mercoledì 30 novembre 2011

Il bilancio...



...con grande rispetto per coloro che fanno questo dalla mattina alla sera e ben conscia che non è né il mestiere mio e né quello di Marisa "ingavagnandoci" (termine romagnolo per dire rimanere tutti legati) varie volte dai numeri e nelle varie voci...abbiamo portato a termine con successo il bilancio del primo anno dell'Associazione!!!

Ora si tratta di farlo avere ai soci...cosa più complessa perchè dovremo estrarre tutti gli emails dai moduli associativi...Patrizia che ha fatto un lavoro più che egregio tenendo ben ordinati i moduli associativi e trascrivendo gli indirizzi, non ha haimè trascritto nel "Libro soci" gli emails per cui dovrò guardare uno per uno i moduli...lo farò, Promesso! E ve lo spedirò.

Da domani inizia il nuovo anno sociale 2012 e invito i Soci ordinari a voler mandare la quota annuale.

Gli altri li ringrazio ancora una volta per la fiducia in quello che l'Associazione fa e potrà ancor meglio fare quando la "Benedetta Ruah" si deciderà a saltar fuori!

Av salut, per oggi abbiamo lavorato abbastanza!

...e le spese militari?!?

per il fatto che è un periodo che sto molto in casa per tradurre, alterno anche molto lo stare davanti al computer al guardare la Tv e così, alimentando il mio livello di stress, perchè lo stress c'è, non posso negarlo, non fosse altro che sto traducendo un libro che parla abbondantemente di come non inabissare nell'inconscio le proprie paure,


così mi guardo anche tutti i programmi che parlano della crisi e di questa Europa di cui mi sono alimentata fin dalla più tenera infanzia visto che, se la "Grande nemica" non si fosse portata via mio papà a 39 anni, la mia vita si sarebbe svolta a Bruxelles o a Strasburgo e che in casa si parlava di questa nascente comunità continuamente e che io, piccolina, comunque qualche cosa captavo, di certo un senso di fratellanza e di allargamento dei confini, cosa che il mio papà internazionale credeva profondamente...dicevo, guardo di tutto, ieri sera ho guardato Matrix fino ad ora tardissima...ma non una volta, in nessun programma, di destra o di sinistra (diciamo così) che fosse, ho sentito il più vago accenno alle immani spese militari di tutti gli stati membri e, in particolare dell'Italia, tutto quello che si riesce a sentire sono i salassi ai poveracci e la chiusura delle fabbriche sempre dei poveracci, a come ragranellare spicci di qui e di là, ma delle spese militari nulla?! Qulcuno volesse, per favore, chiedere a Monti che farà a proposito di questo?! Il nuovo governo tace? Non dice nulla di quello che sta facendo? Beh faciamogli domande, chiediamo che ne è degli aerei costosissimi che l'Italia era in procinto di comperare, chiediamo di tagliare da quel lato...mi sa che con il costo di pochi aerei risaneremmo il debito, o no?!


Oggi viene qui da me Marisa, faremo il bilancio di un anno dell' "Associazione amici del Cammino di qui passò Francesco" poi lo faremo sapere ai soci, ciao, fino al suo arrivo mi inabisso nella traduzione...per ragranellare spicci...

martedì 29 novembre 2011

nebbia...

con la mia memoria inesistente che mi faceva soffrire anche da bambina quando dovevo imparare le poesia a memoria, per una qualche ragione, l'unica poesia che nessuno mi chiese mai di imparare e che, invece, ricordavo era questa...
bella! Fuori dalla finestra un muro bianco che, forse, oggi pomeriggio si alzerà...da ragazza, nella fase suicidicale, sì lo so che non esiste questa parola ma come la si definisce la voglia di farsi fuori alimentata da "dotte letture" , da tutto ciò che di deprimente la letteratura ha prodotto, che ti prendeva negli anni della adolescenza? Dicevo, in quella fase me ne andavo in giro nella nebbia ravennate, che è pure gialla inquinamento, sentendomi avvolta e protetta, sentendomi nessuno, invisibile, chiusa nel cappotto con il bavero alzato a meditare sulla inutilità del tutto...la nebbia era lei stessa un suicidio delle forme che divenivano vaghe, impalpabili, parvenze irreali come io sentivo che la vita fosse...c'erano giorni che mi piaceva proprio la nebbia! Ora mi innumidisce le ossa invecchiate e, se anche a volte il pensiero dell'inutilità mi piglia ancora, sembra lontano il tempo in cui una me che non è più, quella che si faceva la piastra ai lunghi capelli per farli diventare diritti come quelli della Catherine Spack mentre, invece, erano ondulati e pure belli così a onde...ma non di moda e la nebbia vanificava qualsiasi piastra, poi, con i capelli inanellati girava per le strade vuote di periferia domandandosi quali fossero i sentimenti di chi era nelle macchine che lente passavano illuminando, vanamente, pochi centimetri di muro bianco giallastro. Oggi vorrei solo che la nebbia se ne andasse, che piovesse una volta tanto (la pioggia ha fatto immani disastri altrove ma qui sarà un mese che non piove una goccia), che sembrasse inverno, quello con la neve, quello che ti fa venire voglia di lucine di Natale...meglio che mi vesta, sono ancora in pigiama, e mi metta a tradurre....il muro bianco fuori dalla finestra invita a stare in casa e anche i gatti sono tutti appostati qui e là sui cuscini a dormire...loro non si fanno domande sul senso della vita...e chi dice che è una vita bestiale?!

domenica 27 novembre 2011

SVEGLIAMOCI!

domenica mattina, Vivienne, una dei pellegrini americani, ha mandato a tutti noi questo youtube, senza commenti. Non ci sono commenti, c'è solo una immensa ammirazione per quella signora australiana da gli occhi pieni d'amore che ha addottato due bimbi iracheni trovati abbandonati in una scatola...due bimbi senza braccia, sciancati dalla guerra...poco importa che Emanuel non abbia le braccia...ha una voce da angelo e Imagine di John Lennon, questo canto d'amore, il suo testamento, l'inno di una nuova umanità, cantato da lui vale mille volte di più!...e poi, come dice una dei giudici di X Factor America, tutto ciò, la storia, la voce di Emanuel, fa divenire i nostri problemi una sciocchezza.
E' da ieri che penso a quello che è stato detto, che le banche della grande finanza vogliono distruggere l'euro...per che cosa? Per fare più soldi? Quali, i virtuali? Per avere moltiplicati all'infinito bambini come Emanuel? Per chiudere le fabbriche dei disgraziati da 1000 euro al mese? Per il potere? Per farsene che? Che ci faranno quando i loro forzieri virtuali saranno pieni? Saranno più felici? Qualcuno, alla fine della fiera, sarà più felice, loro? Non credo, forse potranno comperare più cocaina per sentirsi più potenti ma più felici, di certo, no!
Qualche cosa deve cambiare! Anzi, tutto, il libro che sto traducendo ad un certo punto dice:
"...Lui (questa è una nota a pie di pagina e si riferisce ad un libro di un altro autore) definisce la corsa a gli armamenti risolvibile solo attraverso “un nuovo modo di pensare del cervello” in antitesi al “Vecchio modo di pensare del cervello” Il vecchio modo di pensare del cervello è caratterizzato da la limitata capacità di contemplare solo le innovazioni che, a logica, possano far evolvere il sistema corrente. Il vecchio cervello pare incapace di considerare un radicale cambiamento del sistema stesso, ovvero, la possibilità di operare seguendo un diverso pacchetto di regole. "
Io credo che siamo ad un punto di svolta, dobbiamo cambiare modo di ragionare globalmente, le leggi fin ora seguite, dette o non dette, non valgono più, ci hanno portato alla sfacelo, dobbiamo mettere in pratica i sogni, ogni giorno, nelle più piccole cose. E' un controllo su noi stessi e un essere svegli su quello che sta avvenendo per non lasciare che ci distruggano...chi? L'impalpabile mondo dei giocatori d'azzardo delle Borse, quel mondo di cocainomani che giocano con le nostre vite e anche con la loro stessa vita perchè non vivono su un altro pianeta e se lo distruggono periranno anche loro. Dobbiamo far valere la "legge morale dentro di noi", dobbiamo mettere il cuore davanti a tutto a costo di essere considerati dei poveri pazzi visionari, LUCI DELLA TERRA UNITEVI, UNIAMOCI, SVEGLIAMOCI, NON LASCIAMO CHE GLI INDIGNATI SIA UN POVERO DRAPPELLO ABBANDONATO ALLE POLIZIE DI TUTTO IL MONDO svegliamoci anche per quei poveri poliziotti da 1000 euro al mese.
Non sono sentimentalismi, provate a guardare il video e non sentire qualche cosa che si muove nel fondo del cuore! E' da lì che dobbiamo partire, il cuore sa tutto, i mistici dicono che è la sede di Dio, che ci crediate o no, che lo chiamiate Dio o no poco importa, non è un nome che fa la differenza, non è un credo che la fa, perchè ogni uomo ha un cuore ed è lui che dobbiamo ascoltare perchè lì ci sono tutte le risposte e lì c'è la forza per cambiare le leggi...NON DORMIAMO PIU'!!!!...You may say I’m a dreamer,but I’m not the only one
I hope someday you’ll join us, and the world will be as one....




