venerdì 18 febbraio 2011

Il Beato Angelico...oggi è la sua festa!

quando porto qualche amico, specialmente straniero, a Firenze lo porto come ad una "Chicca, ad una perla imperdibile" al Convento di San Marco a vedere i dipinti del Beato Angelico perchè credo che sia un luogo unico al mondo con quelle cellette contenenti piccoli capolavori dedicati a chi ci viveva...a volte mi sono divertita ad immaginare il carattere del possessore della cella perchè, il Beato, ha dipinto tante crocifissioni, ad esempio, ma una differisce dall'altra e, credo, questo dipendesse da che cosa il frate che stava lì aveva bisogno di avere sempre sott'occhio...e poi c'è la tavola del Giudizio Universale con gli angeli bellissimi che fanno il girotondo...quanto ci ho sognato sopra! Swidenborg nei suoi libri sull'al di là, lui che ha avuto la ventura di essere portato da un angelo a...vedere, dice che non riusciamo nemmeno vagamente a concepire la magnificenza dei colori e che solo il Beato Angelico c'è andato vagamente vicino....beh a me basterebbe e, immaginando, il Paradiso me lo figuro così!
Grazie Beato Angelico....oggi è il giorno degli artisti...spero anche degli "artistici" perchè non credo che chi come me ha fatto il liceo artistico possa essere chiamato artista...beh di patroni pellegrini comincio ad averne...ma tu sei il "mio"angelo dell'arte, dei colori che amo tantissimo e che sono fondamentali nella mia vita...trascrivo qui sotto cosa "I santi del giorno" dicono di lui....buoni colori sfavillanti a tutti voi!
Questa soave e genialissima figura di Frate Predicatore fu un dono magnifico fatto da Dio all’Ordine. Guido o Guidolino, figlio di Pietro, nacque a Vicchio di Mugello in Toscana alla fine del XIV° secolo e fin da giovane fu pittore in Firenze. Quando sentì la vocazione, insieme al fratello Benedetto, si presentò al convento domenicano di Fiesole. Ordinato sacerdote assunse il nome di Fra Giovanni da Fiesole, ma subito dopo la sua morte fu usanza comune chiamarlo “Beato Angelico”. L’azione di santo e di artista del giovane si svolse mirabilmente nel clima di alta perfezione spirituale e intellettuale trovato nel chiostro. Le sante austerità, gli studi profondi, la perenne elevazione dell’anima a Dio, affinarono il suo spirito e gli aprirono orizzonti sconfinati. Così preparato, da buon Frate Predicatore, poté anch’egli dare agli altri il frutto della propria contemplazione e dar vita, col suo magico pennello, al più sacro dei poemi, narrando ai fratelli la divina storia della nostra salvezza. I suoi Crocifissi, le sue Madonne, i suoi Santi sono una predica che risuona nei secoli. Anima di una semplicità evangelica, seppe vivere col cuore in cielo, pur consacrandosi a un intenso lavoro. Sue sono molte pale d’altare a Fiesole (1425-1438) e le celle, i corridoi, l’aula capitolare e i chiostri del Convento di San Marco a Firenze (1439-1445). Recatosi a Roma, su invito di Papa Eugenio IV, dipinse nella Basilica di San Pietro e nei Palazzi Vaticani, e dal 1445 al 1449, per Papa Niccolò V la sua cappella privata e lo studio in Vaticano. Il Papa gli offrì la Sede Vescovile di Firenze, che energicamente rifiutò, persuadendo il Pontefice a nominare il confratello Sant’Antonino. Fu da Dio chiamato al premio eterno il 18 febbraio 1455 a Roma, nel convento di Santa Maria sopra Minerva, dove il suo corpo è ancora conservato nella attigua Basilica Domenicana. A suo onore, e per la promozione dell’arte sacra, Papa Giovanni Paolo II il 3 ottobre 1982 ha concesso il suo culto liturgico a tutto l’Ordine e il 18 febbraio 1984 lo ha proclamato Patrono Universale degli Artisti.

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