...che strana cosa istintiva! Sorridono anche gli animali...i gatti stringono gli occhi...sono andata a comperare il pane che avevo finito e, uscendo dal supermercato camminavo nella mia "nuvola-pensiero" , quando mi sono sentita osservata, ho guardato in giro e c'era un bambino patatone di forse meno di un anno bardato come se dovesse andare al polo nord (ma perchè le mamme vestiranno così tanto i bambini?! Oggi qui fa caldo ed io ero con maglietta e maglia aperta) che mi guardava dal suo passeggino e mi sorrideva, ho ricambiato grata! Chissà cosa ha scatenato il sorriso in lui? Chissà cosa ha visto in me che lo ha fatto sorridere?! Grazie per il tuo sorriso piccolino sconosciuto! E grazie per tutti i sorrisi miei agli altri e degli altri a tutto il mondo...è una bella cosa sorridere!
domenica 30 novembre 2014
La spada nella roccia...
Oggi ho scoperto essere SAN GALGANO il santo della SPADA NELLA ROCCIA...se non siete mai stati vicino a Siena a Chiusdino a vedere i resti della grande Abazia e la spada nella roccia...beh è un viaggio che metterei in programma, è qualche cosa di speciale così come è speciale e ammantata di leggenda e di bellezza la storia di questo cavaliere che rinuncia a combattere. Cardini, lo storico, dice che il nome Galgano non è altro che un modo toscano di dire Gargano e che la cappella rotonda osservatorio solare dove nel solstizio d'estate un raggio di sole colpisce la spada, ha una finestra che punta direttamente verso il Gargano dove i suoi genitori si recarono in pellegrinaggio prima che lui nascesse...fatto sta che a Chiusdino la sua reliquia è nella chiesa di San Michele e non credo che sia un caso! Lui muore nel 1181 esattamente un secolo prima della nascita di Francesco...
dai "Santi del giorno"
Galgano nacque a Chiusdino (attualmente in provincia di Siena), in un anno incerto collocabile intorno al 1150, da una famiglia di ceto elevato, legata da rapporti di vassallaggio ai vescovi di Volterra, signori feudali del luogo; conosciamo con certezza il nome della madre, Dionisia, mentre quello del padre, Guido o Guidotto, appare per la prima volta in una biografia del santo datata però alla prima metà del XIV secolo. In ragione di questo nome, al santo è stato attribuito il cognome “Guidotti”.
Sugli anni della fanciullezza e dell’adolescenza di Galgano o sulla sua educazione e formazione, non sappiamo niente.
È certo che Galgano sia stato cavaliere: l’accesso alla cavalleria fu la naturale conseguenza della sua appartenenza ad una famiglia che esercitava per tradizione la funzione ufficiale di tutela dell’ordine costituito, la mano armata del vescovo di Volterra per la protezione del paese e del distretto di Chiusdino. Il giovane crebbe superbo, prepotente e dissoluto ma la morte del padre produsse un cambiamento nella sua vita; la conversione fu sostenuta anche da due forti esperienze mistiche: innanzitutto l’arcangelo Michele, patrono di Chiusdino, apparso in sogno al giovane lo avrebbe convinto ad arruolarsi nella “milizia celeste”; sette giorni dopo, ancora in sogno, l’arcangelo lo avrebbe accompagnato in un tempio rotondo al cospetto della Madonna e dei Dodici Apostoli e lo avrebbe invitato a costruire una chiesa secondo quel modello.
Mosso dal desiderio di dar concretezza a questo invito celeste, Galgano dovette tuttavia affrontare l’opposizione della madre, che tentò di fidanzarlo con una fanciulla di Civitella, un castello della Maremma toscana, alla quale, a partire dalla seconda metà del XVI secolo, è attribuito il nome di Polissena.
Fu proprio recandosi a Civitella, forse per conoscere la promessa sposa, che Galgano, alla vigilia di Natale del 1180, ebbe una nuova esperienza mistica. Sulla strada per la Maremma il cavallo di Galgano improvvisamente si fermò; nonostante che il giovane lo spronasse per farlo andare avanti, non riuscì a farlo muovere. Galgano ritornò allora sui suoi passi, verso una vicina pieve in cui pernottò. Il giorno seguente – solennità del Natale – come giunse al medesimo luogo, poiché di nuovo il cavallo si arrestò, il giovane lasciò le briglie e pregò devotamente il Signore perché lo conducesse al luogo in cui avrebbe trovato la sua pace spirituale. Il cavallo allora si avviò verso la vicina collina di Montesiepi, dove si fermò.