IMAGINE

“Imagine there’s no heaven
It’s easy if you try
No hell below us
Above us only sky
Imagine all the people
Living for today…


Imagine there’s no countries
It isn’t hard to do
Nothing to kill or die for
And no religion too
Imagine all the people
Living life in peace…

You may say I’m a dreamer
But I’m not the only one
I hope someday you’ll join us
And the world will be as one

Imagine no possessions
I wonder if you can
No need for greed or hunger
A brotherhood of man
Imagine all the people
Sharing all the world…

You may say I’m a dreamer
But I’m not the only one
I hope someday you’ll join us
And the world will live as one”.

Traduzione.

"Immagina non ci sia il paradiso
è facile se provi
nessun inferno sotto di noi
sopra solo il cielo
immagina che la gente
viva solo per l’oggi

Immagina non ci siano nazioni
non è difficile da fare
niente per cui uccidere e morire
e nessuna religione.
Immagina che tutti
vivano la loro vita in pace..

Puoi dire che sono un sognatore
ma non sono il solo
spero che ti aggregherai anche tu un giorno
e il mondo vivrà in unità

Immagina un mondo senza la proprietà
mi chiedo se ci riesci
senza necessità di avidità o rabbia
una fratellanza tra gli uomini
immagina tutta le gente
condividere il mondo intero…

Puoi dire che sono un sognatore
ma non sono il solo
spero che ti aggregherai anche tu un giorno
e il mondo vivrà in unità”.
John Lennon

sabato 26 novembre 2011

Con un pò d'anticipo il Concerto di Gregoriano ad Assisi

Ho passato tutta la giornata a tradurre e ho gli occhi rettangolari come lo schermo...destino di questo tempo dell'anno, solo un anno fa ero appena all'inizio della scrittura di "Con le ali ai piedi" e passavo ore e ore davanti all'"infernale e benedetta" macchina...mi pare già un'eternità che la guida e il Cammino esistono.
Ho appena saputo che su Rai 2 in "Sulla via di Damasco" hanno fatto vedere sia il caro mons. Bregantini che parlava dei giovani e i cari amici sposi pellegrini che, fra i primi, anzi, forse i primi, si sono sposati a Santiago alla fine del Cammino...questa è una bella Dio-incidenza.
Se pensate di passare i giorni di Sant'Ambrogio ad Assisi, beh il 10 ci sarà il concerto e...un giorno prima, diventerò ufficialmente vecchia (che non è una così grande notizia ma che mi pare così strano! Io 60 anni...ma vah?!?...va beh, già i 50 mi fecero effetto poi, mi ci sono abituata, e così mi abituerò anche ai 60, mi sarebbe piaciuto festeggiarli in un ostello, nella Ruah...vorrà dire che i 61 li festeggerò lì, ovunque quel lì sia...in quei giorni, il 7 saremo, Marisa ed io a Campobasso, per poi tornare subito l'8 ad Assisi perchè sono in arrivo Emese dalla fredda, dice che fa freddo lì, Ungheria con due amiche e la casa Teresa, hospitalera-amica d'hoc e...non cucinerò la cena di compleanno, si va al ristorante!
Insomma se vi prendete qualche giorno di festa dall' 8 all'11 e venite ad Assisi qui si festeggia e il concerto, vi assicuro, sarà bellissimo! parola!




venerdì 25 novembre 2011

la santa Caterina biribin biribin bum bum e altro

da "zittella" oggi è il mio giorno, il giorno di Caterina e, più che al mio stato anagrafico, la mente va a quel monastero bellissimo ai piedi del Sinai dove nel 2005 dormii dopo il bellissimo cammino sue giù attorno all'Oreb. Ricordo la discesa infinita dalla cima del monte per tutti quei gradini spacca gionocchia per poi arrivare a questo monastero bizzantino, polveroso ma pieno di atmosfera, fu bello dormire lì, nella piccola foresteria a destra nella foto, anche se, dopo notti dormite sotto le stelle incredibili del Sinai , avere un soffitto sulla testa era disturbante...meglio il cielo infinito con quell'Orione che, anche oggi, tutte le sere, guardo con piacere e...con nostalgia...vuoi vedere che è proprio vero che veniamo da là?!
...l'altro...oggi sono stata chiamata dalla Diocesi di Campobasso e la presentazione della guida lì sta andando avanti alla grande, ve ne informerò a breve. Mentre, l'articolo di Alessandro Cannavò sul Molise, sul Corriere della Sera, è slittato al sabato 10 Dicembre (giornale di Milano, la preparazione al Natale e sant'Ambrogio ha preso il posto della prevista uscita per il 26 novembre) ma uscirà e sarà bello.
Oggi, come vi avevo detto, sono andata a firmare per la proposta di legge di cui vi ho scritto nel blog precedente...sono stata la prima all'uffico anagrafe di Santa Maria degli Angeli....mi raccomando, andate a firmare! Chiedete nei vostri comuni, il modulo è lì e prende un minuto firmare, portatevi dietro un documento perchè deve essere testificata la firma.
AUGURI NON SPOSATE...pensate che se "ci faremo sante" non si saprà che scrivere dopo il nostro nome, visto che per le donne il nome è sempre seguito da: Vergine o Martire, o Vedova, o Sposa, o Monaca, o Abbadessa o Fondatrice o... e noi che non siamo nulla di ciò che siamo?!?





giovedì 24 novembre 2011

da firmare urgentemente!




mi è appena arrivato questo messaggio sull'email...mi raccomando, andiamo tutti a firmare!!!!

Nel sito qui sotto c'è l'elenco dei comuni dove si può andare a firmare, io andrò domani, nell'elenco Assisi c'è!

http://nunteregghepiu.altervista.org/comuni.htm
Uno spiraglio di cambiamento da realizzare con urgenza

Ai sensi degli articoli 7 e 48 della legge 25 maggio 1970 n. 352 la cancelleria della Corte Suprema di Cassazione ha annunciato, con pubblicazione sulla GU n. 227 del 29-9-2011, la promozione della proposta di legge di iniziativa popolare dal titolo:

«Adeguamento alla media europea degli stipendi,emolumenti,indennità degli eletti negli organi di rappresentanza nazionale e locale».
L’iniziativa, nata in modo trasversale ai partiti e promossa dal gruppo facebook “Nun Te Regghe Più”, dal titolo della famosa canzone di Rino Gaetano, ha come obiettivo la promulgazione di una legge di iniziativa popolare formata da un solo articolo:

“i parlamentari italiani eletti al senato della repubblica, alla camera dei deputati, il presidente del consiglio, i ministri, i consiglieri e gli assessori regionali, provinciali e comunali, i governatori delle regioni, i presidenti delle province, i sindaci eletti dai cittadini, i funzionari nominati nelle aziende a partecipazione pubblica, ed equiparati non debbono percepire, a titolo di emolumenti, stipendi, indennità, tenuto conto del costo della vita e del potere reale di acquisto nell’unione europea, più della media aritmetica europea degli eletti negli altri paesi dell’unione per incarichi equivalenti”

La raccolta firme viene effettuata tramite appositi moduli vidimati depositati negli uffici elettorali dei comuni italiani, qui l’elenco aggiornato in tempo reale dei comuni nei quali è già possibile andare a firmare:

http://nunteregghepiu.altervista.org/comuni.htm
L’iniziativa è completamente autofinanziata dai promotori e dagli aderenti quindi la diffusione dei moduli potrà essere non omogenea, eventuali segnalazioni di Comuni sprovvisti di moduli potranno essere effettuate direttamente nel gruppo facebook http://www.facebook.com/groups/nunteregghepiu/ o all’indirizzo di posta elettronica legge.ntrp@gmail.com

50.000 firme sono il minimo richiesto dalla legge per la presentazione della proposta, 80.000 sono il numero necessario per sopperire ad eventuali errori e anomalie di raccolta ma il vero obiettivo è quello di poter raccogliere le firme di tutti gli italiani stanchi di mantenere i privilegi di una classe politica capace solo di badare ai propri interessi personali. Una firma non costa molto, continuare a restare indifferenti costa molto di più.
Andate a firmare nel vostro comune e non fatelo da soli.

