domenica 21 ottobre 2012

Quello che non sopporto dei francesi e quello che mi piace della Francia


La mia difficoltà di parlare, di raccontarvi del mio “Cammino dell’Amore…cammino della Maddalena” in Francia nasce da molte cose che ancora fanno ressa in me. La premessa è che sono partita con tanti pesi sul cuore, oppressa nello spirito e nel corpo anche dal caldo di un’estate infinita, mossa da aspettative, “mai partire con aspettative!...” dico da anni ai pellegrini, ed invece l’ho fatto io, sono partita come se il cambiare luogo dovesse risolvere il pregresso, direi sicura che il rimettermi in gioco come pellegrina portasse a delle soluzioni, e quante volte mi è tornata in mente la pellegrina canadese incontrata 10 anni fa sul cammino di Santiago che mi piangeva su una spalla nella cucina dell’ostello di Logrono dicendo: “Sto facendo il cammino perché ho bisogno di risposte…ma le risposte non arrivano” e come, il giorno dopo, la fermai sul sentiero sicura di alleviare le sue sofferenze con una “risposta” per lei…le dissi, bella come il sole perché me ne sentivo tutta illuminata: “La risposta è che non ci sono risposte!” per me era illuminante, per lei fu una botta in testa. Lei a Santo Domingo della Calzada abbandonò il Cammino, io in Francia non l’ho fatto, non è nel mio stile, e dopo molti giorni di fatica grande e di vuoto del cuore mi sono rilassata e non mi sono più fatta domande, Assisi era lontana e le difficoltà rimanevano nel qui ed ora perché questo è stato il cammino del: “Non mi è mai successo prima d’ora”. Non mi sono mai successe delle vesciche in punti dolorosi e inusitati, non mi è mai successo che ben due pantaloni si siano distrutti subito e che un pantalone da trekking nuovo di pacca e costoso si sia tagliato dopo 3 giorni e che abbia passato tutte le mie sere a ripararlo per poterci camminare dentro. Non mi è mai successo una tendinite da discesa, non mi è mai successa un’irritazione alle braccia pruriginosa da passarci le notti insonni a grattarmi (e dura ancora ma non ho ancora avuto il tempo di vedere un dottore), non mi è mai successo di essere contenta di tornare in Italia, non mi è mai successo di fare paragoni essendo io una che ha viaggiato abbastanza e che mai ha cercato “gli spaghetti cotti a puntino a Katmandu” sempre aperta al nuovo e felice delle diversità.

Allora, io non ho trovato risposte sui sentieri di Francia, le mie domande sul: “Che cosa ci faccio io qui ad Assisi, cosa sto aspettando, che senso ha il mio battagliare per il cammino? Come faccio a sostenere la mia francescana “speranza certa”?...e so on e so forth…non hanno trovato risposta…ma perché avrebbero dovuto?! E quello che è stato questo cammino, nel senso più profondo della cosa, lo capirò con il tempo, resta un “tappo” da stappare ed è il mio rapporto con la Francia e con i francesi. Oggi a Messa pensavo: “Bella cosa per una che si sente cittadina del mondo, anzi, dell’Universo!” e poi mi sentivo oltre, quasi come se quel tunnel lo avessi già passato, distaccata da tutto…oltre, e la Francia diveniva un quadratino di terra abitata dal suo popolo così come è…

“E allora perché questo titolo del post?” penserete voi, Mirella diceva che lungo il cammino tante cose mi colpivano perché non ho risolto il mio essere “mezzo francese” quasi che il rapporto con il mio papà parigino fosse l’ostacolo e io mi ci arrabbiavo perché, forse, è vero il contrario, io mi ci sono sempre molto riconosciuta in lui, francesità compresa e, forse, dalla sua Francia mi aspettavo di più. E allora, per poter raccontarvi il “bello del cammino” sento la necessità di raccontare prima di tutto quello che non mi è piaciuto dove, luminose eccezioni, hanno fatto sentire più bruciante la mia disillusione ma Cardarelli aveva poi ragione: “L’idea che ci facciamo di ogni cosa è cagion che tutto ci deluda.”

