lunedì 17 giugno 2013

che strano...non la conoscevo!







Quando con la mia "Burgundy", la macchina scassona precedente la "Somarella", una Tempra che non amavo perchè aveva sostituito...per mancanza di soldi per poter chiudere il leasing, la mia amata "Blubell" una fiammante Megane Shenic...dicevo quando salivo e scendevo le colline dell'Umbria per scrivere la guida 10 anni fa, l'"Infinitamente Piccolo" ripetuto all'infinito era la mia colonna sonora, mi spronava, andava al ritmo dei miei pensieri, delle curve, dei su e giù del cuore, i giù che mi donavano le porte che non si aprivano per le accoglienze per i "miei futuri pellegrini", i su di quelle che si aprivano...quanto tempo è passato! Eppure quando sento il brano che preferisco di tutto il cd "L'undicesimo canto di Dante" rivedo la luce dei tramonti di allora e ricordo pure che fu in una curva che...amai la tempra e glielo dissi: "Povera scassona, non ti ho mai amato e tu, fedele, mi porti su e giù, ti schiodi persino dal fango quando mi sono sbagliata strada in cima ad una collina e non c'era nessuno e la sera si avvicinava...poverina, grazie! Ti voglio bene..."
Lei lo capì ed è morta quando da tempo c'era l'ostello e, fedele, aveva portato una quantità di pellegrini fino all'inizio del sentiero per il Subasio dopo averli attesi fuori San Damiano durante le Lodi (una volta nella Burgundy eravamo in 9 con pure gli zaini...non chiedetemi come abbiamo fatto e come lei, la scassona, abbia potuto salire fino a porta Capuccini!)
Ieri mi è tornato in mente Branduardi perchè Francesco di Curasci mi ha fatto sentire questo brano bellissimo "Francesco" che, stranamente, non conoscevo e che non fa parte di quell'album.
Così, oggi, ho pure trovato questo pezzo di Branduardi che racconta come nacque "L'infinitamente piccolo" che continuo a pensare che sia la più bella cosa in musica che sia stata fatta su Francesco...per niente melensa e molto seria nei testi...con grandi musicisti e ottima musica, niente a che vedere con quelle robe tipo "Chiara di Dio" che occupano da secoli l'unico teatro in città ad Assisi e che sono un'oscenità di collosa melassa...in cui la parola, il nome "Francesco" viene ripetuto un milione di volte (cartina tornasole per capire quando una cosa su Francesco è buona o no...più viene ripetuto il nome più c'è vuoto di pensiero e d'arte!).
Nella prima edizione di "Di qui passò Francesco" ringraziavo Branduardi, gli spedii la guida, ma poi, pensando che non l'avesse ricevuta come lui mi confermò, andai a vedere la Lauda di Francesco" a Mestre e lo aspettai fuori e gliela diedi direttamente ringraziandolo, fu bello, glielo dovevo! Buon ascolto



"Francesco"
Che cosa ti ha fatto pensare
che ci fossero cieli più belli
al di là delle mura di casa,
oltre il giardino in fondo alla strada
che cosa ti ha fatto pensare...
E quando hai passato il cancello
sulla strada che sale ad Assisi
tu il figlio del ricco mercante,
senza un soldo e senza le scarpe
Francesco, uomo santo e felice.
E così te ne vai con i tuoi pochi,
tanto ricco nella tua povertà
Così saggio da parlare anche col lupo
tanto sapiente da non volere niente.
Che cosa mi ha fatto pensare
questa sera a cieli più belli
al di là delle mura di casa
oltre il mare in fondo al tramonto
che cosa mi ha fatto pensare...
E quando mi sento già stanco
sulla strada che va poco lontano
io il figlio di un padre qualunque
con le scarpe, ma con poco coraggio
Francesco, mi sento già vecchio.
E così me ne vado da solo
sulla strada che sale ad Assisi
così solo da cercare ad ogni passo
la tua voce che ancora muove il grano
Francesco, uomo Santo e felice.

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