mercoledì 31 ottobre 2012
Un bellissimo matrimonio colorato!
questo è un post per i pellegrini meditativi di ottobre...a gli altri non dirà nulla ma a loro sì! Vi ricordate la simpatica coppia del cammino degli americani: Chio e Guy che vivono in Canada ma che sono rispettivamente giapponese e belga?! Lungo il cammino si parlava di come le varie coppie si sono conosciute ed è saltata fuori questa bella storia d'amore nata in Canada fra due studenti e del loro matrimonio in Giappone, così tutti noi eravamo molto curiosi di vederli vestiti con gli abiti tradizionali, oggi Guy mi ha mandato queste 3 foto le due in abiti giapponesi, dal fondo, sono quelle dell'abito tradizionale antico, poi a metà matrimonio si sono vestititi con quello tradizionale moderno e poi, in belgio, con quelli occidentali. Quanto abbiamo riso al racconto di Guy sulla sua vestizione! Tutti e due avevano 3 persone che li vestivano e la cosa è durata ore! Belli, veramente belli così colorati specialmente oggi che il cielo è grigioe una vaga tristezza aleggia nel mio di cielo! Questa è una bella storia d'amore che continua da tantissimo, il loro figlio è un direttore d'orchestra e loro si vogliono un gran bene e vogliono bene al mondo facendo tanto per tutti quelli che incrociano le loro vite. Grazie d'esistere cari amici lontani!
martedì 30 ottobre 2012
la "Pedivella" di Rimini verso La Verna
forse è un pò tardi per partecipare a questo cammino, o forse no...la cosa bella è che il gruppo di ciclisti della "Pedivella" di Rimini ha individuato un percorso da Rimini alla Verna che può essere utile pe chi proviene da nord e vuole fare il Cammino. Rimini è stato uno dei primi luoghi di Francesco e dei suoi e il loro cammino tocca luoghi che di certo lo hanno visto "all'opera" per cui GRAZIE per questa aggiunta al cammino! E buon cammino pellegrini che hanno abbandonato le bici per fare questo cammino a piedi!
Qui sotto il loro programma:
“Fratello Sentiero , Sorella Strada “
A Piedi da Rimini al Santuario de La Varna, sulle tracce di San Francesco D’Assisi
Pellegrinaggio sperimentale per segnare il percorso, partendo da Rimini al Santuario de La Varna (AR)
Programma
1° novembre 2012
Prima tappa Rimini - San Leo
A. Partenza ore 8,00 Rimini dal Tempio Malatestiano – Via IV Novembre.
Km 2 -Sosta al Santuario delle Grazie di Covignano (in futuro punto di accoglienza ai pellegrini)
Km 8 -Vergiano – chiesa della Madonna delle Nevi (punto di interesse storico per il passaggio di San Francesco)
Km 13,5 Corpolò chiesa – sosta
Km 17 Monastero dei Frati Villa Verucchio (punto di interesse storico per il passaggio di San Francesco -in futuro punto di accoglienza ai pellegrini)
Km 20 Ponte Verucchio (punto di rifornimento alimentari e/o luogo di sosta – ristorante)
Km 23,5 Torello (punto di rifornimento alimentari e/o luogo di sosta )
Km 26 Pietracuta -chiesa (punto di rifornimento alimentari e/o luogo di sosta – ristorante)
Km 30 Ponte Santa Maria Maddalena (punto di rifornimento alimentari e/o luogo di sosta – ristorante)
Km 34 Sant’Igne (punto di interesse storico per il passaggio di San Francesco -in futuro punto di accoglienza ai pellegrini)
Km 37 San Leo - paese (punto di interesse storico per il passaggio di San Francesco -in futuro punto di accoglienza ai pellegrini)
2 novembre 2012
Seconda tappa San Leo – Sant’Agata
A. Partenza San Leo - piazza
Km 5 Secchiano – ponte sulla deviazione per la pista ciclabile
Km 10 Novafeltria (punto di rifornimento alimentari e/o luogo di sosta – ristorante - in futuro punto di accoglienza ai pellegrini)
Km 15 Uscita dalla pista ciclo pedonale in prossimità impianto potabilizzazione Hera, località Villafranca Si attraversa la Marecchiese si sale in direzione Torricella – Libiano – Botticella Poggiorimini
Km 23 Poggiorimini chiesa Madonna del Soccorso
Km 26 Sant’Agata (punto di interesse storico per il passaggio di San Francesco -in futuro punto di accoglienza ai pellegrini punto di rifornimento alimentari e/o luogo di sosta – ristorante -)
3 novembre 2012
terza tappa Sant’Agata – Pratieghi o Valdazze
A. Partenza Sant’Agata
Località Piani ( punto di interesse storico Francescano)
Bivio Pereto- Palazzo
Località Palazzo (punto di rifornimento alimentari e/o luogo di sosta – ristorante)
Incrocio strada provinciale
Balze paese (punto di rifornimento alimentari e/o luogo di sosta – ristorante - in futuro punto di accoglienza ai pellegrini)
Pratieghi (punto di rifornimento alimentari e/o luogo di sosta – ristorante - in futuro punto di accoglienza ai pellegrini)
4 novembre 2012
4 quarta tappa Partieghi – La Verna
Località Valdazze
Incrocio strada provinciale
Località Viamaggio (punto di rifornimento alimentari e/o luogo di sosta – ristorante)
Km 10 circa Ore 2, 15 circa - Pieve Santo Stefano (punto di rifornimento alimentari e/o luogo di sosta – ristorante - in futuro punto di accoglienza ai pellegrini ) ----- Carrabile e sentiero in discesa----
Ore 4 circa Santuario de La Verna ----- carrabile e sentiero sempre in salita talvolta molto ripida senza alcuna possibilità di rifornimento di acqua o viveri da procurarsi prima di iniziare.
I punti di sosta come il percorso potranno subire variazioni a seconda delle condizioni metereologiche e delle esigenza dei partecipanti. Necessario abbigliamento adeguato e attrezzatura per dormire in luoghi di fortuna. Se possibile sarà messo a disposizione un mezzo di assistenza.Si potrà partecipare anche ad una sola tappa o una parte di essa. Obbligatoria la prenotazione al 3207433000
Qui sotto il loro programma:
“Fratello Sentiero , Sorella Strada “
A Piedi da Rimini al Santuario de La Varna, sulle tracce di San Francesco D’Assisi
Pellegrinaggio sperimentale per segnare il percorso, partendo da Rimini al Santuario de La Varna (AR)
Programma
1° novembre 2012
Prima tappa Rimini - San Leo
A. Partenza ore 8,00 Rimini dal Tempio Malatestiano – Via IV Novembre.
Km 2 -Sosta al Santuario delle Grazie di Covignano (in futuro punto di accoglienza ai pellegrini)
Km 8 -Vergiano – chiesa della Madonna delle Nevi (punto di interesse storico per il passaggio di San Francesco)
Km 13,5 Corpolò chiesa – sosta
Km 17 Monastero dei Frati Villa Verucchio (punto di interesse storico per il passaggio di San Francesco -in futuro punto di accoglienza ai pellegrini)
Km 20 Ponte Verucchio (punto di rifornimento alimentari e/o luogo di sosta – ristorante)
Km 23,5 Torello (punto di rifornimento alimentari e/o luogo di sosta )
Km 26 Pietracuta -chiesa (punto di rifornimento alimentari e/o luogo di sosta – ristorante)
Km 30 Ponte Santa Maria Maddalena (punto di rifornimento alimentari e/o luogo di sosta – ristorante)
Km 34 Sant’Igne (punto di interesse storico per il passaggio di San Francesco -in futuro punto di accoglienza ai pellegrini)
Km 37 San Leo - paese (punto di interesse storico per il passaggio di San Francesco -in futuro punto di accoglienza ai pellegrini)
2 novembre 2012
Seconda tappa San Leo – Sant’Agata
A. Partenza San Leo - piazza
Km 5 Secchiano – ponte sulla deviazione per la pista ciclabile
Km 10 Novafeltria (punto di rifornimento alimentari e/o luogo di sosta – ristorante - in futuro punto di accoglienza ai pellegrini)
Km 15 Uscita dalla pista ciclo pedonale in prossimità impianto potabilizzazione Hera, località Villafranca Si attraversa la Marecchiese si sale in direzione Torricella – Libiano – Botticella Poggiorimini
Km 23 Poggiorimini chiesa Madonna del Soccorso
Km 26 Sant’Agata (punto di interesse storico per il passaggio di San Francesco -in futuro punto di accoglienza ai pellegrini punto di rifornimento alimentari e/o luogo di sosta – ristorante -)
3 novembre 2012
terza tappa Sant’Agata – Pratieghi o Valdazze
A. Partenza Sant’Agata
Località Piani ( punto di interesse storico Francescano)
Bivio Pereto- Palazzo
Località Palazzo (punto di rifornimento alimentari e/o luogo di sosta – ristorante)
Incrocio strada provinciale
Balze paese (punto di rifornimento alimentari e/o luogo di sosta – ristorante - in futuro punto di accoglienza ai pellegrini)
Pratieghi (punto di rifornimento alimentari e/o luogo di sosta – ristorante - in futuro punto di accoglienza ai pellegrini)
4 novembre 2012
4 quarta tappa Partieghi – La Verna
Località Valdazze
Incrocio strada provinciale
Località Viamaggio (punto di rifornimento alimentari e/o luogo di sosta – ristorante)
Km 10 circa Ore 2, 15 circa - Pieve Santo Stefano (punto di rifornimento alimentari e/o luogo di sosta – ristorante - in futuro punto di accoglienza ai pellegrini ) ----- Carrabile e sentiero in discesa----
Ore 4 circa Santuario de La Verna ----- carrabile e sentiero sempre in salita talvolta molto ripida senza alcuna possibilità di rifornimento di acqua o viveri da procurarsi prima di iniziare.
