lunedì 31 maggio 2010
Oggi il cammino compie 6 anni!
domenica 30 maggio 2010
il 5 per mille....
sabato 29 maggio 2010
Santa Bona...una pellegrina!
Non la conoscevo e oggi l'ho scoperta è patrona delle hostesses...ma perchè non di chi si occupa dei pellegrini? Storia interessante la sua e quanti cammini! Oggi a Perugia c'è l'incontro Compostellano, i miei hospitaleri ci sono andati...io sto qui, aspetto pellegrini...
qui sotto ho riportato quello che "I santi del giorno" dicono di Bona
Il Codice C 181 depositato presso l'Archivio Capitolare del Duomo di Pisa che raccoglie una prima biografia scritta dal monaco pulsanese Paolo, morto nel 1230, quando era ancora in vita la santa pisana ci informa che Bona nacque a Pisa verso il 1155/1156 nella parrocchia di San Martino di Guazzolongo nel quartiere di Kinzica. Mamma Berta era di origine corsa e dopo essersi stabilita a Pisa conobbe un mercante, Bernardo. Bona fu l'unico frutto di quel matrimonio: Bernardo si imbarcò quando Bona aveva solo tre anni e non fece più ritorno, lasciando così Berta in grandissime difficoltà economiche in quanto straniera e unica responsabile della famiglia.
All'età di sette anni ebbe un primo incontro con Gesù e grazie a padre Giovanni dell'Ordine dei Canonici Regolari di San Agostino entrò in convento. Bona scelse di martoriare il suo corpo con prove sempre più dure e giunse ad indossare il cilicio dopo una nuova visione di Gesù. All'età di dieci anni ebbe una nuova visione che la segnerà per la vita: insieme con Gesù e Maria incontra San Giacomo.
Preparata da padre Giovanni, all'età di dieci anni si presenta al Priore che la consacrerà al Signore. Dopo tre anni di raccoglimento ed aspre penitenze (durante le quali continua a punire il suo corpo), nel 1170, a seguito di una nuova visione di Gesù, parte per Gerusalemme, dove il Signore le rivela che vive Bernardo. Avvertita ancora da Gesù sfugge al suo tentativo di impedirle di scendere dalla nave e si rifugia da un eremita di nome Ubaldo, che diventa il suo padre spirituale.
Nel tentativo di ritornare a Pisa con alcune sue compagne di viaggio viene ferita al costato e catturata dai saraceni. Riscattata da alcuni mercanti pisani, ripara finalmente verso il 1175 nella sua stanzetta di San Martino.
Qui avviene una nuova visione: con Gesù si presenta San Giacomo che la invita ad unirsi a dei pellegrini in viaggio per Santiago de Compostela. Il pellegrinaggio era un'autentica avventura che durava circa nove mesi, i pellegrini sapevano di rischiare anche la morte: ragione per la quale era prassi normale stendere il testamento. Bona, così esile e continuamente sottoposta a prove fisiche che lei stessa si procurava, non esita, partecipa a quel primo pellegrinaggio, al quale seguiranno molti altri.
Il suo compito è di sorreggere nelle difficoltà, incoraggiare nei momenti più difficili, prestare soccorso sanitario ed invitare tutti i pellegrini alla preghiera e alla penitenza. Raggiungerà ben nove volte Santiago ed altrettante volte ritornerà a Pisa! Ma guidò anche i pellegrini a Roma e raggiunse anche San Michele Arcangelo sul Monte Gargano.
All'età di 48 anni è costretta ad interrompere i pellegrinaggi e il 29 maggio 1207 raggiungerà il suo Sposo in cielo. Ora riposa nella Chiesa di San Martino a Pisa. Il 2 marzo 1962, Giovanni XXIII la dichiarò ufficialmente patrona delle hostesses di Italia.
giovedì 27 maggio 2010
state attenti...non li schiacciate!
guardate che squadra!
martedì 25 maggio 2010
Qui si va avanti come se niente fosse!...perchè la morte si combatte con la vita
domenica 23 maggio 2010
chi segue le frecce e non legge la guida
il respiro di Dio...
come da anni mi arriva via internet l'omelia del grande, illuminato padre Vannucci....quella per oggi è molto lunga e complessa vi trascrivo qui solo un breve stralcio...così larga, così piena di Spirito così dal "settore destro" del cervello!