IMPORTANTE FACCIAMOCI SENTIRE

Inizia ufficialmente la raccolta firme per rendere illegale il trattamento privilegiato della classe politica
Da lunedì tutti i municipi sono attivi per la raccolta delle firme.
Vi invito a firmare con consapevolezza e senso del dovere, per il nostro bene , per i nostri figli, per il nostro Paese.
Grazie ...

Per favore falla girare!!!!!!!!!!!!
Grazie!!!!!!!!!!!!

Siate svegli!...di Giovanni Vannucci

e in questa giornata di sole di un eterno autunno dove le rose continuano a fiorire, ho ricevuto come da anni, l'omelia di domenica prossima dell'amato Giovanni Vannucci, questa è così bella, così attuale, così...come sono tutte le sue omelie, che spero che chi me le manda non si dispiaccia se la ricopio qui integralmente, buona lettura (poi magari vi capiterà, come spesso accade a me, di andare a Messa ed essere infastidita da una omelia che non ha nulla che vedere con la grandezza di quella di padre Giovanni...è un rischio da correre!)
SIATE SVEGLI!
Gesù disse: «Abbiate gli occhi aperti, siate svegli! La venuta del Figlio dell’Uomo non vi trovi addormentati» (Mc 13, 35).
Il Figlio dell’Uomo è venuto e ha avuto la sua perfetta manifestazione in Gesù Cristo; il Figlio dell’Uomo viene continuamente, nella silenziosa ascesa di ogni coscienza nella verità e nella grandezza dell’uomo. Ascesa che rivela l’inconsistenza, la presunzione, la mancanza di saggezza di tante nostre limitazioni. Siamo noi cristiani? Per rispondere non guardiamo i registri di battesimo, le idee religiose, le pratiche devote; interroghiamo la nostra ascesa nella verità di figli dell’Uomo e di figli di Dio.
Il sussiego che caratterizza troppo spesso la nostra professione di fede cristiana è un impedimento alla nascita in noi dell’Uomo vero, figlio della terra e del cielo. L’Uomo vero è in cammino, ed è la silenziosa incarnazione della Parola eterna nell’umana coscienza, la non violenta, tenace come la forza della vita, regale presa di possesso degli uomini che le appartengono per quelle qualità che non sono di questo mondo, ma del mondo futuro, del tempo nuovo. «Verranno dall’Oriente e dall’Occidente uomini silenziosi e illuminati, che non appartengono alle ufficiali file dei cristiani, e prenderanno il loro posto».
Gesù è venuto a portare il tempo nuovo, tempo equinoziale per tutta l’umanità. Come l’equinozio separa la stagione, cosi il tempo nuovo portato da Gesù separa la pesantezza della carne dell’uomo dalla santità della sua natura spirituale. Come i1 gallo del mattino, Egli chiama i dormienti; quelli che si sveglieranno e che sapranno restare svegli, saranno la sua eredità; coloro che terranno chiusi gli occhi, che entreranno dormendo nel tempo nuovo, resteranno eredità della bestia che è in loro.
Egli fu innalzato per essere un segnale alle genti perché il suo grido venisse udito da tutti i dormienti.
Siate svegli! È il segreto della potenza e della vittoria umana. Siamo convinti di essere svegli, in realtà dormiamo un sonno profondo e siamo tormentati da sogni di incubo. Con fili di sogni ci siamo costruiti una rete ove siamo rimasti impigliati, più ci impigliamo e più ci addormentiamo, e più ci addormentiamo, più l’elemento bruto della nostra natura si risveglia. E così, ottusi, indifferenti al bene, incapaci di pensare autonomamente, molti di noi vanno per le strade della vita come mandrie verso l’ammazzatoio; altri, sognando e agitandosi nel sogno, credono di essere svegli, in realtà dormono ancora più profondamente, posseduti più profondamente dal torpore, e questi non sono affatto i poeti, i contemplativi, i dotati d’immaginazione creatrice, sono invece gli attivi, gli zelanti, i costruttori, gli iniziatori di movimenti di massa, i dominatori di popoli, i vari messia bruciati e distrutti dalla mania di agire; quelli che hanno sempre da fare, gli agitati. Pensano di essere svegli, di sapere quel che fanno, di volere ciò che vogliono, in realtà il sogno è il loro padrone, non essi i padroni del sogno.
Essere svegli significa partecipare con pensiero cosciente e vigile a ogni istante della vita, per avvertire i segni che vengono dall’alto e dal profondo, dalle dottrine stabilite e dalle coscienze viventi che tali dottrine sentono ormai legate a un passato che più non è per l’uomo. C’è il tempo dell’apparizione delle gemme e il tempo della fioritura, il tempo della fruttificazione e quello del ritorno del germe in seno alla terra, per poi risorgere alla vita. E ogni tempo ha la sua parola e il suo annuncio; quando è l’ora dell’interramento, il rimpianto e la nostalgia dei fiori e dei frutti non hanno più senso, sono sogni dell’uomo che non è sveglio.
Essere svegli è l’atteggiamento richiesto a ogni coscienza lungo le tappe che costeggiano il cammino della Rivelazione, che ascende trascinando con se le anime vigilanti. Per noi, creature umane, il mistero religioso vien celebrato nell’essere svegli; dobbiamo imparare a passare da un risveglio all’altro, se vogliamo vincere la morte. La morte s’inizia a vincere superando il torpore, il sonno, il sogno. Il primo passo è vincere il primo nemico, il corpo, con le sue esigenze di vita comoda e protetta, di ricerca di beni confortevoli e di mura calde e protettrici; il secondo è l’anima con le sue richieste di essere stimata e applaudita, amata e considerata; il terzo è la ragione concreta, quella che da l’illusione della veglia, che identifica le sue conoscenze con la sapienza divina, i suoi piani con i valori divini, le sue ideologie con i pensieri divini. La vittoria sul primo dischiude il pensiero cosciente; quella sul secondo apre il dono del discernimento del proprio personale compito; quella sul terzo ci offre la grandezza dell’umiltà. La consegna evangelica a chiunque lotti per essere sveglio è di gettare allo sbaraglio la propria vita, la propria anima, per possederla.
Lo stato di veglia è la cosciente apertura mentale al mistero divino infinitamente lontano da noi, ma che ci avvolge dentro di sé, ed è in noi più assai che il battito del nostro cuore. Sempre avanti alla sua creazione, che guida alla perfetta fioritura di tutti i germi di vita che instancabilmente vi dissemina.
Essere svegli vuol dire aver raggiunto l’apertura dell’occhio interiore che scorge il cammino di Dio nel creato e spinge tutto l’essere umano a seguirlo. Nello stato di vigilanza il corpo viene mutato nello spirito; il cuore si spoglia dalla cupidigia di prendere e di ricevere e si dischiude nella qualità divina del dare senza misura, senza tornaconto, senza bramosia di premio; la mente comprende i limiti, le angustie delle proprie visioni e con umiltà si offre alla vastità del pensiero di Dio.
Il tempo nuovo avvolge l’uomo vigilante, e attraverso di lui si rivela Colui che è venuto e che verrà sempre, nelle coscienze che aprono gli occhi al suo eterno ritorno.








mercoledì 23 novembre 2011

Un Nobel per la Pace...mancato







e dopo aver scorazzato per la mia nebbiosa Bologna, mannaggia oggi c'era il sole ieri no, metto sul blog questa magnifica storia che mi ha inviato "Merlino" un caro pellegrino...ma come mai non hanno dato ad Irena il Nobel, come si fa a non dare il Nobel ad un Angelo?! Che dolce faccino, che bella vecchietta! Mah!





Irena Sendler

Poco tempo fa è venuta a mancare una signora di 98 anni di nome Irena.

Durante la seconda guerra mondiale, Irena, aveva ottenuto il permesso di lavorare nel ghetto di Varsavia, come Idraulica specialista.

Aveva un 'ulteriore motivo'. Era al corrente dei piani che i nazisti avevano per gli ebrei (essendo tedesca). Irena portò in salvo migliaia di neonati nascondendoli nel fondo della sua cassetta degli attrezzi che portava nel retro del suo camion.
I bambini più grandi li nascondeva un sacco di iuta ...
Teneva anche un cane nel retro del camion, che aveva addestrato ad abbaiare quando i soldati nazisti entravano e uscivano dal ghetto.
I soldati, naturalmente, temevano il cane e il suo latrato copriva il pianto dei bambini.
Durante tutto questo tempo, riuscì a salvare 2500 tra bambini e neonati. Fu catturata, e i nazisti le ruppero entrambe le gambe e le braccia picchiandola selvaggiamente.
Irena tenne un registro dei nomi di tutti i ragazzi che clandestinamente aveva portato fuori dai confini e lo teneva in un barattolo di vetro, sepolto sotto un albero nel suo cortile.
Dopo la guerra, cercò di rintracciare tutti i genitori che potessero essere sopravvissuti per riunire le famiglie.
La maggior parte di loro erano stati gasati. Irena ha continuato a prendersi cura di questi ragazzi, mettendoli in case famiglia o trovando loro famiglie affidatarie o adottive. L'anno scorso Irena è stata proposta per il Premio Nobel della Pace.
Non è stata nominata.





















lunedì 21 novembre 2011

La bellezza della vita...