I punti di sosta come il percorso potranno subire variazioni a seconda delle condizioni metereologiche e delle esigenza dei partecipanti. Necessario abbigliamento adeguato e attrezzatura per dormire in luoghi di fortuna. Se possibile sarà messo a disposizione un mezzo di assistenza.Si potrà partecipare anche ad una sola tappa o una parte di essa. Obbligatoria la prenotazione al 3207433000
lunedì 29 ottobre 2012
10 anni fa, oggi...
per recuperare questa mia foto di oggi 10 anni fa alla stazione di Trento ho aperto il mio diario di allora che è ancora sul sito "Pellegrinando", è una diapositiva e Luciano la scannarizzò assieme alle altre...a quest'ora mi stavo imbarcando a Milano sul treno per Nizza...con la guida di Terre di Mezzo del Cammino di Santiago appena comperata a Trento...l'aprii solo il giorno dopo, dopo essermi fermata a Lourdes, sul treno per Bayon, non volevo sapere nulla prima di essere là...
10 anni....una vita, 10 piccoli e pochi anni in cui è successo il mondo per me e non solo per me di conseguenza. L'altro giorno con Miriam ripetevo quello che ho già detto tante volte: "E' come se la mia vita prima non fosse esistita, o meglio, come se appartenesse ad un'altra me, di cui a volte parlo ma che è lontanissima...molto di più di 10 anni!" E così sono diventata "pellegrina" allora, e quando si dice che il Cammino di Santiago ti cambia la vita, io posso dire che te la sconvolge, ha sconvolto la mia. Miriam diceva: "attorno a te ci sono tante persone che ti vogliono bene..." Sì è vero, e sono tutti pellegrini, aggiungo io, è strano...oggi è un giorno di bilanci per me e mi accorgo che rapporti che credevo profondi in realtà non lo sono e che quelli che lo sono, sono tutti, proprio tutti, con pellegrini! Giorno di bilanci come se oggi inziasse una nuova decina di cui non so nulla...come allora non sapevo cosa mi aspettasse...ma del resto chi sa nulla di quello che l'aspetta?! Forse si illude di saperlo ma in realtà nessuno sa nulla...
L'altro giorno a Milano mi trovavo a pensare cose che mi suscitano le grandi città perchè non era la prima volta che facevo pensieri simili e accadono sempre in mezzo alle folle. Guardavo i volti della gente nelle strade, nei bus, nei bar...e pensavo che tutti loro erano un piccolo universo, piccoli universi che correvano verso le loro direzioni: indaffarati, tristi, felici, innamorati, disperati, ricchi, poveri... e che per tutti loro come per me, la realtà, quello che chiamiamo realtà, era semplicemente la percezione che ognuno di noi ha di ciò che gli è attorno, niente di oggettivo ma, bensì, tutto filtrato da quel piccolo essere che siamo e che finirà...forse lasciando una traccia dietro la propria sparizione ma nulla di più. E allora come si fa ad essere sicuri di qualche cosa che oggettivamente non esiste? Come si fa a dire: "sono questo o sono quello..." In treno, poi, ho parlato lungamente con due ragazzi e, ad un certo punto, uno dei due mi ha chiesto: "Sei cristiana?" suscitandomi la solita stretta allo stomaco che domande di questo tipo mi suscitano e gli ho risposto: "Io, sono io" e aggiungendo perchè ovviamente non capiva: "Se mi metto addosso un'etichetta capisci di più di me? Io non sono nessuna etichetta, sono quella che è seduta di fronte a te in un treno che corre nella notte..." Ovviamente la cosa, così, non è stata così più chiara per lui ma ho deciso di non rispondere più a domande di questo tipo se non con "Io sono io" o con un raglio...mi si potrebbe, nell'ultimo caso, definire come: "Somarello" che non dice nulla di meno o di più di ciò che sono!
Siamo solo piccoli universi di percezioni convinti, che lo vogliamo ammettere o no, di essere al centro dell'Universo...perchè è vero, lo siamo, siamo al centro di ciò che percepiamo e non sappiamo nemmeno come fisicamente siamo veramente perchè quello che possiamo sapere, persino solo del nostro aspetto, è filtrato da un riflesso o da una foto...mentre gli altri ci "vedono" non vedendo veramente nulla come noi vediamo quello che vogliamo vedere degli altri...è angosciante, oppure è semplicemente quello che è la vita...e allora, cosa sono 10 anni?!? Chili in più, rughe in più, tanto fatto, tanto detto, tanto vissuto, tanto sofferto, tanto gioito...forse un poco amato (chissà se poi è vero che si ama?! Perchè questa è una domanda di oggi a cui non ho risposta e, se devo dirla sinceramente, non mi sembra di aver mai amato nessuno ponendo che io sappia cosa voglia dire amare al di là di una bella parola che fa sentire bene)...pellegrini per sempre...con forse una meta, una meta sperata, pensata, sentita nel cuore quando va bene... puntini in un "grande gioco" universi negli universi il cui senso è solo l'andare...chissà se le Galassie si fanno domande su dove stanno andando nella loro folle corsa? Vanno, da pellegrine, vanno e basta e non sanno che le chiamiamo Galassie e se qualcuno chiedesse loro: "Sei una Galassia?" forse risponderebbero: "Io sono io...o raglierebbero"
l'accoglienza...sta tutto lì!
ieri sera, a casa di Alessia e della sua bella famiglia, c'era proprio una tavola pellegrina! E, fra tutti, Goran un ragazzo croato che sta andando a piedi verso Roma, un pellegrino d'hoc nello spirito e nei passi...ma non è di questa bella serata che vi voglio parlare e di cui ringrazio Alessia e Fabio sempre pronti ad "aggiungere un posto a tavola che c'è un amico in più", ma di come l'accoglienza sia il perno di tutto! Sta mattina negli ultimi sogni del dormiveglia, mi sono vista sfaccendare nella cucina "della Ruah" era tutta bella e professionale e mi sono svegliata pensando: "Ah ma allora è così, non sapevo che avesse una cucina così bella!" E così "ho visto" la cucina che, in un'altra dimensione, esiste già!
L'accoglienza....Francesca di Milano, che sta per partire dall'Aquila verso Sulmona nonostante "la giovane età" e "le nubi in cielo che minacciano pioggia", l'altro giorno mi ha mandato una splendida omelia di don Angelo Casati che sarebbe tutta da riportare ma di cui copio solo una parte sull'accoglienza che trovo perfetta.
(ma non è che anche lui rischia di essere accusato di "new age"?! Perchè, quello che io vado dicendo a chi dovrebbe sapere per vocazione, cosa sia l'accoglienza non è nulla di più di quello che dice lui!) Mah...
stralcio da: Essere chiesa oggi
Parrocchia S. Curato d’Ars – Milano 6 ottobre 2011
Essere maturi e adulti
Non siamo più in un mondo immobile, nascono nuove situazioni, orizzonti impensabili. Viviamo una sorte di spaesamento, cui a volte resistiamo con la conseguenza del lamento e del rimpianto per i tempi in cui tutto era più chiaro. Dobbiamo riconciliarci con questo tempo e scorgere, se ci riesce, una opportunità. Lo spaesamento non ci può forse fare uscire come Abramo dalla terra: “esci dalla tua terra”, dall’imprigionamento in ricette e precetti che non erano un assoluto?
Vorrei aggiungere, giudicare senza aspettare dai palazzi alti l’imbeccata, ma esercitando il nostro spirito critico, onorando l’intelligenza, nel senso dell’intus legere, che Dio ha dato a tutti. Non a una minoranza, a tutti i suoi figli. C’è una parola dimenticata o poco commentata del vangelo, che è anche un rimprovero: “Perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto?” Da voi stessi!
Accogliere
Cioè creare ambienti accoglienti. La chiesa, il gruppo, la casa. Volete un’immagine che mi è cara, tanto che è diventata il logo della mia vecchia parrocchia? “Come albero”. L’albero del vangelo. Il piccolo seme è diventato albero e gli uccelli vi trovano rifugio. Dare ai nostri gruppi la forma più aperta possibile. Arrivano tutti. L’albero ospita uccelli senza distinzione. Non chiede tessere di appartenenza. Né chiede agli uccelli di rimanere in eterno. Ti nutri e voli via, voli nella vita. Così noi, chiesa: come albero. Ci siamo come albero, ma perchè volino via. Una accoglienza senza imprigionamenti. Puoi entrare, chiunque tu sia. Apri la porta ed entri. Non c’è bisogno di una tessera. Ti senti accolto nella
tua sete. Sarà sete di Dio, del vangelo? O sarà sete di una umanità più vera? Di una terra più vera? Sei accolto nella tua sete. Quella sete a cui forse ancora non sai dare nome. Il segno dell’accoglienza, la più universale, la più incondizionata, deve essere visibile, vorrei dire apparire come la prima cosa: l’accoglienza. Per questo come chiesa dovremmo perdere sempre di più l’immagine pesante della struttura, dovremmo guadagnare in scioltezza e leggerezza, meno
preoccupati di programmi e calendari, più appassionati ai volti e agli
incontri. Da una chiesa di strutture a una chiesa di volti.
