martedì 24 maggio 2011

stazione Tiburtina di notte...ben tornata in Italia!

quello che vedete nella foto non è un treno italiano...oh no, è un treno ungherese che ho fotografato per far vedere la differenza...ma una notte come quella appena trascorsa non me la immaginavo proprio!
L'aereo aveva due ore di ritardo e così fra una cosa e l'altra, leggi che per trovare da dove uscivano i propri bagagli c'era una folla che girava in tondo a Fiumicino perchè non c'è un cartello decente che ti indichi dove andare...ma lasciamo perdere...il trenino per andare a Fiumicino non c'era più e non ci sarebbe stato in tempo per prendere il primo treno per Assisi dalla Tiburtina, così ho preso la corriera e su di essa c'erano dei ragazzi americani che dovevano andare in piazza di san Giovanni in Laterano, mi sono offerta di aiutarli a trovare un bus da Termini...la piazza dei cinquecento fuori della stazione ci ha accolto con un puzzo immane di pipì sporcizia dappertutto e anime perse che vi vagavano...li ho messi sul loro autobus e ho cercato il mio...a sto punto per andare alla Tiburtina visto che Termini era chiusa...ma è possibile che la stazione della capitale chiuda di notte e non ci sia un luogo di sosta decente per chi, come me ieri notte, è in transito?! Arrivo alla Tiburtina, un grande cantiere di lavori in corso...nell'ipogeo (che bel nome per una piazza sotto terra) un mare di barboni, sempre il puzzo di pipì mi pareva di essere alla stazione di Benares 30 anni fa, erano le 2 e mi sono messa seduta su un cubetto di cemento in un angolo ma poi...mi girellava attorno strana gente...trascinando le mie pesanti valige ho risalito le scale...ovviamente non c'è uno scivolo per chi ha bagagli, e su per le scale ho incontrato un signore con l'aria non sospetta, gli ho speigato la situazione mi ha detto di andarmi a sedere al binari 1 perchè di lì passano i ferrovieri e...rischiavo di meno...macchienette per qualche cosa di caldo fuori uso...freddo che aumenta, passa un ferroviere che mi dice che la sala d'aspetto è in costruzione da anni...alla 4 sono un blocchetto gelato e sonnolento, vedo che di là da un vetro c'è una ferroviera e una macchinetta per capuccini...le chiedo se posso prenderne uno, lei è gentile e mi fa entrare e mi fa stare in una stanza squallida con una poltrona sfonda: "Mi raccomando non si faccia troppo vedere...non è per il pubblico..." ore 5 cerco di fare il biglietto, i treni stanno andando ed è giorno, le macchinette sono più o meno incomprensibili e ci sono stranieri disperati che tentano di fare il biglietto per Fiumicino...mi viene in mente che il giornalaio forse ha biglietti (chissà perchè poi i giornalai dovrebbero fare i ferrovieri) sì hanno un biglietto regionale, lo timbro e salgo sul treno e mi addormento di botto...poi arriva il controllore che mi dice che dovevo scrivere sul biglietto dove andavo e che dovevo timbrarlo dai 4 lati...ma poi perchè?! Ad Assisi i biglietti che ti danno i giornalai sono per la destinazione richiesta...e mi dice che sono fortunata perchè lui è buono e non mi fa la multa...non vi dico tutto quello che gli ho detto, gli ho raccontato delle ferrovie indiane e di come sono ben organizzate e della pulzia e organizzazione di quelle ungheresi che se anche non capisci una parola della lingua ti fanno andare dove vuoi tu e ti chiedono pure se hai 62 anni perchè, senza tante tessere, mi hanno fatto vedere che hai diritto in tutta la comunità europpea allo sconto del 20% sui vbiglietti..lo sapevate?! ...e lui,il controllore, sapete cosa mi ha risposto? "Gandhi diceva, se vuoi cambiare il mondo sii tu il cambiamento...lei era in errore con il biglietto pagato giusto ma non scritto!E' lei che deve cambiare non la stazione" avrei potuto uccidere!! Poi arrivo a Foligno e, scesa dal treno per prendere la coincidenza per Assisi dico ad alta voce: "Chissà da dove parte il treno per Perugia..." E una "cara" signora mi dice: "E' quello lì, nel l'altro binario" Salgo e il teno parte e...andava a Terni riportandomi indietro e così mi sono ritrovata a Trevi ad aspettare un'altra buona mezz'ora...lì c'era un signore disoccupato e triste che andava a Perugia a carcare lavoro...senza biglietto del treno: "Sa i soldi non cis ono...io non sono un barbone e nemmeno un ladro...." e allora ho fatto Robin Hood e gli ho regalato il mio biglietto su cui abbiamo scritto Perugia...
In Ungheria quando si dice che si è italiani ti chiedono di Berlusconi e del bunga bunga...solo questo sanno di noi e solo questo pensa di noi il mondo...questa nostra ferrovia è per pagare il bunga bunga, le nostre città sporche, la gente per la strada, la mancanza di servizi...per il bunga bunga che abbiamo appiccicato addosso...se solo vedeste il nitore delle strade di Budapest, i parchi curatissimi persino quelli di periferia fra i palazzoni di memoria stalinista...benvenuta a casa! In una casa che è sempre meno casa e da cui scapperei volentierie, credetemi, se non ci fosse l'impegno che ho con voi pellegrini, con i cammini, l'avrei fatto da un pezzo...e per questo impegno sta sera sono a cena con i pellegrini del cammino meditativo che sta andando splendidamente, Marisa e Patrizia sono qui da me e domani sono di nuovo sui sentieri con il nuovo gruppo di quelli che da qui partono...tutto bello in una povera Italia devastata di cui mi vergogno, con i ragazzi americani non sapevo che dire del loro "Benvenuti nella città eterna!", tiriamo avanti vivendo delle glorie antiche, della bellezza che i nostri antenati ci hanno lasciato in eredità e che noi roviniamo...peccato, veramente un peccato grosso...ciaooo, poi vi racconterò di come sono andate sia la presentazione della nuova guida a Monte Sant'Angelo che il Convegno in Ungheria...con calma quando avrò capito da che parte sono girata.

Nessun commento: