giovedì 16 maggio 2013

La festa dello Spirito alla Romita

mi è appena arrivato questo messaggio da Bernardino che trovo molto bello e poi c'è la proposta di questa Pentecosta lassù e c'è pure questo nuovo arrivo, un asinello!! Chissà come è carino e allora buona festa anche a te Oskar!


19 maggio 2013:

FESTA DI PENTECOSTE ALLA ROMITA

“Il Signore è lo Spirito e dove c'è lo Spirito del Signore c'è libertà” (2Cor 3,17) 19 Maggio 1991: Festa di Pentecoste. Fu l'inizio della nuova storia della Romita. Ridotta ormai ad un rudere, dopo 130 anni di abbandono, (1861-1991) e 22 di ricostruzione, è ora tornata al suo antico splendore. Grazie proprio all'Energia possente che si sprigiona da questa Festa, data d'inizio della Comunità Cristiana. Con la discesa dello Spirito Santo (“riempiti di Spirito Santo” At 2,4) i Seguaci di Gesù superano la paura ed hanno il coraggio di proclamare apertamente “le grandi opere di Dio”: da Discepoli diventano Testimoni. Pur senza la presenza e la vicinanza fisica del Maestro, con la forza del suo Spirito, s'incamminano per le vie del mondo a portare il suo Vangelo, il Fuoco dello Spirito: Messaggio di Vita, di Amore, di Gioia, di Speranza, di Futuro. La Pentecoste, una Festa che ha acceso la fantasia e il cuore di tanti nella Storia, ha ispirato e stimolato anche noi.
Quel 19 maggio 1991 eravamo pochi. Davanti ai nostri occhi un cumulo di macerie, un groviglio intricato di rovi, di liane e di edera. L'antico Eremo diroccato, devastato, saccheggiato: uno spettacolo di abbandono, di distruzione e di desolazione che non invitava certo a fermarsi. Eppure, ispirati e mossi dalla forza misteriosa dello Spirito, iniziammo con una Celebrazione sul prato tra rovi ed arbusti, immersi in una vegetazione lussureggiante, accompagnati dal canto degli uccelli e dai profumi della primavera inoltrata. Eravamo poveri di mezzi e di comodità, ma ricchi di idee e di entusiasmo. Iniziammo volutamente nel giorno di Pentecoste a significare che era lo Spirito di Dio che ci chiamava su questo monte a restaurare l'antico Eremo. Eravamo consapevoli d'intraprendere un cammino lungo, difficile, faticoso, avventuroso e pericoloso. Data la condizione disperata nella quale versava la Romita, da quelli che ci osservavano da lontano, fummo considerati degli illusi, dei pazzi, dei falliti in partenza. Ma a noi quel giorno dallo Spirito fu data in dono la Visione della Romita rivestita di Luce e di Bellezza, così come la vediamo oggi, dopo 22 anni di immane fatica.
Lo Spirito non lo vediamo se non negli effetti prodigiosi che produce, ma lo sentiamo vivo e operante dentro di noi perché “Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio” (Gal 4,6). Lo Spirito è Fuoco, Acqua e Vento. Come Acqua viene versata, dà vita, disseta, lava, rinfresca. Come Fuoco arde, illumina, riscalda, piega, trasforma. Come vento ispira, spinge, muove, porta il ricordo, l'eco ed il profumo di epoche lontane. Lo Spirito di Dio investe di Energia Divina l'uomo debole, fragile e limitato. E' Forza creatrice e trasformatrice. In grado di ridare vita ad ossa inaridite (cfr. Ez 37, 1-14), di sciogliere cuori induriti, di aprire ed illuminare menti ottuse e confuse, di asciugare lacrime dagli occhi, di sanare ferite dell'anima, di ricucire strappi, di riparare 2 brecce, di ricostruire rovine.
Tutto questo noi abbiamo sperimentato all'inizio della Romita e per tutto il tempo della ricostruzione. Abbiamo soprattutto sperimentato che lo Spirito è Libertà e genera libertà in chi si fa coinvolgere dalla sua azione. Lo Spirito è libero e imprevedibile.
I tentativi di alcuni, dalla mente gretta e dal cuore duro, di scoraggiare, di impedire, di bloccare e di distruggere la Romita, sono risultati vani. E non poteva essere diversamente. Lo Spirito infatti soffia come, dove, quando e su chi vuole (cfr Gv 3,8), a prescindere dai meriti e dalle capacità della persona. Nessuno ha l'esclusiva dello Spirito. Non c'è autorità umana che possa imbrigliarlo, incanalarlo, controllarlo. Lo Spirito vanifica le logiche, i calcoli e le astuzie dei poteri umani. In forza dell'unzione “che Dio stesso ci ha conferito e del sigillo dello Spirito che ha impresso nei nostri cuori” (2Cor 1,21-22) noi abbiamo la dignità di “Figli di Dio” (cfr Gal 4,5-7). Ne consegue che nessuno è e può “far da padrone sulla nostra fede” (2Cor 1,24) e che tutti siamo “collaboratori della gioia comune”. Il cammino faticoso, doloroso e luminoso della Romita è costellato di continue sorprese dello Spirito. Il Grande Protagonista nella realizzazione del Progetto della Romita (un Progetto di Restauro e un Progetto di vita) è stato lo Spirito di Dio. E' stato Lui l'Ispiratore, la Guida, la Forza trainante nel nostro cammino. Chi ne dubita, venga a vedere che cosa è stato capace di realizzare dal niente in pochi anni.
