giovedì 26 settembre 2013
Cammino Meditativo di San Benedetto...prima parte...che cosa bellissima!
Sono appena ritornata a casa dove disferò i bagagli per poi rifarli e ripartire per Rimini per il "Festival Francescano", ho lasciato il mio fantastico gruppetto a Rieti e mi è dispiaciuto proprio tanto perchè un gruppo così affiatato lo dovevo ancora incontrare e si è capito da subito, dalla prima meditazione insieme, eravamo GRUPPO! Bella la benedizione dei Benedettini a Norcia!!
Ma li ho lasciati in ottime mani
nelle foto il dolcissimo e simpatico Raffaele che guida i passi magistralmente e Emese che mi sostituirà fino a Subiaco dove li raggiungerò per la cena finale del Cammino. Emese ha in braccio la piccola Meshi che è la "mia" gattina che non poteva trovare padrocina migliore!
le foto qui sopra sono da e sullo scoglio di Santa Rita a Roccaporena dove Santa Rita viveva...che belle ore insieme! Anche se io non ho camminato con loro ma sono andata su e giù con la "Somarella" che fa la bravissima, tanto tempo abbiamo speso nelle soste intermedie e nei luoghi di arrivo con anche delle belle sorprese come l'inaspettato incontro con padre Angelo "Angiolino" l'agostiniano tutto Cammini che haimè ora vive in Slovacchia e che era a sorpresa in visita nella su Cascia.
ed eccoli in arrivo allo spettacolare Agritour di Colle del Capitano a un'ora di cammino da Monteleone che cena fantastica!!! E che persone speciali!
Poi a Monteleone con Roberto che ci ha spiegato tutto anche della storia assurda di una biga stupenda ritrovata a Colle del Capitano e venduta all'inizio del 1900 al Metropolitan Museum di New Yprk, questa è una bellissima copia.
e poi Leonessa con il bellissimo incontro con fra Valerio dai Capuccini (sti scostumati di pellegrini si sono fatti fuori una torta intera....ma era San Pio!)
E quindi la tappa che tanti ritengono durissima da Leonessa a Poggio Bustone e che questi prodi hanno definito stupenda e mica poi così faticosa! Che bravi!
Io li ho aspettati al magico speco di Francesco e la meditazione nella grotta resterà nel cuore di tutti.
e quindi il giorno di cammino...la tappa che abbiamo in comune da Poggio Bustone a Rieti fra i due cammino "Di qui passò Francesco" e "Il cammino di San Benedetto" e per un pò "Con le ali ai piedi" AHHH ottima notizia, la drogheria di Cantalice aprirà un'accoglienza...era ora è 9 anni che ci pensano!
e poi da Rita a Rieti all'ottimo B&B "La terrazza fioRita" e l'ottima cena da Ciro e l'interessantissima visita con Rota a "Rieti sotterranea" ...insomma tutto così bello!
Ora stanno camminando verso Roccasinibalda...io ho messo questo blog schizzando in giro per casa e rifacendo i bagagli...altra avventura la mia! Vi aspetto a Rimini, al Festival Francescano allo stand di terre di Mezzo...volo via dal computer...ho un mare di cose da fare prima di rimettermi in macchina! Ciaoooooo
giovedì 19 settembre 2013
sta scardinando tutto!!!
SEMPLICEMENTE FANTASTICO...sono parole che io ho sognato di sentire tutta la vita, finalmente!!!!!
«C’è la tentazione di cercare Dio nel passato o nei futuribili. Dio è certamente nel passato, perché è nelle impronte che ha lasciato. Ed è anche nel futuro come promessa. Ma il Dio “concreto”, diciamo cosi, è oggi. Per questo le lamentele mai ci aiutano a trovare Dio. Le lamentele di oggi su come va il mondo “barbaro” finiscono a volte per far nascere dentro la Chiesa desideri di ordine inteso come pura conservazione, difesa. No: Dio va incontrato nell’oggi».
A questo punto qualcuno potrebbe dire che questo è relativismo, dice il Papa. «È relativismo? Si, se è inteso male, come una specie di panteismo indistinto. No, se è inteso in senso biblico, per cui Dio è sempre una sorpresa, e dunque non sai mai dove e come lo trovi, non sei tu a fissare i tempi e i luoghi dell’incontro con Lui. Bisogna dunque discernere l’incontro».
«Se il cristiano è restaurazionista, legalista, se vuole tutto chiaro e sicuro, allora non trova niente. La tradizione e la memoria del passato devono aiutarci ad avere il coraggio di aprire nuovi spazi a Dio. Chi oggi cerca sempre soluzioni disciplinari, chi tende in maniera esagerata alla “sicurezza” dottrinale, chi cerca ostinatamente di recuperare il passato perduto, ha una visione statica e involutiva. E in questo modo la fede diventa una ideologia tra le tante.
Io ho una certezza dogmatica: Dio è nella vita di ogni persona, Dio è nella vita di ciascuno. Anche se la vita di una persona è stata un disastro, se è distrutta dai vizi, dalla droga o da qualunque altra cosa, Dio è nella sua vita. Lo si può e lo si deve cercare in ogni vita umana. Anche se la vita di una persona è un terreno pieno di spine ed erbacce, c’è sempre uno spazio in cui il seme buono può crescere. Bisogna fidarsi di Dio».
Intervista su "La Civiltà Cattolica"
«C’è la tentazione di cercare Dio nel passato o nei futuribili. Dio è certamente nel passato, perché è nelle impronte che ha lasciato. Ed è anche nel futuro come promessa. Ma il Dio “concreto”, diciamo cosi, è oggi. Per questo le lamentele mai ci aiutano a trovare Dio. Le lamentele di oggi su come va il mondo “barbaro” finiscono a volte per far nascere dentro la Chiesa desideri di ordine inteso come pura conservazione, difesa. No: Dio va incontrato nell’oggi».