Giunto sulla collina Galgano conficcò il suo spadone di cavaliere nel terreno, un gesto che per i cavalieri del Medio Evo aveva un alto significato spirituale: la spada capovolta ricordava la croce: Galgano quindi non sembra rifiutare la “militia saeculi”, ma superarla, trascenderla; non rinuncia alla spada ma la pone al servizio di una cavalleria diversa da quella vissuta fino ad allora: il cavaliere Galgano, in un certo senso, arruolò se stesso nella milizia di un signore più grande di quello terreno: Gesù Cristo.
L’esempio di Galgano trascinò altre persone e, come molte altre esperienze eremitiche, anche questa costituì l'inizio della fondazione di una nuova comunità monastica.
Nella primavera del 1181 Galgano visitò il Papa Alessandro III e forse in tale occasione ottenne l’approvazione della sua fondazione.
Durante la sua assenza tre persone invidiose, che la tradizione a partire dal XIV secolo ha identificato con alcuni monaci della vicina abbazia di Serena, compirono un attentato contro di lui, distruggendone la capanna e spezzandone la spada. Per intervento divino tutti e tre furono castigati: due di essi morirono, al terzo un lupo strappò a morsi le braccia, ed ebbe quindi tempo per pentirsi e raccontare il prodigio. Le braccia sono tuttora conservate nell’eremo di Montesiepi.
Forse su suggerimento del Pontefice, Galgano si pose in contatto con alcuni i monaci dell’ordine guglielmita, presumibilmente quelli del monastero di San Salvatore di Giugnano, fra i castelli di Roccastrada e Montemassi (attuale provincia di Grosseto), vicino a Montesiepi.
L’esperienza eremitica di Galgano sul Montesiepi durò meno di un anno, in quanto il 30 novembre 1181 il santo morì.
Negli anni successivi la tomba di Galgano divenne mèta di pellegrinaggi e la convinzione che il cavaliere eremita fosse un efficace intercessore presso Dio, che si era manifestata quando era ancora in vita, andò consolidandosi: gli atti del processo di canonizzazione infatti riferiscono numerosi miracoli, guarigioni di persone “attratte” (Un termine generico col quale tuttavia potrebbero essere stati indicati dei paralitici), liberazione di prigionieri, guarigioni da febbri o addirittura dalla lebbra, liberazione di posseduti dal demonio.
Il vescovo di Volterra, Ugo, condusse una prima indagine conoscitiva delle virtù e dei miracoli di Galgano. L’inchiesta ebbe esiti positivi ed egli autorizzò la costruzione di una cappella intorno alla tomba del santo ed alla spada. Il vescovo successivo, Ildebrando Pannocchieschi, nel 1185 ottenne l’apertura di un processo da parte del papa Lucio III e la nomina di tre commissari con il compito di verificare la santità del giovane chiusdinese: siamo certi che fra di essi fosse Corrado di Wittelsbach, cardinale vescovo della Sabina ed arcivescovo di Magonza; per gli altri due sono stati ipotizzati i nomi di Melior, cardinale prete del titolo dei Santi Giovanni e Paolo, e dello stesso Ildebrando.
Non sappiamo se ci sia stata una vera e propria canonizzazione da parte di un papa (Quantunque alcune biografie indichino che essa fu decretata da Lucio III, altre dal successore di lui Urbano III, altre ancora da Gregorio VIII) o se la commissione avesse ricevuto la facoltà di procedere alla canonizzazione, attraverso la “iurisdictio delegata”.
Negli anni seguenti Galgano fu invocato fra i principali patroni della città e dello stato di Siena.
La festa del santo, fu inizialmente posta al 30 novembre e poi spostata al 3 dicembre, giorno in cui si presume sia avvenuta l’ “elevatio” delle sue spoglie, cioè la loro esumazione ed esposizione nell’ambito della canonizzazione. Nella prima edizione del “Martyrologium Romanum”, del 1584, la memoria di San Galgano era fissata al 3 dicembre; nell’ultima edizione, redatta nel 2004 per ordine di Papa Giovanni Paolo II, essa è stata riportata al 30 novembre, ovvero al giorno della morte; a Chiusdino però si mantiene la vecchia tradizione.