Nel vangelo è scritto che “Gesù, accogliendo le folle, parlava loro del regno di Dio”. Dove “accogliendo” non è un inciso, un particolare, un’aggiunta che si può omettere, come a volte succede nelle letture ritagliate per la liturgia. Non è forse vero che in quel suo accogliere a braccia allargate, già baluginava, prima ancora che Lui parlasse, il regno di Dio? Non è forse questo il regno di Dio?
Forse il nodo pastorale è qui. O uno dei nodi. Quante volte succede che nel programmare i nostri incontri, per lo più siamo preoccuparti, quasi esclusivamente preoccupati, di che cosa dire. Dimenticando che la prima parola è l’aria di accoglienza, di accoglienza universale, che si respirerà.
Accoglienza senza distinzioni, gratuita. E’ la passione per il volto che si affaccia. Questo stile di accoglienza è già messaggio, è già vangelo.
Sconfinare
Andare in altri territori, quelli che solitamente definiamo, ingenuamente definiamo, come “lontani”. Gesù è un esempio, sconfinava. I luoghi da lui più frequentati non erano le sinagoghe o il tempio, erano strade, lago, monti, case, e strade, strade, strade. Perché siamo ritornati nelle chiese?
Perdonate, è una malignità, ma io penso che nelle chiese siamo più
tranquilli, sappiamo già che cosa dire e cosa fare, abbiamo già tutto
pronto, programmato, siamo sicuri, di non subire spaesamento. Fuori sulle strade, non sappiamo che cosa succede, non abbiamo un prontuario di risposte o, se le abbiamo. ci accorgiamo che quelle risposte non rispondono.
Ci volle del tempo anche a Gesù per sconfinare. Ricordate quando Gesù incontrò la donna cananea, una pagana e alla sua implorazione per la figlia rispose: “non si getta pane ai cagnolini” e la donna: “anche i cagnolini si cibano dlelle briciole che cadono dalla tavaola”. E Gesù: “donna grande è la tua fede!”. Una pagana! Grande” – notate -: “donna, grande è la tua fede”. Ditemi voi come avrebbe potuto Gesù riconoscere la grande fede di quella donna pagana se non l’avesse ascoltata.
Oggi siamo tutti a parlare dei nuovi pagani, ma non sarà che in qualcuno gorgogli la fede della donna dei cagnolini? Prima ascolta...
L'accoglienza....Francesca di Milano, che sta per partire dall'Aquila verso Sulmona nonostante "la giovane età" e "le nubi in cielo che minacciano pioggia", l'altro giorno mi ha mandato una splendida omelia di don Angelo Casati che sarebbe tutta da riportare ma di cui copio solo una parte sull'accoglienza che trovo perfetta.
(ma non è che anche lui rischia di essere accusato di "new age"?! Perchè, quello che io vado dicendo a chi dovrebbe sapere per vocazione, cosa sia l'accoglienza non è nulla di più di quello che dice lui!) Mah...
stralcio da: Essere chiesa oggi
Parrocchia S. Curato d’Ars – Milano 6 ottobre 2011
Essere maturi e adulti
Non siamo più in un mondo immobile, nascono nuove situazioni, orizzonti impensabili. Viviamo una sorte di spaesamento, cui a volte resistiamo con la conseguenza del lamento e del rimpianto per i tempi in cui tutto era più chiaro. Dobbiamo riconciliarci con questo tempo e scorgere, se ci riesce, una opportunità. Lo spaesamento non ci può forse fare uscire come Abramo dalla terra: “esci dalla tua terra”, dall’imprigionamento in ricette e precetti che non erano un assoluto?
Vorrei aggiungere, giudicare senza aspettare dai palazzi alti l’imbeccata, ma esercitando il nostro spirito critico, onorando l’intelligenza, nel senso dell’intus legere, che Dio ha dato a tutti. Non a una minoranza, a tutti i suoi figli. C’è una parola dimenticata o poco commentata del vangelo, che è anche un rimprovero: “Perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto?” Da voi stessi!
Accogliere
Cioè creare ambienti accoglienti. La chiesa, il gruppo, la casa. Volete un’immagine che mi è cara, tanto che è diventata il logo della mia vecchia parrocchia? “Come albero”. L’albero del vangelo. Il piccolo seme è diventato albero e gli uccelli vi trovano rifugio. Dare ai nostri gruppi la forma più aperta possibile. Arrivano tutti. L’albero ospita uccelli senza distinzione. Non chiede tessere di appartenenza. Né chiede agli uccelli di rimanere in eterno. Ti nutri e voli via, voli nella vita. Così noi, chiesa: come albero. Ci siamo come albero, ma perchè volino via. Una accoglienza senza imprigionamenti. Puoi entrare, chiunque tu sia. Apri la porta ed entri. Non c’è bisogno di una tessera. Ti senti accolto nella
tua sete. Sarà sete di Dio, del vangelo? O sarà sete di una umanità più vera? Di una terra più vera? Sei accolto nella tua sete. Quella sete a cui forse ancora non sai dare nome. Il segno dell’accoglienza, la più universale, la più incondizionata, deve essere visibile, vorrei dire apparire come la prima cosa: l’accoglienza. Per questo come chiesa dovremmo perdere sempre di più l’immagine pesante della struttura, dovremmo guadagnare in scioltezza e leggerezza, meno
preoccupati di programmi e calendari, più appassionati ai volti e agli
incontri. Da una chiesa di strutture a una chiesa di volti.
Nel vangelo è scritto che “Gesù, accogliendo le folle, parlava loro del regno di Dio”. Dove “accogliendo” non è un inciso, un particolare, un’aggiunta che si può omettere, come a volte succede nelle letture ritagliate per la liturgia. Non è forse vero che in quel suo accogliere a braccia allargate, già baluginava, prima ancora che Lui parlasse, il regno di Dio? Non è forse questo il regno di Dio?
Forse il nodo pastorale è qui. O uno dei nodi. Quante volte succede che nel programmare i nostri incontri, per lo più siamo preoccuparti, quasi esclusivamente preoccupati, di che cosa dire. Dimenticando che la prima parola è l’aria di accoglienza, di accoglienza universale, che si respirerà.
Accoglienza senza distinzioni, gratuita. E’ la passione per il volto che si affaccia. Questo stile di accoglienza è già messaggio, è già vangelo.
Sconfinare
Andare in altri territori, quelli che solitamente definiamo, ingenuamente definiamo, come “lontani”. Gesù è un esempio, sconfinava. I luoghi da lui più frequentati non erano le sinagoghe o il tempio, erano strade, lago, monti, case, e strade, strade, strade. Perché siamo ritornati nelle chiese?
Perdonate, è una malignità, ma io penso che nelle chiese siamo più
tranquilli, sappiamo già che cosa dire e cosa fare, abbiamo già tutto
pronto, programmato, siamo sicuri, di non subire spaesamento. Fuori sulle strade, non sappiamo che cosa succede, non abbiamo un prontuario di risposte o, se le abbiamo. ci accorgiamo che quelle risposte non rispondono.
Ci volle del tempo anche a Gesù per sconfinare. Ricordate quando Gesù incontrò la donna cananea, una pagana e alla sua implorazione per la figlia rispose: “non si getta pane ai cagnolini” e la donna: “anche i cagnolini si cibano dlelle briciole che cadono dalla tavaola”. E Gesù: “donna grande è la tua fede!”. Una pagana! Grande” – notate -: “donna, grande è la tua fede”. Ditemi voi come avrebbe potuto Gesù riconoscere la grande fede di quella donna pagana se non l’avesse ascoltata.
Oggi siamo tutti a parlare dei nuovi pagani, ma non sarà che in qualcuno gorgogli la fede della donna dei cagnolini? Prima ascolta...
sabato 27 ottobre 2012
i giorni milanesi fra pellegrini e...Costantino
eravamo tutti un poco accatastati nell'esiguo spazio della "Libreria di Terra Santa" ma è stato bello comunque parlare di Cammini e il mini video creato da Oriano ha commosso tutti, bravo Oriano! Volti noti, pellegrini che già hanno fatto il cammino, altri che magari lo faranno, decisamente una piacevole serata di cui ringrazio l' Edizioni Terra Santa e la cara Miriam sempre così puntuale nelle sue parole. Poi siamo andati a mangiare una pizza insieme e Carlo delle Edizioni ha regalato alle signore presenti una bellissima rosa, che bello! Bello anche l'incontro con Alfonso che gestisce la libreria e che è il coautore della guida del Cammino di Santiago da cui, per me, tutto è nato! Insomma una serata in amicizia ed è la cosa più bella! Il giorno dopo, ieri, ne ho approfittato per andare a vedere l'appena aperta mostra sull'"Editto di Milano di Costantino" che mi è molto piaciuta. Non sapendone niente, se si toglie l'affresco di Piero della Francesca sul "Miracolo della vera croce" e la data di questa svolta epocale studiata a scuola, la visita guidata con il telefonino...dalla Francia in poi mi piace farmi guidare così, l'ho trovata molto esauriente e le opere presenti sono molto belle. Una cosa che mi ha fatto un pò ridere è che si dice che Milano fosse allora la "seconda Roma" ...chissà che ne direbbero i francesi che definiscono, credo sta volta a ragione, Arles la seconda Roma! Insomma, parlandone poi, c'è chi mi ha detto che è una mostra eurocentrica che non tiene conto del Medio Oriente e di Costantinopoli di cui se ne fa un solo piccolo accenno. Da ignorante, non so giudicare questo ma è vero che il fulcro del tutto è Milano...del resto siamo a Milano! Molto bella la parte su Mitra e su come i culti di quel tempo si mescolassero (ah ah la va per quelli, non faccio nomi, che qui ad Assisi non parlano del mitreio sotto San Damiano per paura...del new age...che cavolata!). Insomma, una mostra da vedere se passate da Milano.