A questo punto qualcuno potrebbe dire che questo è relativismo, dice il Papa. «È relativismo? Si, se è inteso male, come una specie di panteismo indistinto. No, se è inteso in senso biblico, per cui Dio è sempre una sorpresa, e dunque non sai mai dove e come lo trovi, non sei tu a fissare i tempi e i luoghi dell’incontro con Lui. Bisogna dunque discernere l’incontro».
«Se il cristiano è restaurazionista, legalista, se vuole tutto chiaro e sicuro, allora non trova niente. La tradizione e la memoria del passato devono aiutarci ad avere il coraggio di aprire nuovi spazi a Dio. Chi oggi cerca sempre soluzioni disciplinari, chi tende in maniera esagerata alla “sicurezza” dottrinale, chi cerca ostinatamente di recuperare il passato perduto, ha una visione statica e involutiva. E in questo modo la fede diventa una ideologia tra le tante.
Io ho una certezza dogmatica: Dio è nella vita di ogni persona, Dio è nella vita di ciascuno. Anche se la vita di una persona è stata un disastro, se è distrutta dai vizi, dalla droga o da qualunque altra cosa, Dio è nella sua vita. Lo si può e lo si deve cercare in ogni vita umana. Anche se la vita di una persona è un terreno pieno di spine ed erbacce, c’è sempre uno spazio in cui il seme buono può crescere. Bisogna fidarsi di Dio».
Intervista su "La Civiltà Cattolica"
NON DIRE GATTO SE NON E' NEL SACCO...
ed è proprio così...il mio sacco sono tutte le cose da preparare prima di partire e, ora,mi manca di fare il bagaglio personale e sono pronta per il "Gran tour" perchè con la somarella (che Dio la conservi!) andrò su e giù per l'Italia: Cammino Meditativo fino a Rieti, passaggio di consegne ad Emese, corsa a Rimini per il "Festival Francescano" per poi ri raggiungere il cammino a Subiaco...puf puf ! Ah il 23 lunedì, concentratevi sulla consegna del pacchetto in ...mani importanti e, contemporaneamente, acquistate "Il fatto quotidiano" ci sarà un articolo che ci può interessare....fra poche ore arriveranno qui i due amici canadesi che sono divenuti degli amici fissi dei Cammini e li andrò a prendere alla stazione....ciaooo ah le credenziali eventuali per questo fine stagione pellegrina le spedisce sempre la cara Alessia.
La foto che io non ho
Monique e Paolo mi hanno appena mandato le loro foto di arrivo a Monte Sant'Angelo e una in cui Monique, che assieme a Paolo è un'esperta per aver segnato nel 2007 tutto il cammino da La Verna a Greccio, dipinge un Tau assieme a Renato dell'Avellaneta (San Marco la Catola)...dicendomi che loro il Tau "l'hanno nel DNA"
Io e Marisa ci siamo arrivate due volte alla grotta di Michele (io 3 se conto il cammino da Vieste) ma, la prima volta c'era una nebbia fitta e ci facemmo fare una brutta foto da un raro passante, la seconda Gabriele ci fotografò...ma non vennero le foto e poi, il giorno dopo, un fotografo professionista ci fece delle bellissime foto...che io cancellai cercando di mandarle con il blog...insomma "Michele non vuole e non voleva una nostra foto lì" noi ce lo spiegammo così...chissà perchè...oppure era un ultimo tentativo del diavolo di intralciare il cammino mah, non so, ma so che se anche ci tornassi a piedi non potrei farmi la foto con Marisa e allora...la foto che non c'è mi rimane nel cuore!
che bella la foto con il testimonium!! E' fatta vicino a un finto pellegrino nel corridoio per arrivare alla grotta dove ci sono interessantissimi pannelli che raccontano la storia dei pellegrini a Monte Sant'Angelo...chissà, forse un giorno metteranno anche i pellegrini di oggi, sarebbe bello no?!
Il dono dell'ubiquità sarebbe una gran cosa!
Perchè mi piacerebbe molto andare a questa marcia della pace...ma sarò in cammino con il "Cammino meditativo di San benedetto" per cui...se potete andateci!
mercoledì 18 settembre 2013
SI AVVICINA...SAN MICHELE il 29 Settembre
E quest'anno tutte le Cumpagnie di San Michele del Gargano "attaccheranno" da tutti i lati la Montagna di Michele, Monte Sant'Angelo...proprio poco fa parlavo con Francesco di Bologna e ci ricordavamo come fu bello e...faticoso camminare tutta la notte con la Cumpagnia di Vieste...un ricordo splendido. Avrei voluto una volta partire da San Marco in Lamis assieme al caro amico Gabriele...e sarà un pò triste per tutti i suoi amici camminare senza di lui...anche se sono sicura che "il secondo arcangelo del Gargano" come lo chiamavo io, sarà con loro, ci sarà di certo!
Ecco il manifesto con tutti i programmi, se potete andateci è un'esperienza diversa dal nostro modo di essere pellegrini ma è veramente bellissima!
Parole sante!!
parole che non hanno bisogno di commento!
Il mondo ti sarà grato se osi qualcosa di nuovo, se non
domandi il permesso a tutto il mondo prima di dare attuazione alle tue idee.
L’ANGELO DEL RISCHIO
( Anselm Grun)
Usciamo da questo vicolo cieco solamente se osiamo qualcosa,
se rischiamo di far anche qualche errore.
Ti auguro che
l’angelo del rischio ti incoraggi ad osare la tua vita e a rischiare nuove
strade per te e per le persone che ti stanno attorno.