Oggi arrivano dei nuovi hospitaleri...il mio entusiasmo lo devo, se lo meritano loro e le amarezze le ricaccerò dentro. L'ostello brillerà con loro e per loro e per i pellegrini che sentiranno quel vento sottile che pervade le cose fatte con amore perchè non sono i muri ma il respiro che si respira qui...che è "a norma" non le leggi degli uomini...
ieri il sito no si apriva...pareva un segno, ora va
(domanda): Vorrei chiedere se l’immagine del respiro nuovo di Dio con cui noi respiriamo è un’immagine poetica o qualcosa che ha riferimento nella realtà.
(padre Giovanni): Non è un’immagine poetica, è un linguaggio necessariamente simbolico, perché le cose profonde del nostro spirito, le esperienze più profonde non le possiamo esprimere altro che con simboli, con immagini, con poesie, col canto, con la musica, con la danza, con tutto ciò che appartiene al settore destro del cervello, non a quello sinistro. Se poi vogliamo fare un ragionamento filosofico, matematico, logico, allora usiamo un altro procedimento, ma non usiamo più la metafora, non usiamo più la poesia, ma usiamo il linguaggio metonimico, cioè il linguaggio esatto, il linguaggio chiaro: 2 + 2 fa 4, questo è facile capirlo.
(domanda); E per riportare in un linguaggio più prosaico il nuovo respiro di Dio, cosa suggerisci?
(padre Giovanni): C’è un grande teologo, Simeone il Nuovo Teologo, che dice ai suoi monaci: “Non ascoltate alcuno che vi parli dello Spirito se non avete la certezza che questi ha raggiunto lo Spirito”. Perché tutte le nostre grandi verità ci sono date perché vi possiamo partecipare e partecipandovi allora nasce un nuovo linguaggio che viene compreso da tutti. Il linguaggio poetico di Hölderlin è comprensibile da tutti; il linguaggio di un grande matematico non è comprensibile da tutti: perché la verità vitale e vivente dal poeta è raggiunta attraverso una sua esperienza, un suo contatto diretto. Così lo spirito dell’uomo religioso, che ha avuto un’esperienza profonda delle verità che annuncia, acquista una capacità di esprimere, di comunicare agli altri quello che lui ha sentito nel profondo della sua coscienza e soprattutto nella trasfigurazione del suo essere personale. Non c’è altra possibilità. Il linguaggio razionale dei teologi ci lascia del tutto indifferenti. Potete leggere il trattato De Spiritu Sancto di tutti i teologi, dai primi fino ai più moderni, e rimanere indifferenti. Entrate in chiesa, dove c’è quel bellissimo canto composto da un monaco benedettino inglese - Langton si chiamava, mi sembra - “Veni Sancte Spiritus” e vi prende, perché in quelle parole è trasfusa un’esperienza, in quelle parole è rimasto attaccato un fuoco, che senti, e nella parola e nel canto.
sabato 22 maggio 2010
Un bel messaggio dal mio "arcangelo" sul cammino
Ma questo non deve dirci che dobbiamo demordere, la perfetta letizia deve coniugarsi con la carità e la carità è giustiza e per il francescano perfetto il punto più importante è "cercare Dio e la sua giustizia".
Cara Angela, tu lo sai anche noi siamo a lottare con l'ORP e con il CAI che vorrebbero egemonizzareil cammino dell'Angelo per fortuna che i pellegrini sono come gli uccelli dell'aria o gli animali liberi, sanno solo la meta e la strada giusta e non conoscono i confini stabiliti testardamente dagli uomini.