Oggi arrivano a casa mia Paolo e Monique, amici di vecchia data che, per primi, ripercorsero il Cammino segnandolo....chissà quanti cammini avranno fatti in questi anni in cui non ci siamo visti!
Qui piove e pure tanto, ma non mi sembra la fine del mondo...è autunno no?!
Al "parco gatti" si sta aggiungendo una gattina tricolore dai colori sfumati per cui il rosso è quasi rosa e il grigio pare una nebbiolina...chissà da dove viene?! Mi sa che voglia restare, o Dio sarà la numero 7! Le ho già dato un nome nell'eventualità che rimanga, si chiama TACHE, che in francese vuole dire macchia, ma è un nome provvisorio perchè mi era venuto in mente anche GROSA perchè è grigio-rosa ma il suono è un pò duro per una gattina ragazzina così dolce, avete idee migliori per un nome? Lei, come vi dicevo, è grigio-rosa-bianca ha gli occhi gialli e le due macchie grigio rosa sulla testa sono nettamente divise, le dividono la testa a metà, ha gli occhi gialli e la voce flebilissima...le residenti soffiano, specialmente Micha che, come lei, arrivò da non so dove...lotta fra poveri, è una vecchia storia...vedremo se resterà. Vado a fare la spesa, ha smesso di piovere!
Oggi arrivano a casa mia Paolo e Monique, amici di vecchia data che, per primi, ripercorsero il Cammino segnandolo....chissà quanti cammini avranno fatti in questi anni in cui non ci siamo visti!
Qui piove e pure tanto, ma non mi sembra la fine del mondo...è autunno no?!
Al "parco gatti" si sta aggiungendo una gattina tricolore dai colori sfumati per cui il rosso è quasi rosa e il grigio pare una nebbiolina...chissà da dove viene?! Mi sa che voglia restare, o Dio sarà la numero 7! Le ho già dato un nome nell'eventualità che rimanga, si chiama TACHE, che in francese vuole dire macchia, ma è un nome provvisorio perchè mi era venuto in mente anche GROSA perchè è grigio-rosa ma il suono è un pò duro per una gattina ragazzina così dolce, avete idee migliori per un nome? Lei, come vi dicevo, è grigio-rosa-bianca ha gli occhi gialli e le due macchie grigio rosa sulla testa sono nettamente divise, le dividono la testa a metà, ha gli occhi gialli e la voce flebilissima...le residenti soffiano, specialmente Micha che, come lei, arrivò da non so dove...lotta fra poveri, è una vecchia storia...vedremo se resterà. Vado a fare la spesa, ha smesso di piovere!
martedì 23 ottobre 2012
Ma prima del Gargano...Milano!
e sempre di...Michele si parlerà! Vi apetto Giovedì 25 (fra due giorni) alla libreria di Terra Santa in Via Gherardini 2 a Milano alle 18,30 per..."Un aperitivo d'autore"
Bi-sogno di cammini...ottimo titolo!
eccovi qua la locandina dell'incontro a San Giovanni Rotondo della Rete dei Cammini...proprio due giorni fa Paula, la cara amica pellegrina altoatesina, mi ha chiamato da Monte Sant'Angelo semplicemente per dirmi: "GRAZIE, GRAZIE GRAZIE PER QUESTO CAMMINO, E' STUPENDO!" Lei è la seconda volta che lo fa e, l'ultima tappa, quella che in parte faremo anche noi il 3 novembre, è stata benedetta da un sole magnifico e non troppo caldo. Sì è un cammino magnifico e, lungo di esso, vi sono persone altrettanto magnifiche che accolgono a braccia aperte, che si può chiedere di più! Come anche per "di qui passò Francesco" la sensazione profonda è che questo cammino sia stato voluto dal Cielo...io ho "prestato" solamente gli scarponi e la penna e, a Terre di Mezzo, Isa mi ha "dato retta" facendo un lavoro splendido dal lato editoriale...dietro tutto ciò gli "amici di Treviso" che hanno raccolto fondi inventandosi di tutto e di più per farlo. Veramente un Sogno di Cammino sognato in tanti che si sono ritrovati sullo stesso sogno. Se potete venite a San Giovanni Rotondo, sarà bellissimo...ho "ordinato" al Cielo tempo bello...speriamo che mi abbia ascoltato!
domenica 21 ottobre 2012
Quello che non sopporto dei francesi e quello che mi piace della Francia
La mia difficoltà di parlare, di raccontarvi del mio “Cammino dell’Amore…cammino della Maddalena” in Francia nasce da molte cose che ancora fanno ressa in me. La premessa è che sono partita con tanti pesi sul cuore, oppressa nello spirito e nel corpo anche dal caldo di un’estate infinita, mossa da aspettative, “mai partire con aspettative!...” dico da anni ai pellegrini, ed invece l’ho fatto io, sono partita come se il cambiare luogo dovesse risolvere il pregresso, direi sicura che il rimettermi in gioco come pellegrina portasse a delle soluzioni, e quante volte mi è tornata in mente la pellegrina canadese incontrata 10 anni fa sul cammino di Santiago che mi piangeva su una spalla nella cucina dell’ostello di Logrono dicendo: “Sto facendo il cammino perché ho bisogno di risposte…ma le risposte non arrivano” e come, il giorno dopo, la fermai sul sentiero sicura di alleviare le sue sofferenze con una “risposta” per lei…le dissi, bella come il sole perché me ne sentivo tutta illuminata: “La risposta è che non ci sono risposte!” per me era illuminante, per lei fu una botta in testa. Lei a Santo Domingo della Calzada abbandonò il Cammino, io in Francia non l’ho fatto, non è nel mio stile, e dopo molti giorni di fatica grande e di vuoto del cuore mi sono rilassata e non mi sono più fatta domande, Assisi era lontana e le difficoltà rimanevano nel qui ed ora perché questo è stato il cammino del: “Non mi è mai successo prima d’ora”. Non mi sono mai successe delle vesciche in punti dolorosi e inusitati, non mi è mai successo che ben due pantaloni si siano distrutti subito e che un pantalone da trekking nuovo di pacca e costoso si sia tagliato dopo 3 giorni e che abbia passato tutte le mie sere a ripararlo per poterci camminare dentro. Non mi è mai successo una tendinite da discesa, non mi è mai successa un’irritazione alle braccia pruriginosa da passarci le notti insonni a grattarmi (e dura ancora ma non ho ancora avuto il tempo di vedere un dottore), non mi è mai successo di essere contenta di tornare in Italia, non mi è mai successo di fare paragoni essendo io una che ha viaggiato abbastanza e che mai ha cercato “gli spaghetti cotti a puntino a Katmandu” sempre aperta al nuovo e felice delle diversità.
Allora, io non ho trovato risposte sui sentieri di Francia, le mie domande sul: “Che cosa ci faccio io qui ad Assisi, cosa sto aspettando, che senso ha il mio battagliare per il cammino? Come faccio a sostenere la mia francescana “speranza certa”?...e so on e so forth…non hanno trovato risposta…ma perché avrebbero dovuto?! E quello che è stato questo cammino, nel senso più profondo della cosa, lo capirò con il tempo, resta un “tappo” da stappare ed è il mio rapporto con la Francia e con i francesi. Oggi a Messa pensavo: “Bella cosa per una che si sente cittadina del mondo, anzi, dell’Universo!” e poi mi sentivo oltre, quasi come se quel tunnel lo avessi già passato, distaccata da tutto…oltre, e la Francia diveniva un quadratino di terra abitata dal suo popolo così come è…
“E allora perché questo titolo del post?” penserete voi, Mirella diceva che lungo il cammino tante cose mi colpivano perché non ho risolto il mio essere “mezzo francese” quasi che il rapporto con il mio papà parigino fosse l’ostacolo e io mi ci arrabbiavo perché, forse, è vero il contrario, io mi ci sono sempre molto riconosciuta in lui, francesità compresa e, forse, dalla sua Francia mi aspettavo di più. E allora, per poter raccontarvi il “bello del cammino” sento la necessità di raccontare prima di tutto quello che non mi è piaciuto dove, luminose eccezioni, hanno fatto sentire più bruciante la mia disillusione ma Cardarelli aveva poi ragione: “L’idea che ci facciamo di ogni cosa è cagion che tutto ci deluda.”
