martedì 30 dicembre 2014

la malinconia...di Capodanno

da un blog ho finalmente saputo perchè a Capodanno si canta questa canzone dalla melodia così triste e ora me lo spiego e mi piace di più...DA PROFONDA INNAMORATA DEL PIU' BEL POSTO D'EUROPA, LA SCOZIA! Con la sua antica malinconia, lo struggimento bello e nostalgico che ti prende nelle sue lande battute dai venti...regalatemi un biglietto per le Highlands e parto fra un'ora!
Ora che ho letto il testo, non l'avevo mai fatto, mi piace moltissimo, resta la malinconia delle feste forzate in cui tutti si devono divertire per forza che odio dalla mia prima delusione a riguardo...a 16 anni con il mio primo bel vestitino da sera verde acqua, i sandali verniciati d'argento dalla mamma perchè non c'erano soldi per delle vere scarpine da ballo e i lunghi capelli tutti puntati in su...ero proprio carina ma finsi felicità tutta la sera e "dichiarai guerra" alle feste da ballo di Capodanno...molto meglio una cena fra amici come capiterà a me quest'anno!!

Auld Lang Syne, un addio (senza rimpianti)

Nel mondo anglosassone è l'inno ufficiale del Capodanno. Intonato allo scoccare della mezzanotte nei pub e nelle case, suonato dalle orchestre e trasmesso dalle radio, Auld Lang Syne è una delle canzoni più celebri di tutti i tempi. Composta in Scozia e diffusa ormai ovunque, rappresenta uno di quei casi di "melodia universale" che spesso conosciamo senza nemmeno rendercene conto. È diffusa anche in Italia, sia in versione originale che con il titolo di Valzer delle candele, in Francia come Ce n'est qu'un au revoir, negli Stati Uniti d'America come The New Year's Eve song. In Corea del Sud è stata usata addirittura come inno nazionale, fino al 1948.
La composizione del brano è storicamente attribuita a Robert Burns, poeta scozzese vissuto nel 1700. Fu infatti Burns a pubblicarne per la prima volta le parole, all'interno della raccolta Select Collection of Original Scottish Airs for The Voice (1799) realizzata insieme all’amico George Thomson. Burns, però, non ne rivendicò mai la paternità. In una lettera inviata allo Scots Musical Museum la definì infatti «una canzone dei tempi antichi, mai stampata né pubblicata prima, che io stesso trascrissi dalle parole di un vecchio». Sempre Burns, in un'altra missiva, descrivendo l'effetto che il primo ascolto di "Auld Lang Syne" ebbe su di lui, disse che aveva "attraversato come un fremito la sua anima". Più probabilmente, Burns unì in un unico testo diverse poesie popolari diffuse all'epoca nelle campagne scozzesi. Versi molto simili si ritrovano infatti in componimenti anteriori al poeta - ad esempio, nella ballata “Old Long Syne” scritta nel 1711 da James Watson, o in alcuni frammenti di Robert Ayton e Allan Ramsay.
Il testo di Auld Lang Syne, scritto nell'antica lingua gaelica, è ancora oggi soggetto a disparate interpretazioni. Anche il titolo viene tradotto con accezioni diverse: la corrente più comune, oggi, lo legge come "Old Long Since" ("Tanto tempo da quando.."), una sorta di "c'era una volta" che richiama ai "bei tempi andati". Auld Lang Syne narra la storia di un'amicizia interrotta, riconciliata (nella notte di San Silvestro?) da un brindisi fraterno. Le parole sono semplici, popolari e dal mood nostalgico. Ecco la traduzione in italiano:

Credi davvero che i vecchi amici si debbano dimenticare 
e mai ricordare?

Credi davvero che i vecchi amici e i giorni trascorsi insieme
 si debbano dimenticare?
Perchè i giorni sono ormai trascorsi, mio caro,
 i giorni sono ormai trascorsi

Faremo un brindisi per ricordare con affetto 
i giorni ormai trascorsi
Tu puoi pagare il tuo boccale di birra 
e io pagherò il mio

Faremo un brindisi per ricordare con affetto 
i giorni ormai trascorsi
Noi due abbiamo viaggiato per le colline 
e strappato margherite selvatiche

Ma ora siamo lontani l’uno dall’altro
 
perchè i giorni sono ormai trascorsi
Noi due abbiamo navigato nel fiume
 da mattina a sera
 ma ora vasti oceani si frappongono tra noi

Perchè i giorni sono ormai trascorsi
Perciò prendi la mia mano, amico mio fidato
 e dammi la tua

Faremo un brindisi pieno d’affetto insieme, in ricordo di quei bei giorni andati.

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