oggi guiderò nel caldo verso Sansepolcro per andare all'inaugurazione del dipinto dell'amico ritrovato dei tempi lontani di Cerbaiolo, Stefano Camaiti, dipinto che ritrae pellegrini moderni con attorno la storia di questa "Città pellegrina" nata 1200 anni fa perchè la leggenda racconta:
Si pone in genere intorno alla metà del X secolo il periodo in cui Egidio e Arcano, venendo dal Santo Sepolcro a Gerusalemme con alcune reliquie, sia di Gerusalemme che dai luoghi toccati durante il ritorno, si fermarono presso una fonte, poi miracolosa, nella Valle di Nocea, nella piana del Tevere, e qui rimasero per forza di miracolo. Perché le reliquie, durante il riposo degli stanchi pellegrini, volarono sopra un albero e non ne vollero sapere di scendere, dando chiaro segno di voler rimanere proprio lì, cioè nella nostra zona. Dio aveva provveduto, scrive uno storico locale, che per mezzo dei due pellegrini questa terra avesse il suo primo edificio. Arcano ed Egidio rinunciarono a tornare nei loro luoghi di origine e decisero di fermarsi, costruendo una povera capanna e un piccolo oratorio dedicato a san Leonardo che fosse segno per gli abitanti e i viandanti che di lì passavano.
Il sacello fu inglobato poi nella chiesa che si cominciò a costruire nel 1012, individuato nella cappella detta Monacato. La chiesa, dedicata allora al Santo Sepolcro e ai Santi Quattro Evangelisti, fu in realtà una abbazia con annesso monastero, dapprima forse benedettina, poi camaldolese, e pare che fosse proprio Arcano a chiamare il primo abate, Isaia. Non è facile individuare le tracce della primitiva costruzione, ma la cappella e un pozzo nel chiostro della Cattedrale richiamano sia l’oratorio che la fonte miracolosa.
La fama di santità dei due eremiti spinse la scarsa popolazione di una zona decentrata a radunarsi intorno all’oratorio e anche i signorotti locali decisero, secondo la tradizione, di lasciare i loro castelli venendo ad abitare nel nuovo borgo. La scelta non fu solo religiosa, visto che l’Abbazia godeva di privilegi ed era sotto la protezione imperiale. Inoltre l’imperatore Corrado II, nel 1038, concesse all’abate di organizzare un mercato settimanale ed una fiera nella ricorrenza della dedicazione dell’abbazia.
Gli abati ebbero tensioni sia con il potere civile che con il vescovo di Città di Castello, nella cui diocesi si trovava il monastero, finché nel 1520 il Papa Leone X eresse il territorio di Sansepolcro a diocesi. Fu in questa occasione che il Borgo diventò «città». L’ultimo abate, Galeotto Graziani, diventò il primo vescovo di Sansepolcro...giuliana maggini
Pellegrini andate a vedere questa mostra aperta fino a settembre!
Inaugurazione del quadro per il Millenario Sansepolcro
lun, 15 Luglio, 18:00 – 19:00
Palazzo Vescovile
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