Preparatevi e…se qualche francese mi legge, mi perdoni:
1 la freddezza: paesi silenziosi e in apparenza vuoti, case con le finestre aperte e la macchina parcheggiata davanti, ti perdi e suoni alle porte, nessuno si affaccia, eppure sono lì, lo sai. E, in ogni rapporto, quel non poter andare oltre una barriera di “privato”, una buona educazione che nasconde una freddezza di fondo, quanto ho rimpianto il cammino verso Monte Sant’Angelo! I “miei molisani” caldi e gentili, i sorrisi, l’affabilità, il calore degli italiani!
Di contro: a Vezelay la simpatia e gentilezza dei frati Minori della Cordelle, l’accoglienza di Michel, (inizio luminoso del cammino!)
2 la gentilezza formale: solo in Thailandia avevo vissuto una cosa simile, sorrisi esteriori, menefreghismo profondo, e in questo ha giocato a mio sfavore la mia comprensione della lingua nelle sue sottigliezze, Mirella non poteva capire cose che io percepivo fra le righe e poi a lei la Francia piace a priori, ci si trasferirebbe...io no. E ci abbiamo quasi litigato con me che l’accusavo di buonismo e di non voler vedere, per poi instaurare fra di noi “il gioco della focolarina” lei che si metteva a mani giunte e testa bassa e torta dicendo: “Cosa vuoi, io sono una focolarina (non lo è) se mi schiacci un piede io ringrazio.” Ma questo discorso è stato un doloroso, almeno per me, leight motive del cammino. Io che mi sentivo stranamente pessimista e che mi sembrava di rovinarle il cammino puntando il dito verso le cose che non mi andavano. Portandomi addosso il peso di questo mio "rovinare la festa" che non si attenuava con il suo continuo dirmi che non era così, che lei si divertiva lo stesso...mah, io sono sempre stata quella che teneva su le feste...anche questa è stata "una prima volta"
3 l’irritante nazionalismo: e va beh sarò un’esagerata ma quando si chiamano: “Giardini alla francese” quello che il mondo chiama a ragione “giardini all’italiana” (ricordo ai francesi che l'arte dei giardini l'ha portata Caterina de Medici al Louvre e che se hanno monumenti da far vedere è perchè i Romani hanno costruito Nimes e Arles)…e altre cose simili, e a me viene il nervoso!
4 “gli italiani fregano il fisco…” e i francesi? In 40 giorni, nelle varie accoglienze, quasi mai ci hanno chiesto i documenti (solo due volte) o dato una ricevuta…prendendo felicemnte il contante e mettendoselo in saccoccia...e questo non si chiama fregare il fisco?
5 “le chiese abbandonate e un ignorante rifiutare tutto ciò che ha a che fare con la Chiesa o con la religione” beh da una che passa per anti clericale questo non ve lo aspettavate, vero?! Ma in Francia eccetto i grandi luoghi di culto e turistici: Vezelay, Le Puy, Saintes Maries de la Mer, in parte Nimes, Arles, Aix e, ovviamente La Sainte Baume (Taizé è cosa a parte e ne parlerò diffusamente in un altro post) l’appropriarsi da parte dello stato dei luoghi di culto nel 1905 si sente pesantemente perché, ovviamente, le chiese di paese sono abbandonate, polverose e tristi, non un prete in giro e discorsi fatti con gente dei luoghi che manco mettono piede in una chiesa per vedere un’opera d’arte per paura di essere contaminati. E questo genera ignoranza perché, che lo si voglia o no, la storia d’Europa è strettamente connessa con le vicissitudini di una religione che è stato pure potere, qui più che in altri luoghi potere schiacciante a cui si è contrapposto un potere schiacciante dello stato, vedi: Crociata contro i Catari, guerre di religione, rivoluzione francese che hanno lasciato dietro di loro devastazioni visibili ovunque. (cose che dimostrano un fanatismo che noi, sia gloria Dio, non abbiamo!) Alla faccia della: Liberté, Fraternité e Egalité!!
5 bis: Un giorno, in uno dei nostri salti in corriera per mancanza di tempo per poter fare tutte le tappe, ascoltavo un programma alla radio che parlava di come in Francia vogliano introdurre nelle scuole la materia di Etica non sapendo bene da dove cominciare. Ora, pur sostenendo che in nazioni multi etniche e multi religiose come sono ora le nostre non si possa insegnare solo una religione come avviene da noi, ritengo che una formazione spirituale ed etica sia necessaria più che mai e…per fortuna, da noi in qualche modo avviene ancora!
5 tris: “Il non ammettere gli errori” in uno degli ultimi giorni, partendo in corriera da Aix, siamo andate ad Avignon, impressionante il palazzo dei papi! Fantastica la visita guidata dai telefonini, ore a visitare questa bellezza dei poteri papali e reali in dettaglio, muro per muro…bellissimo ma i Templari?! Quell’infame processo voluto da Filippo il Bello dove stava?! Di lui si parlava solo perché stava di là dal famoso ponte oltre il Rodano; di là la Francia di qua la Provenza…ma un fatto accaduto 7 secoli e un po’ fa non può essere raccontato anche se “danneggia” l’immagine della Francia? Ovvero, "noi francesi non sbagliamo un colpo, dei colpi che sbalgliamo alla grande non parliamo..."
6 “noi facciamo tutto meglio..così pensano” beh il vino più schifoso della mia vita l’ho bevuto lì! Per carità, i francesi fanno del buon vino e l'ho pure gustato, e pure qualche buon formaggio. Ma vuoi mettere i nostri variegatissimi formaggi contro un eterno camambert presentato con nomi diversissimi ma dal sapore tutto uguale ! E un produttore di vino poco prima di Saint Gilles de Gard da cui dormivamo che ci aveva detto che, ovviamente a pagamento,ci avrebbe procurato la cena…stendiamo un velo pietoso su a che cosa la nostra misera cena si è ridotta, ci ha “offerto” il suo rosé, acido fenico puro! E pensare che prima avevamo parlato dei vini delle rispettive nazioni e lui, dell’Italia, ed era uno che diceva di intendersene, salvava solo il barolo…mah!
7 “L’accoglienza nei caffè…” l’impressione che abbiamo avuto è che questo Stato che tutto provvede, che dice di non essere in crisi, che guarda dall’alto in basso noi poverini miserrimi altri europei, attui una politica di tipo “oltre cortina” per cui il sussidio di disoccupazione, che è gran bella cosa se non sostituisce la voglia di lavorare, per dirla in altre parole: Quando vedi che un bel caffè di fronte all’Arena della bellissima Arles, ti ha fatto sedere perché erano le 19,25 mentre poi rifiuta ben 17 possibili clienti (li ho ho meticolosamente contati) mandandoli via in malo modo perché: “Alle 20 chiudo” ti viene da pensare a come in Italia lo stesso cameriere si sarebbe comportato! E questo è successo un sacco di volte.Anche all’ostello della gioventù di Aix che è molto bello ma che è in una zona della periferia dove non c’è un bar o un ristorante che, pur avendo un cartello che dice: “Possibilità di cena dalla 20 alle 21” poi quando arrivi alle 20,20 ti rifiuta la cena perché…hanno deciso così e manco ti fanno un panino e tu, che non hai mangiato quasi nulla tutto il giorno, devi prendere di nuovo l’autobus per andare in centro a mangiare.
Punti a favore della Francia:
1 I sentieri sono segnati benissimo, la cartografia è eccellente, meno che i GR coincidano con i Cammini per cui le tappe sono molto spesso faticosissime e poco pellegrine. Come se io mandassi i pellegrini su e giù per le colline dietro Trevi invece di fare strade e stradette per arrivare a Spoleto. Le accoglienze sono carissime e, anche su quello che dovrebbero essere Cammini, vedi da Cluny a Le Puy, i pellegrini sono randoneurs, trekkers, e non si fa la differenza, non c’è una “coscienza del Cammino” (non credo che questo avvenga da Vezelay al confine con la Spagna o da Le Puy allo stesso confine ma se si fa eccezione di questi tratti pellegrini anche il Chemin de Saint Gilles de Gard che abbiamo fatto noi non è di fatto un Cammino e non si sa cosa sia un pellegrino)
2 Gli uffici turistici sono efficienti e le visite guidate con i telefonini bellissime (ma perché devo andare all’arena di Nimes per sapere come erano i diversi gladiatori, come combattevano diversamente, e come i Romani usavano le arene senza che lo stesso avvenga a Roma? Sì i francesi hanno molto meno di noi ma sanno “venderlo” meglio! Bravi!
3 La bellezza degli altipiani del Massiccio Centrale. La bellezza della Provenza che è poco Francia e molto Provenza…del resto è Francia da poco! Cezzane e Van Gogh (quest’ultimo manco era francese!), la chiesa di Saintes Maries de la Mer così come le bellissime chiese non poco trascurate di Saint Gilles de Gard e di Saint Maximin (ne parlerò in un altro post)
4 Il suono bellissimo della lingua francese nelle liturgie e nei canti in chiesa, loro dicono che le nostre messe sono troppo veloci e in parte hanno ragione, il francese è una bellissima, difficile lingua con sfumature di suono stupende che nei canti e nelle parole liturgiche suonano molto bene....anche la voce registrata nei bus che dice le fermate a volte è bella e a volte ridicola, è divenuto parte del nostro "gergo di cammino" dire "La gaaare" come se si venisse in un orgasmo cosmico come aveva detto la voce femminile registrata in un bus della Borgogna..sexyyyy!!!