Fai la francescana, "San Francesco cacciato da un vescovo dalla porta è rientrato dalla finestra in modo da far capire che siamo tutti figli di uno stesso padre e non si può cacciare una figlia per eventuali meschini giochi di potere."
Gabriele
Una chicca....anzi due
venerdì 21 maggio 2010
sempre sulla PERFETTA LETIZIA...
giovedì 20 maggio 2010
LA PERFETTA LETIZIA CHUDE AD OTTOBRE....
mercoledì 19 maggio 2010
CELESTINO V..."IL CORAGGIO DI RINUNCIARE AL POTERE..."
quando è corrotto e corrompe...e quanti hanno o hanno avuto lo stesso coraggio?! Io amo molto la figura di questo monaco-papa e sono felice che il futuro cammino passi nelle sue terre, oggi è il suo giorno e trascrivo qui alcune note su di lui, è un esempio luminoso in tempi di strapotere e di amore sfegatato per lo stesso in tutti gli ambiti, alla fine vinceranno i Franceschi e i Celestini, ne sono sicura, e i nanerottoli dell'anima di tutti i tempi spariranno...perchè il potere è vanità delle vanità...e i calcinacci dei terremoti, di tutti i terremoti della storia, non intaccano e non intaccheranno i veri grandi....se non lo credessi mi sarei già fatta fuori...
E’ meglio smettere di compatirlo come un caro sempliciotto, vittima di cose “più grandi di lui”. Piuttosto, quelle “cose” che lo circondano – re, cardinali, intrighi – sono piccole e scadenti di fronte a questo Pietro d’Angelerio, molisano, papa per pochi mesi. Nato da campagnoli con molti figli, ha poi studiato dai Benedettini di Faifoli (oggi in provincia di Campobasso, all'epoca in diocesi di Benevento) e più tardi va a Roma, dove riceve il sacerdozio nel 1239, con l’autorizzazione alla vita eremitica, che intraprende sul Monte Morrone, dominante la conca di Sulmona.
Ma tra quei dirupi la sua fama chiama altri solitari, che lui organizza in comunità come “Eremiti di San Damiano” (detti poi “Celestini” e durati fino al 1807). Nel 1273, poi, va al Concilio di Lione: e lì, trattando personalmente con papa Gregorio X, ottiene l’approvazione per la sua comunità. Sa spiegarsi e convincere, a tutti i livelli.
Morto nell’aprile 1292 papa Nicolò IV, i superstiti 12 cardinali riuniti a Perugia litigano due anni senza accordarsi per la successione, finché ricevono una lettera di durissimi rimproveri, con l’invito a dare subito alla Chiesa un capo degno. La lettera è di Pietro da Morrone, e allora i cardinali fanno Papa lui, eletto il 5 luglio 1294 col nome di Celestino V. Ma dietro l’iniziativa della lettera c’è un tipo di dubbia spiritualità: Carlo II d’Angiò, re di Napoli, che conta su un Papa accomodante per togliere la Sicilia agli Aragonesi. Infatti, eccolo gestire Celestino V a modo suo: il settantanovenne Pontefice accetta d’essere incoronato all’Aquila (territorio di Carlo II), di nominare 12 cardinali in gran parte francesi, e di risiedere a Napoli invece che a Roma. Prelati vecchi e nuovi continuano a far politica come prima; alcuni Celestini esagerano con le pretese, coprendosi con l’autorità papale...