La bellezza della vita è nel suo essere fragile, timida, passeggera e mortale Christian Bobin





...con la mia vicina di casa, spesso abbiamo,"conversazioni al balcone" io sotto e lei sopra che argina il cani che vorrebbero acchiappare i miei gatti e l'indipendente figlioletto di poco più di due anni che fa tutto da solo, con grande soddisfazione della mamma, ma che è da tenere d'occhio proprio perchè questa sua bella indipendenza non sfoci nel farsi male. Oggi si parlava del "Coraggio di vivere" io mi legavo ad un articoletto appena scritto e lei mi parlava dei seminari che tiene, è psicologa e maestra di yoga. Avevo in mano la rivista di "Romena" appena ricevuta e, per Dio-incidenza, quando l'ho aperta ho trovato questa frase ad hoc del fantastico Christian Bobin.

A proposito di questo tema e dei seminari di Lucia, per coloro che vivono in zona, vi annuncio il suo prossimo che sarà domani, il titolo pare freddino e tecnico ma, conoscendola, il seminario, che è gratuito, non lo sarà per cui vale la pena di andarci, io ci andrei ma parto per Bologna e alla stessa ora starò parlando del cammino, buon seminario a chi ci vorrà andare!

Arrivederci a Bologna per i bolognesi interessati al nuovo Cammino!

Martedì 22 Novembre 2011

Centro Olos,

Via G. Ermini,

Santa Maria degli Angeli

dalle 18.30 alle 21.00

"L'intervento psicologico nella gestione dello stress"

Dott.ssa Lucia Pugliese, psicologa e psicoterapeuta

(massimo 20 partecipanti. Si consiglia un abbigliamento comodo)





De Andrè il più grande!

La mattina, quando apro l'email, c'è sempre ad attendermi i "Santi del giorno" che non so nemmeno perchè mi arrivi ma da cui, a volte, faccio scoperte interessanti e così, oggi, è il giorno della "presentazione di Maria al tempio" e chi più di De Andrè ha saputo cantare questa storia?! Così in Youtube l'ho trovata anche con i testi, buon ascolto per chi la conosce e buona scoperta per chi non l'ha mai ascoltata!
Sotto trascrivo quello che il grande Bargellini scrisse:

La memoria odierna della Presentazione della Beata Vergine Maria ha un'importanza notevole, non solo perchè in essa vien commemorato uno dei misteri della vita di Colei che Dio ha scelto come Madre del Suo Figlio e come Madre della Chiesa, nè soltanto perchè in questa 'presentazione' di Maria vien richiamata la 'presentazione' al Padre celeste di Cristo e, anzi, di tutti i cristiani, ma anche perchè essa costituisce un gesto concreto di ecumenismo, di dialogo con i nostri fratelli dell'Oriente. Questo emerge con chiarezza sia dalla nota di commento degli estensori del nuovo calendario sia dalla nota della Liturgia delle Ore, che dice: 'In questo giorno della dedicazione (543) della chiesa di S. Maria Nuova, costruita presso il tempio di Gerusalemme, celebriamo insieme ai cristiani d'oriente quella 'dedicazione' che Maria fece a Dio di se stessa fin dall'infanzia, mossa dallo Spirito Santo, della cui grazia era stata ricolma nella sua immacolata concezione'. Il fatto della presentazione di Maria al tempio, com'è, noto, non è narrato in nessun passo dei testi sacri, mentre viene proposto con abbondanza di particolari dagli apocrifi, cioè da quegli scritti molto antichi e per tanti aspetti analoghi ai libri della Bibbia, che tuttavia sempre la Chiesa ha rifiutato di considerare come ispirati da Dio e quindi come Sacra Scrittura. Or secondo tali apocrifi, la presentazione di Maria al tempio non avvenne senza pompa: sia nel momento della sua offerta che durante la permanenza nel tempio si verificarono alcuni fatti prodigiosi: Maria, secondo la promessa fatta dai suoi genitori, fu condotta nel tempio a tre anni, accompagnata da un gran numero di fanciulle ebree che tenevano delle torce accese, col concorso delle autorità gerosolimitane e tra il canto degli angeli. Per salire al tempio vi erano quindici gradini, che Maria salì da sola, benchè tanto piccola. Gli apocrifi dicono ancora che Maria nel tempio si alimentava con un cibo straordinario recatole direttamente dagli Angeli e che ella non risiedeva con le altre bambine ma addirittura nel 'Sancta Sanctorum' (che veniva invece "visitato" una sola volta all'anno dal solo Sommo Sacerdote).
La realtà della presentazione di Maria dovette essere molto più modesta e insieme più gloriosa. Fu infatti anche attraverso questo servizio al Signore nel tempio, che Maria preparò il suo corpo, ma soprattutto la sua anima, ad accogliere il Figlio di Dio, attuando in se stessa la parola di Cristo: 'Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano'.


Autore: Piero Bargellini


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domenica 20 novembre 2011

L'autunno ad Assisi


































lo strano autunno di Assisi ma, immagino, ovunque, alberi che fanno il loro dovere con foglie rosse e colori splendidi e il cespuglio di rose fuori casa in piena fioritura come se fosse primavera...strano...chi se la gode alla grande sono i mici comodamente accomodati sullo zerbino al sole...bella la vita di questi gatti amati e coccolati! Io sto scrivendo e, fra l'altro, il programma per il "Cammino con i somarelli"...fra poco sarà sul sito, tenetelo d'occhio, così come presto ci saranno sul sito le date per i cammino meditativi, con Marisa dobbiamo trovarci per decidere come e quando.
Sto leggendo un bel libro su San Bernardo: "Bernardo il chiostro e la strada" di Andrea Pamparana edizioni Ancora, l'ho acquistato all'Abbazia di Casamari e lo trovo interessante, poco sapevo del grande Bernardo e mi piace specialmente per ciò che riguarda "L'architettura cistercense" che da lui nasce, un costruire in base ai numeri sacri, alle proporzioni che hanno tanto a che vedere con quelle del nostro corpo, con leggi che governano la vita dell' Universo e così ti spieghi come in una chiesa moderna, fatta a tavolino come se non ci fossero numeri, orientamenti, proporzioni da rispettare, ci si sente strani e rare sono le eccezioni, mentre, in una chiesa come quella di Casamari, ti senta bene, immersi in una intimità luminosa; come i zirunzeri delle canzoncine moderne da Chiesa siano senza spessore, senza costruzione musicale seria e come non abbiano nulla a che vedere con l'armonia fuori dal tempo del gregoriano..."moderno" non vuole dire senza profondità e...senza la scienza dei numeri, ed è così strano che in un epoca come la nostra dove i numeri regolano anche il mio scrivervi questo messaggio, poi ci se ne dimentichi quando si costruisce ciò che più dovrebbe riportarti alle leggi profonde della vita e, di conseguenza, dello Spirito. Credo che di fondo ci sia una grande ignoranza, un ignorare quello che gli antichi sapevano bene e che, poi, è segno del disequilibrio e della mancanza di rapporto con la natura e le sue leggi che tanto ci fa soffrire come uomini che si sono chiamati fuori da questo rapporto...saremo arrivati sulla luna, sapremo anche che fanno i neutrini, ma siamo poi sicuri di non aver perso il filo che ci lega alla Terra e alle sue leggi profonde? ...mah!




Buona domenica a tutti!

























venerdì 18 novembre 2011

prossimamente nella mia Bologna!


...e così martedì prenderò il treno e me ne andrò nella mia "Bolognaccia" a presentare il nuovo Cammino. Mi fa sempre piacere andarci anche se evito poi le zone che hanno ricordi attaccati e che un pò mi fanno ancora star male. Vi aspetto in Via dell'Inferno (chissà se altre città hanno una via con un nome così sinistro? In realtà è una piacevolissima stradina nell' ex quartiere dei Giudei) il posto è piccolo per cui...seguite le istruzioni della Trekking Italia Bologna, riporto qui di sotto come hanno dato notizia della presentazione nel loro sito...ciaooo a presto bolognesi!