5 Odile, Erick, Joffrey, René, le suorine francescane di Le Puy, la suorina Maddalena, la signora che ci ha accolto a Saint Maximin, i domenicani (non le domenicane) della Sainte Baume. L’accoglienza a Taizé, il pellegrino di Arles, Dominique e Francoise…tutte care persone di cui vi parlerò in un altro post…senza tappo e a cuore aperto!
Smetto qui, parte del tappo l’ho stappato, vi aspettavate un “diario di Cammino”? Sì l’ho scritto ma per ora non ho voglia di metterlo su computer, ora come ora sono felice della mia scassata Italia che dovrebbe essere più orgogliosa di quello che è, che dovrebbe ritrovare quel sorriso che a volte manca, (l'altro giorno il cammino degli americani si è incrociato più volte con il viaggio di un gruppo di inglesi cappeggiato da un vescovo in pensione simpaticissimo e irlandese che mi ha chisto: "Ma che è successo agli italiani, non ridono più, sembrano tutti tristi?! E aveva ragione) perchè l'Italia è bella, tanto bella e manco lo sappiamo più! Sono diventata nazionalista anch’io?! Forse sì, non so, ieri notte guardavo alla TV “Himalaya” e rivedevo i “miei tibetani” che gente magnifica! Pensavo ai “miei spagnoli” che calore in Spagna! Da quelle nazioni è stato un strappo al cuore andarsene…questa volta non è stato così…capirò il perché veramente con il tempo…anche aspettarsi che un viaggio sia uguale all’altro è un’aspettativa sbagliata e non ho nessuna pretesa di oggettività, (Mirella vio racconterebbe il cammino in altro modo, credo) queste sono le mie impressioni filtrate da quello che io sono ora…senza risposte, tanti dubbi, e in attesa di non so che cosa. Ciao e buona domenica pomeriggio…whaooo io odio le domeniche pomeriggio! (questa è una battuta da Mafalda, io le assomiglio molto)
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sabato 20 ottobre 2012
grotte...inizio e fine
forse vi sembrerà strano che cominci dalla fine, dalla grotta della Sainte Baume ma è un inizio e una fine...l'altra sera guardavo "Porta a porta" sulla grotta di Lourdes e sono ritornata alla mia partenza per Santiago10 anni fa fra 9 giorni, mi fermai per qualche ora a Lourdes dove non ero mai andata, non vi erano ammalati, poca gente e una messa molto semplice nella grotta. Vi entrai e mi benedissi da sola con l'acqua, prima c'era stata la grotta di Milarepa ai piedi del Kailash in Tibet…e il dono del monaco, l’ametista che, da allora, nel 1999 mi balonzola al collo…Grotte, uteri della Terra, antri in cui sentirsi a casa. Monte Sant’Angelo, un arrivo splendido. La Sainte Baume, altro arrivo in una grotta che stilla acqua ma così diverso dal primo. La grotta di Michele in cui ritorno bambina e sdondolo le gambe seduta sulla panca, dove non penso a nulla e sto lì; età 5 anni. La Sainte Baume grotta dell’amore maturo, pieno, intero, totale dove mi sono sentita grata per l’amore, quello dato e quello ricevuto, dove la Maddalena è l’Amore in tutte le sue sfaccettature, dove l’Amore mi è parso l’unico senso della vita. Fuori dalla grotta una rosa colore delle roselline che portavo agli orecchi: orecchini a rosa rossa per Gerusalemme, all’ultimo momento prima di partire la scelta di quegli orecchini rosa per il cammino della Maddalena e mi sono commossa per quella rosa che mi aspettava lì (ogni mio cammino è segnato da degli orecchini: turchesi tibetane per Santiago, luna e stella d’argento per Monte Sant’Angelo, altri tibetani per Francesco…) rose rosse e rose rosa per Gesù e Maddalena…
Ho trovato in youtube questo video che ho aggiunto alle mie foto, è più ricco e c’è il sole. Noi ci siamo salite in nebbie intime e misteriose, Mirella presa dalla foresta magica e muscosa, io dal mio vuoto indefinibile come i contorni sfumati dalle nubi, presa dalle rocce oltre la grotta, lassù in alto dove la cappellina del Saint Pilon ricorda il luogo dove gli angeli per 7 volte al giorno la portavano ad alimentarsi del canto dei cori angelici…Il vento soffiava, la nebbia ci avvolgeva e ricordi delle mie rocce dolomitiche facevano ressa. Lassù, all’interno della misera cappelluccia, quella scritta “Merci M.M.” Sì mi sono commossa per quella scritta su una porticina sgangherata, qualcuno l’aveva scritto per me con un po’ di vernice perché oltre a grazie non riuscivo a pensare a niente. Grotte in cui sentirsi a casa, l’utero di Madre Terra per rinascere uscendo…di più non so, se è vero che quando si…”torna a casa” si passa per un tunnel quel passaggio sarà già casa e da lì uscirò nella luce, come sempre in un inizio e in una fine...di più non so
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venerdì 19 ottobre 2012
quando i Francescani non capiscono i pellegrini...
sto sfogliando i messaggi non letti nei passati tanti giorni e, da Sansepolcro, mi è venuto l'invito a guardare questo youtube sulla chiusura del "Paradiso", il convento dei Capuccini a Sansepolcro dove i cari padre Giovanni e padre Amedeo da anni accolgono con grande affetto i pellegrini...che dire? Questi sono giorni in cui le notizie di incomprensione da parte dei Francescani fioccanno. In altro luogo la "colpa" la si da a me, come se io fossi tutti i pellegrini che passanno. L'accusa vecchia, stupida e stantia a me di essere un non ben definito "essere della New Age" è presa come scusa per non accogliere e non ascoltare i pellegrini. C'è lì chi mi ha detto: "I pellegrini arrivano qui con tutti i loro problemi...io devo fare il frate mica ascoltare i problemi della gente!" Beh...io vorrei capire poi che vuole dire fare il frate! Ma lasciamo perdere...a Sansepolcro si ascoltavano i pellegrini, li si accoglieva nel vero senso francescano così come a Torremaggiore e il mio essere come sono, di certo non new age...ma questo è affar mio e di nessun altro, men che meno meno dei francescani o dei pellegrini, non centrava giustamente nulla con l'accoglienza e l'ascolto del variegato mondo dei ricercatori che definiamo pellegrini. Persone di tutte le razze età e ceto sociale, credenti e non credenti, fedeli di Santa Romana Chiesa e non che per una misteriosa e, dico io, Celeste ragione, un bel giorno decidono di fare fatica, di farsi venire le vesciche ai piedi, di camminare nel sole e nella pioggia seguendo quel "Pelegrino per eccellenza che era Francesco" molti di loro non sanno neppure perchè ma lo fanno, e i pellegrini sanno bene che, misteriosamente, lo Spirito soffia fra i capelli dei pellegrini e tanti, direi la maggioranza, tornano diversi dal Cammino.POSSIBILE CHE CHI PER VOCAZIONE DOVREBBE CAPIRLO PRIMA DEGLI ALTRI SIA CIECO COSI' TANTO DA CREDERE CHE QUELLO CHE I PELLEGRINI CERCANO SIA SOLO UN LETTO E UN PIATTO DI PASTA? Credetemi, io sono così stupida che la cosa continua a ferirmi e, nonostante ci sbatta il muso in continuazione, mi coglie sempre di sorpresa che i fratelli di Francesco non capiscano. Guardate questo video, lo guarderò con voi...per la fretta di metterlo sul blog l'ho guardato fino a metà...che tenerezza padre Amedeo che così tanto soffre per questa chiusura! Vi voglio bene Giovanni ed Amedeo e grazie per tutto quello che avete fatto in questi anni. A Spello una vecchissima suora disse in presenza mia e di documentariste tedesche che la filmavano: "Quando suona alla porta un pellegrino sono così felice, so che è Gesù che ospiteremo." Voi lo avete fatto da francescani veri grazie a nome di tutti noi pellegrini!
ps Beh lò'ho guardato...nulla di nuovo...una cosa che non è stata detta è che padre Giovanni andrà a Montecatini dove stanno 10 frati tutti ammassati in un appartamento e padre Amedeo ad Arezzo...perchè non madare 2 frati a Sansepolcro da Montecatini? E perchè non fare una fraternità unica di Sansepolcro e Montecasale visto che una delle scuse è che "per legge francescana" una fraternità non può avere meno di 4 frati ma si possono accorpare le fraternità anche se in luoghi diversi per cui Sansepolcro 2 + 3 di Montecasale fanno 5...no non c'è la volontà, non si vuole ascoltare la voce dei frati e della gente...si è già deciso! E, pare, che la decisione di un definitorio sia più grande di quella di Dio...Dio lo si può invocare e dà ascolto, i definori, i provinciali no! Che tristezza! E poi ci si domanda il perchè della carenza di vocazioni, qualche giorno fa con dei frati dicevo...e non è la prima volta che lo faccio: "Se un'azienda nel mondo degli affari perde i suoi migliori dirigenti, (la provincia Umbra dei Minori vive questo dissanguamento e immagino anche le altre) se nessuno vuole andarci a lavorare, l'azienda seria rivede le proprie politiche se vuole continuare a vivere..." se il messaggio di Francesco continua ad attirare giovani che poi se ne vanno qualche cosa non va, non è solo che muoiono i vecchi, non è qualche cosa che non va nel messaggio di Francesco che è potente e attraversa i secoli ma in come i suoi fratelli lo vivono...e questa di Sansepolcro è la riprova...che tristezza!