Preparatevi e…se qualche francese mi legge, mi perdoni:

1 la freddezza: paesi silenziosi e in apparenza vuoti, case con le finestre aperte e la macchina parcheggiata davanti, ti perdi e suoni alle porte, nessuno si affaccia, eppure sono lì, lo sai. E, in ogni rapporto, quel non poter andare oltre una barriera di “privato”, una buona educazione che nasconde una freddezza di fondo, quanto ho rimpianto il cammino verso Monte Sant’Angelo! I “miei molisani” caldi e gentili, i sorrisi, l’affabilità, il calore degli italiani!

Di contro: a Vezelay la simpatia e gentilezza dei frati Minori della Cordelle, l’accoglienza di Michel, (inizio luminoso del cammino!)

2 la gentilezza formale: solo in Thailandia avevo vissuto una cosa simile, sorrisi esteriori, menefreghismo profondo, e in questo ha giocato a mio sfavore la mia comprensione della lingua nelle sue sottigliezze, Mirella non poteva capire cose che io percepivo fra le righe e poi a lei la Francia piace a priori, ci si trasferirebbe...io no. E ci abbiamo quasi litigato con me che l’accusavo di buonismo e di non voler vedere, per poi instaurare fra di noi “il gioco della focolarina” lei che si metteva a mani giunte e testa bassa e torta dicendo: “Cosa vuoi, io sono una focolarina (non lo è) se mi schiacci un piede io ringrazio.” Ma questo discorso è stato un doloroso, almeno per me, leight motive del cammino. Io che mi sentivo stranamente pessimista e che mi sembrava di rovinarle il cammino puntando il dito verso le cose che non mi andavano. Portandomi addosso il peso di questo mio "rovinare la festa" che non si attenuava con il suo continuo dirmi che non era così, che lei si divertiva lo stesso...mah, io sono sempre stata quella che teneva su le feste...anche questa è stata "una prima volta"

3 l’irritante nazionalismo: e va beh sarò un’esagerata ma quando si chiamano: “Giardini alla francese” quello che il mondo chiama a ragione “giardini all’italiana” (ricordo ai francesi che l'arte dei giardini l'ha portata Caterina de Medici al Louvre e che se hanno monumenti da far vedere è perchè i Romani hanno costruito Nimes e Arles)…e altre cose simili, e a me viene il nervoso!

4 “gli italiani fregano il fisco…” e i francesi? In 40 giorni, nelle varie accoglienze, quasi mai ci hanno chiesto i documenti (solo due volte) o dato una ricevuta…prendendo felicemnte il contante e mettendoselo in saccoccia...e questo non si chiama fregare il fisco?

5 “le chiese abbandonate e un ignorante rifiutare tutto ciò che ha a che fare con la Chiesa o con la religione” beh da una che passa per anti clericale questo non ve lo aspettavate, vero?! Ma in Francia eccetto i grandi luoghi di culto e turistici: Vezelay, Le Puy, Saintes Maries de la Mer, in parte Nimes, Arles, Aix e, ovviamente La Sainte Baume (Taizé è cosa a parte e ne parlerò diffusamente in un altro post) l’appropriarsi da parte dello stato dei luoghi di culto nel 1905 si sente pesantemente perché, ovviamente, le chiese di paese sono abbandonate, polverose e tristi, non un prete in giro e discorsi fatti con gente dei luoghi che manco mettono piede in una chiesa per vedere un’opera d’arte per paura di essere contaminati. E questo genera ignoranza perché, che lo si voglia o no, la storia d’Europa è strettamente connessa con le vicissitudini di una religione che è stato pure potere, qui più che in altri luoghi potere schiacciante a cui si è contrapposto un potere schiacciante dello stato, vedi: Crociata contro i Catari, guerre di religione, rivoluzione francese che hanno lasciato dietro di loro devastazioni visibili ovunque. (cose che dimostrano un fanatismo che noi, sia gloria Dio, non abbiamo!) Alla faccia della: Liberté, Fraternité e Egalité!!