L’angelo del rischio ti irrobustisca la colonna vertebrale e
ti guardi alle spalle affinché tu sia libero di osare te stesso e di affidarti
ai tuoi impulsi interiori, senza aver bisogno di assicurati da ogni parte.
Il mondo ti sarà grato se osi qualcosa di nuovo, se non
domandi il permesso a tutto il mondo prima di dare attuazione alle tue idee.
Infatti, giorno dopo giorno sperimentiamo che il vecchio non
vale molto.
Nessuno si fida di percorrere nuove strade nella questione
della disoccupazione.
Si preferisce trincerarsi dietro luoghi comuni o si dà la
colpa ad altri.
Ognuno attende che l’altro faccia un passo falso.
Allora lo si può criticare.
Nessuno, però osa fare il primo passo.
Così si sta fermi.
Si sta in agguato per cercare gli errori negli altri, invece
di rischiare di sbagliare personalmente.
Ti auguro che l’angelo del rischio ti renda capace anche
della libertà di fare errori per aprire nuove strade a te stesso e agli altri.
Solamente se ti affidi all’angelo del rischio, qualcosa di
nuovo potrà crescere per mezzo tuo in questo mondo e gli altri, grazie a te,
potranno scoprire possibilità nuove.
martedì 17 settembre 2013
E mentre a La Verna si festeggia il giorno delle Stimmate di Francesco
e a Bingen in Germania si onora la grande Hildegarde
mi piace parlarvi di un'opera di oreficeria in onore e a gloria di Francesco.
che ha un legame con il nostro Cammino. Roberto Colamarino è fratello dei cari amici che ospitano nel loro Garnì "La rua" a Pescocostanzo. Come i sui fratelli è un innamorato di Francesco e, almeno una volta all'anno, viene ad Assisi. Due anni fa ci vedemmo qui a casa mia e poi loro andarono a far visita a Francesco e Roberto si incantò di fronte alla facciata della Basilica folgorato dalla bellezza di quel mandala perfetto che è il rosone della basilica superiore. Lui è un orafo raffinato, un mago della filigrana, arte tradizionale delle sue zone, e un innamorato della raffinatissima oreficeria etrusca, lavora tanto e a tempo perso si è messo a creare la cera del rosone....qui lo vedete più grande di quello che è perchè il suo diametro è meno di 5 centimetri e potete ben immaginare che lavoro da miniaturista sia stato riprodurlo. Tanti ci si sono provati ma questa sua opera è veramente più che minuziosa e bella. Un mese fa quando sono passata da Pescocostanzo l'ho vista, ho visto il prototipo in argento, ma prima i suoi fratelli me ne hanno parlato proponendomi di legare quest'opera al nostro cammino. Si farà, questi cari fratelli stanno cercando un modo per vendere online questo piccolo capolavoro mentre Roberto sta studiando gli orecchini e il bracciale con parti di esso, i giri interni, una parte della vendita su loro proposta andrà per la costruzione della Ruah (abbiamo anche i nomi che suonano simili Rua e Ruah) e questa loro proposta mi ha veramente commossa.
Il bello è lode a Dio, tutto ciò che creiamo mossi da un'ispirazione che porta alla Bellezza sono convinta è preghiera al Creatore e queste "pietruzze" per l'ostello, che sarà più che una casa dove dormire, sarà il cuore del Cammino tutto da La Verna a Monte Sant'Angelo, sono pietre di bellezza di luce, una Rosa per il cammino...che cosa meravigliosa!
Di Roberto e il suo rosone ne ha parlato il "Corriere della Sera" nell'inserto di qualche giorno fa su l'oreficeria in Italia, sottolineando questa sua ispirazione estatica, di lui parleremo noi pellegrini che ben presto avremo "il nostro rosone" questi lenti giri per arrivare al centro.
GRAZIE ROBERTO, GRAZIE AMICI E FRATELLI DI PESCOCOSTANZO tutto ciò che è nato e sta nascendo dai lenti passi di Marisa e miei, che cresce e si sviluppa autonomamente su questa traccia per volere e iniziativa di chi vede passare, accoglie i pellegrini che la seguono, mi commuove e mi fa credere che la nostra fatica non è stata in vano e che "il sasso che abbiamo lanciato" sta producendo onde di bellezza e questo è bello, è puro, è vivo GRAZIE!
lunedì 16 settembre 2013
L'Assemblea alla Romita...che cosa meravigliosa!
E' da subito cominciato bene tutto: giornata settembrina stupenda, Adriana e Luciano cari amici, e poi, salendo nel bosco, l'incontro con Fabian pellegrino francese specialissimo, pensate che è partito da Parigi, sceso a Vezelay, poi 1600 km. fino a La Verna dove, seguendo la guida è partito per "Di qui passò Francesco" con, nello zaino "Con le ali ai piedi" perchè proseguirà per Monte Sant'Angelo da dove camminerà fino a Bari per imbarcarsi e poi camminare fino a Mejugorie...si è licenziato,è un agronomo, ha affittato il suo appartamento a Montpellier, venduto tutte le sue cose e...per 3 anni vivrà un'altra vita, ha un budget minimo e cammina! Bernardino mi diceva che è stato due notti alla Romita e che ha lavorato tutto il giorno...che bella gente c'è in Cammino! Visto che credenziale?! Nel bosco gliene ho data una delle nostre...la sua stava finendo, per favore chi è sul Cammino con le Ali lo accolga alla grande facendogli spendere il minimo...se lo merita.
Bernardino e la Romita erano splendidi come sempre, ora lassù vive anche Luigi, altro grande pellegrino che ha alle spalle un Roma -Compostella a pane ed acqua e altri cammini che, da buon milanese super organizzato, assieme ad una signora svizzera Rosemarie ed una signora tedesca che ora era via Magdalene, ha tirato a lustro la Romita che, con i fiori di Bernardino e l'orto di tutti, splende più che mai!