Ma questo “semplice”, vacillante per l’età, capisce presto. Si scopre impotente, ingannato, usato. Riflette, interroga, si interroga... E decide, respingendo suppliche e intimazioni: il 13 dicembre ecco la rinuncia al pontificato, ecco Celestino che torna Pietro, ecco il vecchio saio al posto del gran manto. E finisce per ora tutto un giro di inganni e ipocrisie laiche ed ecclesiastiche, con questo “gran rifiuto” che Dante attribuirà a “viltade” (se è poi vero che il verso famoso si riferisse a lui). Ma per il protestante Gregorovius "in quel momento egli apparve in tutta la sua vera grandezza". Vorrebbe tornare al suo eremo, come gli ha promesso il successore Bonifacio VIII. Ma costui sporca il proprio nome facendo di lui un prigioniero in varie reclusioni, fino all’ultima di Fumone, presso Anagni, dove morirà. Rapidamente, come per un bisogno di riparazione, la Chiesa proclamerà santo Papa Celestino già nel 1313. E il suo corpo, dopo vari trasferimenti, avrà riposo definitivo nella chiesa di Santa Maria di Collemaggio, all’Aquila, dov’era stato incoronato.
Domenico Agasso
martedì 18 maggio 2010
UN POSTO PER IL CAMMINO MEDFITATIVO DI MAGGIO!
Un libricino per Chiara
lunedì 17 maggio 2010
"H come HOSPITALERO"...una festa per voi....
domenica 16 maggio 2010
MARCIA DELLA PACE...nonostante il tempo...
...un successo! Sempre bella, sempre ricca di spunti, mentre vi scrivo dall'ostello mi è appena stato detto che c'è ancora gente che sta salendo e noi siamo arrivati 2 ore fa! Una bella pastasciutta per chi ha portato lo striscione del cammino ed ora ci si riposa un pò...sta sera tutti in pizzeria, l'Angela e nessun altro ha voglia di cucinare ed è ormai una tradizione che la sera della marcia si mangi pizza...ciao carissimi
sabato 15 maggio 2010
...sono a casa!
...e ieri, appena arrivata, avrei voluto mettere un post ma le pennette che, con fatica, hanno lavorato tutto il mese passato mi hanno abbandonato e così non ci sono riuscita.
giovedì 13 maggio 2010
Fra casette bianche e bruschette...
per farvi vedere che stiamo bene e che ci godiamo questo ultimo giorno a Monte Sant'Angelo e...ci dispiacerà andarcene perchè vogliamo bene a questo posto...ci sono stati incontri importanti oggi per il futuro del cammino e abbiamo anche profittato del bel sole per fare tante altre foto (ora è grigio e spioviggina e Marisa se la dorme mentreio approfitto dello scarso segnale)....qui è un pò come a Venezia non si finisce più di fotografare angolini suggestivi fatti di una eleganza naturale e povera....una mia omonima che ci ha venduto ottimi formaggi ci raccontava che in quel piccolo spazio...la mia casatta monolocale, ci vivevano in nove e che, senza bagno, passava uno con un carretto e una botte, la notte, a...ritirare...e non è poi tanto tempo fa che questo avveniva...ora la cittadina è tutta bella bianca e pulita con tanti ragazzi e bambini in giro, vivace e, almeno per quello che appare a gli occhi di una esterna come me, serena. Qui tutti sanno tutto di tutti...ci raccontava un giovane che la sua vicina di casa sa veramente tutto e che in qualsiasi ora del giorno della notte lei è sempre sul balcone a stendere...che abbia tanto da lavare?! Quando non ha saputo in tempo reale una cosa di quel ragazzo ci è rimasta male e glielo ha detto...come era possibile che qualche cosa le fosse sfuggito?! Tutte le mattine siamo andate a messa presto nella grotta e lì c'è una vecchiettina deliziosa che da giovane doveva essere una piccola bambola, oggi mi ha salutato....dopo 3 mattine siamo parte del paesaggio! Abbiamo già fatto gli extra bagagli...una quantità di latticini...la nostra camera sa mucca e di capra...ma come si fa a resistere sono buonissimi! Il tocco profumato lo danno mazzi di origano di montagna...sarà da vederci domani con bastone cone le penne, zaino e borse da pastori! Carissimi, il cielo è ora grigio, ci hanno detto che su da termoli piove da non dirsi... vi porteremo il sole ciaoooo
mercoledì 12 maggio 2010
Dove NON vi manderò per raggiungere il mare...