5 bis: Un giorno, in uno dei nostri salti in corriera per mancanza di tempo per poter fare tutte le tappe, ascoltavo un programma alla radio che parlava di come in Francia vogliano introdurre nelle scuole la materia di Etica non sapendo bene da dove cominciare. Ora, pur sostenendo che in nazioni multi etniche e multi religiose come sono ora le nostre non si possa insegnare solo una religione come avviene da noi, ritengo che una formazione spirituale ed etica sia necessaria più che mai e…per fortuna, da noi in qualche modo avviene ancora!

5 tris: “Il non ammettere gli errori” in uno degli ultimi giorni, partendo in corriera da Aix, siamo andate ad Avignon, impressionante il palazzo dei papi! Fantastica la visita guidata dai telefonini, ore a visitare questa bellezza dei poteri papali e reali in dettaglio, muro per muro…bellissimo ma i Templari?! Quell’infame processo voluto da Filippo il Bello dove stava?! Di lui si parlava solo perché stava di là dal famoso ponte oltre il Rodano; di là la Francia di qua la Provenza…ma un fatto accaduto 7 secoli e un po’ fa non può essere raccontato anche se “danneggia” l’immagine della Francia? Ovvero, "noi francesi non sbagliamo un colpo, dei colpi che sbalgliamo alla grande non parliamo..."

6 “noi facciamo tutto meglio..così pensano” beh il vino più schifoso della mia vita l’ho bevuto lì! Per carità, i francesi fanno del buon vino e l'ho pure gustato, e pure qualche buon formaggio. Ma vuoi mettere i nostri variegatissimi formaggi contro un eterno camambert presentato con nomi diversissimi ma dal sapore tutto uguale ! E un produttore di vino poco prima di Saint Gilles de Gard da cui dormivamo che ci aveva detto che, ovviamente a pagamento,ci avrebbe procurato la cena…stendiamo un velo pietoso su a che cosa la nostra misera cena si è ridotta, ci ha “offerto” il suo rosé, acido fenico puro! E pensare che prima avevamo parlato dei vini delle rispettive nazioni e lui, dell’Italia, ed era uno che diceva di intendersene, salvava solo il barolo…mah!

7 “L’accoglienza nei caffè…” l’impressione che abbiamo avuto è che questo Stato che tutto provvede, che dice di non essere in crisi, che guarda dall’alto in basso noi poverini miserrimi altri europei, attui una politica di tipo “oltre cortina” per cui il sussidio di disoccupazione, che è gran bella cosa se non sostituisce la voglia di lavorare, per dirla in altre parole: Quando vedi che un bel caffè di fronte all’Arena della bellissima Arles, ti ha fatto sedere perché erano le 19,25 mentre poi rifiuta ben 17 possibili clienti (li ho ho meticolosamente contati) mandandoli via in malo modo perché: “Alle 20 chiudo” ti viene da pensare a come in Italia lo stesso cameriere si sarebbe comportato! E questo è successo un sacco di volte.Anche all’ostello della gioventù di Aix che è molto bello ma che è in una zona della periferia dove non c’è un bar o un ristorante che, pur avendo un cartello che dice: “Possibilità di cena dalla 20 alle 21” poi quando arrivi alle 20,20 ti rifiuta la cena perché…hanno deciso così e manco ti fanno un panino e tu, che non hai mangiato quasi nulla tutto il giorno, devi prendere di nuovo l’autobus per andare in centro a mangiare.