All'assemblea eravamo pochi e buoni, con tante deleghe e la voglia di far andare avanti tutto al meglio e in serenità...cari soci a breve riceverete il verbale ma, fin da ora, annuncio a tutti che le cariche del direttivo sono:
Angela (io) presidente tesoriera (così tolgo il mal di testa a tutti, legalmente rispondo io!)
Luciano Nieri Segretario (molto convinto di volersi impegnare per il Cammino) con l'ufficio di segreteria tenuto magistralmente, come sempre, da Teresa ed Eugenio
e...udite, udite, il Vicepresidente è fra Bernardino! Lui mi diceva: "Ma non posso lasciare qui per venire alle riunioni." Al che gli ho risposto: "Ma saranno le riunioni a venire da te!"
Troppo bello trovarsi lì!! Il posto, l'atmosfera, i pellegrini che arrivano: ieri l'altro ne sono arrivati 3, un danese e una francese con la guida in inglese e u austriaco con quella in tedesco e tutti e tre erano entusiasti di tutto!
Insomma, questa è fatta, in ottobre faremo tutte le parti amministrative ed io sono molto più serena e posso pensare all'altro milione di cose da fare per il Cammino!!
Al pomeriggio è arrivata una telefonata magica dal Molise...il pacchettino con le guide ed altro arriverà in mani importanti...il 23 settembre! Alleluya!
Fra le varie cose fatte alla Romita siamo pure andati a visitare la grotta...non c'ero mai stata, e che sorpresa! Don Mario Sensi mi diceva che era una grotta di San Michele ma, guardate, mi sa, e Bernardino me lo ha confermato, che sia una grotta della fertilità di chissà quanto tempo fa...sarebbe bello che un geologo la vedesse perchè quella "tettona" di altro colore rispetto alla roccia della grotta con quel cristallo in mezzo è proprio strana
nella foto della mini assemblea c'è anche Eligio grande pellegrino assieme a sua moglie di tutti i possibili cammini in Spagna, con in mano le credenziali per "Con le ali ai piedi" che faranno prima o poi e Graziano che, dal cammino meditativo dell'anno scorso in poi, non ha più abbandonato la Romita e la bella staccionata che vedete è opera sua.
E poi...e poi... e poi perchè la Romita è posto di bellezza sempre...ecco un assaggio e...grazie a voi nuovi membri del direttivo per far sì che l'Associazione possa andare avanti al meglio e per permettere che la mia missione...così è, il Cammino è la mia missione, possa andare avanti!!!
giovedì 12 settembre 2013
Uhhh mamma quante cose!
E questa è solo una parte....L'altro giorno mi apprestavo a scrivere un blog quando è "esplosa la bomba" delle affermazioni di Papa Francesco sull'accoglienza e così tutto è stato ritardato.
Volevo raccontarvi di Paolo e Monique e gli altri due pellegrini (mannaggia mi sono scordata il nome) che incontrai a Pescocostanzo e che sono arrivati tutti felicemente a Monte Sant'Angelo.
e quanto è già lontano il nostro incontro mentre camminavano in Abruzzo! Monique in vista del Gargano si è presa una bella storta...sul nulla, sull'asfalto non capendo neppure come e dopo quasi 1000 km. di passi su ogni tipo di terreno pareva proprio una bella iella...ma lei non si è demoralizzata e, pian pianino con tanta arnica e la caviglia fasciata, è arrivata ed è pure andata a Santa maria di Pulsano...nulla ferma un pellegrino!
Pare proprio che le sia accaduto quello che accadde a me mentre scrivevo la guida....fra Cittaducale e Borgo San Pietro caddi due volte di seguito sul nulla con Marisa dietro di me che non si capacitava su cosa mi fossi inciampata...io credo che qualcuno ci metta le corna quando si è diretti al Monte di Michele! Allora mi fermai un giorno e ripartii come ha fatto Monique e tutto andò bene!
La prima foto è invece la cena pellegrina di ieri con Chiara, Raffaella e Ruben, Chiara pellegrina che ha terminato il suo Cammino a Poggio Bustone ed era tornata ad Assisi a prendere la macchina; Raffaella una nuova assisana con cu abbiamo tanto in comune...una dei tanti che attirati come da un magnete decidono di venire ad abitare qui...siamo in tanti, è quel "Birbone di Francesco" che ti aggancia e non ti molla più! E poi Ruben un caro giovane spagnolo di Santiago di Compostella che tiene aperta la bella mostra "San Francesco nel Cammino di Santiago" che invito chiunque viene ad assisi a venire a vedere. Ruben è lui stesso pellegrino, laureato in storia dell'arte e turismo sa tantissimo sul cammino, tanto caro!
ma parliamo della venuta del Papa il 4 ottobre...ho appena scoperto che anche per noi residenti ci vuole un pass per accedere anche a piedi ad assisi e che lo rilascia la Diocesi di Assisi fino al 20 settembre, se volete venire per quella occasione affrettatevi! Oggi ho telefonato ai vigili urbani e mi hanno detto: "Se dovesse venire un milione di persone non sappiamo che si possa fare...io non so nemmeno come venire a lavorare" Si sa che gli alberghi sono già tutti prenotati fino a Perugia ma il cerchio si sta allargando...sarà un Alleluya! Questa è una piccola città medievale...chissà come si farà?!
Volevo raccontarvi di Paolo e Monique e gli altri due pellegrini (mannaggia mi sono scordata il nome) che incontrai a Pescocostanzo e che sono arrivati tutti felicemente a Monte Sant'Angelo.
e quanto è già lontano il nostro incontro mentre camminavano in Abruzzo! Monique in vista del Gargano si è presa una bella storta...sul nulla, sull'asfalto non capendo neppure come e dopo quasi 1000 km. di passi su ogni tipo di terreno pareva proprio una bella iella...ma lei non si è demoralizzata e, pian pianino con tanta arnica e la caviglia fasciata, è arrivata ed è pure andata a Santa maria di Pulsano...nulla ferma un pellegrino!