La comunità monastica fondata da Galgano si estese in varie parti della Toscana e dell’Umbria, tuttavia all’inizio del XIII secolo si divise, così che, mentre la casa madre aderì all’ordine cistercense, le comunità figlie confluirono nell’ordine agostiniano. Questo fatto e le vicende legate alla caduta della Repubblica di Siena, causarono la dispersione delle reliquie di San Galgano, inizialmente custodite nell’eremo di Montesiepi; nella chiesa di San Michele Arcangelo in Chiusdino, si conserva e si venera però la testa del santo. Nel paese natale del santo esiste ancora oggi una confraternita a lui dedicata, fondata nel 1185 è probabilmente la più antica confraternita della cristianità fra quelle ancora esistenti.
Galgano nacque a Chiusdino (attualmente in provincia di Siena), in un anno incerto collocabile intorno al 1150, da una famiglia di ceto elevato, legata da rapporti di vassallaggio ai vescovi di Volterra, signori feudali del luogo; conosciamo con certezza il nome della madre, Dionisia, mentre quello del padre, Guido o Guidotto, appare per la prima volta in una biografia del santo datata però alla prima metà del XIV secolo. In ragione di questo nome, al santo è stato attribuito il cognome “Guidotti”.
Sugli anni della fanciullezza e dell’adolescenza di Galgano o sulla sua educazione e formazione, non sappiamo niente.
È certo che Galgano sia stato cavaliere: l’accesso alla cavalleria fu la naturale conseguenza della sua appartenenza ad una famiglia che esercitava per tradizione la funzione ufficiale di tutela dell’ordine costituito, la mano armata del vescovo di Volterra per la protezione del paese e del distretto di Chiusdino. Il giovane crebbe superbo, prepotente e dissoluto ma la morte del padre produsse un cambiamento nella sua vita; la conversione fu sostenuta anche da due forti esperienze mistiche: innanzitutto l’arcangelo Michele, patrono di Chiusdino, apparso in sogno al giovane lo avrebbe convinto ad arruolarsi nella “milizia celeste”; sette giorni dopo, ancora in sogno, l’arcangelo lo avrebbe accompagnato in un tempio rotondo al cospetto della Madonna e dei Dodici Apostoli e lo avrebbe invitato a costruire una chiesa secondo quel modello.
Mosso dal desiderio di dar concretezza a questo invito celeste, Galgano dovette tuttavia affrontare l’opposizione della madre, che tentò di fidanzarlo con una fanciulla di Civitella, un castello della Maremma toscana, alla quale, a partire dalla seconda metà del XVI secolo, è attribuito il nome di Polissena.
Fu proprio recandosi a Civitella, forse per conoscere la promessa sposa, che Galgano, alla vigilia di Natale del 1180, ebbe una nuova esperienza mistica. Sulla strada per la Maremma il cavallo di Galgano improvvisamente si fermò; nonostante che il giovane lo spronasse per farlo andare avanti, non riuscì a farlo muovere. Galgano ritornò allora sui suoi passi, verso una vicina pieve in cui pernottò. Il giorno seguente – solennità del Natale – come giunse al medesimo luogo, poiché di nuovo il cavallo si arrestò, il giovane lasciò le briglie e pregò devotamente il Signore perché lo conducesse al luogo in cui avrebbe trovato la sua pace spirituale. Il cavallo allora si avviò verso la vicina collina di Montesiepi, dove si fermò.
Giunto sulla collina Galgano conficcò il suo spadone di cavaliere nel terreno, un gesto che per i cavalieri del Medio Evo aveva un alto significato spirituale: la spada capovolta ricordava la croce: Galgano quindi non sembra rifiutare la “militia saeculi”, ma superarla, trascenderla; non rinuncia alla spada ma la pone al servizio di una cavalleria diversa da quella vissuta fino ad allora: il cavaliere Galgano, in un certo senso, arruolò se stesso nella milizia di un signore più grande di quello terreno: Gesù Cristo.