ps Beh lò'ho guardato...nulla di nuovo...una cosa che non è stata detta è che padre Giovanni andrà a Montecatini dove stanno 10 frati tutti ammassati in un appartamento e padre Amedeo ad Arezzo...perchè non madare 2 frati a Sansepolcro da Montecatini? E perchè non fare una fraternità unica di Sansepolcro e Montecasale visto che una delle scuse è che "per legge francescana" una fraternità non può avere meno di 4 frati ma si possono accorpare le fraternità anche se in luoghi diversi per cui Sansepolcro 2 + 3 di Montecasale fanno 5...no non c'è la volontà, non si vuole ascoltare la voce dei frati e della gente...si è già deciso! E, pare, che la decisione di un definitorio sia più grande di quella di Dio...Dio lo si può invocare e dà ascolto, i definori, i provinciali no! Che tristezza! E poi ci si domanda il perchè della carenza di vocazioni, qualche giorno fa con dei frati dicevo...e non è la prima volta che lo faccio: "Se un'azienda nel mondo degli affari perde i suoi migliori dirigenti, (la provincia Umbra dei Minori vive questo dissanguamento e immagino anche le altre) se nessuno vuole andarci a lavorare, l'azienda seria rivede le proprie politiche se vuole continuare a vivere..." se il messaggio di Francesco continua ad attirare giovani che poi se ne vanno qualche cosa non va, non è solo che muoiono i vecchi, non è qualche cosa che non va nel messaggio di Francesco che è potente e attraversa i secoli ma in come i suoi fratelli lo vivono...e questa di Sansepolcro è la riprova...che tristezza!
dopo un'incredibile, lunga dormita...
Quando ho guardato l'ora non ci potevo credere! Ore 10.55 non dormivo così tanto da quando ero ragazzina ma, credo, sia stato il mio corpo che si sia detto: "Questa non riesce a fermarsi e io sono stanco...adesso la faccio dormire!" E così, ora, mi sento molto più fresca e pronta anche ad affrontare internet...affrontare?! Beh sì, dopo più di 54 giorni di digiuno informatico fino a ieri non riuscivo senza grande sforzo ad aprire gli emails e, meno che mai, mettermi a scrivere posts. Ieri ho tentato di mettere a posto casa mia e, la sera, è stata qui a cena Alessandra, una dei "pellegrini americani" che si è fatta una settimana di riposo qui ad Assisi prima di volare in America e poi in Australia dove abita. Cara "ragazza" beh ha la mia età ma sembra una ragazza, con nonni cadorini...il suo cognome è Da Prà, che ha fatto il "giro della Maddalena" in taxi e che mi ha regalato un libro sull'Amata...che non si trova di certo nelle librerie cattoliche. Insomma, fino a ieri ero ancora in ballo ed oggi, dopo la dormita del secolo, sono di nuovo qui con la testa e con il corpo...a volte sono divisi...
Prima di tutto tante notizie da darvi:
Per chi non ha aperto il sito (fatelo e vedrete la locandina) Giovedì 25 ottobre sarò a Milano a presentare "Con le ali ai piedi" alla Libreria di Terra Santa.
L'1, 2, 3 a San Giovanni Rotondo ci sarà l'incotro annuale della Rete dei Cammini" e, anche per questo vi invito ad aprire il sito: www.retecamminifrancigeni.eu/ scusandomi di non aver dato la notizia prima...saremo nella terra di Padre Pio ma io non ho il Suo dono dell'ubiquità e così non ho potuto dare la notizia per tempo. Il termine di prenotazione all'albergo, per chi volesse essere dei nostri, è già scaduto ma, credo, che si possa comunque trovare posto. Tutti insieme faremo anche l'ultima tappa a piedi di "Con le ali ai piedi" fino al "Magico monte" , Monte sant'Angelo, e sarà bellissimo!!!
Per il resto, pian pianino, mi metterò a scrivere una sorta di diario dell'esperienza francese...per ora una foto, un affreschino delizioso scoperto nell'antico battistero della cattedrale di Aix en Provence, faceva parte di una cappelluccia antica e potete immaginare lo stupore di Mirella e mio quando abbiamo visto questa immagine mai vista di Francesco e Chiara! Trovo che siano carinissimi tutti e due e mi ha fatto molto tenerezza trovarli così inaspettatamente.
"Poca roba del cammino" direte voi, beh devo digerirlo, sfrondarlo, ricordare ciò che mi ha colpito di più poi scriverò.
Altra notizia, anzi, appello:
Si è deciso di comperare una macchina per l'Associazione, una macchina che sia in prospettiva, sull'onda della "Speranza Certa" modello Francesco, della Ruah. L'Associazione ha bisogno di una macchina sua sia perchè non è giusto che i "Cammini meditativi" si facciano con la macchina d'appoggio di uno e dell'altro e per il "sogno Ruah", senza contare che io uso la macchina qui principalmente per andare avanti e indietro alla posta per le credenziali e che ora, se l'avessi, potrei andare a San Giovanni Rotondo in macchina senza dovermi trascinare pacchi di guide sui treni! Una macchina che sia tutto e due, macchina e furgoncino e così si è pensato di orientarsi verso un KANGOO della Renoult (l'ideale sarebbe a metano ma a gpl potrebbe comunque andare, cilindrata massima 1300). Oreste, che è efficentissimo come sempre, mi ha mandato due proposte ma, ora, lo chiedo a voi pellegrini lettori del blog, magari voi sapete di Kangoo usati in ottime condizioni, mi raccomando!! Se no siamo da capo in poco tempo...a me piacerebbe verde così le scritte risaltano meglio e, giallo e verde, sono i colori dell'Associazione! Fatemi sapere...il Kangoo era nei miei sogni quando c'era la "Perfetta Letizia" e dovevo fare due giri per fare la spesa, ora è una necessità!
Per oggi basta la mia "resistenza a internet" è ancora bassa ed è spuntato il sole dalla nebbia...e casa mia è ancora incasinata e vado a stendere i panni! Baci
Prima di tutto tante notizie da darvi:
Per chi non ha aperto il sito (fatelo e vedrete la locandina) Giovedì 25 ottobre sarò a Milano a presentare "Con le ali ai piedi" alla Libreria di Terra Santa.
L'1, 2, 3 a San Giovanni Rotondo ci sarà l'incotro annuale della Rete dei Cammini" e, anche per questo vi invito ad aprire il sito: www.retecamminifrancigeni.eu/ scusandomi di non aver dato la notizia prima...saremo nella terra di Padre Pio ma io non ho il Suo dono dell'ubiquità e così non ho potuto dare la notizia per tempo. Il termine di prenotazione all'albergo, per chi volesse essere dei nostri, è già scaduto ma, credo, che si possa comunque trovare posto. Tutti insieme faremo anche l'ultima tappa a piedi di "Con le ali ai piedi" fino al "Magico monte" , Monte sant'Angelo, e sarà bellissimo!!!
Per il resto, pian pianino, mi metterò a scrivere una sorta di diario dell'esperienza francese...per ora una foto, un affreschino delizioso scoperto nell'antico battistero della cattedrale di Aix en Provence, faceva parte di una cappelluccia antica e potete immaginare lo stupore di Mirella e mio quando abbiamo visto questa immagine mai vista di Francesco e Chiara! Trovo che siano carinissimi tutti e due e mi ha fatto molto tenerezza trovarli così inaspettatamente.
"Poca roba del cammino" direte voi, beh devo digerirlo, sfrondarlo, ricordare ciò che mi ha colpito di più poi scriverò.
Altra notizia, anzi, appello:
Si è deciso di comperare una macchina per l'Associazione, una macchina che sia in prospettiva, sull'onda della "Speranza Certa" modello Francesco, della Ruah. L'Associazione ha bisogno di una macchina sua sia perchè non è giusto che i "Cammini meditativi" si facciano con la macchina d'appoggio di uno e dell'altro e per il "sogno Ruah", senza contare che io uso la macchina qui principalmente per andare avanti e indietro alla posta per le credenziali e che ora, se l'avessi, potrei andare a San Giovanni Rotondo in macchina senza dovermi trascinare pacchi di guide sui treni! Una macchina che sia tutto e due, macchina e furgoncino e così si è pensato di orientarsi verso un KANGOO della Renoult (l'ideale sarebbe a metano ma a gpl potrebbe comunque andare, cilindrata massima 1300). Oreste, che è efficentissimo come sempre, mi ha mandato due proposte ma, ora, lo chiedo a voi pellegrini lettori del blog, magari voi sapete di Kangoo usati in ottime condizioni, mi raccomando!! Se no siamo da capo in poco tempo...a me piacerebbe verde così le scritte risaltano meglio e, giallo e verde, sono i colori dell'Associazione! Fatemi sapere...il Kangoo era nei miei sogni quando c'era la "Perfetta Letizia" e dovevo fare due giri per fare la spesa, ora è una necessità!