Punti a favore della Francia:

1 I sentieri sono segnati benissimo, la cartografia è eccellente, meno che i GR coincidano con i Cammini per cui le tappe sono molto spesso faticosissime e poco pellegrine. Come se io mandassi i pellegrini su e giù per le colline dietro Trevi invece di fare strade e stradette per arrivare a Spoleto. Le accoglienze sono carissime e, anche su quello che dovrebbero essere Cammini, vedi da Cluny a Le Puy, i pellegrini sono randoneurs, trekkers, e non si fa la differenza, non c’è una “coscienza del Cammino” (non credo che questo avvenga da Vezelay al confine con la Spagna o da Le Puy allo stesso confine ma se si fa eccezione di questi tratti pellegrini anche il Chemin de Saint Gilles de Gard che abbiamo fatto noi non è di fatto un Cammino e non si sa cosa sia un pellegrino)

2 Gli uffici turistici sono efficienti e le visite guidate con i telefonini bellissime (ma perché devo andare all’arena di Nimes per sapere come erano i diversi gladiatori, come combattevano diversamente, e come i Romani usavano le arene senza che lo stesso avvenga a Roma? Sì i francesi hanno molto meno di noi ma sanno “venderlo” meglio! Bravi!

3 La bellezza degli altipiani del Massiccio Centrale. La bellezza della Provenza che è poco Francia e molto Provenza…del resto è Francia da poco! Cezzane e Van Gogh (quest’ultimo manco era francese!), la chiesa di Saintes Maries de la Mer così come le bellissime chiese non poco trascurate di Saint Gilles de Gard e di Saint Maximin (ne parlerò in un altro post)

4 Il suono bellissimo della lingua francese nelle liturgie e nei canti in chiesa, loro dicono che le nostre messe sono troppo veloci e in parte hanno ragione, il francese è una bellissima, difficile lingua con sfumature di suono stupende che nei canti e nelle parole liturgiche suonano molto bene....anche la voce registrata nei bus che dice le fermate a volte è bella e a volte ridicola, è divenuto parte del nostro "gergo di cammino" dire "La gaaare" come se si venisse in un orgasmo cosmico come aveva detto la voce femminile registrata in un bus della Borgogna..sexyyyy!!!


  5 Odile, Erick, Joffrey, René, le suorine francescane di Le Puy, la suorina Maddalena, la signora che ci ha accolto a Saint Maximin, i domenicani (non le domenicane) della Sainte Baume. L’accoglienza a Taizé, il pellegrino di Arles, Dominique e Francoise…tutte care persone di cui vi parlerò in un altro post…senza tappo e a cuore aperto!

Smetto qui, parte del tappo l’ho stappato, vi aspettavate un “diario di Cammino”? Sì l’ho scritto ma per ora non ho voglia di metterlo su computer, ora come ora sono felice della mia scassata Italia che dovrebbe essere più orgogliosa di quello che è, che dovrebbe ritrovare quel sorriso che a volte manca, (l'altro giorno il cammino degli americani si è incrociato più volte con il viaggio di un gruppo di inglesi cappeggiato da un vescovo in pensione simpaticissimo e irlandese che mi ha chisto: "Ma che è successo agli italiani, non ridono più, sembrano tutti tristi?! E aveva ragione) perchè l'Italia  è bella, tanto bella e manco lo sappiamo più! Sono diventata nazionalista anch’io?! Forse sì, non so, ieri notte guardavo alla TV “Himalaya” e rivedevo i “miei tibetani” che gente magnifica! Pensavo ai “miei spagnoli” che calore in Spagna! Da quelle nazioni è stato un strappo al cuore andarsene…questa volta non è stato così…capirò il perché veramente con il tempo…anche aspettarsi che un viaggio sia uguale all’altro è un’aspettativa sbagliata e non ho nessuna pretesa di oggettività, (Mirella vio racconterebbe il cammino in altro modo, credo) queste sono le mie impressioni filtrate da quello che io sono ora…senza risposte, tanti dubbi, e in attesa di non so che cosa. Ciao e buona domenica pomeriggio…whaooo io odio le domeniche pomeriggio! (questa è una battuta da Mafalda, io le assomiglio molto)









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