L’esempio di Galgano trascinò altre persone e, come molte altre esperienze eremitiche, anche questa costituì l'inizio della fondazione di una nuova comunità monastica.
Nella primavera del 1181 Galgano visitò il Papa Alessandro III e forse in tale occasione ottenne l’approvazione della sua fondazione.
Durante la sua assenza tre persone invidiose, che la tradizione a partire dal XIV secolo ha identificato con alcuni monaci della vicina abbazia di Serena, compirono un attentato contro di lui, distruggendone la capanna e spezzandone la spada. Per intervento divino tutti e tre furono castigati: due di essi morirono, al terzo un lupo strappò a morsi le braccia, ed ebbe quindi tempo per pentirsi e raccontare il prodigio. Le braccia sono tuttora conservate nell’eremo di Montesiepi.
Forse su suggerimento del Pontefice, Galgano si pose in contatto con alcuni i monaci dell’ordine guglielmita, presumibilmente quelli del monastero di San Salvatore di Giugnano, fra i castelli di Roccastrada e Montemassi (attuale provincia di Grosseto), vicino a Montesiepi.
L’esperienza eremitica di Galgano sul Montesiepi durò meno di un anno, in quanto il 30 novembre 1181 il santo morì.
Negli anni successivi la tomba di Galgano divenne mèta di pellegrinaggi e la convinzione che il cavaliere eremita fosse un efficace intercessore presso Dio, che si era manifestata quando era ancora in vita, andò consolidandosi: gli atti del processo di canonizzazione infatti riferiscono numerosi miracoli, guarigioni di persone “attratte” (Un termine generico col quale tuttavia potrebbero essere stati indicati dei paralitici), liberazione di prigionieri, guarigioni da febbri o addirittura dalla lebbra, liberazione di posseduti dal demonio.
Il vescovo di Volterra, Ugo, condusse una prima indagine conoscitiva delle virtù e dei miracoli di Galgano. L’inchiesta ebbe esiti positivi ed egli autorizzò la costruzione di una cappella intorno alla tomba del santo ed alla spada. Il vescovo successivo, Ildebrando Pannocchieschi, nel 1185 ottenne l’apertura di un processo da parte del papa Lucio III e la nomina di tre commissari con il compito di verificare la santità del giovane chiusdinese: siamo certi che fra di essi fosse Corrado di Wittelsbach, cardinale vescovo della Sabina ed arcivescovo di Magonza; per gli altri due sono stati ipotizzati i nomi di Melior, cardinale prete del titolo dei Santi Giovanni e Paolo, e dello stesso Ildebrando.
Non sappiamo se ci sia stata una vera e propria canonizzazione da parte di un papa (Quantunque alcune biografie indichino che essa fu decretata da Lucio III, altre dal successore di lui Urbano III, altre ancora da Gregorio VIII) o se la commissione avesse ricevuto la facoltà di procedere alla canonizzazione, attraverso la “iurisdictio delegata”.
Negli anni seguenti Galgano fu invocato fra i principali patroni della città e dello stato di Siena.
La festa del santo, fu inizialmente posta al 30 novembre e poi spostata al 3 dicembre, giorno in cui si presume sia avvenuta l’ “elevatio” delle sue spoglie, cioè la loro esumazione ed esposizione nell’ambito della canonizzazione. Nella prima edizione del “Martyrologium Romanum”, del 1584, la memoria di San Galgano era fissata al 3 dicembre; nell’ultima edizione, redatta nel 2004 per ordine di Papa Giovanni Paolo II, essa è stata riportata al 30 novembre, ovvero al giorno della morte; a Chiusdino però si mantiene la vecchia tradizione.