Martedì 22 Novembre
CON LE ALI AI PIEDI: NEI LUOGHI DI SAN FRANCESCO E DELL'ARCANGELO MICHELE
Dal Lazio fino alle rocce di Monte Sant'Angelo sospese sul mare del Gargano: 500 chilometri in 25 tappe verso una delle mete di pellegrinaggio più affascinanti e più antiche d'Europa, la cui fama precede persino quella del Cammino di Santiago de Compostela. A piedi o in bicicletta sulle tracce di San Francesco e della devozione a San Michele arcangelo. Un percorso entusiasmante che attraversa Abruzzo, Molise e Nord della Puglia, tra valli sconosciute e città d'arte. A parlarci della via e della sua esperienza di pellegrina sarà l'autrice del libro che porta il titolo della serata, Angela Seracchioli.
Appuntamento in Via dell'Inferno 20/B ore 21. Posti limitati, prenotarsi. (tel. +39 051 222788 fax +39 051 2965990)
A cura di Margherita P.





giovedì 17 novembre 2011

Mario Monti...un bel discorso

me lo sono ascoltato tutto e mi è sembrato un gran bell'inizio, mi sono sentita, diciamo così, protetta come cittadina...si vedrà, ma che bello sentire una persona che parla di cose serie e che si impegna...basta con quelle risatine, con le battute di B. (non lo voglio nemmeno nominare) che dice che non vuole andare ai giardinetti a fare il vecchietto, meno male darebbe fastidio alle baby sitters!...B. non vuole la patrimoniale? E oggi ha lanciato il suo disco nuovo? Ecco si tolga dalle balle e canti, i giardinetti lui li ha come parchi, di cui dovrebbe pagare l'ICI...per la prima e la millesima casa, ci vada a spasso e canti...basta che non lo si veda più e AUGURI ai tecnici, a quelli che, forse, non contano balle! E poi, grazie al presidente Napolitano, un'altro serio!


Santa Elisabetta d'Ungheria...e le donne laiche francescane



Oggi è la sua festa e questa santa ungherese mi fa venire in mente la sua terra e il Cammino sui suoi passi da là alla Turingia che ho scoperto esistere quando sono stata all'incontro dei Cammini Europei in Ungheria. Bella figura di donna! Quante sono state le donne francescane notevoli specialmente all'inizio della storia del francescanesimo, laiche, consacrate, nascoste o in vista, tutte donne appassionate e forti in tempi in cui le donne contavano meno di nulla.
Vi avevo detto che avrei scritto oggi quello che qui sta succedendo, non ne ho voglia ma ve lo devo.
Dunque...LA RUAH...di nuovo, e con la stessa modalità dell'ultimo momento dopo tante parole e tante promesse, è sfumata la casa che poteva divenire il "Nostro luogo", non ve ne avevo parlato per non illudervi e non illudere me stessa, questa volta volevo dire "gatto quando era veramente nel sacco" e, dal sacco...è uscito anche questo di gatti.

Avevo trovato una casa che non era come la prima, molto più piccola, con meno spazzi utili, con più problemi ma ...si poteva fare, aveva prospettive di ampliamento già approvato e...si poteva fare...
Tante chiacchiere intercorse fra me e la proprietaria, tanti voli sulla bellezza del nostro progetto, tanti farò, faremo, aiuterò, ci credo, ma poi...la paura subentra, non si ha il coraggio di avere, di dare fiducia, si propone un affitto esorbitante...si poteva fare comunque ma...la paura è tanta e le chiacchiere dimenticate (perchè sempre e solo di chiacchiere si tratta e ci si sbrodola addosso pensando cose generose credendo che basti pensarle e non metterle in pratica...ma cosa mi dovevo aspettare? Questa è una città che di chiacchiere alate ne fa tante...) e allora si fugge...e una mia telefonata fiduciosa, dovevamo firmare il contratto a giorni, riceve una risposta del tipo: "Io devo essere sicura che paghiate...ho bisogno di una fideussione..."...ho detto due cose in croce, stufa di chiacchiere, e poi non ce l'ho fatta più e ho buttato giù il telefono dicendo: "Tientela la tua baracchetta, non ne ho bisogno!"
No, di quella baracchetta non ne abbiamo bisogno, abbiamo bisogno di qualcuno che capisca, che si fidi, perchè noi siamo degni di fiducia e lo abbiamo provato, i 5 anni dell'ostello sono la prova e, come dicevo alla proprietaria: "immaginati se facciamo tutto questo, se ci mettiamo così in vista, se siamo così pubblici per poi non pagare!"
Ma la paura è grande, la paura è demoniaca, la paura si insinua nelle menti e nei cuori e esseri come Chiara e Francesco piacciono tanto-loro che non avevano paura- ma si dimentica che hanno fatto tutto quello che hanno fatto, si dimentica che ne parliamo ancora dopo 800 anni solo perchè...NON AVEVANO PAURA!
Che danno immane la storia, la Chiesa ha fatto mettendoli lassù, sempre più su, riducendoli a "santini" inimitabili, santi da pregare non da seguire perchè, per seguirli, si deve avere Coraggio che è il padre della Fiducia e sposo della Fede...
Bello leggere del coraggio di una principessa che rinuncia al suo rango per la sua fede, bello pensare a una Chiara, ad Agnese di Boemia che combattono con dei Papi per le loro idee, bello pensare a donna Jacopa che sistema gli affari di famiglia e ritorna ad Assisi per morirvi da povera...oh sì bello! ...ma i tempi non sono poi molto cambiati, i poteri ci stanno schiacciando in maniera meno visibile ma non meno potente e, la paura, in tutte le sue forme, è usata come veleno soporifero che addormenta le coscienze...c'è la crisi, meglio stare fermi, meglio mettere i soldini sotto il materasso, meglio non rischiare nulla, meglio accumulare per tempi diversi, meglio non fidarsi, meglio pensare solo a se stessi...c'è persino gente che io credo faccia figli solo per avere la scusa poi di dire: "Ho figli devo pensare a loro"...e tutti a dare loro ragione...ci sono anche quelli che fanno conventi per la stessa ragione e..."devono pensare ai loro" ...c'è la crisi...
Quali tempi?! Io conosco un solo tempo certo, quello della mia morte, quello della morte di tutti che porterà via tutto, anche le baracchette, anche i mucchietti di soldi messi da parte per..i figli-scusa, anche i conventi ricchi in nome della povertà, anche tutte le false sicurezze che ci intorpidiscono l'anima, per una buca dove essere sotterrati...che sempre buca è anche se si sono spesi soldi per farla bella.
Ma no! Conosco anche un altro tempo...quello dello spreco di tempo, quello di tutto quello che si poteva fare e non si è fatto; quello del coraggio che non si è avuto e che ci ha fatto arretare, fermare ed invece, magari, quel coraggio ci avrebbe fatto aprire porte impensate; quello di un luogo chiuso e inutile che si è chiuso perchè: "Non-me-la sento-più". Credo che di questo tipo di tempo se ne renderà conto...non immagino un Dio che giudica, oh no! Lui è Misericordia infinita, mi immagino il film della vita riavvolto nell'ultimo istante dove, questo tempo, appare come un fotogramma vuoto e...non ci sarà più tempo per riempirlo perchè...i giochi sono fatti e la roulette si è fermata!
In questi giorni farò il bilancio, i conti, degli incassi e spese dell'Associazione e poi vi informerò.Cari soci che avete avuto fede..il vostro denaro è ben riposto, per ora è solo fermo nel conto in attesa di FEDE, SPERANZA e CARITA'...io continuo a darmi da fare e sa Dio quanto, a logica umana, dovrei strapparmi i capelli dalla paura per il futuro della mia vita sospesa ad un filo....il Francesco del primo film della Cavani diceva, spezzando una misera pagnotta e dividendola con i suoi primi impauriti fratelli: "Io credo che non dobbiamo avere paura" frase magica che ha condizionato tutta la mia vita, così ricaccio giù la mia umanissima paura del futuro e...vado avanti cercando di pensare alla "Speranza certa" di Francesco...mi vesto e vado a spedire credenziali...ciaoooo
ps: la foto con la frase è stata scattata nella farmacia della Certosa di Trisulti..."ricordati che devi morire..." è stato sempre interpretato in maniera deprimente ed invece è un grido alla vita!
Non "stiamo morendo, lasciateci morire in pace." Che sembra il mantra di tutti, specialmente qui. Mons. Bregantini nel suo magnifico libro dice che la parolaccia più grande del mondo è oramai e, tutto quello che non faccio e potrei fare, aggiungo io, è nell'ordine dell'oramai. Qui sotto la vita di una persona coraggiosa...che, forse, è stata fatta santa per renderla diversa da tutti...irragiungibile e mettersi a posto la coscienza..."Lei è santa mica posso essere come lei! allora sai che faccio, la prego e così mi fa da intermediaria." Io ho un'altra idea e credo che il rapporto con Dio sia one to one attraverso l'uso dei miei talenti, (Lui delle nostre chiacchiere, delle nostre preghiere non seguite dai fatti non se ne fa nulla) pochi o tanti che siano poco importa, qui, dove sono per quello che sono e anche con i soldi che ho che sono un'energia che se non viene usata per il bene, automaticamente viene impiegata dal male, il male di non usarli se non altro...il metterli nella buca...se ne parlerà domenica e, in coscienza, come la spiegheranno tutti coloro che di quella buca hanno fatto la loro dimora sicura e caldina?!? ...e la buca dove finiranno insieme ai talenti dove i vermetti giocheranno ridendosela con le monetine?!


