giovedì 9 maggio 2013

da bolognese...

...e poi centra sempre un pellegrino! Oggi è festa a Bologna per quella Madonnina con il bimbo "vecchietto" che tutti i bolognesi amano, credenti e non credenti, come una mamma dei cittadini.
Il sole è tornato e mi fa piacere per i pellegrini in cammino che hanno dovuto sopportare tanta pioggia negli ultimi giorni.
Qui sotto come ne parla i "santi del giorno" e la leggenda dell'arrivo a Bologna dell'icona. Buona festa bolognesi!

La venerazione verso la Madonna di San Luca, con il culto del vescovo S. Petronio, costituisce un dato caratterizzante la città e diocesi di Bologna. Questo vincolo di grazia e benedizione, iniziato con la fondazione della chiesa sul Monte della Guardia nel 1194, ebbe una storica conferma allorchè durante l'episcopato del beato Nicolò Albergati, il 4 luglio 1433, la venerata immagine scese per la prima volta dal Colle della Guardia per liberare la città dalle piogge diluviali. Dal 1476 la visita della B. Vergine si verifica con cadenza annuale nei giorni delle Rogazioni antecedenti l'Ascensione. Ogni evento, triste e lieto, della storia di Bologna si riflette su questa immagine dolce e austera, che appartiene al modello della Hodigitria, cioè di Colei che indica la Via. Maria sembra ripetere ai Bolognesi le parole pronunciate a Cana: "Fate quello che Egli vi dirà" (cfr. Gv 2,5). La Madonna di San Luca, incoronata dall'arcivescovo Alfonso Paleotti nel 1603, ricevette un prezioso regale diadema per le mani di Pio IX il 10 giugno 1857 nel corso del viaggio alle Legazioni Pontificie.

La leggenda di Teocle

Santuario della Madonna di San Luca sul Colle della Guardia.
 La leggenda riguardante l'arrivo dell'icona raffigurante una Madonna col Bambino è raccontata tardivamente nella cronaca di Graziolo Accarisi, giureconsulto bolognese del XV secolo. Essa narra di un pellegrino-eremita greco che, in pellegrinaggio a Costantinopoli, avrebbe ricevuto dai sacerdoti della basilica di Santa Sofia il dipinto, attribuito a Luca evangelista, affinché lo portasse sul "monte della Guardia", così come era indicato in un'iscrizione sul dipinto stesso. Così l'eremita si incamminò in Italia alla ricerca del colle della Guardia e solo a Roma seppe, dal senatore bolognese Pascipovero, che tale monte si trovava nei pressi di Bologna. Arrivato nella città emiliana, fu accolto dalle autorità cittadine e la tavola della Madonna e del bambino venne portata in processione sul monte.
Col tempo la leggenda si arricchì di particolari dettati dalla fantasia o dalle supposizioni dei cronisti. Il primo fu, nel 1539, Leandro Alberti che diede alle stampe la Cronichetta della gloriosa Madonna di S. Luca del Monte della Guardia di Bologna, dove ipotizzava, come data d'arrivo dell'icona, l'anno 1160. Il frate Tommaso Ferrari, nel 1604, aggiunse il particolare che l'icona fosse stata ricevuta dall'eremita e portata sul monte dal vescovo bolognese Gerardo Grassi. Infine, è un falso documento, prodotto probabilmente da don Carlo Antonio Baroni (1647-1704)[1] e datato 8 maggio 1160, a raccontare della consegna dell'icona da parte del vescovo Grassi a due sorelle, Azzolina e Beatrice, figlie di Rambertino Guezi, fondatrici nel 1143 di un eremo sul colle della Guardia consistente di una capanna e una piccola cappella dedicata a San Luca. Quest'ultimo documento falso dava anche un nome al pellegrino: Teocle Kmnya (o Kamnia).



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