La comunità monastica fondata da Galgano si estese in varie parti della Toscana e dell’Umbria, tuttavia all’inizio del XIII secolo si divise, così che, mentre la casa madre aderì all’ordine cistercense, le comunità figlie confluirono nell’ordine agostiniano. Questo fatto e le vicende legate alla caduta della Repubblica di Siena, causarono la dispersione delle reliquie di San Galgano, inizialmente custodite nell’eremo di Montesiepi; nella chiesa di San Michele Arcangelo in Chiusdino, si conserva e si venera però la testa del santo. Nel paese natale del santo esiste ancora oggi una confraternita a lui dedicata, fondata nel 1185 è probabilmente la più antica confraternita della cristianità fra quelle ancora esistenti.
venerdì 28 novembre 2014
Il primo arrivo pellegrino...e gli angeli all'ostello
12 anni fa, oggi, arrivavo a Santiago finalmente in un giorno di sole! La foto che metto qui l'ho presa da internet, feci diapositive allora e la mia foto d'arrivo me la fece un vigile urbano....nessun pellegrino era nella piazza e la foto del cippo non l'avevo potuta fare perchè in quel momento tirava un gran vento e pioveva a dirotto. Io non amo il caldo e fare il cammino d'inverno mi era più consono. Cammino solitario con incontri di pochi e speciali pellegrini. Un'atmosfera antica, pochi hostal aperti e solo in determinati luoghi per cui non si potevano fare tappe intermedie anche volendo....ma fu bellissimo, intimo, antico...
12 anni...meno di 1/5 della mia vita...pochi anni questi 12 per me tutti pellegrini sia sui sentieri che nell'occuparmi dei pellegrini....e ora questo progetto che diviene più concreto del crowdfunding per la Ruah...personalmente voglio finire la mia vita così....con i pellegrini attorno, occupandomi di loro fino alla fine...
A Milano ho visto le due bellissime mostre di Chagall, quella più grande e stupenda al palazzo reale e quella più piccola su "Chagall e la Bibbia" al museo diocesano, in quest'ultima ho visto questo dipinto e ho pensato all'ostello...pare proprio una tavola da ostello e quante volte ho pensato che fra i pellegrini ci fosse un angelo a cui aprivo la porta! Una volta ne avemmo una "quasi" certezza....ecco quello che abbiamo fatto e faremo ancora!
buon Cammino a tutti i pellegrini che sono sui cammini della Terra ora!
12 anni...meno di 1/5 della mia vita...pochi anni questi 12 per me tutti pellegrini sia sui sentieri che nell'occuparmi dei pellegrini....e ora questo progetto che diviene più concreto del crowdfunding per la Ruah...personalmente voglio finire la mia vita così....con i pellegrini attorno, occupandomi di loro fino alla fine...
A Milano ho visto le due bellissime mostre di Chagall, quella più grande e stupenda al palazzo reale e quella più piccola su "Chagall e la Bibbia" al museo diocesano, in quest'ultima ho visto questo dipinto e ho pensato all'ostello...pare proprio una tavola da ostello e quante volte ho pensato che fra i pellegrini ci fosse un angelo a cui aprivo la porta! Una volta ne avemmo una "quasi" certezza....ecco quello che abbiamo fatto e faremo ancora!
buon Cammino a tutti i pellegrini che sono sui cammini della Terra ora!
io sono la vecchietta a sinistra con un piatto in mano pieno di qualche cosa di buono per rifocillare i viandanti...eh eh!
giovedì 27 novembre 2014
sogniamo per creare!
a giornata finita... SONO SEMPRE I SOGNI A DARE FORMA AL MONDO...IO SOGNO E VOI?
IL Crowdfunding per LA RUAH!
Eccomi qua, di ritorno da Milano dove sono andata con il mio "semino di senape" la mia FEDE CHE FA SPOSTARE LE MONTAGNE e questo è il primo messaggio che vi invio spiegandovi che ci sono andata a fare e perchè ho chiesto a tutti voi di "avere Fede"...sono andata per il
CROWDFUNDING PER ACQUISTARE LA CASA PER LA RUAH, L'OSTELLO PER I PELLEGRINI AD ASSISI....la continuazione della "Perfetta Letizia" che tanti di voi rimpiangono, IL CROWDFUNDING SI FARA' E AVRO' BISOGNO DI TUTTI VOI, AVRO' BISOGNO NON SOLO DI UNA EVENTUALE PARTECIPAZIONE ECONOMICA (mettete monetine nel maialino...da 10 euro in su tutto andrà bene!) ma, specialmente, della vostra volontà attiva di spargere la notizia.