A quattro anni di età è già fidanzata. Suo padre, il re Andrea II d’Ungheria e la regina Gertrude sua madre l’hanno promessa in sposa a Ludovico, figlio ed erede del sovrano di Turingia (all’epoca, questa regione tedesca è una signoria indipendente, il cui sovrano ha il titolo di Landgraf, langravio). E subito viene condotta nel regno del futuro marito, per vivere e crescere lì, tra la città di Marburgo e Wartburg il castello presso Eisenach.
Nel 1217 muore il langravio``di Turingia, Ermanno I. Muore scomunicato per i contrasti politici con l’arcivescovo di Magonza, che è anche signore laico, principe dell’Impero. Gli succede il figlio Ludovico, che nel 1221 sposa solennemente la quattordicenne Elisabetta. Ora i sovrani sono loro due. Lei viene chiamata “Elisabetta di Turingia”. Nel 1222 nasce il loro primo figlio, Ermanno. Seguono due bambine: nel 1224 Sofia e nel 1227 Gertrude. Ma quest’ultima viene al mondo già orfana di padre.
Ludovico di Turingia si è adoperato per organizzare la sesta crociata in Terrasanta , perché papa Onorio III gli ha promesso di liberarlo dalle intromissioni dell’arcivescovo di Magonza. Parte al comando dell’imperatore Federico II.``Ma non vedrà la Palestina: lo uccide un male contagioso a Otranto.
Vedova a vent’anni con tre figli, Elisabetta riceve indietro la dote, e c’è chi fa progetti per lei: può risposarsi, a quell’età , oppure entrare in un monastero come altre regine , per viverci da regina, o anche da penitente in preghiera , a scelta. Questo le suggerisce il confessore. Ma lei dà retta a voci francescane che si fanno sentire in Turingia , per dire da che parte si può trovare la “perfetta letizia”. E per i poveri offre il denaro della sua dote (si costruirà un ospedale). Ma soprattutto ai poveri offre l’intera sua vita. Questo per lei è realizzarsi: facendosi come loro. Visita gli ammalati due volte al giorno, e poi raccoglie aiuti facendosi mendicante. E tutto questo rimanendo nella sua condizione di vedova, di laica.
Dopo la sua morte, il confessore rivelerà che, ancora vivente il marito, lei si dedicava ai malati, anche a quelli ripugnanti:” Nutrì alcuni, ad altri procurò un letto, altri portò sulle proprie spalle, prodigandosi sempre, senza mettersi tuttavia in contrasto con suo marito“. Collocava la sua dedizione in una cornice di normalità, che includeva anche piccoli gesti “esteriori”, ispirati non a semplice benevolenza, ma a rispetto vero per gli “inferiori”: come il farsi dare del tu dalle donne di servizio. Ed era poi attenta a non eccedere con le penitenze personali ,che potessero indebolirla e renderla meno pronta all’aiuto. Vive da povera e da povera si ammala, rinunciando pure al ritorno in Ungheria, come``vorrebbero i suoi genitori, re e regina.
Muore in Marburgo a 24 anni, subito “gridata santa” da molte voci, che inducono papa Gregorio IX a ordinare l’inchiesta``sui prodigi che le si attribuiscono.``Un lavoro reso difficile da complicazioni anche tragiche: muore assassinato il confessore di lei; l’arcivescovo di Magonza cerca di sabotare le indagini. Ma Roma le fa riprendere. E si arriva alla canonizzazione nel 1235 sempre a opera di papa Gregorio. I suoi resti, trafugati da Marburgo durante i conflitti al tempo della Riforma protestante, sono ora custoditi in parte a Vienna. E’ compatrona dell’Ordine Francescano secolare assieme a S. Ludovico.

mercoledì 16 novembre 2011

Che magnifico viaggio! La tappa laziale

























































































inforcata la "somarella"..via verso i somarelli e il dolcissimo Raffaele che li chiama i "suoi ragazzi"...il paesaggio cambia l'orizzonte si allarga per poi ritornare collinare verso Ferentino dove abitano gli amici. Raffaele mi aspetta per condurmi alla sua casetta "Piccolina in Canadà" essenziale, tutta di legno su palafitte e ruote: "Così se mi và di andarmene la smonto e la ricostruisco in un altro luogo..." dice Raffaele. nelle foto vedete: Prima il mitico somarello pellegrino Bigio, poi lui con l'altro maschio che non ricordo come si chiami) e quindi Carmela (che pare un muletto) e il figlio di Bigio Camillo...delizioso!; poi la chiesa di Sant'Antonio Abate dove fu sepolto Celestino V per un poco prima di trasferire le sue spoglie definitivamente all'Aquila (ah Raffaele, che vedete nella foto, e Bigio tutti gli anni camminano da Ferentino all'Aquila per la Perdonanza!); poi Anagni e la sua cattedrale; la cella di Celestino a Fumone (poi vi dirò); la sua tomba a Ferentino; il chiostro e la chiesa dell'Abbazia di Casamari; e la splendida Certosa di Trisulti.



Perchè, dopo aver fatto visita ai somarelli, Gina sta per partorire e si attende il somarino...io, se è maschio, ho proposto di chiamarlo Tobia (vi immaginate Raffaele e Tobia che camminano insieme?!) ma Raffaele spera in una femminuccia. Dicevo, siamo partiti per una "cavalcata ciociara" fantastica vedendo luoghi splendidi...la cosa più divertente è stata "La fuga di Fumone" che vi devo raccontare...ci ervamo arrivati all'ora di pranzo ma il castello, che è privato, era chiuso, l'orario diceva che chiudeva alle 19 per cui abbiamo pensato di tornarci dopo ...la cavalcata...sono le 18 e siamo di nuovo lì, suoniamo e un signore indiano che avevamo già visto alle 12 ci apre e accende le luci delle sale dicendoci, sono 7 euro e poi...sparisce. Iniziamo il giro, le luci sono sommesse e l'aspetto è tetro e polveroso. Una saletta contiene reliquie di ogni sorta...ossicini vari, poi c'è una specie di cappella e la stanzetta grande come una persona sdraiata dove il povero Celestino è morto di morte naturale...o assassinato, visto l'aspetto del luogo propendo per la seconda versione! In un'altra stanza c'è un pozzo dove, dopo averne goduto, i castellani buttavano giù le ex vergini e, in un'altra, un bimbetto imbalsamato in una teca...lo avevano avvelenato per questioni di eredità...mi sta montando l'angoscia, ho l'impressione fisica di vedere colare sangue sui gradini...dico a Raffaele: "Qui non ci dormirei manco se mi pagassero oro...andiamo via, io non ne posso più" Si sentono delle voci, qualcuno c'è, ma forse sono da fuori, urliamo: "C'è nessunoooo!" nessuna risposta, il biglietto non lo abbiamo ancora pagato e pensiamo che qualcuno si faccia vivo, vuoi vedere che l'indiano non è vivo?!...Giriamo su e giù e poi vedo un pulsante, ci spingo sopra e la porta fa clic: "Raffaele usciamoooo io non voglio stare qui un minuto di più..." Così scappiamo, a nome di Celestino V che non potè fuggire, sono corsa giù per le stradette di Fumone (il biglietto ha un costo indegno e non mi pento di non averlo pagato)...la sera i cari amici Venanzio e Andrea, con cui mangiamo una gioiosa pizza, mi raccontano che ci sono tante storie di infestazioni di spiriti in quel castello...uno di questi sarebbe la mamma del morticino...brrrr che paura! Di quanto sangue innocente sono intrise quelle mura!



E' poi per quello che il giorno dopo sono stata molto contenta di vedere la stanza dove il Bonifacio è stato schiaffeggiata, oltretutto nella "Città dei Papi", nella casa dei Caeltani dove sarebbe avvenuto lo schiaffo, nel foglietto che ti danno per spiegare il luogo e la vita di Bonifacio non si nomina nemmeno Celestino! Che poi lo schiaffo lo abbia dato un fetentissimo sicario di quel Filippo il Bello che ha annientato i poveri Templari è un'altra storia...ma quello schiaffo continua a piacermi comunque!



Lo so che pare strano che io me la pigli tanto per fatti di 800 anni fa ma non è lo stesso ora?! Non è il potere che uccide?! Non è la Chiesa come potere che si è dimenticata Cristo e i poveri cristi? Non sono i "Celestini" che rinunciano al potere in nome di Cristo i maestri da seguire?!...