Pare proprio che le sia accaduto quello che accadde a me mentre scrivevo la guida....fra Cittaducale e Borgo San Pietro caddi due volte di seguito sul nulla con Marisa dietro di me che non si capacitava su cosa mi fossi inciampata...io credo che qualcuno ci metta le corna quando si è diretti al Monte di Michele! Allora mi fermai un giorno e ripartii come ha fatto Monique e tutto andò bene!
La prima foto è invece la cena pellegrina di ieri con Chiara, Raffaella e Ruben, Chiara pellegrina che ha terminato il suo Cammino a Poggio Bustone ed era tornata ad Assisi a prendere la macchina; Raffaella una nuova assisana con cu abbiamo tanto in comune...una dei tanti che attirati come da un magnete decidono di venire ad abitare qui...siamo in tanti, è quel "Birbone di Francesco" che ti aggancia e non ti molla più! E poi Ruben un caro giovane spagnolo di Santiago di Compostella che tiene aperta la bella mostra "San Francesco nel Cammino di Santiago" che invito chiunque viene ad assisi a venire a vedere. Ruben è lui stesso pellegrino, laureato in storia dell'arte e turismo sa tantissimo sul cammino, tanto caro!
ma parliamo della venuta del Papa il 4 ottobre...ho appena scoperto che anche per noi residenti ci vuole un pass per accedere anche a piedi ad assisi e che lo rilascia la Diocesi di Assisi fino al 20 settembre, se volete venire per quella occasione affrettatevi! Oggi ho telefonato ai vigili urbani e mi hanno detto: "Se dovesse venire un milione di persone non sappiamo che si possa fare...io non so nemmeno come venire a lavorare" Si sa che gli alberghi sono già tutti prenotati fino a Perugia ma il cerchio si sta allargando...sarà un Alleluya! Questa è una piccola città medievale...chissà come si farà?!
martedì 10 settembre 2013
I conventi non diventino alberghi!!!....
Dio Papa Francesco quanto ti voglio bene!!!
Poco fa la televisione ha detto che il Papa ha detto che i conventi che rimangono vuoti per carenze di vocazioni diventino luoghi di accoglienza e non siano trasformati in alberghi e poi hanno fatto vedere mentre parlava e diceva: "Solidarietà, accoglienza per molti è una parolaccia!"
"Ma che ti racconteranno quando verrai ad Assisi, caro Papa, dove la maggioranza dei conventi sono alberghetti con prezzi più alti degli agritour?! Dove se bussi alle loro porte come pellegrino affidato alla provvidenza nessuno ti apre...dove è stato chiuso l'unico ostello che non chiudeva le porte e li accoglieva?! Io conto che tu capisca anche se non ti verrà raccontato!
Caro Papa sei un grande, ti voglio un bene dell'anima e...avanti così sempre!!!"
lunedì 9 settembre 2013
Piove...sui pellegrini...e camminare sull'asfalto
Forse perchè ho appena parlato al telefono con una pellegrina che mi diceva: "Su Santiago ho preso così tanta pioggia che se domani piove non ho voglia di fare la tappa finale fino a Poggio Bustone sotto l'acqua", forse perchè nel mio tour in Molise e Abruzzo ho ripercorso tanti tratti del nostro primo andare verso Monte Sant'Angelo nel 2007 tutto su strada, forse perchè dal finestrino della somarella vedevo dei punti che ricordavo: la immancabile banana che Marisa mangiava appoggiata al guardrail, il punto dove su bordo di un fosso ci eravamo tolte lo zaino, quei cippi segna chilometri che guardavamo e ogni 5 ci fermavamo, persino i discorsi che avevamo fatto in quel punto dell'anonima strada per un miracolo della mia mente sciacquera che apriva un cassettino nascosto...forse per tutto questo la penso, l'ho pensata con struggimento su tutto il percorso perchè gli amici lungo il Cammino erano divenuti amici di tutte e due e io mi sentivo monca senza di lei. L'ho pensata perchè mi manca la mia "Compagna di cammino" che, come me, non faceva una piega se diluviava o se, come in Terra Santa dovevamo camminare per giorni sulla fatidica "Statale 90" dal lago di Tiberiade a Gerico con le camionette israeliane con i mitra spianati e i piedi cotti dall'asfalto.
ASFALTO LA BESTIA NERA DI TANTI PELLEGRINI, asfalto quello su cui noi camminavamo senza preoccuparcene perchè quello che era importante per noi era la meta, il passo, l'essere pellegrine in qualsiasi condizioni. Sì, certo, anche a noi piacevano i sentieri, le stradette ombreggiate ma poi, e ora parlo per me, i momenti più spiritualmente alti dei miei cammini sono sempre stati...su asfalto o nella pioggia scrosciante. Non perchè lo volessi, non perchè io sia una masochista, ma perchè...il Cielo ti si apre quando meno te lo aspetti e nelle condizioni meno "umanamente favorevoli o prevedibili". I ricordi dei bei sentieri sotto il sole sono ricordi di bellezza, di piacere fisico, i ricordi più fondi e larghi della mia anima sono...umanamente brutti!
E allora, pellegrini, non abbiate paura della pioggia o dell'asfalto, non sapete quello che magari vi può regalare, non sapete se dietro quell'anonimo guardrail, nella sventagliata di pioggia che un autista distratto e sfrecciante vi ha sventolato addosso...si nasconda il Cielo...a noi succedeva così e ricordo la risata, gli occhi che brillavano di Marisa, la sua schiena curva sotto la grande mantella rossa, le nostre mani gonfie e livide strette sulle bacchette e un' immensa tenerezza mi riempie e un grande grazie al Cielo mi sale dal cuore per quella pioggia, per quell'asfalto, per quelle macchine distratte, per quei guardrail a cui ci si può appoggiare e che ti sollevano dal peso dello zaino...
