mercoledì 13 ottobre 2010

a pochi giorni dalla chiusura della "Perfetta..."

con una foto di questa estate, in una di quelle tantissime sere di canti e di bellezza, vi scrivo su come mi sento...il cielo è grigio e c'è tanta umidità e...mi prende male al pensiero di sbaraccare l'ostello...non vedo l'ora di vedere tutti gli hospitaleri che verranno il 23/24 a tutt'oggi le adesioni sono già 22! Sarà bellissimo rivederli e fare una sorta di "Capodanno 2010" e questo mi consola molto...ieri è venuto qui Deater, il maestro di musica che fa con dei gruppi da tutta la Germania il cammino cantando, mettendoli insieme e creando un coro...è stato bellissimo sentirli cantare canti a San Francesco e mi sono tornate in mente le notti di Pasqua con loro a cantare il Padre Nostro in Aramaico ballando come fanno i Cassidim prima di andare tutti insieme a san Damiano...una delle tante cose belle avvenute fra questi muri...poi sono arrivate madre e figlia, due pellegrine di Madrid entusiaste del Cammino. La figlia ha perso il lavoro e la mamma mi ha raccontato che ha pregato san Francesco tutto il Cammino...poi l'arrivo emozionante alla Basilica di Francesco: "Stavamo entrando, eravamo sulla porta, ha suonato il telefonino di mia figlia, da novembre avrà un nuovo lavoro!"...
E Oriano mi diceva ieri che un prete in una chiesa dove avevano un incontro pellegrino diceva: "Ma che bisogno c'è di fare tutta quella fatica?" E lo diceva disprezzando i cammini non capendo, non volendo capire...
Di fondo questa incomprensione è la paura di "perdere fedeli" leggi di perdere dipendenti dal filtro che la Chiesa può fare fra l'uomo e Dio...insomma la solita storia! La Chiesa ha sempre avuto paura dei mistici che, anche se magari erano all'interno della Chiesa stessa, erano dei "fai da te" intendo: il rapporto con Dio lo avevano personale, non filtrato (come se potesse essere altrimenti!) e allora...i pellegrini vanno cercando...vanno cercando se stessi, vanno cercando Dio e questo può voler dire trovare pure la Chiesa...ma loro non lo capiscono troppo presi, come dice don Aniello, dai riti, dalle istituzioni, dalle forme consolidate (ma come si può avere con Dio un rapporto "solido"?!) Dio è nel divenire, nella fluidità, nell'apertura, è una danza, è uno scorrere, un mutare forma...e questo mi consola...perchè l'ostello, quello con la O maiuscola, è fatto di pietre umane, vive. Prende la forma dei rapporti qui nati e che non terminano con la chiusura di una porta, è fatto di miracoli da tutto e da niente, è una danza dell'aprire la porta e dell'abbracciare, dell'accogliere, del vivere qualche ora insieme, dell'ascoltarsi, del raccontarsi per poi ripartire....e questo non finisce...è registrato nel Cielo...
sta mattina ho aperto la raccolta firme (che è per me una grande cosa, al di là che non sortisca nulla...perchè non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire) e ho trovato il messaggio che in assoluto mi piace di più...è tenero e forte e ve lo trascrivo...lascio il computer e vado a far pulizie..ciaooo
Padre Bruno, mettiti subito in contatto con San Francesco: ha una soluzione da proporti; non voler fare da solo.
Alessandro Brutti

1 commento:

Unknown ha detto...

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