Poi vi dirò i "Fatti assisani" che mi hanno accolto al ritorno, ora sono troppo presa, troppo inc..., per scrivere...lo farò domani, questo è l'ultimo post di un bellissimo viaggio, nella bellissima Italia, dove esistono bellissime persone...senza potere e qualcuna che della Chiesa fa parte che, eroicamente, continua a lavorarci dentro, un maestro da seguire!












































































































































































martedì 15 novembre 2011

Che magnifico viaggio 3!

















e volete che non ci fossero gatti nel mio giro? Anzi del nostro, perchè anche ad Alessandro piacciono i gatti...questo è stato fotografato a Civita un paesino in cima ad una collina ai cui piedi c'è Bojano. Il secondo giorno il sole splendeva e con Francesco abbiamo visitato luoghi sannitici, un tempio nascosto nel verde, e poi abbiamo proseguito per Pescolanciano dove abbiamo caricato la mitica Maria Assunta, carissima amica conosciuta mentre scrivevo la guida, e siamo andati a Pietrabondante, a gli scavi sanniti dove c'è il teatro con gli schienali orgonomici! Che luogo spettacolare! Lo sguardo si perde verso l'infinito e ti viene in mente cosa dovessero essere le sacre rappresentazioni di più di 2000 anni fa, veramente ti viene voglia di volare, di aprire le braccia e lanciarti dal tempio e sorvolare le alte, altissime colline dell'alto Molise! Maria Assunta aveva preparato un'ottimo pranzo e, dopo una scappata a Carovilli dove, per Dio-incidenza, abbiamo beccato il caro don Mario sulla porta della bella chiesa, l'atmosfera familiare, la simpatia di Maria Assunta e della sua famiglia hanno dato quel tocco di "Casa" alla corsa attraveso il Molise...un'ultima visita alla grotta di Sant'Angelo, un abbraccio a Filomena e le nostre vie si sono divise...il viaggio di Alessandro finiva all'areoporto di Napoli e il mio, dopo un ultimo saputo grato al caro Mauro...di testa nel letto del B&B perchè le avevo spese tutte!...per la continuazione del viaggio...ci "vediamo" domani...ora sono proprio stanca! COME E' BELLA L'ITALIA!!!! ciaoooooooooooo buona serata a tutti






Che magnifico viaggio 2!

























...e quando è sceso il buio e più non potevamo visitare luoghi esterni...ecco la visita al museo dei Misteri, vi ricordate quelle "macchine sacre" con i bimbi appesi a impersonificare angeli e santi che vi ho fatto vedere con un paio di foto per la festa di san Francesco? Ecco sono loro i misteri, complicatissime costruzioni create nel 1700 per la festa del Corpus Domini che sono tutte raccolte in un capiente edificio in attesa di nuovi angioletti bambini!


A questo punto eravamo un pò stanchi ma...non ci siamo fermati e abbiamo scoperto, sempre per merito di Mauro, il "Teatro del Loto" di Ferrazzano un paesino a due passi da Campobasso...che spettacolo! Per merito dell'attore Stefano Sabelli e il suo "visionari entusiasmo" uno stanzone parrocchiale è divenuto un teatro con 100 posti tutto in stile cineseggiante, dove non c'è un particolare che stoni e dove tutto è fatto con grande amore. Veramenete un esempio di come con entusiasmo e fede nel Bello si possa fare tantissimo. Questo teatro ospita attori di grido per spettacoli sempre con un profondo significato...che non stonano come la "scatola" che li contiene. il nome "Teatro del Loto" dal sapore così orientale è, in realtà un acronimo che vuole dire: Libero opificio teatrale occidentale, andate a vedere il sito http://www.teatrodelloto.it/ di questo luogo che starebbe bene a Londra o a New York e che, invece, è in Molise, in un paesino! ma le sorprese non sono finite lì...nella porta accanto c'era un cena, cotta da Melina, ottima cuoca, moglie di Michele, amico pellegrino e così abbiamo gustato prodotti tipici molisani e le mele e le pere antiche e quasi scomparse che Michele coltiva con grande amore! Insomma...mons. Bregantini, tutto divertito, si era appuntato la parola Dio-incidenza che, sicuramente, utilizzerà, noi abbiamo passato giorni di totale Dio-incidenza!


....ma andate al prossimo post!

che magnifico viaggio!
































Quando lavoravo come disegnatrice a Ravenna c'era una collega che ce l'aveva con me per il mio entusiasmo e diceva: "Ma come è possibile che tutti i sui viaggi siano magnifici?!"

Beh è così, sono sempre belli e, a volte, magnifici e questi 5 giorni sono stati proprio magnifici! Magnifici per gli amici incontrati, per i posti bellissimi visitati, per le cose apprese, per quelle condivise, per i colori, i sapori, le luci e perchè L' ITALIA E' BELLISSIMA! e noi siamo dei gran cretini a distruggerla!

Metterò 4 posts per condividere con voi un pò di foto, in questo: Mons. Bregantini con me e Alessandro, Le rovine romane di Sepino, il papà di Mauro professore di latino e greco che spega ad Alessandro che, con il suo moleskin in mano prende appunti e gli affreschi rinascimentali del Castello di Gambatesa.
E' stata una volata talmente ricca di spunti ed emozioni che, quando con Alessandro le nostre vie si sono divise, lui andava a Napoli a prendere l'aereo e io di nuovo Campobasso, ci siamo detti che 2 giorni così intensi vanno centellinati a casa per riassaporare tutto ciò che abbiamo vissuto...beh Alessandro voleva avere un'idea del Molise e credo proprio che ci siamo riusciti a dargliela, tutto merito del mitico Mauro e di tutti i suoi amici, di Mimì, Maria Antionietta e la vigilessa pure lei Maria Antonietta, di Maria Assunta di Pescolanciano, di Filomena di Sant'Angelo in Grotte, di Francesco amico di Mauro, di Stefano e tutto il suo immenso entusiasmo e dell'incontro specialissimo con mons. Bregantini che ci ha dedicato tanto tempo e con cui si è parlato da amici e poi...UDITE, UDITE IL 7 DICEMBRE ALLE ORE 18,00 NELLA SALA DELLA PROVINCIA DI CAMPOBASSO SI PRESENTERA' LA GUIDA "CON LE ALI AI PIEDI" la data e il luogo li ha decisi mons. Bregantini che...non perde mai tempo e così ad una richiesta quasi sussurrata ha risposto subito aprendo la sua agenda e decidendo il quando e il dove! Vi farò poi sapere in dettaglio.

Ma il primo giorno insieme ci ha visto fare e vedere molto di più...andate al prossimo post







venerdì 11 novembre 2011

San martino e...i ricordi






la nebbia...mannaggia, volevo partire presto ma aspetto che si alzi e mi sono venuti in mente delle feste di San Martino a San Martino di Castrozza che un tempo era casa per me...che nostalgia a volte! Ricordo degli 11 novembre con la neve e altri con dei solettini bellissimi e i larici ancora tutti gialli, mai la nebbia che, se c'è, in montagna è solo una nuvola bassa


. In questa foto si vede bene quel prato alto che era...il mio. Ricordo un giorno di autunno splendido, ero sdraiata immobile sul prato vicino a una baitina abbandonata che amavo moltissimo, fra le ciglia vidi passare una coppia sul sentiero più in basso, eravamo i soli lassù poi più niente quando saltai in piedi impaurita sentendo una voce proprio sulla mia testa: "Xe viva!" urlava l'uomo alla donna sul sentiero...ero così immobile che avevano pensato che fossi un cadavere! Il tipo fu quasi scocciato di vedermi saltare in piedi e se ne andò boffonchiando...e io mi rimisi sdraiata a contemplare le nuvole!


Non so se la favoletta che scrissi poi su "Pra da col", così si chiama, nacque quel giorno, tante volte sono andata lassù a godermi il cielo e le montagne, ma oggi mi è venuta in mente e ve la regalo con un pensiero speciale a gli amici montanari di San Martino e a tutti coloro che amano struggentemente le Dolomiti come me....ma si alzerà la nebbia?!