Pellegrina sempre e per sempre, monca della compagna pellegrina ma grata di aver avuto questa immensa fortuna di aver potuto condividere con lei il bello e il brutto, il sentiero e l'asfalto, passo dopo passo ovunque, verso quella meta che lei ha raggiunto prima di me. GRAZIE
ASFALTO LA BESTIA NERA DI TANTI PELLEGRINI, asfalto quello su cui noi camminavamo senza preoccuparcene perchè quello che era importante per noi era la meta, il passo, l'essere pellegrine in qualsiasi condizioni. Sì, certo, anche a noi piacevano i sentieri, le stradette ombreggiate ma poi, e ora parlo per me, i momenti più spiritualmente alti dei miei cammini sono sempre stati...su asfalto o nella pioggia scrosciante. Non perchè lo volessi, non perchè io sia una masochista, ma perchè...il Cielo ti si apre quando meno te lo aspetti e nelle condizioni meno "umanamente favorevoli o prevedibili". I ricordi dei bei sentieri sotto il sole sono ricordi di bellezza, di piacere fisico, i ricordi più fondi e larghi della mia anima sono...umanamente brutti!
E allora, pellegrini, non abbiate paura della pioggia o dell'asfalto, non sapete quello che magari vi può regalare, non sapete se dietro quell'anonimo guardrail, nella sventagliata di pioggia che un autista distratto e sfrecciante vi ha sventolato addosso...si nasconda il Cielo...a noi succedeva così e ricordo la risata, gli occhi che brillavano di Marisa, la sua schiena curva sotto la grande mantella rossa, le nostre mani gonfie e livide strette sulle bacchette e un' immensa tenerezza mi riempie e un grande grazie al Cielo mi sale dal cuore per quella pioggia, per quell'asfalto, per quelle macchine distratte, per quei guardrail a cui ci si può appoggiare e che ti sollevano dal peso dello zaino...
Pellegrina sempre e per sempre, monca della compagna pellegrina ma grata di aver avuto questa immensa fortuna di aver potuto condividere con lei il bello e il brutto, il sentiero e l'asfalto, passo dopo passo ovunque, verso quella meta che lei ha raggiunto prima di me. GRAZIE
domenica 8 settembre 2013
Non si è risolto tutto con ieri...magari!
leggo solo ora l'appello di Padre Alex Zantelli (notate il padre io lo uso solo per i religiosi che slo sono e sono rari)...leggetelo è importante!
GLOBALIZZIAMO LA PACE!
“NO alla guerra!”, ha gridato Papa Francesco per bloccare l’attacco militare alla Siria e ha indetto per il 7 settembre una giornata di preghiera e di digiuno, per scongiurare il flagello di un’altra guerra che potrebbe diventare mondiale .
Il nostro è un NO secco alla guerra in Siria. Dovremmo aver capito dalle guerre in Iraq, Afghanistan, Libia e Mali che questi interventi armati, che hanno costato la vita a milioni di civili innocenti, donne e bambini,non hanno risolto nulla. Basta con la GUERRA! “L’intervento americano in Siria nasce nell’illusione di una ‘guerra lampo’- ha scritto il massimo poeta arabo,il siriano Adonis. Rischia invece di sfuggire di mano, di aizzare il conflitto e di ripetere il peccato mortale in cui sono scivolati sia l’opposizione armata , sia il regime siriano. La guerra è un’attrazione demoniaca.” Per questo ascoltiamo il grido accorato di Papa Francesco :”Con tutta la mia forza, chiedo alle parti in conflitto di ascoltare la voce della propria coscienza, di non chiudersi nei propri interessi, ma di guardare all’altro come a un fratello e di intraprendere con coraggio e con decisione la via dell’incontro e del negoziato, superando la cieca contrapposizione.” Ed esorta la comunità internazionale “a fare ogni sforzo per promuovere, senza ulteriore indugio, iniziative chiare per la pace in Siria, basate sul dialogo e sul negoziato, per il bene dell’intera popolazione siriana.”
Anche noi oggi ci uniamo a Papa Francesco e a tutti gli uomini/donne di buona volontà per dire NO a un attacco militare contro la Siria che mieterebbe altre vittime innocenti oltre i centomila morti e i sei milioni di rifugiati siriani. “Troppi interessi di parte – ha scritto il Papa a Putin - hanno impedito finora l’inutile massacro!”
Il presidente degli USA, B.Obama ha già deciso l’attacco. Aspetta solo il consenso del Congresso. (Non così Hollande che è già pronto). Purtroppo il Presidente statunitense è prigioniero del “Complesso Militar-Industriale americano”(così lo definiva Eisenhower), che investe oltre 700 miliardi di dollari all’anno in Difesa. Queste armi servono a difendere lo stile di vita del 20% del mondo che consuma l’80% delle risorse del Pianeta. La guerra è insita in questo nostro Sistema di morte.
Ma noi non ci rassegniamo, siamo anche noi prigionieri di quell’antico Sogno del profeta Isaia “Una nazione non alzerà più la spada contro un’altra, non impareranno più l’arte della guerra.”
Per questo, credenti e non credenti, ma amanti della pace, accogliamo l’invito di Papa Francesco a digiunare,possibilmente insieme, davanti alle chiese o nelle piazze. E i credenti di tutte le religioni si ritrovino nelle chiese, nei luoghi di culto, nelle sinagoghe e nelle moschee, a pregare l’unico Dio, che è il Dio della vita e non della morte.