La Romita: un miracolo vivente! Naturalmente c'è stata anche la nostra collaborazione, perché il Signore ci rende sempre partecipi nel realizzare le sue opere. Perché siamo stati attenti alla Voce dello Spirito, l'abbiamo seguita con amore e docilità. Migliaia di volontari, giovani e rimasti giovani, gruppi parrocchiali, gruppi di scouts, famiglie con bambini, credenti, atei, agnostici: in tanti abbiamo collaborato alla realizzazione di questa Visione.Tutti ispirati e mossi dallo Spirito: La Romita come Luogo (per il passaggio di San Francesco e la permanenza dei miei Frati per 650 anni) e come Idea (per lo stile di vita francescano) mi ha affascinato sin dal primo giorno. Me ne sono innamorato, mi son preso cura di lei con passione, amore e costanza. E' un progetto che corrisponde alla mia storia, alla mia identità e alla mia vocazione di Frate da 58 anni, dall'età di 16 anni. E' parte della mia vita. La vita alla Romita continua. Arrivano sempre più numerosi i pellegrini del Cammino Francescano che accogliamo con gioia. Continuiamo a pregare, lavorare, vivere e annunciare il Vangelo con le parole e con la testimonianza di vita. Le difficoltà, i contrasti, le umiliazioni, le incomprensioni non mi hanno scoraggiato e non hanno intaccato minimamente la mia fede cristiana e la mia vocazione francescana. Anzi. Sono più contento e più convinto di prima. La forza dello Spirito è tale da farci superare prove ancora più difficili. La venuta di Papa Francesco, una grande sorpresa, un capolavoro inaspettato dello Spirito, ci incoraggia e ci rincuora. Ci ricorda la semplicità, la spontaneità e la gioia contagiosa del Santo del quale ha preso il nome. Fa brillare gli occhi, accende la mente, riscalda il cuore. E' un Papa che infonde fiducia e fa sorridere. Domenica 24 marzo 2013, ancora in piena euforia per l'elezione di Papa Francesco, abbiamo fatto la prima Celebrazione degli 800 anni della Romita. Eravamo in 90 a ricordare, festeggiare e ringraziare il Signore. Una novità recente è senz'altro l'arrivo di un asinello (Oskar): dolce, affettuoso, amico di tutti. L'asino, poco apprezzato da noi umani a causa della nostra superficialità, arroganza e invidia, è un animale straordinario. E' presente nella vita di Gesù (nel Presepio, nella fuga in Egitto e nell'entrata trionfale a Gerusalemme) e anche nella vita di Francesco. Era il suo mezzo di trasporto preferito. A dispetto della poca stima che gode nella nostra cultura l'asino, che Francesco chiamava “fratello asino”, è molto riflessivo, attento al mondo che lo circonda, intelligente, bello, sensibile, forte, determinato, costante e coerente nelle scelte e nei comportamenti, umile, mite, grande lavoratore, paziente. Per molti di noi potrebbe essere un maestro di vita. Chi infatti non vorrebbe avere tutte queste virtù? Quest'anno, nell'Ottavo Centenario della venuta di San Francesco alla Romita (1213), vogliamo ricordare nel giorno di Pentecoste quell'inizio meraviglioso e ripercorrere le tappe del nostro cammino. Nello stupore, nella gioia e nella gratitudine per tutta questa meraviglia. Vogliamo sopratuuto ricordare che “la Speranza non delude, perché l'Amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” (Rom 1,3).

Programma Sabato 18 maggio:
ore 21 Veglia di silenzio, di ascolto, di canti e di preghiere nella Chiesa, costruita dai Frati alla fine del 13. sec.

Domenica 19 maggio,
Solennità di Pentecoste Ore 10,30 Visione di un DVD che descrive le diverse fasi della ricostruzione

Ore 12 Celebrazione della Pentecoste sul prato

Ore 13 Pranzo sotto il Cedro del Libano

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