sabato 21 luglio 2012

chiudere...invece di...aprire le braccia







questa foto del cammino meditativo di maggio 2012, 10 eravamo noi e 15 erano altri pellegrini a 2 a 3 a ..gruppo quella sera che abbiamo dormito al convento dei Cappuccini "Il paradiso" di Sansepolcro, ben presto sarà una rarità perche il convento chiude spostando i due frati che lì risiedono in altri luoghi...così come chiude il Convento dei Minori di Sant'Ubaldo a Gubbio...e "i caduti eccellenti" si moltiplicano...PERCHE'? Per quelle logiche incomprensibili che un giorno fecero dire ad un mio amico frate: "Non tentare di capire le nostre logiche dall'esterno, non si capiscono dall'interno." Quella sera al "Paradiso" feci le ore piccole a parlare con padre Amedeo distrutto da queste "logiche assurde", gli promisi di andare a parlare con il suo Provinciale ben conscia che non avrei ottenuto nulla, ma poi ci sono andata...e, almeno, ho detto quello che pensavo, e lui mi ascoltava, cosa assai rara fra i Provinciali, gli dissi che quello che saltava a gli occhi di chi, da laico, ha a che fare con i frati, è la mancanza di fratellanza che c'è fra di loro, la mancanza di ascolto, di affetto, di comprensione, la bruciante solitudine che, a volte, non ce la fa a restare inabissata nei chiostri e sbucca fuori magari con confidenze disperate ad una laica che ascolta come quelle di quella sera, di un frate anziano che ha vissuto più di 30 anni in quel convento e si vede spostato come un birillo, una pedina su una scacchiera dove, dovendo chiudere qualche convento, non si ascolta nemmeno la sua voce e quella di tutti coloro che quel luogo lo vivono come posto di aggregazione, di accoglienza, di ascolto (e non mi dite che è l'Angela che parla male dei frati perchè non è così, io non ne parlo male, vorrei che coloro che ho sentito "miei fratelli" fossero fratelli davvero, almeno fra di loro se non con me o con i pellegrini.) "Il paradiso" è lì dal 1600 ed è un convento, una chiesa frequentata e viva, il Cammino gli ha dato ulteriore linfa sia economica che di incontro e scambio fra persone che si mettono in cammino sui passi di Francesco, l'orto è bellissimo e da da mangiare e da bere (vino e olio) sia al convento che al vicino eremo di Montecasale dove quello che era un bellissimo orto non vien più coltivato, i frati sono pochi e anziani...la gente si sta mobilitando, scrivono lettere, si incontrano ma...io le conosco quelle "logiche incomprensibili" e, lasciatemelo dire perverse, le conosco sulla mia pelle e su quella dei pellegrini perchè la chiusura della Perfetta Letizia nel suo momento di pieno splendore racconta solo dell'incomprensione e dell'invidia, sì proprio dell'invidia avete letto bene, per qualche cosa che funziona... e, nel caso di Sansepolcro, non conta nulla che i due padri siano persone con le braccia aperte, che lì non si dorma e mangi soltanto ma che si venga accolti..."le logiche incomprensibili" non tengono conto di questo...e allora, di che cosa tengono conto i Provinciali? Uno se lo domanda davvero...e così, manco a farlo apposta, è due giorni che incontro o sento storie di frati che se ne vanno, magari dopo 20 anni di convento, se ne vanno perchè quello per cui sono entrati non c'è più, perchè si sentono delle cose in mano ad una "obbedienza" che è persino più insensata della chiusura di una fabbrica o della messa in cassa integrazione di persone che hanno dato tutto per il loro lavoro. Carenza di vocazioni?! E perchè dovrebbero essercene se questo è il panorama? Certo la "Via spirituale e di vita di Francesco" attira ancora, chi entra, spesso, è attratto da quella vita dei primi fratelli...ma poi la realtà è quella "dei birilli senza voce", dei vecchi frati spostati in infermeria (per carità tutti i vecchi di sto mondo avessero infermerie così belle!) ma che sono ricoveri dove si attende solo di morire...e ne ho visti di vecchi frati morire così, lontani dal convento dove c'era tutta la loro vita. Al Provinciale Capuccino ho detto tutto quello che sto scrivendo, gli ho fatto casi, gli ho raccontato fatti, gli ho persino detto: "Mi permetta di dirle, qualcuno ci lascierà le penne per questa chiusura..Dio non voglia. lei se la sente di decidere una cosa che può produrre un effetto così?"...lui ascoltava, in fondo si trattava di sopportare per una mezz'ora una laica da nulla, non ho parlato con astio ma con grande dolore, era un giorno caldissimo e, quando sono uscita dal magnifico Eremo delle Celle di Cortona un improvviso scroscio di pioggia stava rinfrescando la terra e l'aria. Lui mi ha detto: "Aspetta che finisca, sei senza ombrello." Gli ho risposto: "Mi piace la pioggia..." Non ce la facevo più a stare lì in quella bellezza senza vita, sono uscita a braccia aperte, quasi danzando in quella raffica di gocce che contro il sole all'orizzonte parevano fili d'oro. Avevo bisogno di vita, quell'acqua che mi bagnava tutta era vita, e mentre salivo fino alla macchina pensavo a fra Elia, a Francesco lì, in quel luogo, a quel "calore" che aveva fatto "scalzare" tanti giovani di belle speranze (come diceva Dante) pensavo a quanto erano fratelli quei primi e a come, dopo poco, tutto era divenuto un ordine ingessato, bloccato, chiuso...per poi essere riformato dai Capuccini nel tentativo di tornare alle origini...e ricaderci pure loro. I frati spesso mi dicono: "Difficile, quasi impossibile seguire Francesco!" uno mi disse un giorno: "Lui era un purosangue, noi siamo dei brocchi." E pensare che non è così...basta fare andare il cuore, il cervello del cuore, visto che la scienza c'è pure arrivata a scoprire che ci sono vari cervelli nel corpo umano e che uno di questi è quello del cuore...nessuno vuole tornare a vivere come nel medioevo, non è quello e, onestamente, l'abito è solo folcloristico visto che non è neppure come quello che vestiva Francesco che si vestiva come i poveri di allora, è dare la precedenza alla logica del cuore, all'ascolto del cuore...tutto qui! Povero Elia, povero Francesco...poveri vecchi frati soli e disperati che alla fine della loro vita si domanderanno: "Ma chi me lo ha fatto fare?" Mi fanno tenerezza, credo che dovrebbero finire la loro vita con dignità, nel pieno delle loro funzioni magari passando ad uno più giovane il loro sapere, i loro ricordi e non vedendosi spostati, "per obbedienza" un'obbedienza che sa più di interessi e logiche che sono tutto fuorchè fraterne, sapendo che quello che hanno costruito giorno per giorno sarà chiuso...Per "il paradiso" ho fatto la mia piccola parte, ma la cosa non mi consola e, quando quella porta chiuderà sarà una perdita non solo per i pellegrini che lì trovano accoglienza, non solo un letto e un pasto (cosa che i Provinciali tutti non capiscono, non capiscono la differenza che c'è fra il mero dormire e mangiare e l'accoglienza che è ben altra cosa!), questa è una perdita per l'Ordine...se solo lo capissero!