...non perchè non sia bello, anzi...ma ci siamo talmente infrattate alla ricerca di un passaggio che se vi mandassi giù di lì finireste per odiarmi. Ci avevano indicato un percorso dritto per dritto in questi costoni possenti che fanno quasi da sostegno a Monte Sant'Angelo. Verso Manfredonia la montagna è tutta solcata da canaloni che, dal basso, per un tratto, sono coltivati con magnifici olivi secolari, roba da Terra Santa, e che poi divengono colline a volte dalla forma a cono....un tempo i pellegrini salivano di lì ed è stato emozionante scendere per gradini scavati nella roccia consunti dall'usura, in più tutta la montagna è cosparsa di eremi...stavamo dando la caccia ad uno forse trasformato in stalla con un affresco bizantino di San Michele ma non lo abbiamo trovato....o l'affresco non c'è più...dovete immaginarvi che questo era una specie di monte Athos e l'abazia di Pulsano aveva eremi su tutto il suo anfiteatro ma anche tutte le altre valli erano abitate da eremiti...fantastico se i sentierini fossero ancora battuti...così su e giù alla ricerca di un passaggio fra cardi e ortiche...siamo tutte a puntini...però è stato bello! Mi è stato detto che i pellegrini di Vasto hanno un loro modo per scendere...indagherò! Oggi, prima del sentiero di Indiana Jones, avevamo passato tutta la mattina nella grotta, nelle cripte e nel museo devozionale...tutto estremamente bello, potente, interessante, ricco...vi lascio dopo ci provo amettere qualche foto...se non siamo puntuali non ci danno la pappa e...camminare mette fame! Ciaoooo
martedì 11 maggio 2010
bianche le case, i cielo color latte...tutto bianco
...ma Monte Sant'Angelo è bella comunque, giorno di riposo, di incontri, di bighellonamenti e pure di parucchiera e così ci siamo fatte "belle" per quel che è possibile. Si sta bene qui, vado dicendo in giro che se vinco al superenalotto mi compro una casetta monolocale tutta bianca con un san Michele sulla porta e i geranei sull'unico balconcino...Non siete mai venuti qui?!? E che aspettate? Vale un viaggio, c'è tanto da vedere e il paesaggio attorno è verdissimo e il mare, che sia grigiolino o azzurro, è bello visto così dall'alto. Domani nuove esplorazioni, poi vi dirò ieri sera abbiamo chiamato tutti i nostri "Angeli del cammino" per connettere la catena, mancano solo alcuni che non abbiamo trovato, lo dovevamo a tutti loro una chiamata dall'arrivo. Se ci riesco metto su questo post una foto di un San Francesco bellissimo che è in una chiesa di qui...Francesco con aureola e senza stimmate...che sta per...Lui è stato qui! Un abbraccio
lunedì 10 maggio 2010
L'arrivo al MONTE DELL'ANGELO !!!
post di ieri...San Giovanni Rotondo...o dello scandalo
domenica 9 maggio 2010
alle porte della Montagna Sacra...Santa Maria di Stignano
venerdì 7 maggio 2010
il Tavoliere..
