"Israele, un Paese che ha trasformato aree desertiche in luoghi produttivi e in giardini. (...) Israele, un Paese che si confronta
col tema mondiale del governo del ciclo dell'acqua e con quello dell’elettricità, con pratiche di avanguardia"
Nichi Vendola
Nichi Vendola
Caro Vendola, questa retorica ignora che quel deserto era la Palestina, il paese più colto e sviluppato del Medio Oriente con fiorenti città e scambi culturali e commerciali, prima naturalmente della colonizzazione e della Nakba che ha prodotto 5 milioni di profughi, la metà di villaggi distrutti (Chissà se conosci la storia di Der Yasin o degli altri villaggi?) E poi la distruzione di interi quartieri storici e architettonicamente importanti, la cancellazione di ogni traccia di cultura palestinese, compreso il furto di centinaia di migliaia di libri e documenti. L'elenco è molto lungo e ti invito a documentarti, ma voglio darti un solo esempio di come Israele... costruisce i suoi giardini: A Silwan, quartiere di Gerusalemme con 40 mila abitanti palestinesi, il sindaco ha deciso di procedere alla demolizione di 22 delle 88 case palestinesi a rischio di demolizione. (...)
Quanto all’acqua...chissà se qualcuno ti ha mai detto che il primo modo con cui Israele “si confronta” con il problema dell'acqua è quello di... rubarla totalmente ai palestinesi. Le colonie usufruiscono dell'80% dell'acqua disponibile mentre città e villaggi restano a secco anche per mesi comprese città come Betlemme. I palestinesi espropriati delle loro risorse idriche, anche grazie alla costruzione del muro di separazione che ha inglobato le fonti idriche rimaste, sono costretti a comprare a caro prezzo la loro acqua dalla società israeliana Mekorot. (...) Per quanto riguarda l'energia, che spesso i palestinesi vedono solo passare sulle loro teste tra una colonia e l’altra, essendo privati tanto dell'acqua quanto dell'elettricità,
Come ebrea sono indignata dalle tue dichiarazioni: esse offendono me e insieme tutte quelle persone che in Israele e nel mondo cercano di spiegare che gli ebrei non sono tutti sionisti e si battono
per la giustizia e la libertà di tutti oltre che per mantenere la propria dignità.
Quanto all’acqua...chissà se qualcuno ti ha mai detto che il primo modo con cui Israele “si confronta” con il problema dell'acqua è quello di... rubarla totalmente ai palestinesi. Le colonie usufruiscono dell'80% dell'acqua disponibile mentre città e villaggi restano a secco anche per mesi comprese città come Betlemme. I palestinesi espropriati delle loro risorse idriche, anche grazie alla costruzione del muro di separazione che ha inglobato le fonti idriche rimaste, sono costretti a comprare a caro prezzo la loro acqua dalla società israeliana Mekorot. (...) Per quanto riguarda l'energia, che spesso i palestinesi vedono solo passare sulle loro teste tra una colonia e l’altra, essendo privati tanto dell'acqua quanto dell'elettricità,
Come ebrea sono indignata dalle tue dichiarazioni: esse offendono me e insieme tutte quelle persone che in Israele e nel mondo cercano di spiegare che gli ebrei non sono tutti sionisti e si battono
per la giustizia e la libertà di tutti oltre che per mantenere la propria dignità.
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