PRÀ DA COL
Una mattina, alle prime ore del giorno, uno degli aiutanti dell' Azzurro, il re delle nuvole, stava rassettando il palazzo o meglio, l'ala del palazzo che era di sua competenza. Perché il palazzo è immenso, così com’è immenso tutto il cielo che si estende a perdita d'occhio, ed è solo una parte del parco che lo circonda.
Non è un castello come quelli che costruiscono gli uomini, non è chiuso da alte pareti, lì tutto è lieve e trasparente e i suoi muri non hanno porte perché vi si può passare attraverso. E' così leggero e tutto di un colore, l'azzurro, che gli umani e tutte le altre creature di tutti i pianeti non riescono a distinguerlo da quell'immensa volta azzurra che nelle varie lingue chiamano cielo. Lì tutto è azzurro, perché il castello è sempre lì e come era continua ad essere: azzurre sono le sue stanze e i mobili, azzurri i suoi abitanti, azzurri i gatti e i cavalli che corrono fra le nubi e Azzurro è il suo Signore.
Laggiù, laggiù, oltre l'orizzonte umano ma nei confini dei possedimenti dell'Azzurro, vi è la fabbrica delle nuvole e i pascoli dove vengono allevate quelle a pecorelle, da lì esse partono per riempire il nostro cielo e lì fanno ritorno quando hanno finito il loro lavoro. Insomma nel regno dell'Azzurro le uniche cose che non sono azzurre sono le nuvole e le stelle di notte. Ma il cielo di notte non è azzurro? Sembra, in realtà l'Azzurro per farci riposare stende una coperta piena di puntini luminosi, le stelle, così, senza luce, riusciamo a dormire meglio.
Ma torniamo da capo. L'aiutante dell' Azzurro rassettava il palazzo, sprimacciava le nuvole divani e le nuvole poltrone, spolverava la polvere di stelle che si era posata dappertutto, visto che la sera prima c'era stata una festa e le stelle cadenti, chiamate così perché sono sbadate e inciampano sempre, e le comete avevano messo un grande scompiglio nei salotti del castello saettando di qua e di là e facendo a gara a chi aveva lo strascico più lungo e l'alone più sfolgorante. L'aiutante dell'Azzurro era ancora forse un po’ sbronzo e un po’ stanco per tutto quel latte che aveva fornito la Via Lattea la sera prima e fu forse per questo che mentre sbatteva un tappeto, proprio quello del salotto più bello dell' Azzurro, gli cadde di mano dall'alto del balcone e volò giù, sempre più giù verso la Terra.
Mamma mia che disastro! L'aiutante era disperato, sentimento assai raro e strano per un abitante di quel regno felice. Ma sì, era disperato perché sapeva quanto preziosa fosse ogni più piccola cosa nel palazzo. E quel tappeto stava proprio volando verso la Terra dove gli uomini, si sa, sono dei grandi sciuponi delle bellezze del Creato.
Il tappeto, dal canto suo, era felice di volare nel cielo. Niente era in apparenza cambiato, lui era azzurro e tutto attorno a lui era azzurro come sempre, ma dopo un po’ il vento che frusciava fra le sue frange accompagnandone la caduta verso la terra, divenne vortice: il risucchio che l'aveva catturato, lo arrotolava tutto e lo sbatacchiava facendo uscire dalle sue pieghe la polvere di stelle molto meglio di quello sbadato aiutante del Re. Il tappeto era ignaro della sua futura sorte, ma intanto era felice di quell'inattesa avventura.
Dovete sapere che la cosa che maggiormente distingue la Terra dal Cielo non è la sua consistenza, non è la materia ma il colore. Qui, sulla Terra, poche cose sono azzurre, fatta eccezione per le genziane, i non ti scordar di me e gli occhi delle principesse delle favole, mentre tutti gli altri colori sono in ugual misura presenti. Ma ancora una volta vi è un'eccezione: le Dolomiti. Lì tutto è di pochi ben distinti colori ma così intensi da far pensare che siano colorate con i pigmenti allo stato puro. Dicevamo le Dolomiti, lì i colori variano dal bianco a tutte le sfumature del rosa e del grigio delle sue rocce, al verde, in tutte le sue gradazioni, dei boschi e dei prati. E i fiori? Beh quella è un'altra storia visto che solo a nominarli tutti non basterebbero libri grossi come quelli di una Enciclopedia.
Il nostro tappeto, arrotolato come un siluro, stava proprio piombando lì, sulle Dolomiti, in quella parte di mondo che in quanto a bellezza aveva poco da invidiare al regno dell' Azzurro.
Proprio quando il tappeto stava per toccar terra, l' Azzurro si svegliò e, come sempre, aprì la porta del suo balcone, per ammirare il suo cielo e guardare giù verso la Terra per controllare se, almeno per quel giorno, gli uomini avessero evitato di mettere scompiglio in tutta la bellezza che era stata data loro in dono.
Fu allora che l' Azzurro vide il tappeto, appena sopra il limite del bosco, a pochi balzi celesti dal Velo della Madonna: il suo tappeto stava steso al sole, aggrappato agli abeti che gli facevano corona e si stiracchiava tutto per rimettersi dal grande volo.
"Che ci fa il mio tappeto sulla Terra?" tuonò l' Azzurro. "Non è per gli uomini, è troppo bello e poi è azzurro e a loro piace il verde per i tappeti".
L'aiutante tentò di nascondersi, ma con pareti trasparenti non c'è modo e poi in quel paese non esistono le bugie e la sua esitazione a confessare al Re che cosa aveva combinato, durò meno dello spazio di un pensiero.
"Sono stato io, o Azzurro, il tappeto mi è caduto mentre lo sbattevo fuori dal balcone e ora non so più come riportarlo su".
Azzurro borbottò per un poco, cosa che causò un terremoto in Friuli e un ciclone in Polinesia, poi sorrise nuovamente e bofonchiò: "Gli uomini non si meritano un dono simile. Chissà che ne faranno e se capiranno quanto è prezioso?"

Un altro sguardo in giù e l' Azzurro si avvide che dei pastori stavano risalendo con le loro mucche il pendìo che va da dove ora c'è il frequentatissimo Caffè Col, al suo bel tappeto, pardon, il prato: al pascolo di Prà da Col. Bisognava agire in fretta: afferrò al volo il larice più grosso e intintolo in uno di quei laghi alpini che, essendo circondati dal bosco, sono verdi come gli abeti, con due pennellate colorò di verde il suo bel tappeto azzurro. Poi ordinò ad un vento delle crode di volare raso i prati di tutte le Dolomiti e raccogliere i fiori più belli per poi spargerli sul tappeto. Il tutto avvenne alla velocità del cielo, di gran lunga superiore a quella della luce visto che essa ne è solo una parte.
Quando i pastori arrivarono sul colle, dove fino alla sera prima si stendeva un arido ghiaione, o meraviglia! Videro il prato più bello che uomo potesse immaginare, un pascolo d'erba dolcissima per le loro mucche, un luogo di gioco, ampio e protetto, per i loro bambini, un paradiso di fiori e profumi. Uno di loro corse giù in paese a dare la notizia, per annunziare il miracolo e… il sindaco con la fascia, il parroco, la banda, le guide alpine, il farmacista e il vigile con la barba e i baffoni seguiti da tutto il paese, salirono al prato per fare festa e far capriole sull'erba morbidissima.
Il prato (così si doveva abituare ad essere chiamato) era felice. Gli facevano un po’ male le impronte degli scarponi di chi lo calpestava e ogni tanto mandava urletti, che nessuno udiva, quando una mucca tirava un po’ troppo violentemente le sue foglioline. In fondo lui non era un vero prato e prima di questa avventura su di lui erano passati soltanto i piedi leggerissimi degli angeli ma nell'insieme era felice, specialmente per la felicità che sentiva espandersi nell'aria da chi si sdraiava su di lui per immergere gli occhi nel suo antico paese, il cielo. Ai piedi del Velo della Madonna ne sentiva la presenza divina, e si propose di essere il suo scendiletto. La cornice delle Pale lo faceva sentire protetto e sicuro.
Da allora l'Azzurro non ha mai smesso di curare in modo particolare quel suo pezzo di creazione. Gli uomini però non hanno resistito alla loro terribile tentazione di deturpare le cose più belle e ora hanno piantato sul suo limite due grossi tralicci dell'alta tensione.
Nel prato vi è anche un altro manufatto, che però ha avuto l'approvazione dell'Azzurro: è una piccola baita di legno che àncora a terra il tappeto, non si sa mai che voglia volare di nuovo lassù, che perdita sarebbe per noi!
Vi è, nell'anno degli uomini, un momento particolare in cui il prato celebra la sua appartenenza al cielo. Quando alla fine d'agosto il sole è ancora caldo ma nelle ombre lunghe del tramonto vi è già un non so che d'autunno, gli angeli, prima che gli uomini si sveglino, scendono dal cielo e cospargono il prato di migliaia di stelle che lassù sarebbero bianche ma che qui prendono un lieve colore lilla: sono i colchici.
È allora che il Prà da Col ritorna ad essere il tappeto dell'Azzurro ed è lassù, fra cielo boschi e pareti di roccia che se stai in silenzio puoi udire il frusciare delle ali degli angeli intenti a spargere i fiori più belli del cielo.