Ma non basta per noi italiani, pregare e digiunare se non ci impegniamo a costruire la pace nella quotidianità con un impegno serio a:
-accettare la nonviolenza attiva e viverla nelle nostre relazioni familiari, sociali, culturali, religiose;
-premere perché il governo italiano non accetti di partecipare alla guerra in Siria e non permetta l’uso delle nostre basi militari per questo attacco;
-rifiutare che il governo italiano spenda 26 miliardi di euro in Difesa come ha fatto lo scorso anno(3 milioni di euro ogni ora!);
-annullare l’acquisto dei 90 F35, che ci costeranno 15 miliardi di euro;
-rifiutare che Sigonella (Sicilia) diventi la capitale mondiale dei droni e Niscemi(Sicilia) diventi il più importante centro mondiale delle comunicazioni militari.
Solo così questa giornata di preghiera e di digiuno, indetta da Papa Francesco, potrà essere efficace e far ripartire con forza in questo paese, un movimento unitario per la pace( non è concepibile che le varie realtà che operano in Italia per la pace non riescono a creare un unico grande movimento!).
La Pace può e deve sbocciare sulla faccia della Terra.
Alex Zanotelli
Napoli, 6 settembre 2013
ah come vorrei incontrare la Cavani!!!
Stavo scendendo da Pescocostanzo verso Sulmona la mattina del 30 agosto quando mi è arrivato un messaggino di Alessandrò Cannavò: "Compera il Corriere c'è un articolo di Liliana Cavani che ti piacerà" Mi sono fermata sul bordo di un fosso e l'ho chiamato, è sempre così bello parlare con Alessandro! E questa telefonata ha prodotto un articolo...che poi vi dirò. Alla prima edicola ho acquistato il Corriere e lì, in macchina, l'ho letto tutto di un fiato. A questo mondo esistono persone che...incontrano Francesco e se ne innamorano...beh essendo una di queste, di conseguenza mi "innamoro" dei miei simili, direi delle mie simili che, ognuna nel proprio campo eccelle (non mi sto incensando, parlo di loro) io ne amo due: Chiara Frugoni storica serissima e innamorata e Liliana Cavani che sta creando un terzo film su "L'amato" e i cui due primi sono capolavori, per me i soli veramente bei films su Francesco. Questa "lettera scritta da lei come se la scrivesse Chiara" ne è una riprova...sa di vero, l'avrebbe potuta scrivere Chiara perchè...e questo è uno "scherzo" che fa Francesco e anche Chiara, quando ti innamori di loro leggendo quello che è stato scritto su di loro, nel mio caso prima andando a caso e poi, divenendo sempre più selettiva, scartando una massa di melensaggini, scopri che li conosci. Ricordo la faccia divertita di fra Massimo Provinciale quando, non so più di che si parlasse, io dissi: "Conoscendo Francesco questo non è possibile..." e lui rise e mi fece il verso dicendo: "Conoscendo?!" beh mica gli potevo dire che io sono convinta di essere vissuta qui a quei tempi e che questo vivere ad Assisi con tutte le sue contraddizioni, il suo clima fetente e vita sociale inesistente, è in realtà un mio "tornare a casa"...nel mio eremo. O forse glielo dissi, non ricordo più, so solo che "lo conosco" come si conosce un buon amico e, sono convinta che Chiara Frugoni e Liliana Cavani magari non credono nella reincarnazione ma che..."Lo conoscono" perchè si conosce solo amando.
grazie cara Liliana a cui scrissi una volta e chissà se ha mai ricevuto la mia lettera o l'ha direttamente buttata in un cestino...a me resta la voglia di incontrarla e parlare un pò dell'"Amico comune" buona lettura!
ANTICIPAZIONE IL NUOVO NUMERO DI «DONNE CHIESA MONDO», IL MENSILE FEMMINILE DELL'«OSSERVATORE ROMANO» APERTO AL MONDO LAICO
Chiara e Francesco, la lettera ignota
Liliana Cavani immagina il grido della santa: «Tradiscono la povertà»
«C arissimo fratello in Cristo, che il Padre ti dia pace e salute. Avrei voluto scriverti soltanto per darti notizie di allegrezza ma non è questo il momento. Tutte insieme noi le tue piccole sorelle abbiamo riflettuto e soprattutto pregato tanto per toccarti in Spirito affinché le parole che leggerai non ti feriscano troppo ma raggiungano lo scopo che è quello di illuminarti sulla urgente necessità di lasciare la Terra dei Mori e tornare. La fraternitas è come una povera barca in mezzo a una grande tempesta e corre il rischio di essere sommersa. Ecco la causa. Chi la guida in tua assenza dà ordini ai Fratelli e alle Sorelle opposti e contrari a quelli che intendevi tu. Questo provoca discussioni e liti continue che tu conosci ma che sapevi gestire con pazienza e saggezza. Tre mesi dopo che sei partito per la Terrasanta ci sono state assemblee di Fratelli sempre più frequenti alle quali noi Sorelle non eravamo mai chiamate a partecipare. Leone, Egidio e qualche altro venivano tristissimi a riferirci quanto accadeva. E tu puoi immaginare quello che accadeva. Riproponevano per la Fratellanza una Regola di vita opposta a quella che tu avevi indicato con tanta chiarezza e pazienza. Chi si opponeva veniva zittito e cacciato fuori. Per questo tanti Fratelli sono confusi, altri tristissimi e dispersi. Molti invece sono contenti di seguire le nuove direttive. La prima conseguenza è che la nostra amatissima Signora Povertà fedele compagna delle nostre vite è cacciata via con fastidio e persino disprezzo. I Fratelli che continuano ad amarla sono accusati di eresia e cacciati ma il vero motivo è che sono considerati troppo fedeli alle tue direttive. Il cuore di tutta la questione tu la conosci bene. Dicono