Internet è come un immenso albero fatto di rametti e rametti dei rametti...e così via...
un crowdfunding può funzionare solo se il numero più grande possibile di persone ne viene a sapere SU QUESTO CONTO, CONTIAMO NOI DELL'ASSOCIAZIONE "AMICI DEL CAMMINO DI QUI PASSO' FRANCESCO" CHE SARANNO I PROPRIETARI DELLA CASA E CHE LA GESTIRANNO.
Fatevi, se volete ovviamente, bruciare le sinapsi per trovare il modo di diffondere la cosa...ci dobbiamo preparare ed ad Aprile si PARTEEEEE!
Ma ci dobbiamo preparare, molto presto vi darò tutte le info pre-crowdfunding sulla casa, foto comprese.
SONO FELICE, SONO POSITIVA, SONO CERTA, HO FEDE CHE CI RIUSCIREMO...se avete FEDE anche voi aiutate questa "Fede in opera: LA RUAH"
CROWDFUNDING PER ACQUISTARE LA CASA PER LA RUAH, L'OSTELLO PER I PELLEGRINI AD ASSISI....la continuazione della "Perfetta Letizia" che tanti di voi rimpiangono, IL CROWDFUNDING SI FARA' E AVRO' BISOGNO DI TUTTI VOI, AVRO' BISOGNO NON SOLO DI UNA EVENTUALE PARTECIPAZIONE ECONOMICA (mettete monetine nel maialino...da 10 euro in su tutto andrà bene!) ma, specialmente, della vostra volontà attiva di spargere la notizia.
Internet è come un immenso albero fatto di rametti e rametti dei rametti...e così via...
un crowdfunding può funzionare solo se il numero più grande possibile di persone ne viene a sapere SU QUESTO CONTO, CONTIAMO NOI DELL'ASSOCIAZIONE "AMICI DEL CAMMINO DI QUI PASSO' FRANCESCO" CHE SARANNO I PROPRIETARI DELLA CASA E CHE LA GESTIRANNO.
Fatevi, se volete ovviamente, bruciare le sinapsi per trovare il modo di diffondere la cosa...ci dobbiamo preparare ed ad Aprile si PARTEEEEE!
Ma ci dobbiamo preparare, molto presto vi darò tutte le info pre-crowdfunding sulla casa, foto comprese.
SONO FELICE, SONO POSITIVA, SONO CERTA, HO FEDE CHE CI RIUSCIREMO...se avete FEDE anche voi aiutate questa "Fede in opera: LA RUAH"
giovedì 13 novembre 2014
in Molise con amore
Guardate dove sarò la prossima domenica! Nel mio amato Molise...oramai questa regione e i suoi accoglienti abitanti sono parte della mia vita...perchè non ci venite pure voi? San Giuliano del Sannio è vicino a Sepino...non sapete cosa è? E' una bellissima città romana...scavi proprio romantici e solitari, da vedere! E poi c'è così tanto altro da vedere in Molise! Vi aspetto, anzi vi aspettiamo sia io che il pellegrino Michele che racconterà il suo cammino sulla via micaelica...due cammini verso la splendida grotta di Monte Sant'Angelo CI VENITE? NO?! BEH VI PERDETE MOLTO!
martedì 11 novembre 2014
...dal Vaticano
E dopo la foto che dimostrava la consegna...ecco cosa ho ricevuto oggi, l'allegato di cui si parla è la guida! Bello no?!
giovedì 6 novembre 2014
la madre di tutte le arti marziali!
che cosa meravigliosa è il Tai Chi! Quando poi vedi la coordinazione perfetta di una bimba così...io l'ho lasciato e ricominciato 3 volte in vita mia...ma ci vuole continuità anche di istruttore e i miei tanti spostamenti non me l'hanno permesso...per Dio-incidenza l'altro giorno a "causa" della mia spalla ho trovato dove lo fanno qui! Aspettate che la spalla si rimetta e ...mi rimetto anch'io a fare Tai Chi! L'ultima volta che lo feci ero sulle Dolomiti, lo si faceva di sera che non è l'ora migliore...e chi dormiva più! Arrivavo a casa talmente piena di energia che avrei potuto tirare di lungo fino al giorno dopo...provateci, è incredibile! Per me, per come sono fatta, è meglio dello yoga ha in se la componente della danza e del gioco degli equilibri ed è un preciso indicatore di come sei interiormente...ci sono volte che non stai manco in piedi dal gran che sei sbilanciato dentro ed altre che la vita fluisce in tutte le tue membra, stupendo!