4 commenti:

Luciano ha detto...

Che tristezza, noi pellegrini vorremmo accoglienze semplici ma vere, non alberghi a quattro stelle. Ma la logica del profitto impera!

Angela Seracchioli pellegrina ha detto...

...e pensare che quel convento si mantiene da solo, specialmente con i pellegrini! E' un pò come la Perfetta letizia che produceva pure denaro dalle piccole offerte dei pellegrini, non è neppure la logica del denaro spiccio...forse è solo il potere. Dopo aver messo il post mi è venuto in mente cosa mi disse un frate a proposito della chiusura dell'ostello, con fare "diabolico" e con un piacere legato al potere, "diabolico" mi disse: "Abbiamo chiuso un convento, la gente del posto ha protestato, non volevano, ma noi lo abbiamo chiuso lo stesso!" Che potere meschino!E se Michele arrivasse e con un fuscello riaprisse le porte?!

Angela Seracchioli pellegrina ha detto...

ne ho saputa un'altra da dei pellegrini veneti con cui sono stata fino a poco fa...in veneto hanno chiuso un convento Cappuccino che funzionava benissimo, la gente del posto ha raccolto 1800 firme e la risposta è stata: "Si vede che ci volete bene..." ma il convento lo hanno chiuso lo stesso! La domanda è: ma loro vogliono bene alla gente che vuole bene a loro?

Sergio ha detto...

Bruttissima notizia. "Il paradiso" e Padre Amedeo erano davvero una delle accoglienzemigliori e più "francescane" del Cammino di Francesco. Dopo la Perfetta Letizia e Cerbaiolo, un altro pezzo di cammino che scompare.