martedì 13 luglio 2010

la vernice per far sparire la Perfetta Letizia...

...ho appena finito di parlare con un frate molto caro della situazione ostello...lui non è il provinciale ma gli è molto vicino...non ho voglia di raccontare quello che ci siamo detti...tanto è niente di nuovo e con questo caldo mi sento consumare...il succo: Hanno altri progetti sul luogo da dopo ottobre...
per cui l'idea che avevo in mente si farà:
Per la festa degli hospitaleri del 23/24 ottobre fornirò vernice e pennelli e...la Perfetta Letizia sparirà!!!
Io non lascio le scritte, la cappella così detta "sincretista" e tutte le cose fatte belle in questi anni...sarà una festa della vernice perchè cancellare tutta sola sarebbe triste, così è un gioco...per far sparire....mai più nascerà un Perfetta Letizia!!!
Il prossimo luogo, ostello, accoglienza avrà un nome che non ricorda come hanno buttato fuori Francesco e ora me....è un nome che non sa di umiltà o di masuetudine ma di dolore e incomprensione...di spreco...è l'ultima cosa che ho detto al frate: "Io che riciclo tutto veder buttare una cosa bella, che funziona, che fa del bene non riesco a non pensare allo spreco..."
ricopio qui la vera versione della storia della Perfetta Letizia, quella che si dice autografa di Francesco e che già ho trascritto nel blog qualche tempo fa....rileggetela, dice tanto!
...Io non mi "conturbo", forse è il caldo...voglio salvare la credenziale e da Assisi non mi muovo perchè è qui che do fastidio e credo di essere stata mandata qui per questo....Assisi ha buttato fuori tanti...io sto qui...faremo l'Associazioni degli amici del cammino, prossimamente vi darò tutte le notizie in merito...poi si vedrà...si andrà oltre...
Hospitaleri di tutti questi anni, mi raccomando, non mancate all'appuntamento della vernice!

Lo stesso [fra Leonardo] riferì che un giorno il beato Francesco , presso Santa Maria [degli Angeli], chiamò frate Leone e gli disse: "Frate Leone, scrivi" questi rispose: "Eccomi, sono pronto". "Scrivi- disse - quale è la vera letizia "
"Viene un messo e dice che tutti i maestri di Parigi sono entrati nell'ordine; scrivi: Non è vera letizia. E se ti giunge ancora notizia che i miei frati sono andati tra gli infedeli e li hanno convertiti tutti alla fede, oppure che io ho ricevuto da Dio tanta grazia da sanr gli infermi e da fare molti miracoli; ebbene io ti dico: in tutte queste cose non è la vera letizia".
"Ma quale è la vera letizia?"
"Ecco, io torno da Perugia e, a notte fonda, giungo qui, ed è inverno fangoso e così rigido che, all'estremità della tonaca, si formano dei ghiacciuoli d'acqua congelata, che mi percuotono continuamente le gambe fino a far uscire il sangue da siffatte ferite. E io tutto nel fango, nel freddo del ghiaccio, giungo alla porta e, dopo aver lungo picchiato e chiamato, viene un frate e chiede: "Chi è?". Io rispondo: "Frate Francesco". E quegli dice: "Vattene, non è ora decente, questa, di andare in giro, non entrerai". E poiché io insisto ancora, l'altro risponde:
"Vattene, tu sei un semplice e un idiota, qui non ci puoi venire ormai; noi siamo tanti e tali che non abbiamo bisogno di te".
E io sempre resto davanti la porta e dico: "Per amor di Dio, accoglietemi per questa notte".
E quegli risponde: "Non lo farò. Vattene al luogo dei Crociferi e chiedi là".
Ebbene, se io avrò avuto pazienza e non mi sarò conturbato, io ti dico che qui è la vera letizia e qui è la vera virtù e la salvezza dell'anima".




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