sta traducendo la guida in tedesco e il suo gruppo meditativo in lingua tedesca...ma il tempo minacciava diluvi e pure neve...e che ci andavamo a fare su un sentiero che volevo pure segnare?! Così abbiamo rimandato ai primi di giugno e, visto che la posta si è perduta due buste con ben 100 credenziali spedite a La Verna per i pellegrini...last minute, quello che si decidono a chiedermi la credenziale pochi giorni prima di partire, siamo partite per La Verna con una borsa piena di credenziali numerate e impacchettate. E, dovevamo proprio essere lì! 1° incontro inatteso: Patrizia e Ana Lucia e il gruppo di brasiliani in partenza, 2° incontro don Alberto e Domenico che non vedevo da tanto...pellegrini di Francesco del lontano 2005, 3° incontro Luca Giannotti e un gruppo del camminare lento, 4° incontro una pellegrina brasiliana solitaria che aveva proprio bisogno che qualcuno la mettesse sulla giusta strada, donna simpaticissima a cui ho dato un pò di dritte, ha comperato lì la guida e che ospiterò ad Assisi e poi...La Verna sempre splendida, un vero luogo del cuore per me.
A volte i pellegrini mi scrivono dicendo: "Cominciamo il Cammino a Sansepolcro.. abbiamo pochi giorni..." Oppure: "Cominciamo a Città di Castello..." E a tutti dico: "Se avete pochi giorni piuttosto saltate in corriera qualche tappa dopo ma non perdetevi La Verna!!" Io credo che La Verna sia ancora più carica di Francesco di Assisi stessa, la amo in qualsiasi momento dell'anno: In autunno quando la faggeta è un tripudio di colori, di rossi, di gialli; in inverno, quando il freddo, la neve, gli alberi spogli la rendono austera e intima; in primavera: quando i verdi dalle infinite sfumature, il cielo azzurro come oggi, la luce limpida ricorda l'Infinito; in estate quando fuggire da Assisi e il suo caldo soffocante e aprire la portiera della macchina nel freschino del bosco è ricevere un balsamo che cura il corpo e l'anima. Mi appartiene, è in me come Monte Sant'Angelo, il Kailash, le mie adorate Dolomiti....e lì Francesco è nascosto dietro ogni albero, ogni roccia, basta solo sedersi in silenzio ed ascoltare e Lui arriva...
Poi siamo state a salutare Cinzia e la sua cara famiglia che manda avanti "Il Castellare" a Pieve Santo Stefano...un porto sicuro per i pellegrini! E così ho visto la figlia di Tache,Pois dagli occhi diversi...che carino il porcellino d'India chiamato Edison e il coniglietto dagli occhi azzurri...lì animali, piante e pellegrini stanno proprio bene!














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