martedì 4 novembre 2014
in...gita a Rimini per la visita
sono tornata dopo due giorni di sole stupendo...ma non doveva venire il diluvio universale?! Beh, meglio così...allora il verdetto del giovane, dolce e simpatico chirurgo è che sì, mi devo operare...ma la sanità italiana è tale e la lista d'attesa tale che se ne parla fra 9 mesi...e la cosa che mi pre-occupa di più che vuole dire in estate e io soffro talmente il caldo!!! Ma non mi voglio pre-occupare per cui mi occuperò della cosa quando sarà il suo tempo...sapete cosa mi ha consolato? Che non è perchè sono vecchietta che mi sono strappata il tendine...è stata proprio quella caduta fessa...e poteva accadermi a vent'anni...roba da non credersi per una che si è buttata con il paracadute e che arrampicava! Ma è così, ci si fa male nelle fesserie. Farò fisioterapia anche in piscina e poi si vedrà...ma mi sono poi goduta questi due giorni! Accolta dai miei "Angeli di Rimini" come solo loro sanno fare con Daniele che è sempre dolcissimo Antonella che pare non faccia nulla e danza in cucina preparando manicaretti i figli simpatici e Merlino il cagnetto anche lui dolcissimo...proprio i miei angeli!
Prima della visita mi sono fatta una passeggiata felliniana sul molo...luci stupende gente sorridente, due chiacchiere qua e là...pareva proprio di essere in un film di Fellini e, pescatori, vecchietti, biciclette...io che tanti anni fa sono fuggita dalla Romagna, ieri mi sentivo a casa, mi piaceva la bonarietà, la socievolezza della gente che ti da indicazioni stradali sorridendo e facendo battute, che ti passa vicino e ti dice: "Ma non è una giornata bellissima?!" ...mi manca questa apertura, questa voglia di socializzare...e sono contenta che se mi opererò (ma non potrebbe accadere un miracolo e il tendine si rincolla da solo?! Potrebbe no!) dicevo mi piace che l'operazione sia a Cattolica...fra gente sorridente!
Oggi ho continuato a fare la turista...visto che c'ero ho interrotto il viaggio di ritorno a Jesi...volevo vedere dove è nato l' "amico Federico II" mi aspettavo una piazza medievale ed invece non lo è più però Jesi è carina ed è piena di targhe, notevole quella di Giordano Bruno...devono averla messa felici di essersi liberati del dominio dello Stato della Chiesa!
Prima della visita mi sono fatta una passeggiata felliniana sul molo...luci stupende gente sorridente, due chiacchiere qua e là...pareva proprio di essere in un film di Fellini e, pescatori, vecchietti, biciclette...io che tanti anni fa sono fuggita dalla Romagna, ieri mi sentivo a casa, mi piaceva la bonarietà, la socievolezza della gente che ti da indicazioni stradali sorridendo e facendo battute, che ti passa vicino e ti dice: "Ma non è una giornata bellissima?!" ...mi manca questa apertura, questa voglia di socializzare...e sono contenta che se mi opererò (ma non potrebbe accadere un miracolo e il tendine si rincolla da solo?! Potrebbe no!) dicevo mi piace che l'operazione sia a Cattolica...fra gente sorridente!
Oggi ho continuato a fare la turista...visto che c'ero ho interrotto il viaggio di ritorno a Jesi...volevo vedere dove è nato l' "amico Federico II" mi aspettavo una piazza medievale ed invece non lo è più però Jesi è carina ed è piena di targhe, notevole quella di Giordano Bruno...devono averla messa felici di essersi liberati del dominio dello Stato della Chiesa!
sabato 1 novembre 2014
piccolissimi e...potenti!
tenete a mente questa frase, fatevela girare dentro, presto vi chiederò di aiutarmi con i vostri "minuscoli granellini di senape"...in questa frase c'è tutta la forza dei co-creatori di realtà..."
Buon "Tutti Santi" a tutti!
“In verità vi dico: se avrete fede pari a un granellino di senapa, potrete dire a questo monte: spostati da qui a là, ed esso si sposterà, e niente vi sarà impossibile” (Mt 17,20)
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