Per oggi basta la mia "resistenza a internet" è ancora bassa ed è spuntato il sole dalla nebbia...e casa mia è ancora incasinata e vado a stendere i panni! Baci
martedì 16 ottobre 2012
Bonnie è partita e... un pomeriggio indimenticabile
e la sua risata mancherà nel reparto ortopedia! L'infermiera americana è arrivata tutta professionale e freddina e, credo, sia rimasta di stucco a vedere il calore con cui medici ed infermieri hanno salutato questa paziente dalla risata perfora montagne che mai si è lamentata e che li ha tutti conquistati. Veramente
una persona speciale così come sono i medici e gli infermieri di quel reparto, bravi, professionali e con il cuore in mano...sono uscita spingendo la carozzella di Bonnie dicendo: "Viva l'Italia!" e facendo boccacce dietro alla "freddina americana" e mai mi sono sentita più orgogliosa della nostra sanità e, più di tutto, del rapporto umano che si respira nell'ospedale di Foligno, carinissimi medici ed infermieri, spero che leggiate questo post perchè è con orgoglio italiano che vi ringrazio a nome di tutti i pazienti a cui regalate un sorriso, siete bravi e va urlato!!!
Arrivate, Bonnie l'infermiera ed io, alla porta dell'ospedale dove aspettava una bella mercedes l'infermiera freddina si era già un pò sciolta ed ha riso sommessamente anche lei quando ho detto: "ma questa è una macchina da cardinali!...io riparto con la mia vecchetta!"
Così sono ripartita con la "somarella" che beve acqua a più non posso e che deve tornare dal suo dottore...ma anche lei ce la farà, ce la deve fare perchè non ho soldi per una nuova macchina. Sono ripartita alla volta di Santa Maria degli Angeli per incontrarmi con il mitico "Frà Nicola di Torremaggiore", chi di voi ha già percorso il cammino di Monte Sant'Angelo ed è stato accolto da lui a braccia aperte non se lo è di certo dimenticato...ora i frati che sono con lui, il suo superiore, non vuole ospitare più i pellegrini e lui ne è triste da non dirsi. Uomo dal cuore immenso, simpatico, vero, accogliente per cui la condivisione è parte del dna, un vero e profondo cristiano. Dal suo saio spuntano sempre caramelle per tutti quelli che incontra e la sua macchina, le volte che viene ad Assisi, è carica di pane, olio, vino, frutta...che lui sparge in giro raccogliendo sorrisi stupiti perchè di frati così se ne è persa la razza. Che bello passare un pomeriggio con lui! Quanta bellezza nei discorsi fatti cercando la strada verso l'edizione di "Frate indovino" e poi a Monteripido (quanto lui potrebbe essere stato un fratello di Francesco compagno di Egidio!). Poi insieme alla tomba di Francesco e a mangiare alla Domus Pacis dove lui passava fra i tavoli a sparecchiare come fosse una cosa normale perchè per lui E' normale! Insomma dopo le tante amarezze degli ultimi giorni, dopo le incomprensioni di un mondo, quello di chi dovrebbe più capire i pellegrini, capire il bisogno bruciante del mondo di essere abbracciato e che invece pare aver perso la trebisonda in una follia di freddezza e profonda ignoranza, il reparto di Ortopedia di Foligno e frà Nicola mi hanno allargato il cuore, mi sono sentita scaldare dentro e pure la stanchezza si è ammorbidita. E allora Viva l'Italia, viva gli italiani con il cuore in mano, viva i rarissimi e pure esistenti veri frati di Francesco e GRAZIE di esistere...siete la mia speranza e la mia gioia...GRAZIE!
Arrivate, Bonnie l'infermiera ed io, alla porta dell'ospedale dove aspettava una bella mercedes l'infermiera freddina si era già un pò sciolta ed ha riso sommessamente anche lei quando ho detto: "ma questa è una macchina da cardinali!...io riparto con la mia vecchetta!"
Così sono ripartita con la "somarella" che beve acqua a più non posso e che deve tornare dal suo dottore...ma anche lei ce la farà, ce la deve fare perchè non ho soldi per una nuova macchina. Sono ripartita alla volta di Santa Maria degli Angeli per incontrarmi con il mitico "Frà Nicola di Torremaggiore", chi di voi ha già percorso il cammino di Monte Sant'Angelo ed è stato accolto da lui a braccia aperte non se lo è di certo dimenticato...ora i frati che sono con lui, il suo superiore, non vuole ospitare più i pellegrini e lui ne è triste da non dirsi. Uomo dal cuore immenso, simpatico, vero, accogliente per cui la condivisione è parte del dna, un vero e profondo cristiano. Dal suo saio spuntano sempre caramelle per tutti quelli che incontra e la sua macchina, le volte che viene ad Assisi, è carica di pane, olio, vino, frutta...che lui sparge in giro raccogliendo sorrisi stupiti perchè di frati così se ne è persa la razza. Che bello passare un pomeriggio con lui! Quanta bellezza nei discorsi fatti cercando la strada verso l'edizione di "Frate indovino" e poi a Monteripido (quanto lui potrebbe essere stato un fratello di Francesco compagno di Egidio!). Poi insieme alla tomba di Francesco e a mangiare alla Domus Pacis dove lui passava fra i tavoli a sparecchiare come fosse una cosa normale perchè per lui E' normale! Insomma dopo le tante amarezze degli ultimi giorni, dopo le incomprensioni di un mondo, quello di chi dovrebbe più capire i pellegrini, capire il bisogno bruciante del mondo di essere abbracciato e che invece pare aver perso la trebisonda in una follia di freddezza e profonda ignoranza, il reparto di Ortopedia di Foligno e frà Nicola mi hanno allargato il cuore, mi sono sentita scaldare dentro e pure la stanchezza si è ammorbidita. E allora Viva l'Italia, viva gli italiani con il cuore in mano, viva i rarissimi e pure esistenti veri frati di Francesco e GRAZIE di esistere...siete la mia speranza e la mia gioia...GRAZIE!
lunedì 15 ottobre 2012
dopo 54 giorni di peregrinazioni...
sono a casa! Devo dire che sono molto, ma molto frastornata ma qualche giorno in casa mi rimetterà in sesto. Frastornata perchè tanto è successo da qui a Poggio Bustone e i giorni del cammino in Francia paiono già così lontani! I due cammini: quello degli "americani" guidato da me, e quello meditativo guidato da Teresa, Oreste ed Eugenio sono andati benissimo...una sola complicazione ha funestato il mio, la cara Bonnie, una signora americana gioiosissima e simpatica si è rotta un piede stupidamente, come sono spesso gli incidenti, proprio il primo giorno di cammino ma l'ospedale di Foligno ha fatto miracoli! Veramente sono stai bravissimi e gentilissimi e così Bonnie è stata operata e domani una infermiera arriverà dall'America per riportarla a casa. Poi io avrò tempo di dedicarmi al blog e raccontarvi un poco di tutto...per ora sono ancora "in ballo" perchè l'infermiera americana di certo non capisce l'italiano e perchè voglio essere a Foligno per salutare questa cara persona così poco fortunata....ma le ho fatto un "Bonus per un cammino tutto per lei" e le ho promesso che quando potrà le farò gustare tutte le bellezze italiane che si è persa....vi lascio, vado a recuperare "la somarella" che è anche lei dal suo dottore, il meccanico...poi mi lancerò a rimettere in sesto la casa e me stessa...ciaooooo
martedì 2 ottobre 2012
Eccomi di ritorno!
Carissimi, dopo questo lungo silenzio da Le Puy ad ora mi appresto a scrivere un post...corto perchè qui tanto sta per succedere! Fra un'oretta arriva James con il gruppo degli americani che guiderò in un cammino fra il pellegrino e il turistico, facciamo vari salti in corrierina, fino a Poggio Bustone mentre domani arrivano i "Pellegrini meditativi" che saranno guidati da Teresa, Oreste ed Eugenio. Tutti insieme festeggeremo San Francesco per poi incamminarci il 5. Io sono un pò molto frastornata e mi ci sarebbero volute qualche giornate per rimettermi in sesto ma ...la va così e...si balla! Non ho scritto del cammino, a volte nei paesini della Francia non c'era manco un panificio...anche se poi ho tenuto un diario che mi permetterà di trascrivere i "nostri giorni della Maddalena" con più calma e serenità quando i due cammini contemporanei saranno finiti...se ne parla dopo il 15 ottobre. Finalmente posso mettere almeno due foto. La statua è quella della Maddalena a Vezelay e la preghiera è la sua bella preghiera che abbiamo letto ogni giorno in partenza di tappa fino alla più bella volta nella grotta della Sainte Baume. Ho bisogno di interiorizzare questi lunghi, tanti giorni fatti di emozioni, di fatica, di bellezza e anche di durezza...ora è tutto mescolato e il setaccio della memoria potrà meglio selezionare ciò che è da buttare e ciò che conta. Vedremo, scrierò il mio diario su internet come feci 10 anni fa, un secolo fa, con quello di Santiago, ve lo prometto. Ora è tutto troppo fresco e mi devo occupare di tante persone in partenza...il mio tempo sarà dedicato a loro. Corro ad accogliere gli americani ciaooooo
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