e così siamo scese sul Tavoliere, 3 anni fa feci foto di nubi tempestose che poi si scaricarono per ore su di noi, oggi no, oggi era bellissimo, un vento leggero scompigliava le nubi e alleggeriva il sole dei lunghi chilometri. La prima parte fino alla chiesina fra i campi di Santa Maria della Stella la avevamo già fatta allora e ci tenevamo a ritornare a questa chiesetta rurale con un aratro sotto l'altare, chiesetta della transumanza e dei contadini che sarà in festa domenica prossima, bella, solare, semplice...poi, sta volta, abbiamo preso per San Severo...percorso troppo lungo, una specie di Mesetas all'ennesima potenza...mi sa che ritorneremo alla soluzione originale della tappa a Torremaggiore che è più vicino e più bellina....e mentre camminavo sempre più zoppicante perchè la caviglia storta 22 giorni fa non ne può più, pensavo ad una storia che non vi ho raccontato, il racconto di un vecchio pastore incontrato vicino a Roccaraso che fece la sua prima transumanza a 13 anni...vita dura: "Ci davano un chilo di sale un litro di olio e un pane al giorno...avevamo le scarpe chiodate di vacchetta che se si bagnavano non le potevi più rimettere e così dormivamo con le scarpe senza togliercele per 10 giorni...." ma anche una storia piena di poesia: "Quando arrivammo vicino a Foggia era una notte di luna piena, serenissima e vidi la mia Majella all'orizzonte...i pastori adulti ci lasciarono soli con le pecore e tornammo in treno...vidi il mare per la prima volta, così azzurro, così grande, così bello..." Pensavo a lui, alla fatica dei campi, a questo mare di grano, ai faggi di ieri e ai fichi d'india di oggi...bello, duro, forte, dignitoso, vero, doloroso, dolce....la vita. Pensavo anche a quello che padre Lino diceva l'altro giorno, sul bordo della strada: "Si deve passare di qui...Francesco faceva i tratturi..." Certo, doveva essere così, gente da incontrare, con cui stare, lavoro...w come me lo sono immaginato a mungere le pecore! pane condiviso...doveva proprio essere così!
giovedì 6 maggio 2010
fra i faggi...
con il mare all'orizzonte...tappa bellissima fatta senza zaini...uhaooo ci sentivamo delle libellule, veramente una tappa speciale per i panorami perchè non mi sarei mai immaginata di camminare "nella faggeta della Verna" con il mare vicino. Tanti fiori, un gran vento, qualche goccia di pioggia e dei campi verdi di grano, roba da posters! Ad un certo punto abbiamo incrociato un pic up con dentro due signori con dei cani che non credevano ai loro occhi: "Che ci facevano due donne sole nel bosco?!" Verso la fine della tappa ci è venuto incontro uno dei due con un suv: "Volevo riposare ma non riuscivo a non pensare a voi...e se si sono perse? Così vi sono venuto a cercare..." Carino no? Serata con Renato dell'Avellaneta e Angelo chge ci hanno portato gli zaini, dei nuovi amici.
mercoledì 5 maggio 2010
sono in un paradiso
...dopo una giornata difficile...difficile perchè a 6 giorni dall'arrivo 8 km. di strada che non c'è più potrebbero bloccarlo o voler dire rivoluzionare tutte le ultime tappe e, quel che conta i contatti creati...difficile perchè devo aver fede in promesse che paiono enormi anche se l'incontro con Mauro di Campobasso che ci crede e padre Lino con cui ci siamo parlati per poco sulla strada e che vuole muovere forze per aprire questo tratto di Tratturo allargano il cuore....vedremo se no dovrò tornare qui in settembre e provare nuove strade....ma l'ostello mi vincola e io sono sempre solo una e la fortuna di una Teresa e di un Eugenio che mi sostituiscono per un mese non capita sempre....comunque ora siamo qua, in un paradiso, L'agritour dell'Avellaneta a 7 km. da San Marco la Catola fra pascoli e boschi con animali dappertutto e tanta serenità e pace...oggi dicevo al caro proprietario, Renato: "Qui i pellegrini si bloccheranno....e chi parte più di qui?!" Vi piacerà, lo so e sono contenta già per voi...vedete la mia fatica, a volte è anche questa sentire che quello che faccio crea conseguenze sia per chi farà il cammino che per i luoghi attraversati e ne sento la responsabilità e allora mi preoccupo e vado in affanno...domani tappa bellissima e non lunga, ci porteranno pure gli zaini alla meta e qui il sentiero c'è! Poi le foto le metterò quando il segnale non sarà più così ballerino ciao a tutti