che tu negavi loro il diritto di studiare e di approfondire con lo studio la parola di Gesù Cristo. Lo sanno bene che tu dicevi ben altro. Dicevi che lo studio è importante quando aiuta gli uomini a essere liberi e dicevi anche che lo studio è persino santo se è al servizio della Verità e della Vita. E per te proprio Cristo è Verità e Vita. Per molti di loro invece lo studio è un mezzo per sottomettere chi non ha studiato e non conosce le parole per chiedere giustizia. Ed è proprio la parola fraternitas che sembra irritare questi dotti come se non ne comprendessero il significato travolgente, quello che ha travolto te e attraverso te tanti uomini e donne compresa me. Questo ci dà una grande tristezza e possiamo soltanto pregare per questi fratelli dotti affinché Gesù Cristo li illumini ma per ora ? è amaro dirtelo ? sono vincenti e tenuti in considerazione da Roma. Ed è a causa di tutto questo che la tempesta si è abbattuta anche su di noi Piccole Sorelle tue. Due mesi fa da Roma è arrivato l'ordine di fare di San Damiano, che per noi è sempre stata semplicemente la Casa, un vero convento come tutti gli altri conventi. Se ricordi bene c'era già una minaccia nell'aria anche prima che tu partissi, ma grazie alla tua presenza l'autorità restava ferma come una belva trattenuta a catena. L'ordine da Roma ha imposto da subito a noi Sorelle di non uscire mai più e di non incontrare più i Fratelli, nessuno di loro. Eppure non ci fu mai scandalo di qualsiasi specie ma scambio di aiuto e di consigli e ci aiutavano coi malati all'ospizio per casi difficili come i paralitici da far muovere. Eravamo di fatto una fraternitas. Oltre a portoni e cancelli anche le sbarre alle finestre ci separano da tutti. Non abbiamo più potuto andare a lavorare chi al servizio in una casa di benestanti chi alla fabbrica per ottenete il sostentamento per noi e per i nostri fratelli poveri o ammalati. Ti chiederai di che cosa viviamo. Ecco la maggiore sorpresa. Il nutrimento ci deriva dalle consegne dei «nostri contadini» che ci portano ogni ben di Dio. Noi siamo diventate infatti le loro «padrone». Insomma la Chiesa ci ha conferito delle rendite e così viviamo di rendita. Sembra quasi uno scherzo se pensi che io e altre sorelle abbiamo lasciato comodi palazzi e ricche mense per abbracciare Signora Povertà per vergogna verso i fratelli svantaggiati. Siamo di nuovo privilegiate e protette e ci sentiamo come quei pupazzetti coi quali si gioca da bambine e che vengono sbattuti qua e là. Il Commesso Pontificio che ci ha portato il documento riguardo l'usufrutto delle terre che ci hanno conferito ha riso quando gli ho detto che non volevamo quel privilegio di rendita ma invece il privilegio di essere povere. Ci ha fatto notare che moltissimi fratelli erano ben felici di avere ottenuto delle sedi confortevoli per lo studio e la preghiera. Non c'è stato verso di fargli capire che eravamo felici di guadagnarci di che vivere come fanno la maggior parte dei «fratelli». Non riusciva a capire che non mi riferivo a fratelli di sangue, ma ai fratelli in Dio, che è ben più importante. È stato un dialogo impossibile. I primi tempi non riuscivamo quasi a mangiare per l'imbarazzo. Ci vergognavamo e donavamo tutto. Poi insieme a Leone e Pietro sono andata dal Vescovo a parlargli e così d'intesa con lui, con lui solo, appena fa buio io e alcune sorelle usciamo a portare cibo e assistenza ai nostri fratelli in difficoltà. Ma il principale impulso per la nostra resistenza è la certezza che quando tornerai verrà chiarito questo equivoco. Un'interpretazione così errata delle parole del Vangelo non può che essere un equivoco. E proprio a causa di questo equivoco tanti Fratelli hanno accettato case e persino palazzi per vivere nell'agiatezza. Dicono che studiano e che perciò necessitano di riposare comodi, di nutrirsi con cibi delicati e vestirsi con panni morbidi. Non la pensano così i primi arrivati alla fraternitas, Leone, Rufino, Pietro, Egidio e altri. Sono rimasti fedeli al Vangelo alla lettera e pertanto continuano a vivere come prima ma sperano e pregano perché presto si faccia chiarezza. Quanto sia necessario che tu esista non puoi neanche immaginarlo. È giunta qui la notizia, grazie a un mercante che l'ha diffusa, che hai incontrato il Sultano e che avete parlato di una possibile Pace. Il Vescovo è venuto a riferircelo di persona. Esultava per la gioia ma pare che a Roma abbiano altre idee. È evidente che in Terrasanta hanno bisogno di te e io e le Sorelle rischiamo di essere importune. Ma è giusto che tu conosca tutto per poter decidere e per questo preghiamo tanto e...». La lettera si interrompe qui. Provocò di sicuro molto dispiacere a Francesco. Sapeva che Chiara non l'avrebbe mai scritta se i fatti non fossero stati anche peggiori. Elia da Cortona che stava con lui in Terrasanta, ricorda che l'amico leggendola aveva le lacrime ma non rivelò il contenuto a nessuno. Decise però di tornare in Italia col primo possibile vascello. Questa lettera non è mai stata letta da alcun biografo. Nelle Fonti francescane si legge però una lettera inviata da Chiara a Francesco in cui lo sollecitava a tornare. Era infatti il periodo nel quale dentro alla fraternitas c'erano grandi dissensi. L'ho scritta immaginandola. Ora mi sembra così vera che non posso distruggerla.
Liliana Cavani
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