lunedì 17 giugno 2013

Comunity Building sulle colline umbre





Sono reduce da questo intensissimo weekend in cui...ho messo in pratica quello che ho tradotto per 330 pagine l'anno scorso, il "fare comunità" secondo il metodo di Scott Peck ed è stata dura, dura e appagante nell'attraversamento delle varie fasi fino ad uno sciogliersi delle tantissime tensioni e ferite che ognuno di noi, membri qualsiasi dell'umanità, ci portavamo dentro. La tentazione mia di oggi è di raccontare ma è un pò come per i Cammini...come puoi raccontare a chi non si è mai messo uno zaino in spalla che cos'è un Cammino? Tutti noi pellegrini lo sappiamo che le parole non bastano e che anche il più bel diario di pellegrinaggio sarà sempre qualche cosa di parziale e di del tutto personale per cui...non racconto nulla se non che, come "da manuale", sia io che più o meno tutti, ad un certo punto avevamo voglia di scappare via, per tantissime ragioni con varie sfumature che potrebbero forse essere sintetizzate in: scoraggiati, arrabbiati, delusi, annoiati, affaticati, pieni di solitudine invalicabile, voglia di richiudersi nel proprio riccio, voglia di scappare...e che poi, come accade nelle fasi più difficili di ogni cammino, qualche cosa si è sciolta in ognuno di noi e siamo andati oltre...e il cammino è divenuto bello e più leggero. Come ogni cammino questo "cammino interiore" non ti risolve i problemi della vita ma ti lascia una leggerezza che ti permette di affrontarli con spirito nuovo, con energia maggiore... Scommetto che non ci avete capito nulla...perchè, in realtà, non c'è nulla da capire se non che tutti noi, proprio tutti, ci portiamo dentro ferite che ci condizionano la vita e che il divenire vulnerabili, almeno per un pò, ci permette di alleggerircene e, di conseguenza, divenire compassionevoli nei confronti delle ferite degli altri...ma è qualche cosa da fare, non da capire in teoria...per cui non è spiegabile se non lo si mette in pratica... Alla fine ci siamo lasciati con un " rituale" inventato da noi, deciso insieme: eravamo 18 e, nella saletta in cui siamo stati chiusi per 2 giorni, c'erano due bellissimi candelieri con...per Dio-incidenza, 18 candele...ognuno di noi ne ha accesa una e poi, in semplicità e non seguendo nessuna religione o filosofia particolare, abbiamo fuso le nostre voci in una sorta di Om mentre Sandra, che aveva facilitato la nostra esperienza, recitava la "Sutra del Cuore" la stupenda "preghiera" buddista che va oltre il buddismo stesso come tutto ciò che è oggettivo: stupendo e universale. La vita continua...ognuno di noi è tornato o sta tornando a casa dopo i "giorni a Curasci" nella bella casa a 1000 metri di Sabine e Francesco che ha un nome: "La buona vita" io sono tutta scombussolata ma più leggera, sono anche stanca perchè questo è stato un vero e proprio lavoro...non una passeggiata...come lo è un Cammino e, come quando si ritorna da un cammino, i risultati si vedranno nel tempo...per ora me ne sto sospesa, ho scritto le credenziali che si erano accumulate, andrò alla posta, andrò dal veterinario con il gattino che ha la congiuntivite, mi appresterò a mandare nel mondo l'appello per la Ruah in varie lingue, risponderò ai pellegrini, mi preoccuperò delle condizioni dei sentieri....insomma, nulla di nuovo...quello che sento è una fiducia nuova per quel che riguarda la Ruah. Ieri sera, al ritorno...sono passata volutamente vicino alla casa che vorrei, a quella che E' la Ruah dal primo momento che questa "parola" mi si è formata in testa, l'ho salutata, sorrideva nel sole del tramonto...l'avevo affidata al gruppo, al cerchio di questi faticosi giorni e lei pareva saperlo, aspetta anche lei di divenire un "mucchio di pietre vive" e non solo una "casa abbandonata" senza vita...speriamo, lei spera, io spero, tanti sperano e se dovrà essere sarà...di più non so!



Metta Sutta
Ecco cosa è chiamato a fare chi pratica il bene e conosce lo stato della pace
Essere abile e retto molto retto,
di chiara parola gentile e mai vanesio
Contento e facilmente appagato, non sopraffatto da impegni,
calmo e discreto
senza alcuna avidità quando si aggira per gli acquisti
non commetterà alcuna azione che possa suscitare il biasimo dei saggi.
Possano tutte le creature essere felici e in pace
Che il loro cuore sia felice
Che qualsiasi creatura sia essa in movimento o immobile,
senza eccezione
Lunga , grande, media o corta, minuscola o corpulenta,
visibile o invisibile, vicina o lontana
già nata o in procinto di nascere
che tutte queste creature godano di un cuore felice.
Che nessuna mortifichi l’altro, che nessuno in alcun modo disprezzi l’altro
Che nessuno, per collera o risentimento voglia il male dell’altro
Così come una madre protegge suo figlio
Il suo unico figlio a costo della vita
Allo stesso modo nei riguardi di tutte le creature
sorga una sollecitudine infinita.
Irradiando amore sull’universo intero,
in alto e in basso, senza confini, liberi da odio e da rancore
fermi o camminando, seduti o distesi
liberi da torpore,
coltivando la pratica di METTA
ecco la sublime dimora e chi è puro di cuore
non vincolato a opinioni
dotato di chiara visione e liberato da attaccamento
non rinascerà in questo mondo.




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